L'elenco dei criteri di Chrome Enterprise è in fase di trasferimento. Aggiorna i tuoi preferiti con l'URL https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/.
Chromium e Google Chrome supportano lo stesso insieme di norme. Questo documento potrebbe includere norme riferite a versioni non ancora introdotte (la relativa voce "Supported on" si riferisce a una versione non rilasciata di Google Chrome). Tali norme sono soggette a modifica o rimozione senza preavviso e non viene fornita alcuna garanzia in merito, neanche in relazione alle proprietà di privacy e sicurezza.
Queste norme devono essere utilizzate esclusivamente per la configurazione delle istanze di Google Chrome interne all'organizzazione. L'utilizzo di queste norme al di fuori dell'organizzazione (ad esempio in un programma distribuito pubblicamente) viene considerato malware e potrebbe essere contrassegnato come malware da Google e dai fornitori di programmi antivirus.
Non è necessario configurare manualmente queste impostazioni. È possibile scaricare modelli di facile utilizzo per Windows, Mac e Linux da https://www.chromium.org/administrators/policy-templates.
Su Windows è consigliabile configurare le norme tramite Criteri di gruppo, anche se la specifica di norme tramite il registro di sistema è ancora supportata per le istanze di Windows che fanno parte di un dominio Microsoft® Active Directory®.
Nome criterio | Descrizione |
Accesso remoto | |
RemoteAccessHostAllowClientPairing | Consente di attivare o disattivare l'autenticazione senza PIN per gli host di accesso remoto |
RemoteAccessHostAllowEnterpriseFileTransfer | Attiva la funzionalità di trasferimento di file nelle sessioni aziendali di assistenza da remoto |
RemoteAccessHostAllowEnterpriseRemoteSupportConnections | Consenti le connessioni aziendali di assistenza da remoto a questo computer |
RemoteAccessHostAllowFileTransfer | Consenti l'accesso remoto agli utenti per trasferire file da/verso l'host |
RemoteAccessHostAllowPinAuthentication | Consenti metodi di autenticazione con PIN e accoppiamento per gli host di accesso remoto |
RemoteAccessHostAllowRelayedConnection | Attiva l'utilizzo dei server relay per l'host di accesso remoto |
RemoteAccessHostAllowRemoteAccessConnections | Consenti le connessioni di accesso remoto a questo computer |
RemoteAccessHostAllowRemoteSupportConnections | Consenti le connessioni di assistenza da remoto a questo computer |
RemoteAccessHostAllowUiAccessForRemoteAssistance | Consente agli utenti remoti di interagire con finestre con privilegi più elevati nelle sessioni di assistenza remota |
RemoteAccessHostAllowUrlForwarding | Consenti agli utenti che accedono da remoto di aprire gli URL lato host nel browser client locale |
RemoteAccessHostClientDomain | Configura il nome di dominio richiesto per i client di accesso remoto |
RemoteAccessHostClientDomainList | Configura i nomi di dominio richiesti per i client di accesso remoto |
RemoteAccessHostClipboardSizeBytes | Le dimensioni massime, in byte, che è possibile trasferire tra client e host tramite la sincronizzazione degli appunti |
RemoteAccessHostDomain | Configura il nome di dominio richiesto per gli host di accesso remoto |
RemoteAccessHostDomainList | Configura i nomi di dominio richiesti per gli host di accesso remoto |
RemoteAccessHostFirewallTraversal | Abilita attraversamento firewall da host di accesso remoto |
RemoteAccessHostMatchUsername | Richiedi la corrispondenza tra il nome dell'utente locale e il proprietario dell'host di accesso remoto |
RemoteAccessHostMaximumSessionDurationMinutes | Durata massima della sessione consentita per le connessioni di accesso remoto |
RemoteAccessHostRequireCurtain | Attiva separazione degli host di accesso remoto |
RemoteAccessHostUdpPortRange | Limita l'intervallo di porte UDP utilizzate dall'host di accesso remoto |
Alimentazione e spegnimento | |
DeviceLoginScreenPowerManagement | Gestione dell'alimentazione nella schermata di accesso |
DeviceRebootOnShutdown | Riavvia automaticamente allo spegnimento del dispositivo |
UptimeLimit | Limita il tempo di attività del dispositivo riavviandolo automaticamente |
Assistente Google | |
AssistantVoiceMatchEnabledDuringOobe | Attivare il flusso Voice Match dell'Assistente Google |
VoiceInteractionContextEnabled | Permetti all'Assistente Google di accedere al contesto dello schermo |
VoiceInteractionHotwordEnabled | Consente all'Assistente Google di ascoltare la frase di attivazione vocale |
Attestazione da remoto | |
AttestationExtensionAllowlist | Estensioni autorizzate a utilizzare l'API di attestazione da remoto |
AttestationForContentProtectionEnabled | Attiva l'utilizzo dell'attestazione remota per la protezione dei contenuti per il dispositivo |
DeviceWebBasedAttestationAllowedUrls | URL a cui verrà concesso l'accesso per eseguire l'attestazione del dispositivo durante l'autenticazione SAML |
Attiva o disattiva SkyVault | |
LocalUserFilesAllowed | Attiva i file locali degli utenti |
Autenticazione HTTP | |
AllHttpAuthSchemesAllowedForOrigins | Elenco delle origini che consentono tutte le autenticazioni HTTP |
AllowCrossOriginAuthPrompt | Prompt di autenticazione HTTP multiorigine |
AuthAndroidNegotiateAccountType | Tipo di account per l'autenticazione HTTP Negotiate |
AuthNegotiateDelegateAllowlist | Lista consentita server di delega Kerberos |
AuthNegotiateDelegateByKdcPolicy | Utilizza il criterio KDC per delegare credenziali. |
AuthSchemes | Schemi di autenticazione supportati |
AuthServerAllowlist | Lista consentita di server di autenticazione |
BasicAuthOverHttpEnabled | Consenti l'autenticazione Basic per HTTP |
DisableAuthNegotiateCnameLookup | Disabilita ricerca CNAME durante la negoziazione con Kerberos |
EnableAuthNegotiatePort | Includi porta non standard in Kerberos SPN |
GSSAPILibraryName | Nome della libreria GSSAPI |
NtlmV2Enabled | Attiva autenticazione NTLMv2 |
Avvio, pagina iniziale e pagina Nuova scheda | |
HomepageIsNewTabPage | Usa la pagina Nuova scheda come Pagina iniziale |
HomepageLocation | Configura l'URL della pagina iniziale |
NewTabPageLocation | Configura l'URL per la pagina Nuova scheda |
RestoreOnStartup | Azione all'avvio |
RestoreOnStartupURLs | Pagine da aprire all'avvio |
ShowHomeButton | Mostra il pulsante Pagina iniziale nella barra degli strumenti |
Azioni per browser inattivo | |
IdleTimeout | Ritardo prima dell'esecuzione di azioni in caso di inattività |
IdleTimeoutActions | Azioni da eseguire quando il computer è inattivo |
Borealis | |
UserBorealisAllowed | Consenti agli utenti di usare Borealis su Google ChromeOS |
Cloud Upload | |
GoogleWorkspaceCloudUpload | Configura il flusso Cloud Upload per Google Drive e Google Workspace |
MicrosoftOfficeCloudUpload | Configura il flusso Cloud Upload per Microsoft OneDrive e Microsoft 365 |
Consenti o nega acquisizione schermo | |
MultiScreenCaptureAllowedForUrls | Attiva l'acquisizione automatica di più schermate |
SameOriginTabCaptureAllowedByOrigins | Consenti acquisizione schede con stessa origine in base a queste origini |
ScreenCaptureAllowed | Consenti o nega acquisizione schermo |
ScreenCaptureAllowedByOrigins | Consenti acquisizione schermate desktop, schede e finestre in base a queste origini |
TabCaptureAllowedByOrigins | Consenti acquisizione schede in base a queste origini |
WindowCaptureAllowedByOrigins | Consenti acquisizione schede e finestre in base a queste origini |
Container Linux | |
CrostiniAllowed | L'utente è abilitato a eseguire Crostini |
CrostiniAnsiblePlaybook | Playbook Ansible di Crostini |
CrostiniExportImportUIAllowed | L'utente è abilitato a importare/esportare contenitori Crostini tramite l'interfaccia |
CrostiniPortForwardingAllowed | Consenti agli utenti di [attivare/configurare] il port forwarding in Crostini |
DeviceUnaffiliatedCrostiniAllowed | Consenti agli utenti non affiliati di usare Crostini |
SystemTerminalSshAllowed | Consenti connessioni SSH client in uscita in Terminal System App |
VirtualMachinesAllowed | Consenti ai dispositivi di eseguire macchine virtuali su ChromeOS |
Criteri di Privacy Sandbox | |
PrivacySandboxAdMeasurementEnabled | Scegli se è possibile o meno disattivare l'impostazione di Privacy Sandbox relativa alla misurazione degli annunci |
PrivacySandboxAdTopicsEnabled | Scegli se è possibile o meno disattivare l'impostazione di Privacy Sandbox relativa agli argomenti degli annunci |
PrivacySandboxPromptEnabled | Scegli se è possibile o meno mostrare la richiesta di Privacy Sandbox ai tuoi utenti |
PrivacySandboxSiteEnabledAdsEnabled | Scegli se è possibile o meno disattivare l'impostazione di Privacy Sandbox relativa agli annunci suggeriti dai siti |
Data e ora | |
CalendarIntegrationEnabled | Attiva integrazione di Google Calendar |
SystemTimezone | Fuso orario |
SystemTimezoneAutomaticDetection | Configura il metodo di rilevamento automatico del fuso orario |
SystemUse24HourClock | Utilizza orologio di 24 ore per impostazione predefinita |
Display | |
DeviceDisplayResolution | Imposta fattore di scala e risoluzione del display |
DisplayRotationDefault | Imposta la rotazione predefinita dello schermo, riapplicata a ogni riavvio |
Drive | |
DriveDisabled | Disattiva Drive nell'app File di Google ChromeOS |
DriveDisabledOverCellular | Disattiva Google Drive su reti cellulari nell'app File di Google ChromeOS |
DriveFileSyncAvailable | Sincronizzazione file di Google ChromeOS |
MicrosoftOneDriveAccountRestrictions | Limita gli account che possono utilizzare l'integrazione Microsoft OneDrive |
MicrosoftOneDriveMount | Configura il montaggio di Microsoft OneDrive |
Estensioni | |
BlockExternalExtensions | Blocca l'installazione delle estensioni esterne |
DeviceLoginScreenExtensionManifestV2Availability | Stabilisci la disponibilità delle estensioni Manifest v2 |
ExtensionAllowedTypes | Configura tipi di app/estensioni consentiti |
ExtensionDeveloperModeSettings | Controlla la disponibilità della modalità sviluppatore nella pagina delle estensioni |
ExtensionExtendedBackgroundLifetimeForPortConnectionsToUrls | Configura un elenco di origini che concedono una durata estesa in background alle estensioni che si connettono. |
ExtensionInstallAllowlist | Configura la lista consentita per l'installazione delle estensioni |
ExtensionInstallBlocklist | Configura la lista bloccata di installazione delle estensioni |
ExtensionInstallForcelist | Configura l'elenco di estensioni e app con installazione imposta |
ExtensionInstallSources | Configura fonti di installazione di estensioni, applicazioni e script utente |
ExtensionInstallTypeBlocklist | Lista bloccata per i tipi di installazione delle estensioni |
ExtensionManifestV2Availability | Stabilisci la disponibilità delle estensioni Manifest v2 |
ExtensionOAuthRedirectUrls | Configurare URL di reindirizzamento OAuth aggiuntivi per estensione |
ExtensionSettings | Impostazioni di gestione delle estensioni |
ExtensionUnpublishedAvailability | Controlla la disponibilità di estensioni non pubblicate sul Chrome Web Store. |
MandatoryExtensionsForIncognitoNavigation | Estensioni di cui l'utente deve consentire l'esecuzione in incognito per poter navigare in questa modalità |
Gestione dell'alimentazione | |
AllowScreenWakeLocks | Consenti Wakelock dello schermo |
AllowWakeLocks | Consenti i wakelock |
DeviceAdvancedBatteryChargeModeDayConfig | Imposta la configurazione giornaliera per la modalità di ricarica avanzata della batteria |
DeviceAdvancedBatteryChargeModeEnabled | Attiva modalità di ricarica avanzata della batteria |
DeviceBatteryChargeCustomStartCharging | Imposta il valore personalizzato espresso in percentuale raggiunto il quale la batteria avvia la ricarica |
DeviceBatteryChargeCustomStopCharging | Imposta il valore percentuale personalizzato raggiunto il quale viene interrotta la ricarica della batteria |
DeviceBatteryChargeMode | Modalità di carica della batteria |
DeviceBootOnAcEnabled | Attiva avvio tramite CA (corrente alternata) |
DeviceChargingSoundsEnabled | Attiva i suoni di ricarica |
DeviceLowBatterySoundEnabled | Attiva il suono della batteria in esaurimento |
DevicePowerAdaptiveChargingEnabled | Consenti al modello di ricarica adattiva di sospendere la procedura di ricarica per prolungare la durata della batteria |
DevicePowerPeakShiftBatteryThreshold | Imposta un valore percentuale per il limite di consumo della batteria per la variazione dei picchi energetici |
DevicePowerPeakShiftDayConfig | Consente di impostare la configurazione giornaliera della variazione dei picchi energetici |
DevicePowerPeakShiftEnabled | Attiva la gestione della variazione dei picchi energetici |
DeviceUsbPowerShareEnabled | Attiva la condivisione dell'alimentazione USB |
IdleAction | Azione da compiere a raggiungimento ritardo inattività |
IdleActionAC | Azione da compiere quando il ritardo di inattività viene raggiunto durante l'utilizzo della corrente CA |
IdleActionBattery | Azione da compiere quando il ritardo di inattività viene raggiunto durante l'utilizzo della batteria |
IdleDelayAC | Ritardo inattività in caso di utilizzo di CA |
IdleDelayBattery | Ritardo inattività in caso di utilizzo della batteria |
IdleWarningDelayAC | Ritardo avviso inattività in caso di utilizzo di CA |
IdleWarningDelayBattery | Ritardo avviso inattività in caso di utilizzo della batteria |
LidCloseAction | Azione da compiere quando l'utente chiude lo schermo |
PowerManagementIdleSettings | Impostazioni di gestione dell'alimentazione quando l'utente diventa inattivo |
PowerManagementUsesAudioActivity | Specifica se l'attività audio incide sulla gestione dell'alimentazione |
PowerManagementUsesVideoActivity | Specifica se l'attività video incide sulla gestione dell'alimentazione |
PowerSmartDimEnabled | Attiva il modello di oscuramento smart per ritardare l'oscuramento dello schermo |
PresentationScreenDimDelayScale | Percentuale di regolazione del ritardo di oscuramento dello schermo in modalità di presentazione |
ScreenBrightnessPercent | Percentuale di luminosità dello schermo |
ScreenDimDelayAC | Ritardo oscuramento schermo in caso di utilizzo di CA |
ScreenDimDelayBattery | Ritardo oscuramento schermo in caso di utilizzo della batteria |
ScreenLockDelayAC | Ritardo blocco schermo in caso di utilizzo di CA |
ScreenLockDelayBattery | Ritardo blocco schermo in caso di utilizzo della batteria |
ScreenLockDelays | Ritardi del blocco schermo |
ScreenOffDelayAC | Ritardo disattivazione schermo in caso di utilizzo di CA |
ScreenOffDelayBattery | Ritardo disattivazione schermo in caso di utilizzo della batteria |
UserActivityScreenDimDelayScale | Percentuale di regolazione del ritardo di oscuramento dello schermo se l'utente diventa attivo dopo l'oscuramento |
WaitForInitialUserActivity | Attesa dell'attività iniziale dell'utente |
Gestione password | |
DeletingUndecryptablePasswordsEnabled | Attiva l'eliminazione delle password non decifrabili |
PasswordDismissCompromisedAlertEnabled | Attiva la possibilità di ignorare gli avvisi relativi alle password compromesse per le credenziali inserite |
PasswordLeakDetectionEnabled | Attiva il rilevamento della divulgazione delle credenziali inserite |
PasswordManagerEnabled | Attiva il salvataggio delle password in Gestione password |
PasswordSharingEnabled | Attiva la condivisione delle credenziali utente con altri utenti |
ThirdPartyPasswordManagersAllowed | Consenti l'utilizzo di gestori delle password di terze parti in Google Chrome su Android |
Google Cast | |
AccessCodeCastDeviceDuration | Specifica per quanto tempo (in secondi) un dispositivo di trasmissione selezionato con un codice di accesso o un codice QR rimane nell'elenco del menu di Google Cast dei dispositivi di trasmissione. |
AccessCodeCastEnabled | Consenti agli utenti di selezionare i dispositivi di trasmissione con un codice di accesso o un codice QR dal menu di Google Cast. |
EnableMediaRouter | Attiva Google Cast |
MediaRouterCastAllowAllIPs | Consenti a Google Cast di connettersi ai dispositivi Cast su tutti gli indirizzi IP. |
ShowCastIconInToolbar | Mostra l'icona della barra degli strumenti di Google Cast |
ShowCastSessionsStartedByOtherDevices | Mostra i controlli multimediali per le sessioni Google Cast avviate da altri dispositivi sulla rete locale |
IA generativa | |
CreateThemesSettings | Impostazioni per Crea temi con l'IA |
DevToolsGenAiSettings | Impostazioni per le funzionalità di IA generativa di DevTools |
GenAILocalFoundationalModelSettings | Impostazioni per il modello di base locale di GenAI |
GenAIVcBackgroundSettings | Impostazioni per la funzionalità Sfondo AI generativa per videoconferenze |
GenAIWallpaperSettings | Impostazioni per la funzionalità Sfondo AI generativa |
HelpMeReadSettings | Impostazioni per la funzionalità Aiutami a leggere |
HelpMeWriteSettings | Impostazioni per Aiutami a scrivere |
HistorySearchSettings | Impostazioni per la ricerca nella cronologia basata sull'AI |
TabCompareSettings | Impostazioni Confronta schede |
TabOrganizerSettings | Impostazioni per Organizza schede |
Impostazioni First-Party Sets | |
FirstPartySetsEnabled | Attiva First-Party Sets. |
FirstPartySetsOverrides | Esegui l'override degli insiemi First-Party. |
Impostazioni Schermata sulla privacy | |
DeviceLoginScreenPrivacyScreenEnabled | Imposta lo stato di Schermata sulla privacy nella schermata di accesso |
PrivacyScreenEnabled | Attiva Schermata sulla privacy |
Impostazioni contenuti | |
AutoSelectCertificateForUrls | Seleziona automaticamente i certificati client per questi siti |
AutomaticFullscreenAllowedForUrls | Consenti schermo intero automatico su questi siti |
AutomaticFullscreenBlockedForUrls | Blocca lo schermo intero automatico su questi siti |
ClipboardAllowedForUrls | Consenti gli appunti su questi siti |
ClipboardBlockedForUrls | Blocca gli appunti su questi siti |
CookiesAllowedForUrls | Consenti i cookie in questi siti |
CookiesBlockedForUrls | Blocca cookie su questi siti |
CookiesSessionOnlyForUrls | Limita i cookie degli URL corrispondenti alla sessione corrente |
DataUrlInSvgUseEnabled | Supporto dell'URL dei dati per SVGUseElement. |
DefaultClipboardSetting | Impostazione relativa agli appunti predefinita |
DefaultCookiesSetting | Impostazione cookie predefiniti |
DefaultDirectSocketsSetting | Controlla l'utilizzo dell'API Direct Sockets |
DefaultFileSystemReadGuardSetting | Controlla l'utilizzo dell'API file system per la lettura |
DefaultFileSystemWriteGuardSetting | Controlla l'utilizzo dell'API file system per la scrittura |
DefaultGeolocationSetting | Impostazione di geolocalizzazione predefinita |
DefaultImagesSetting | Impostazione immagini predefinite |
DefaultInsecureContentSetting | Controlla l'utilizzo delle eccezioni per i contenuti non sicuri |
DefaultJavaScriptJitSetting | Controlla l'utilizzo di JIT di JavaScript |
DefaultJavaScriptSetting | Impostazione JavaScript predefinita |
DefaultLocalFontsSetting | Impostazione predefinita dell'autorizzazione per i caratteri locali |
DefaultMediaStreamSetting | Impostazione stream multimediale predefinito |
DefaultNotificationsSetting | Impostazione di notifica predefinita |
DefaultPopupsSetting | Impostazione popup predefiniti |
DefaultSensorsSetting | Impostazione dei sensori predefinita |
DefaultSerialGuardSetting | Controlla l'utilizzo dell'API Serial |
DefaultThirdPartyStoragePartitioningSetting | Impostazione predefinita di partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti |
DefaultWebBluetoothGuardSetting | Controlla l'utilizzo dell'API Web Bluetooth |
DefaultWebHidGuardSetting | Controlla l'utilizzo dell'API WebHID |
DefaultWebUsbGuardSetting | Controlla l'utilizzo dell'API WebUSB |
DefaultWindowManagementSetting | Impostazione predefinita dell'autorizzazione per la gestione delle finestre |
DefaultWindowPlacementSetting | Impostazione predefinita dell'autorizzazione per il posizionamento delle finestre |
DirectSocketsAllowedForUrls | Consenti l'API Direct Sockets su questi siti |
DirectSocketsBlockedForUrls | Blocca l'API Direct Sockets su questi siti |
FileSystemReadAskForUrls | Consenti l'accesso di lettura tramite l'API file system su questi siti |
FileSystemReadBlockedForUrls | Blocca l'accesso di lettura tramite l'API file system su questi siti |
FileSystemWriteAskForUrls | Consenti l'accesso di scrittura di file e directory su questi siti |
FileSystemWriteBlockedForUrls | Blocca l'accesso di scrittura di file e directory su questi siti |
GetDisplayMediaSetSelectAllScreensAllowedForUrls | Consente di attivare la selezione automatica per le acquisizioni multischermo |
ImagesAllowedForUrls | Consenti immagini su questi siti |
ImagesBlockedForUrls | Blocca immagini su questi siti |
InsecureContentAllowedForUrls | Consenti contenuti non sicuri su questi siti |
InsecureContentBlockedForUrls | Blocca contenuti non sicuri su questi siti |
JavaScriptAllowedForUrls | Consenti JavaScript su questi siti |
JavaScriptBlockedForUrls | Blocca JavaScript in questi siti |
JavaScriptJitAllowedForSites | Consenti a JavaScript di utilizzare JIT su questi siti |
JavaScriptJitBlockedForSites | Impedisci a JavaScript di utilizzare JIT su questi siti |
LegacySameSiteCookieBehaviorEnabledForDomainList | Ripristina il comportamento SameSite precedente per i cookie su questi siti |
LocalFontsAllowedForUrls | Consenti l'autorizzazione per i caratteri locali su questi siti |
LocalFontsBlockedForUrls | Blocca l'autorizzazione per i caratteri locali su questi siti |
NotificationsAllowedForUrls | Consenti notifiche su questi siti |
NotificationsBlockedForUrls | Blocca le notifiche su questi siti |
PdfLocalFileAccessAllowedForDomains | Consenti l'accesso ai file locali per gli URL file:// su questi siti nel visualizzatore PDF |
PopupsAllowedForUrls | Consenti popup su questi siti |
PopupsBlockedForUrls | Blocca popup su questi siti |
RegisteredProtocolHandlers | Registra gestori protocolli |
SensorsAllowedForUrls | Consenti l'accesso ai sensori su questi siti |
SensorsBlockedForUrls | Blocca l'accesso ai sensori su questi siti |
SerialAllowAllPortsForUrls | Concedi automaticamente ai siti l'autorizzazione a connettersi a tutte le porte seriali |
SerialAllowUsbDevicesForUrls | Concedi automaticamente ai siti l'autorizzazione a connettersi a dispositivi seriali USB |
SerialAskForUrls | Consenti l'API Serial su questi siti |
SerialBlockedForUrls | Blocca l'API Serial su questi siti |
ThirdPartyStoragePartitioningBlockedForOrigins | Disattiva il partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti per origini di primo livello specifiche |
WebHidAllowAllDevicesForUrls | Concedi automaticamente ai siti l'autorizzazione di connessione a qualsiasi dispositivo HID. |
WebHidAllowDevicesForUrls | Concedi automaticamente a questi siti l'autorizzazione di connessione a dispositivi HID con gli ID fornitore e prodotto forniti. |
WebHidAllowDevicesWithHidUsagesForUrls | Concedi automaticamente a questi siti l'autorizzazione di connessione a dispositivi HID che contengono raccolte di livello superiore con l'utilizzo dell'HID specificato. |
WebHidAskForUrls | Consenti l'API WebHID su questi siti |
WebHidBlockedForUrls | Blocca l'API WebHID su questi siti |
WebUsbAllowDevicesForUrls | Concede automaticamente a questi siti l'autorizzazione a connettersi a dispositivi USB usando gli ID fornitore e prodotto forniti. |
WebUsbAskForUrls | Consenti WebUSB su questi siti |
WebUsbBlockedForUrls | Blocca WebUSB su questi siti |
WindowManagementAllowedForUrls | Concedi l'autorizzazione per la gestione delle finestre su questi siti |
WindowManagementBlockedForUrls | Blocca l'autorizzazione per la gestione delle finestre su questi siti |
WindowPlacementAllowedForUrls | Concedere l'autorizzazione per il posizionamento delle finestre su questi siti |
WindowPlacementBlockedForUrls | Blocca l'autorizzazione per il posizionamento delle finestre su questi siti |
Impostazioni del connettore di scrivania | |
DeskAPIThirdPartyAccessEnabled | Attiva Desk API per il controllo Google ChromeOS di terze parti |
DeskAPIThirdPartyAllowlist | Attiva Desk API per un elenco di domini di terze parti |
Impostazioni del salvaschermo | |
DeviceScreensaverLoginScreenEnabled | Schermata di accesso salvaschermo del dispositivo attivata. |
DeviceScreensaverLoginScreenIdleTimeoutSeconds | Timeout di inattività della schermata di accesso del salvaschermo del dispositivo. |
DeviceScreensaverLoginScreenImageDisplayIntervalSeconds | Intervallo di visualizzazione immagine schermata di accesso dispositivo salvaschermo. |
DeviceScreensaverLoginScreenImages | Origine immagine schermata di accesso salvaschermo dispositivo. |
ScreensaverLockScreenEnabled | Schermata di blocco salvaschermo attivata. |
ScreensaverLockScreenIdleTimeoutSeconds | Timeout di inattività della schermata di blocco utente del salvaschermo. |
ScreensaverLockScreenImageDisplayIntervalSeconds | Intervallo di visualizzazione immagine schermata di blocco schermo utente. |
ScreensaverLockScreenImages | Origine immagine schermata di blocco schermo utente. |
Impostazioni della supervisione dei genitori | |
EduCoexistenceToSVersion | La versione valida dei Termini di servizio dell'account della scuola |
ParentAccessCodeConfig | Configurazione codice di accesso genitori |
PerAppTimeLimits | Limiti di utilizzo per app |
PerAppTimeLimitsAllowlist | Lista consentita limiti di utilizzo per app |
UsageTimeLimit | Limite di tempo |
Impostazioni di Android | |
ArcAppInstallEventLoggingEnabled | Registra eventi per le installazioni di app Android |
ArcAppToWebAppSharingEnabled | Attiva la condivisione dalle app Android alle app web |
ArcBackupRestoreServiceEnabled | Controlla il servizio backup e ripristino di Android |
ArcCertificatesSyncMode | Imposta la disponibilità dei certificati per le app ARC |
ArcEnabled | Attiva ARC |
ArcGoogleLocationServicesEnabled | Controlla i servizi di geolocalizzazione di Google per Android |
ArcPolicy | Configura ARC |
UnaffiliatedArcAllowed | Consenti agli utenti non affiliati di usare ARC |
UnaffiliatedDeviceArcAllowed | Consenti agli utenti aziendali di utilizzare ARC su dispositivi non affiliati. |
Impostazioni di Condivisioni file di rete | |
NTLMShareAuthenticationEnabled | Controlla l'attivazione del protocollo di autenticazione NTLM per i montaggi SMB |
NetBiosShareDiscoveryEnabled | Consente di controllare la funzione Condivisioni file di rete tramite il protocollo NetBIOS |
NetworkFileSharesAllowed | Consente di controllare la disponibilità della funzione Condivisioni file di rete per ChromeOS |
NetworkFileSharesPreconfiguredShares | Elenco di condivisioni di file di rete preconfigurate. |
Impostazioni di Navigazione sicura | |
DisableSafeBrowsingProceedAnyway | Disattiva procedendo dalla pagina di avviso Navigazione sicura |
PasswordProtectionChangePasswordURL | Configura l'URL di modifica della password. |
PasswordProtectionLoginURLs | Configura l'elenco di URL di accesso aziendale in cui il servizio di protezione tramite password deve acquisire gli hash con salt delle password. |
PasswordProtectionWarningTrigger | Attivazione dell'avviso di protezione tramite password |
SafeBrowsingAllowlistDomains | Configura l'elenco di domini sui quali Navigazione sicura non attiverà avvisi. |
SafeBrowsingDeepScanningEnabled | Consenti l'analisi approfondita dei download per gli utenti che hanno abilitato la Navigazione sicura |
SafeBrowsingEnabled | Consenti Navigazione sicura |
SafeBrowsingExtendedReportingEnabled | Attiva rapporti estesi su Navigazione sicura |
SafeBrowsingProtectionLevel | Livello di protezione Navigazione sicura |
SafeBrowsingProxiedRealTimeChecksAllowed | Consenti i controlli in tempo reale inviati tramite proxy di Navigazione sicura |
SafeBrowsingSurveysEnabled | Consenti sondaggi di Navigazione sicura |
Impostazioni di accessibilità | |
AccessibilityShortcutsEnabled | Attiva le scorciatoie delle funzioni di accessibilità |
AutoclickEnabled | Attiva la funzione di accessibilità di clic automatico |
CaretHighlightEnabled | Attiva la funzione di accessibilità di evidenziazione del cursore di testo |
ColorCorrectionEnabled | Attiva la funzione di accessibilità di correzione del colore |
CursorHighlightEnabled | Attiva la funzione di accessibilità di evidenziazione del cursore |
DeviceLoginScreenAccessibilityShortcutsEnabled | Attiva le scorciatoie delle funzioni di accessibilità nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenAutoclickEnabled | Attiva i clic automatici nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenCaretHighlightEnabled | Attiva l'evidenziazione del cursore del testo nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenCursorHighlightEnabled | Attiva l'evidenziazione del cursore sulla schermata di accesso |
DeviceLoginScreenDefaultHighContrastEnabled | Impostazione stato predefinito modalità ad alto contrasto nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenDefaultLargeCursorEnabled | Impostazione stato predefinito del puntatore grande nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenDefaultScreenMagnifierType | Impostazione tipo di ingrandimento dello schermo predefinito attivato nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenDefaultSpokenFeedbackEnabled | Impostazione stato predefinito della lettura vocale nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenDefaultVirtualKeyboardEnabled | Impostazione stato predefinito della tastiera sullo schermo nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenDictationEnabled | Attiva la dettatura sulla schermata di accesso |
DeviceLoginScreenHighContrastEnabled | Attiva l'alto contrasto nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenKeyboardFocusHighlightEnabled | Attiva la funzione di accessibilità di evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera |
DeviceLoginScreenLargeCursorEnabled | Attiva il puntatore grande nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenMonoAudioEnabled | Attiva l'audio in formato mono sulla schermata di accesso |
DeviceLoginScreenScreenMagnifierType | Imposta il tipo di lente d'ingrandimento sulla schermata di accesso |
DeviceLoginScreenSelectToSpeakEnabled | Attiva Seleziona per ascoltare nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenShowOptionsInSystemTrayMenu | Mostra le opzioni di accessibilità nel menu della barra delle applicazioni nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenSpokenFeedbackEnabled | Attiva la funzione di lettura vocale nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenStickyKeysEnabled | Attiva i tasti permanenti nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenVirtualKeyboardEnabled | Attiva la tastiera virtuale di accessibilità nella schermata di accesso |
DictationEnabled | Attiva la funzione di accessibilità di dettatura |
EnhancedNetworkVoicesInSelectToSpeakAllowed | Consenti le voci di sintesi vocale di rete migliorate in di Seleziona per ascoltare |
FloatingAccessibilityMenuEnabled | Attiva il menu Accessibilità mobile |
HighContrastEnabled | Attiva modalità ad alto contrasto |
KeyboardDefaultToFunctionKeys | Per impostazione predefinita, i tasti multimediali si comportano come tasti funzione. |
KeyboardFocusHighlightEnabled | Attiva la funzione di accessibilità di evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera |
LargeCursorEnabled | Attivazione del puntatore grande |
MonoAudioEnabled | Attiva la funzione di accessibilità di audio in formato mono |
ScreenMagnifierType | Impostazione tipo di ingrandimento dello schermo |
SelectToSpeakEnabled | Attiva Seleziona per ascoltare |
ShowAccessibilityOptionsInSystemTrayMenu | Mostra le opzioni di accessibilità nel menu della barra delle applicazioni di sistema |
SpokenFeedbackEnabled | Attiva la funzione di lettura vocale |
StickyKeysEnabled | Attiva tasti permanenti |
UiAutomationProviderEnabled | Attiva il provider del framework di accessibilità di UI Automation del browser su Windows |
VirtualKeyboardEnabled | Attiva la tastiera virtuale di accessibilità |
VirtualKeyboardFeatures | Attiva o disattiva diverse funzionalità per la tastiera sullo schermo |
Impostazioni di accesso | |
BoundSessionCredentialsEnabled | Associa le credenziali Google a un dispositivo |
DeviceAllowNewUsers | Consenti la creazione di nuovi account utente |
DeviceAuthenticationFlowAutoReloadInterval | Ricarica automaticamente il flusso di autenticazione su ChromeOS |
DeviceAutofillSAMLUsername | Compila automaticamente il nome utente sulla pagina dell'IdP SAML |
DeviceEphemeralUsersEnabled | Cancella dati utente all'uscita |
DeviceFamilyLinkAccountsAllowed | Consenti l'aggiunta di account Family Link al dispositivo |
DeviceGuestModeEnabled | Attiva modalità ospite |
DeviceLoginScreenAutoSelectCertificateForUrls | Seleziona automaticamente i certificati client per questi siti nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenDomainAutoComplete | Consente il completamento automatico del nome di dominio durante l'accesso dell'utente |
DeviceLoginScreenExtensions | Configura l'elenco di app ed estensioni installate nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenInputMethods | Layout da tastiera della schermata di accesso del dispositivo |
DeviceLoginScreenLocales | Lingua della schermata di accesso del dispositivo |
DeviceLoginScreenPromptOnMultipleMatchingCertificates | Mostra una richiesta in caso di corrispondenza tra più certificati nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenSystemInfoEnforced | Forza la schermata di accesso a visualizzare o nascondere le informazioni di sistema. |
DeviceRunAutomaticCleanupOnLogin | Controlla la pulizia automatica durante l'accesso |
DeviceSecondFactorAuthentication | Modalità di autenticazione a due fattori integrata |
DeviceShowNumericKeyboardForPassword | Mostra la tastiera numerica per la password |
DeviceShowUserNamesOnSignin | Mostra nomi utente nella schermata di accesso |
DeviceTransferSAMLCookies | Trasferisci i cookie dell'IdP SAML durante l'accesso |
DeviceUserAllowlist | Elenco di utenti autorizzati ad accedere |
DeviceWallpaperImage | Immagine di sfondo del dispositivo |
LoginAuthenticationBehavior | Configura il comportamento di autenticazione dell'accesso |
LoginVideoCaptureAllowedUrls | URL a cui verrà concesso l'accesso ai dispositivi di acquisizione video su pagine di accesso SAML |
ProfileSeparationDomainExceptionList | Lista consentita dei domini secondari per la separazione dei profili aziendali |
RecoveryFactorBehavior | Recupero dell'account |
Impostazioni di aggiornamento dispositivo | |
ChromeOsReleaseChannel | Canale di rilascio |
ChromeOsReleaseChannelDelegated | Gli utenti possono configurare il canale di rilascio di Google ChromeOS |
DeviceAutoUpdateDisabled | Disattiva l'aggiornamento automatico |
DeviceAutoUpdateP2PEnabled | Aggiornamento automatico P2P attivo |
DeviceAutoUpdateTimeRestrictions | Limitazioni relative alla data/ora di aggiornamento |
DeviceExtendedAutoUpdateEnabled | Attiva/disattiva gli aggiornamenti automatici estesi |
DeviceMinimumVersion | Configura la versione minima di Google ChromeOS consentita per il dispositivo. |
DeviceMinimumVersionAueMessage | Configura il messaggio della scadenza dell'aggiornamento automatico per il criterio DeviceMinimumVersion |
DeviceQuickFixBuildToken | Fornisce agli utenti una build di correzione rapida |
DeviceRollbackAllowedMilestones | Numero di obiettivi consentiti per il rollback |
DeviceRollbackToTargetVersion | Esegui il rollback del sistema operativo alla versione target |
DeviceTargetVersionPrefix | Scegli versione target dell'aggiornamento automatico |
DeviceUpdateAllowedConnectionTypes | Tipi di connessioni consentiti per gli aggiornamenti |
DeviceUpdateHttpDownloadsEnabled | Permetti download di aggiornamento automatico tramite HTTP |
DeviceUpdateScatterFactor | Fattore di dispersione aggiornamento automatico |
DeviceUpdateStagingSchedule | Il programma di gestione temporanea per l'applicazione di nuovi aggiornamenti |
RebootAfterUpdate | Riavvia automaticamente dopo l'aggiornamento |
Impostazioni di gestione dei certificati | |
CACertificateManagementAllowed | Consenti agli utenti di gestire i certificati CA installati. |
CAPlatformIntegrationEnabled | Utilizza i certificati TLS aggiunti dagli utenti da archivi di attendibilità della piattaforma per autenticare il server |
RequiredClientCertificateForDevice | Certificati client a livello di dispositivo richiesti |
RequiredClientCertificateForUser | Certificati client richiesti |
Impostazioni di gestione dell'identità degli utenti GAIA | |
GaiaOfflineSigninTimeLimitDays | Limita il tempo per cui un utente autenticato tramite GAIA senza SAML può accedere offline |
Impostazioni di gestione dell'identità degli utenti SAML | |
LockScreenReauthenticationEnabled | Consenti la riautenticazione online nella schermata di blocco per gli utenti SAML |
SAMLOfflineSigninTimeLimit | Limita il tempo per cui un utente autenticato tramite SAML può eseguire l'accesso offline |
SamlInSessionPasswordChangeEnabled | Sincronizzazione delle password tra fornitori di servizi SSO di terze parti e dispositivi Chrome |
SamlPasswordExpirationAdvanceWarningDays | Numero di giorni di anticipo con cui avvisare gli utenti SAML quando la loro password sta per scadere |
Impostazioni di gestione di Microsoft® Active Directory® | |
CloudAPAuthEnabled | Consenti l'accesso automatico ai provider di identità cloud Microsoft® |
Impostazioni di insiemi di siti web correlati | |
RelatedWebsiteSetsEnabled | Attiva insiemi di siti web correlati |
RelatedWebsiteSetsOverrides | Esegui l'override degli insiemi di siti web correlati. |
Impostazioni di rete | |
AccessControlAllowMethodsInCORSPreflightSpecConformant | Fai in modo che Access-Control-Allow-Methods abbia una corrispondenza in CORS per la conformità alle specifiche preflight |
CompressionDictionaryTransportEnabled | Attiva il supporto del trasporto dei dizionari di compressione |
DataURLWhitespacePreservationEnabled | Conservazione degli spazi vuoti DataURL per tutti i tipi di media |
DeviceDataRoamingEnabled | Attiva roaming dati |
DeviceDockMacAddressSource | Origine dell'indirizzo MAC del dispositivo quando inserito nel dock |
DeviceHostnameTemplate | Modello del nome host della rete del dispositivo |
DeviceHostnameUserConfigurable | Consente a un utente di configurare il nome host del suo dispositivo |
DeviceOpenNetworkConfiguration | Configurazione di rete a livello di dispositivo |
DeviceWiFiAllowed | Consente di attivare la rete Wi-Fi |
DeviceWiFiFastTransitionEnabled | Attiva 802.11r Fast Transition |
DnsOverHttpsExcludedDomains | Specifica i domini da escludere dalla risoluzione tramite DNS over HTTPS |
DnsOverHttpsIncludedDomains | Specifica i domini da risolvere tramite DNS over HTTPS |
DnsOverHttpsSalt | Specifica un valore di sale da usare nel criterio DnsOverHttpsTemplatesWithIdentifiers durante la valutazione delle informazioni sull'identità |
DnsOverHttpsTemplatesWithIdentifiers | Specifica il modello URI del resolver DNS over HTTPS desiderato con informazioni sull'identità |
IPv6ReachabilityOverrideEnabled | Attiva la sostituzione del controllo della connettività IPv6 |
NetworkThrottlingEnabled | Attiva la limitazione della larghezza di banda della rete |
OutOfProcessSystemDnsResolutionEnabled | Attiva la risoluzione DNS di sistema all'esterno del servizio di rete |
ZstdContentEncodingEnabled | Attiva il supporto della codifica dei contenuti zstd |
Impostazioni kiosk | |
AllowKioskAppControlChromeVersion | Consenti all'app kiosk avviata automaticamente senza ritardo di controllare la versione di Google ChromeOS |
DeviceLocalAccountAutoLoginBailoutEnabled | Attivazione scorciatoia da tastiera bailout per accesso automatico |
DeviceLocalAccountAutoLoginDelay | Timer accesso automatico all'account locale del dispositivo |
DeviceLocalAccountAutoLoginId | Account locale del dispositivo per l'accesso automatico |
DeviceLocalAccountPromptForNetworkWhenOffline | Attivazione richiesta di configurazione della rete offline |
DeviceLocalAccounts | Account del dispositivo |
DeviceWeeklyScheduledSuspend | Pianifica intervalli di sospensione settimanali |
KioskActiveWiFiCredentialsScopeChangeEnabled | Esponi le credenziali Wi-Fi attive del kiosk nelle app a livello di dispositivo |
KioskTroubleshootingToolsEnabled | Attiva gli strumenti per la risoluzione dei problemi relativi a Kiosk |
KioskWebAppOfflineEnabled | Consenti all'app web kiosk di mostrare la richiesta di accesso alla rete all'avvio dell'app se il dispositivo è offline |
NewWindowsInKioskAllowed | Consenti a un'app web kiosk di aprire più di una finestra del browser in qualsiasi schermata |
Impostazioni relative alle richieste di rete privata | |
InsecurePrivateNetworkRequestsAllowed | Consente di specificare se consentire ai siti web di effettuare richieste agli endpoint di rete con un livello di protezione più alto in modo non sicuro |
InsecurePrivateNetworkRequestsAllowedForUrls | Consenti ai siti elencati di effettuare richieste agli endpoint di rete con un livello di protezione più alto in modo non sicuro. |
PrivateNetworkAccessRestrictionsEnabled | Specifica se applicare limitazioni alle richieste agli endpoint di rete con un livello di protezione più alto |
Kerberos | |
KerberosAccounts | Configura account Kerberos |
KerberosAddAccountsAllowed | Gli utenti possono aggiungere account Kerberos |
KerberosCustomPrefilledConfig | Configurazione precompilata per i ticket Kerberos |
KerberosDomainAutocomplete | Completa automaticamente il dominio per i nuovi ticket Kerberos |
KerberosEnabled | Attiva la funzionalità Kerberos |
KerberosRememberPasswordEnabled | Attiva la funzionalità "Memorizza la password" per Kerberos |
KerberosUseCustomPrefilledConfig | Modifica la configurazione precompilata per i ticket Kerberos |
Legacy Browser Support | |
AlternativeBrowserParameters | Parametri della riga di comando per il browser alternativo. |
AlternativeBrowserPath | Browser alternativo da aprire per i siti web configurati. |
BrowserSwitcherChromeParameters | Parametri della riga di comando per cambiare il browser alternativo. |
BrowserSwitcherChromePath | Percorso a Chrome per cambiare il browser alternativo. |
BrowserSwitcherDelay | Ritardo prima di avviare il browser alternativo (in millisecondi) |
BrowserSwitcherEnabled | Attiva la funzionalità Supporto dei browser precedenti. |
BrowserSwitcherExternalGreylistUrl | URL di un file XML che contiene URL che non devono mai attivare il cambio di browser. |
BrowserSwitcherExternalSitelistUrl | URL di un file XML che contiene gli URL da caricare su un browser alternativo. |
BrowserSwitcherKeepLastChromeTab | Mantieni l'ultima scheda aperta in Chrome. |
BrowserSwitcherParsingMode | Modalità di analisi degli elenchi dei siti |
BrowserSwitcherUrlGreylist | Siti web che non devono mai attivare il cambio di browser. |
BrowserSwitcherUrlList | Siti web da aprire in un browser alternativo |
BrowserSwitcherUseIeSitelist | Utilizza la norma SiteList di Internet Explorer per il Supporto dei browser precedenti. |
Messaggi nativi | |
NativeMessagingAllowlist | Configura lista consentita di messaggi nativi |
NativeMessagingBlocklist | Configura lista bloccata di messaggi nativi |
NativeMessagingUserLevelHosts | Consenti host di messaggistica nativi a livello di utente (installati senza privilegi di amministratore) |
PluginVm | |
PluginVmAllowed | Consenti ai dispositivi di usare PluginVm su Google ChromeOS |
PluginVmDataCollectionAllowed | Consenti analisi del prodotto di PluginVm |
PluginVmImage | Immagine PluginVm |
PluginVmRequiredFreeDiskSpace | Spazio libero su disco necessario per PluginVm |
PluginVmUserId | ID utente PluginVm |
UserPluginVmAllowed | Consenti agli utenti di usare un PluginVm su Google ChromeOS |
Provider di ricerca predefinito | |
DefaultSearchProviderAlternateURLs | Elenco di URL alternativi per il fornitore del servizio di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderEnabled | Attiva il provider di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderEncodings | Codifiche del provider di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderImageURL | Parametro che fornisce la funzione di ricerca tramite immagine per il provider di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderImageURLPostParams | Parametri per l'URL dell'immagine che utilizza POST |
DefaultSearchProviderKeyword | Parola chiave del provider di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderName | Nome del provider di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderNewTabURL | URL pagina Nuova scheda provider di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderSearchURL | URL di ricerca del provider di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderSearchURLPostParams | Parametri per l'URL di ricerca che utilizza POST |
DefaultSearchProviderSuggestURL | URL di suggerimento del provider di ricerca predefinito |
DefaultSearchProviderSuggestURLPostParams | Parametri per l'URL del suggerimento che utilizza POST |
Registra schermo | |
ProjectorDogfoodForFamilyLinkEnabled | Attiva la versione sperimentale di Registra schermo per gli utenti di Family Link |
ProjectorEnabled | Attiva Registra schermo |
Report su dispositivi e utenti | |
DeviceActivityHeartbeatEnabled | Attiva la segnalazione dell'heartbeat dell'attività del dispositivo |
DeviceExtensionsSystemLogEnabled | Attiva il log di sistema per le estensioni |
DeviceFlexHwDataForProductImprovementEnabled | Invia dati hardware a Google per supportare miglioramenti a ChromeOS Flex |
DeviceMetricsReportingEnabled | Attiva rapporti sulle metriche |
DeviceReportNetworkEvents | Segnala eventi di rete |
DeviceReportRuntimeCounters | Segnala i contatori del tempo di esecuzione del dispositivo |
DeviceReportXDREvents | Segnala eventi di rilevamento e risposta estesi (XDR) |
HeartbeatEnabled | Invia pacchetti di rete al server di gestione per monitorare lo stato online |
HeartbeatFrequency | Frequenza dei pacchetti di rete di monitoraggio |
LogUploadEnabled | Consente di inviare log di sistema al server di gestione |
ReportAppInventory | Generazione di report sull'inventario per app |
ReportAppUsage | Generazione di report sull'utilizzo delle app |
ReportArcStatusEnabled | Segnala informazioni sullo stato di Android |
ReportCRDSessions | Segnala sessioni CRD |
ReportDeviceActivityTimes | Indicazione tempi di attività del dispositivo |
ReportDeviceAppInfo | Segnala informazioni sulle applicazioni |
ReportDeviceAudioStatus | Segnala lo stato dell'audio dei dispositivi |
ReportDeviceBacklightInfo | Segnala informazioni sulla retroilluminazione |
ReportDeviceBluetoothInfo | Segnala informazioni sul Bluetooth |
ReportDeviceBoardStatus | Segnala lo stato della scheda |
ReportDeviceBootMode | Indicazione modalità di avvio dispositivo |
ReportDeviceCpuInfo | Segnala informazioni sulla CPU |
ReportDeviceCrashReportInfo | Segnala informazioni relative ai report sugli arresti anomali. |
ReportDeviceFanInfo | Segnala informazioni sulla ventola |
ReportDeviceGraphicsStatus | Segnala stati del display e della grafica |
ReportDeviceHardwareStatus | Segnala lo stato dell'hardware |
ReportDeviceLoginLogout | Segnala accesso/uscita |
ReportDeviceMemoryInfo | Segnala informazioni sulla memoria |
ReportDeviceNetworkConfiguration | Segnala la configurazione di rete |
ReportDeviceNetworkInterfaces | Riporta interfacce di rete del dispositivo |
ReportDeviceNetworkStatus | Segnala lo stato di rete |
ReportDeviceOsUpdateStatus | Indica lo stato di aggiornamento del sistema operativo |
ReportDevicePeripherals | Segnala dettagli periferica |
ReportDevicePowerStatus | Segnala lo stato dell'alimentazione |
ReportDevicePrintJobs | Vengono segnalati i processi di stampa |
ReportDeviceSecurityStatus | Segnala stato di sicurezza del dispositivo |
ReportDeviceSessionStatus | Segnala informazioni sulle sessioni kiosk attive |
ReportDeviceStorageStatus | Segnala lo stato di archiviazione |
ReportDeviceSystemInfo | Segnala informazioni sul sistema |
ReportDeviceTimezoneInfo | Segnala informazioni sul fuso orario |
ReportDeviceUsers | Segnala utenti dispositivo |
ReportDeviceVersionInfo | Indica versione sistema operativo e firmware |
ReportDeviceVpdInfo | Segnala informazioni sui VPD |
ReportUploadFrequency | Frequenza dei caricamenti del rapporto sullo stato del dispositivo |
ReportWebsiteActivityAllowlist | Lista consentita dei report sulle attività dei siti web |
ReportWebsiteTelemetry | Report sulla telemetria dei siti web |
ReportWebsiteTelemetryAllowlist | Lista consentita dei report sulla telemetria dei siti web |
Risposte rapide | |
QuickAnswersDefinitionEnabled | Attiva definizioni di Risposte rapide |
QuickAnswersEnabled | Attiva Risposte rapide |
QuickAnswersTranslationEnabled | Attiva traduzioni di Risposte rapide |
QuickAnswersUnitConversionEnabled | Attiva conversione unità di Risposte rapide |
Sblocco rapido | |
PinUnlockAutosubmitEnabled | Attivare la funzionalità di invio automatico del PIN nelle schermate di accesso e di blocco. |
PinUnlockMaximumLength | Imposta la lunghezza massima del PIN per la schermata di blocco |
PinUnlockMinimumLength | Imposta la lunghezza minima del PIN per la schermata di blocco |
PinUnlockWeakPinsAllowed | Consenti agli utenti di impostare PIN non sicuri per la schermata di blocco |
QuickUnlockModeAllowlist | Configura le modalità di sblocco rapido consentite |
QuickUnlockTimeout | Imposta la frequenza di inserimento della password per poter usare lo sblocco rapido |
Server proxy | |
ProxyBypassList | Regole di bypass proxy |
ProxyMode | Scegli come specificare le impostazioni del server proxy |
ProxyPacUrl | URL di un file proxy .pac |
ProxyServer | Indirizzo o URL del server proxy |
ProxyServerMode | Scegli come specificare le impostazioni del server proxy |
Stampa | |
CloudPrintProxyEnabled | Attiva proxy Google Cloud Print |
DefaultPrinterSelection | Regole di selezione della stampante predefinita |
DeletePrintJobHistoryAllowed | Consenti l'eliminazione della cronologia dei processi di stampa |
DeviceExternalPrintServers | Server di stampa esterni |
DeviceExternalPrintServersAllowlist | Server di stampa esterni attivi |
DevicePrinters | File di configurazione delle stampanti aziendali per i dispositivi |
DevicePrintersAccessMode | Norma di accesso alla configurazione delle stampanti per i dispositivi. |
DevicePrintersAllowlist | Stampanti aziendali associate ai dispositivi attive |
DevicePrintersBlocklist | Stampanti aziendali associate ai dispositivi disattivate |
DevicePrintingClientNameTemplate | Modello per l'attribute Internet Printing Protocol 'client-name' |
DisablePrintPreview | Disattiva anteprima di stampa |
ExternalPrintServers | Server di stampa esterni |
ExternalPrintServersAllowlist | Server di stampa esterni attivi |
OopPrintDriversAllowed | Driver di stampa out-of-process consentiti |
PrintHeaderFooter | Stampa intestazioni e piè di pagina |
PrintJobHistoryExpirationPeriod | Imposta il periodo di tempo in giorni per memorizzare i metadati dei processi di stampa |
PrintPdfAsImageAvailability | Stampa PDF come immagine disponibile |
PrintPdfAsImageDefault | Stampa PDF come immagine predefinita |
PrintPostScriptMode | Modalità di stampa PostScript |
PrintPreviewUseSystemDefaultPrinter | Usa stampante di sistema come predefinita |
PrintRasterizationMode | Modalità rasterizzazione stampa |
PrintRasterizePdfDpi | DPI stampa PDF con rasterizzazione |
PrinterTypeDenyList | Disattiva tipi di stampanti nell'elenco di tipi non consentiti |
Printers | Consente di configurare un elenco di stampanti |
PrintersBulkAccessMode | Norma di accesso alla configurazione delle stampanti. |
PrintersBulkAllowlist | Stampanti aziendali attive |
PrintersBulkBlocklist | Stampanti aziendali disattivate |
PrintersBulkConfiguration | File di configurazione delle stampanti aziendali |
PrintingAPIExtensionsAllowlist | Estensioni consentite per ignorare la finestra di dialogo di conferma durante l'invio di processi di stampa tramite l'API chrome.printing |
PrintingAllowedBackgroundGraphicsModes | Limita la modalità di stampa delle immagini di sfondo |
PrintingAllowedColorModes | Limita la modalità di stampa a colori |
PrintingAllowedDuplexModes | Limita la modalità di stampa fronte/retro |
PrintingAllowedPinModes | Limita la modalità di stampa PIN |
PrintingBackgroundGraphicsDefault | Modalità di stampa predefinita delle immagini di sfondo |
PrintingColorDefault | Modalità di stampa a colori predefinita |
PrintingDuplexDefault | Modalità di stampa fronte/retro predefinita |
PrintingEnabled | Attiva la stampa |
PrintingLPACSandboxEnabled | Attiva sandbox LPAC di stampa |
PrintingMaxSheetsAllowed | Numero massimo consentito di fogli da utilizzare per un singolo processo di stampa |
PrintingPaperSizeDefault | Dimensioni predefinite delle pagine di stampa |
PrintingPinDefault | Modalità di stampa PIN predefinita |
PrintingSendUsernameAndFilenameEnabled | Invia nome utente e nome file alle stampanti native |
UserPrintersAllowed | Consenti l'accesso alle stampanti CUPS |
AbusiveExperienceInterventionEnforce | Applicazione dell'intervento in caso di esperienza intrusiva |
AccessibilityImageLabelsEnabled | Attiva Get Image Descriptions from Google |
AccessibilityPerformanceFilteringAllowed | Consenti il filtro delle prestazioni di accessibilità. |
AdHocCodeSigningForPWAsEnabled | Firma dell'applicazione nativa durante l'installazione dell'applicazione web progressiva |
AdditionalDnsQueryTypesEnabled | Consenti query DNS per tipi di record DNS aggiuntivi |
AdsSettingForIntrusiveAdsSites | Impostazione annunci per i siti con annunci invasivi |
AdvancedProtectionAllowed | Attiva protezioni aggiuntive per gli utenti iscritti al programma di protezione avanzata |
AllowBackForwardCacheForCacheControlNoStorePageEnabled | Consenti la memorizzazione nella cache back-forward delle pagine con l'intestazione Cache-Control: no-store |
AllowChromeDataInBackups | Consenti il backup dei dati di Google Chrome |
AllowDeletingBrowserHistory | Attiva eliminazione cronologia del browser e dei download |
AllowDinosaurEasterEgg | Attiva il gioco del dinosauro |
AllowExcludeDisplayInMirrorMode | Mostra un'opzione di attivazione/disattivazione dell'interfaccia utente per escludere un display in modalità Specchio. |
AllowFileSelectionDialogs | Consenti richiamo di finestre di dialogo di selezione file |
AllowScreenLock | Consenti blocco dello schermo |
AllowSystemNotifications | Consente le notifiche di sistema |
AllowWebAuthnWithBrokenTlsCerts | Consenti le richieste di autenticazione web su siti con certificati TLS inaccessibili. |
AllowedDomainsForApps | Definisci i domini autorizzati ad accedere a Google Workspace |
AllowedInputMethods | Configura i metodi di immissione consentiti in una sessione utente |
AllowedLanguages | Configura le lingue consentite in una sessione utente |
AlternateErrorPagesEnabled | Attiva pagine di errore sostitutive |
AlwaysOnVpnPreConnectUrlAllowlist | Consente al browser dell'utente di accedere a un elenco di URL quando la VPN sempre attiva è attiva in modalità con restrizioni, il blocco è attivato e la VPN non è connessa |
AlwaysOpenPdfExternally | Apri sempre file PDF esternamente |
AmbientAuthenticationInPrivateModesEnabled | Attiva l'autenticazione ambientale in base ai tipi di profilo. |
AppLaunchAutomation | Automazione del lancio di app |
AppStoreRatingEnabled | Consente agli utenti di visualizzare la promozione di valutazione dell'App Store iOS |
ApplicationBoundEncryptionEnabled | Abilita la crittografia per applicazioni |
ApplicationLocaleValue | Lingua dell'applicazione |
ArcVmDataMigrationStrategy | Strategia per la migrazione dei dati ARC VM |
AudioCaptureAllowed | Consenti o nega acquisizione audio |
AudioCaptureAllowedUrls | URL a cui verrà concesso l'accesso ai dispositivi di acquisizione audio senza richieste |
AudioOutputAllowed | Consenti riproduzione audio |
AudioProcessHighPriorityEnabled | Consenti l'esecuzione del processo audio con priorità sopra la norma su Windows |
AudioSandboxEnabled | Consenti l'esecuzione della sandbox dell'audio |
AutoFillEnabled | Abilita Compilazione automatica |
AutoLaunchProtocolsFromOrigins | Definisci un elenco di protocolli che possono lanciare un'applicazione esterna dalle origini elencate senza chiedere conferma all'utente |
AutoOpenAllowedForURLs | URL su cui è applicabile AutoOpenFileTypes |
AutoOpenFileTypes | Elenco dei tipi di file che dovrebbero essere aperti automaticamente al termine del download |
AutofillAddressEnabled | Attiva la Compilazione automatica per gli indirizzi |
AutofillCreditCardEnabled | Attiva la Compilazione automatica per le carte di credito |
AutoplayAllowed | Consenti la riproduzione automatica dei contenuti multimediali |
AutoplayAllowlist | Consenti la riproduzione automatica dei contenuti multimediali per una lista consentita di pattern URL |
BackForwardCacheEnabled | Controlla la funzionalità di BackForwardCache. |
BackgroundModeEnabled | Continua a eseguire applicazioni in background dopo la chiusura di Google Chrome |
BatterySaverModeAvailability | Attiva la modalità Risparmio energetico |
BlockThirdPartyCookies | Blocca cookie di terze parti |
BookmarkBarEnabled | Attiva barra dei Preferiti |
BrowserAddPersonEnabled | Attiva la funzione Aggiungi persona in Gestione utenti |
BrowserGuestModeEnabled | Attiva modalità ospite nel browser |
BrowserGuestModeEnforced | Applica modalità ospite del browser |
BrowserLabsEnabled | Icona degli esperimenti del browser nella barra degli strumenti |
BrowserLegacyExtensionPointsBlocked | Blocca punti di estensioni precedenti nel browser |
BrowserNetworkTimeQueriesEnabled | Consenti query a un servizio orario di Google |
BrowserSignin | Impostazioni di accesso al browser |
BrowserThemeColor | Configura il colore del tema del browser |
BrowsingDataLifetime | Impostazioni del periodo di validità dei dati di navigazione |
BuiltInDnsClientEnabled | Utilizza client DNS integrato |
CORSNonWildcardRequestHeadersSupport | Supporto delle intestazioni delle richieste CORS senza caratteri jolly |
CSSCustomStateDeprecatedSyntaxEnabled | Consente di stabilire se la sintassi :--foo deprecata per lo stato personalizzato CSS è attiva |
CaptivePortalAuthenticationIgnoresProxy | L'autenticazione tramite captive portal ignora il proxy |
CertificateTransparencyEnforcementDisabledForCas | Disattiva l'applicazione di Certificate Transparency per un elenco di hash subjectPublicKeyInfo |
CertificateTransparencyEnforcementDisabledForUrls | Disattiva l'imposizione di Certificate Transparency per un elenco di URL |
ChromeForTestingAllowed | Consenti Chrome for Testing |
ChromeOsLockOnIdleSuspend | Attiva il blocco quando il dispositivo viene sospeso o il coperchio viene chiuso |
ChromeOsMultiProfileUserBehavior | Controlla il comportamento dell'utente in una sessione profilo multiplo |
ChromeVariations | Determina la disponibilità delle varianti |
ClearBrowsingDataOnExitList | Cancella dati di navigazione all'uscita |
ClickToCallEnabled | Attiva la funzionalità Click-to-call |
ClientCertificateManagementAllowed | Consenti agli utenti di gestire i certificati client installati. |
CloudManagementEnrollmentMandatory | Attiva la registrazione alla gestione del cloud obbligatoria |
CloudManagementEnrollmentToken | Il token di registrazione della norma relativa al cloud |
CloudPolicyOverridesPlatformPolicy | La norma relativa al cloud Google Chrome esegue l'override della norma relativa alla piattaforma. |
CloudUserPolicyMerge | Attiva l'unione dei criteri relativi al cloud a livello di utente ai criteri a livello di macchina |
CloudUserPolicyOverridesCloudMachinePolicy | Consenti ai criteri relativi al cloud degli utenti di eseguire l'override dei criteri Chrome Browser Cloud Management. |
CommandLineFlagSecurityWarningsEnabled | Attiva gli avvisi sulla sicurezza per i flag della riga di comando |
ComponentUpdatesEnabled | Consenti gli aggiornamenti dei componenti in Google Chrome |
ContextMenuPhotoSharingSettings | Consenti il salvataggio delle immagini direttamente su Google Photos |
ContextualGoogleIntegrationsConfiguration | Integrazioni contestuali dei servizi Google su Google ChromeOS |
ContextualGoogleIntegrationsEnabled | Integrazioni contestuali dei servizi Google su Google ChromeOS |
ContextualSearchEnabled | Attiva la funzione Tocca per cercare |
CreatePasskeysInICloudKeychain | Specifica se la creazione della passkey verrà utilizzata per impostazione predefinita sul portachiavi iCloud. |
CredentialProviderPromoEnabled | Consente agli utenti di visualizzare la promozione dell'estensione fornitore di credenziali |
DNSInterceptionChecksEnabled | Controlli intercettazione DNS attivi |
DataLeakPreventionClipboardCheckSizeLimit | Imposta le dimensioni minime dei dati per la limitazione relativa agli appunti, al fine di impedire la fuga di dati |
DataLeakPreventionReportingEnabled | Attiva la generazione di rapporti sulla prevenzione di fughe di dati |
DataLeakPreventionRulesList | Consente di configurare un elenco di regole per la prevenzione della fuga di dati. |
DefaultBrowserSettingEnabled | Imposta Google Chrome come browser predefinito |
DefaultDownloadDirectory | Imposta directory di download predefinita |
DefaultHandlersForFileExtensions | Assegna le app come gestori predefiniti per le estensioni dei file specificate |
DefaultSearchProviderContextMenuAccessAllowed | Consenti l'accesso al provider di ricerca predefinito dal menu contestuale di ricerca |
DeleteKeyModifier | Controlla la scorciatoia utilizzata per attivare il tasto Elimina del "pacchetto da sei" |
DesktopSharingHubEnabled | Attiva la condivisione desktop nel menu con tre puntini e in omnibox |
DeveloperToolsAvailability | Stabilisci dove è possibile utilizzare gli Strumenti per sviluppatori |
DeveloperToolsDisabled | Disabilita Strumenti per sviluppatori |
DeviceAllowBluetooth | Consenti Bluetooth sul dispositivo |
DeviceAllowEnterpriseRemoteAccessConnections | Consenti le connessioni di accesso remoto aziendali a questo computer |
DeviceAllowMGSToStoreDisplayProperties | Consenti di memorizzare le proprietà di visualizzazione della sessione Ospite gestita |
DeviceAllowRedeemChromeOsRegistrationOffers | Consenti agli utenti di utilizzare le offerte tramite la registrazione a Google ChromeOS |
DeviceAllowedBluetoothServices | Consenti solo la connessione con i servizi Bluetooth nell'elenco |
DeviceAttributesAllowedForOrigins | Consenti alle origini di richiedere gli attributi dei dispositivi |
DeviceAuthenticationURLAllowlist | Consenti l'accesso a un elenco di URL durante l'autenticazione |
DeviceAuthenticationURLBlocklist | Blocca l'accesso a un elenco di pattern URL durante l'autenticazione |
DeviceBlockDevmode | Blocca modalità sviluppatore |
DeviceChromeVariations | Determina la disponibilità delle varianti su Google ChromeOS |
DeviceDebugPacketCaptureAllowed | Consenti acquisizioni di pacchetti di rete di debug |
DeviceDlcPredownloadList | Seleziona i contenuti scaricabili (DLC) che devono essere prescaricati |
DeviceEncryptedReportingPipelineEnabled | Abilita la Pipeline di reporting criptato |
DeviceEphemeralNetworkPoliciesEnabled | Consente di controllare l'attivazione della funzionalità EphemeralNetworkPolicies |
DeviceHardwareVideoDecodingEnabled | Attiva decodifica video hardware GPU |
DeviceI18nShortcutsEnabled | Consente l'attivazione o la disattivazione delle nuove mappature delle scorciatoie da tastiera internazionali |
DeviceKeyboardBacklightColor | Colore della retroilluminazione predefinita della tastiera predefinito |
DeviceKeylockerForStorageEncryptionEnabled | Controlla l'uso di AES Keylocker per la crittografia dello spazio di archiviazione degli utenti, se è supportata |
DeviceLoginScreenGeolocationAccessLevel | Consenti o nega l'accesso alla geolocalizzazione del dispositivo |
DeviceLoginScreenPrimaryMouseButtonSwitch | Imposta il pulsante destro come pulsante principale del mouse nella schermata di accesso |
DeviceLoginScreenWebHidAllowDevicesForUrls | Concedi automaticamente a questi siti l'autorizzazione a connettersi a dispositivi HID usando gli ID fornitore e prodotto indicati nella schermata di accesso. |
DeviceLoginScreenWebUsbAllowDevicesForUrls | Concede automaticamente a questi siti l'autorizzazione a connettersi a dispositivi USB usando gli ID fornitore e prodotto indicati nella schermata di accesso. |
DeviceOffHours | Intervalli di orari di minore attività quando vengono rilasciati i criteri del dispositivo specificati |
DevicePciPeripheralDataAccessEnabled | Attiva accesso ai dati per le periferiche Thunderbolt/USB4 |
DevicePolicyRefreshRate | Frequenza di aggiornamento per norma dispositivo |
DevicePostQuantumKeyAgreementEnabled | Attiva l'accordo chiave post-quantistico per TLS per il dispositivo |
DevicePowerwashAllowed | Consenti al dispositivo di richiedere il powerwash |
DeviceQuirksDownloadEnabled | Attiva le query in Quirks Server per i profili hardware |
DeviceRebootOnUserSignout | Forza il riavvio del dispositivo all'uscita dell'utente |
DeviceReleaseLtsTag | Consenti al dispositivo di ricevere aggiornamenti LTS |
DeviceRestrictedManagedGuestSessionEnabled | Sessioni Ospite gestite limitate |
DeviceScheduledReboot | Impostare una programmazione personalizzata per il riavvio dei dispositivi |
DeviceScheduledUpdateCheck | Imposta una pianificazione personalizzata per verificare la presenza di aggiornamenti |
DeviceShowLowDiskSpaceNotification | Mostra una notifica quando lo spazio sul disco è in esaurimento |
DeviceSwitchFunctionKeysBehaviorEnabled | Consente di controllare l'impostazione "Usa l'Avvio app/il tasto Ricerca per modificare il comportamento dei tasti funzione" |
DeviceSystemWideTracingEnabled | Consenti la raccolta di dati di rilevamento del rendimento a livello di sistema |
Disable3DAPIs | Disattiva supporto per le API grafiche 3D |
DisableScreenshots | Disabilita l'acquisizione di screenshot |
DisabledSchemes | Disabilita schemi di protocollo dell'URL |
DiskCacheDir | Impostazione directory della cache su disco |
DiskCacheSize | Imposta le dimensioni della cache su disco in byte |
DnsOverHttpsMode | Controlla la modalità di DNS over HTTPS |
DnsOverHttpsTemplates | Specifica il modello URI del resolver DNS over HTTPS desiderato |
DocumentScanAPITrustedExtensions | Estensioni a cui è consentito ignorare le finestre di dialogo di conferma durante l'accesso agli scanner tramite l'API chrome.documentScan |
DomainReliabilityAllowed | Consenti la segnalazione di dati relativi all'attendibilità dei domini |
DownloadDirectory | Imposta directory di download |
DownloadManagerSaveToDriveSettings | Consenti il salvataggio dei file direttamente su Google Drive |
DownloadRestrictions | Consenti limitazioni dei download |
DynamicCodeSettings | Impostazioni codice dinamico |
EasyUnlockAllowed | Consenti l'utilizzo di Smart Lock |
EcheAllowed | Consenti l'attivazione di Eche. |
EditBookmarksEnabled | Attiva o disattiva la funzione di modifica dei preferiti |
EmojiPickerGifSupportEnabled | Supporto delle GIF nel selettore di emoji |
EmojiSuggestionEnabled | Attiva suggerimento di emoji |
EnableExperimentalPolicies | Abilita i criteri sperimentali |
EnableOnlineRevocationChecks | Attiva controlli OCSP/CRL online |
EnableSyncConsent | Abilita la visualizzazione del consenso alla sincronizzazione durante l'accesso |
EncryptedClientHelloEnabled | Attiva TLS Encrypted ClientHello |
EnterpriseAuthenticationAppLinkPolicy | URL lancio app di autenticazione esterne |
EnterpriseCustomLabel | Imposta un'etichetta aziendale personalizzata |
EnterpriseHardwarePlatformAPIEnabled | Consente alle estensioni gestite di utilizzare l'API Enterprise Hardware Platform |
EnterpriseLogoUrl | URL logo aziendale |
EnterpriseProfileBadgeToolbarSettings | Controlla la visibilità del badge del profilo aziendale nella barra degli strumenti |
EnterpriseProfileCreationKeepBrowsingData | Mantieni i dati di navigazione per impostazione predefinita durante la creazione di un profilo aziendale |
EssentialSearchEnabled | Attiva solo dati e cookie essenziali nella ricerca |
ExemptDomainFileTypePairsFromFileTypeDownloadWarnings | Disattiva gli avvisi relativi al download basati sulle estensioni dei tipi di file per tipi di file specifici sui domini |
ExplicitlyAllowedNetworkPorts | Porte di rete esplicitamente consentite |
ExtensionCacheSize | Imposta le dimensioni della cache di app ed estensioni (in byte) |
ExternalProtocolDialogShowAlwaysOpenCheckbox | Mostra una casella di controllo "Apri sempre" nella finestra di dialogo relativa ai protocolli esterni |
ExternalStorageDisabled | Disabilita il montaggio di una memoria esterna |
ExternalStorageReadOnly | Considera i dispositivi di archiviazione esterni come di sola lettura |
F11KeyModifier | Controlla la scorciatoia utilizzata per attivare F11 |
F12KeyModifier | Controlla la scorciatoia usata per attivare F12 |
FastPairEnabled | Attiva la funzionalità Accoppiamento rapido (accoppiamento rapido tramite Bluetooth) |
FeedbackSurveysEnabled | Specifica se i sondaggi Google Chrome all'interno del prodotto vengono mostrati agli utenti. |
FetchKeepaliveDurationSecondsOnShutdown | Recupera la durata del keepalive alla chiusura |
FileOrDirectoryPickerWithoutGestureAllowedForOrigins | Consenti di chiamare le API del selettore file o della directory senza un gesto precedente dell'utente. |
FloatingWorkspaceEnabled | Abilita il servizio Area di lavoro mobile |
FocusModeSoundsEnabled | Attiva i suoni in modalità Niente distrazioni per ChromeOS |
ForceBrowserSignin | Attiva l'accesso forzato per Google Chrome |
ForceEphemeralProfiles | Profilo temporaneo |
ForceGoogleSafeSearch | Forza il filtro SafeSearch di Google |
ForceLogoutUnauthenticatedUserEnabled | Forza la disconnessione dell'utente quando il suo account non è più autenticato |
ForceMaximizeOnFirstRun | Ingrandisci la prima finestra del browser alla prima esecuzione |
ForcePermissionPolicyUnloadDefaultEnabled | Consente di stabilire se è possibile disattivare o meno i gestori di eventi unload. |
ForceSafeSearch | Forza SafeSearch |
ForceYouTubeRestrict | Imponi livello minimo della Modalità con restrizioni di YouTube |
ForceYouTubeSafetyMode | Forza la Modalità di protezione di YouTube |
ForcedLanguages | Configura i contenuti e l'ordine delle lingue preferite |
FullRestoreEnabled | Attiva la funzionalità di ripristino completo |
FullRestoreMode | Configura il ripristino delle app all'accesso |
FullscreenAlertEnabled | Attiva avviso schermo intero |
FullscreenAllowed | Consenti modalità a schermo intero |
GaiaLockScreenOfflineSigninTimeLimitDays | Limita il tempo per cui un utente autenticato tramite GAIA senza SAML può accedere offline nella schermata di blocco |
GhostWindowEnabled | Attiva la funzionalità di finestre nascoste |
GloballyScopeHTTPAuthCacheEnabled | Attiva cache di autenticazione HTTP con ambito globale |
GoogleLocationServicesEnabled | Controlla l'accesso di Google ChromeOS ai Servizi di geolocalizzazione di Google |
GoogleSearchSidePanelEnabled | Attiva Google Search Side Panel |
HSTSPolicyBypassList | Elenco di nomi che eviteranno il controllo dei criteri HSTS |
HardwareAccelerationModeEnabled | Usa l'accelerazione grafica quando disponibile |
HeadlessMode | Controlla l'uso della modalità headless |
HideWebStoreIcon | Nascondi il Web Store nella pagina Nuova scheda e in Avvio applicazioni |
HighEfficiencyModeEnabled | Attiva la modalità ad alta efficienza |
HistoryClustersVisible | Mostra una visualizzazione della cronologia di Chrome con gruppi di pagine |
HomeAndEndKeysModifier | Controlla la scorciatoia usata per attivare i tasti Inizio/Fine del "pacchetto da sei" |
HttpAllowlist | Lista consentita HTTP |
HttpsOnlyMode | Consenti l'attivazione della Modalità solo HTTPS |
HttpsUpgradesEnabled | Attiva gli upgrade a HTTPS automatici |
ImportAutofillFormData | Importa i dati della compilazione automatica dei moduli dal browser predefinito alla prima esecuzione |
ImportBookmarks | Importa Preferiti dal browser predefinito alla prima esecuzione |
ImportHistory | Importa cronologia di navigazione dal browser predefinito alla prima esecuzione |
ImportHomepage | Importazione della home page dal browser predefinito alla prima esecuzione |
ImportSavedPasswords | Importa password salvate dal browser predefinito alla prima esecuzione |
ImportSearchEngine | Importa motori di ricerca dal browser predefinito alla prima esecuzione |
IncognitoEnabled | Attiva modalità di navigazione in incognito |
IncognitoModeAvailability | Disponibilità della modalità di navigazione in incognito |
InsecureFormsWarningsEnabled | Attiva avvisi per moduli non sicuri |
InsertKeyModifier | Controlla la scorciatoia usata per attivare il tasto Inserisci del "pacchetto da sei" |
InsightsExtensionEnabled | Attiva l'estensione Insights per segnalare le metriche di utilizzo |
InstantTetheringAllowed | Consenti l'uso del tethering istantaneo. |
IntensiveWakeUpThrottlingEnabled | Controlla la funzionalità di IntensiveWakeUpThrottling. |
IntranetRedirectBehavior | Comportamento di reindirizzamento Intranet |
IsolateOrigins | Attiva isolamento dei siti per origini specificate |
IsolateOriginsAndroid | Attiva isolamento dei siti per origini specificate su dispositivi Android |
IsolatedWebAppInstallForceList | Configura l'elenco delle app web isolate con installazione forzata |
JavascriptEnabled | Abilita JavaScript |
KeepFullscreenWithoutNotificationUrlAllowList | Elenco di URL che possono rimanere in modalità a schermo intero senza mostrare una notifica |
KeyPermissions | Autorizzazioni chiave |
KeyboardFocusableScrollersEnabled | Attiva le barre di scorrimento attivabili da tastiera |
KioskBrowserPermissionsAllowedForOrigins | Consenti alle origini di accedere alle autorizzazioni del browser disponibili per l'origine di installazione del kiosk web. |
LacrosAvailability | Rendi disponibile il browser Lacros |
LacrosDataBackwardMigrationMode | Scegli cosa fare con i dati utente dopo la disattivazione di Lacros |
LacrosSelection | Seleziona il programma binario del browser Lacros |
LensCameraAssistedSearchEnabled | Consenti la ricerca tramite fotocamera con Google Lens |
LensDesktopNTPSearchEnabled | Consenti la visualizzazione del pulsante Google Lens nella casella di ricerca della pagina Nuova scheda, se supportato. |
LensOnGalleryEnabled | Attiva l'integrazione di Lens nell'app Galleria su Google ChromeOS |
LensOverlaySettings | Impostazioni per la funzionalità Overlay di Lens |
LensRegionSearchEnabled | Consenti la visualizzazione della voce di menu per la ricerca per sezione di Google Lens nel menu contestuale se supportata. |
ListenToThisPageEnabled | Attiva Leggi schermo (distillazione del testo e sintesi vocale) per le pagine web |
LockScreenAutoStartOnlineReauth | Avvio automatico della riautenticazione online nella schermata di blocco |
LockScreenMediaPlaybackEnabled | Permette di consentire agli utenti di riprodurre contenuti multimediali con il dispositivo bloccato |
LoginDisplayPasswordButtonEnabled | Mostra il pulsante di visualizzazione della password nella schermata di accesso e di blocco |
LookalikeWarningAllowlistDomains | Elimina gli avvisi di domini simili dai domini |
ManagedAccountsSigninRestriction | Aggiungi limitazioni agli account gestiti |
ManagedBookmarks | Preferiti gestiti |
ManagedConfigurationPerOrigin | Imposta valori Managed Configuration per siti web corrispondenti a origini specifiche |
ManagedGuestSessionPrivacyWarningsEnabled | Riduci notifiche sull'avvio automatico della sessione Ospite gestita |
MaxConnectionsPerProxy | Numero massimo di connessioni simultanee al server proxy |
MaxInvalidationFetchDelay | Ritardo di recupero massimo dopo l'invalidazione di una norma |
MediaRecommendationsEnabled | Attiva consigli di contenuti multimediali |
MemorySaverModeSavings | Modifica il risparmio della modalità Risparmio memoria |
MetricsReportingEnabled | Attiva rapporti sull'utilizzo e sui dati relativi agli arresti anomali |
MutationEventsEnabled | Riattiva eventi Mutazione deprecati/rimossi |
NTPCardsVisible | Mostra schede nella pagina Nuova scheda |
NTPContentSuggestionsEnabled | Mostra suggerimenti di contenuti nella pagina Nuova scheda |
NTPCustomBackgroundEnabled | Consenti agli utenti di personalizzare lo sfondo della pagina Nuova scheda |
NTPMiddleSlotAnnouncementVisible | Mostra la comunicazione dell'area centrale nella pagina Nuova scheda |
NativeClientForceAllowed | Forza la possibilità di eseguire Native Client (NaCl). |
NativeHostsExecutablesLaunchDirectly | Forza l'avvio diretto degli host di messaggistica nativi eseguibili di Windows |
NearbyShareAllowed | Consenti l'attivazione di Condivisione nelle vicinanze. |
NetworkPredictionOptions | Attiva previsione di rete |
NetworkServiceSandboxEnabled | Attiva la sandbox del servizio di rete |
NoteTakingAppsLockScreenAllowlist | L'elenco delle app per scrivere note consentite nella schermata di blocco di Google ChromeOS |
OpenNetworkConfiguration | Configurazione di rete a livello di utente |
OrcaEnabled | Controlla l'attivazione della funzionalità "Aiutami a scrivere" di ChromeOS |
OriginAgentClusterDefaultEnabled | Consente per impostazione predefinita il clustering di agenti in base all'origine. |
OsColorMode | Modalità colore di ChromeOS |
OverrideSecurityRestrictionsOnInsecureOrigin | Origini o pattern di nomi host a cui non dovrebbero essere applicate limitazioni previste per le origini non sicure. |
PageUpAndPageDownKeysModifier | Controlla la scorciatoia usata per attivare i tasti Pagina su/Pagina giù del "pacchetto da sei" |
ParcelTrackingEnabled | Consente agli utenti di tracciare i propri pacchi su Chrome. |
PaymentMethodQueryEnabled | Consenti ai siti web di chiedere se esistono metodi di pagamento disponibili |
PdfAnnotationsEnabled | Attiva annotazioni PDF |
PdfUseSkiaRendererEnabled | Utilizza il renderer Skia per il rendering dei PDF |
PdfViewerOutOfProcessIframeEnabled | Utilizza Visualizzatore PDF iframe out-of-process |
PhoneHubAllowed | Consenti l'attivazione di Phone Hub |
PhoneHubCameraRollAllowed | Consenti l'accesso tramite Phone Hub a foto e video recenti acquisiti sul telefono. |
PhoneHubNotificationsAllowed | Consenti l'attivazione delle notifiche Phone Hub |
PhoneHubTaskContinuationAllowed | Consenti l'attivazione della continuazione di attività Phone Hub |
PhysicalKeyboardAutocorrect | Controlla la funzionalità di correzione automatica sulla tastiera fisica |
PhysicalKeyboardPredictiveWriting | Controlla la funzionalità di scrittura predittiva sulla tastiera fisica |
PinnedLauncherApps | Elenco di applicazioni bloccate da visualizzare in Avvio applicazioni |
PolicyAtomicGroupsEnabled | Consenti il concetto di gruppi atomici di criteri |
PolicyDictionaryMultipleSourceMergeList | Consenti l'unione dei criteri del dizionario provenienti da origini diverse |
PolicyListMultipleSourceMergeList | Consenti l'unione dei criteri nell'elenco provenienti da origini diverse |
PolicyRefreshRate | Frequenza di aggiornamento criteri relativi agli utenti |
PostQuantumKeyAgreementEnabled | Attiva l'accordo chiave post-quantistico per TLS |
PrefixedVideoFullscreenApiAvailability | Gestisci la disponibilità dell'API video a schermo intero deprecata |
PrimaryMouseButtonSwitch | Imposta il pulsante destro come pulsante principale del mouse |
ProfilePickerOnStartupAvailability | Disponibilità del selettore profilo all'avvio |
ProfileReauthPrompt | Chiedi agli utenti di eseguire nuovamente l'autenticazione nel profilo |
PromotionalTabsEnabled | Attiva la visualizzazione di contenuti promozionali a scheda intera |
PromotionsEnabled | Abilita la visualizzazione dei contenuti promozionali |
PromptForDownloadLocation | Chiedi dove salvare il file prima di scaricarlo |
PromptOnMultipleMatchingCertificates | Mostra richiesta in caso di più certificati corrispondenti |
ProxySettings | Impostazioni proxy |
QRCodeGeneratorEnabled | Attiva Generatore codice QR |
QuicAllowed | Consenti protocollo QUIC |
QuickOfficeForceFileDownloadEnabled | Forza il download dei documenti Office (ad esempio .docx) anziché aprirli in Basic Editor |
RelaunchHeadsUpPeriod | Imposta il tempo della prima notifica del riavvio per l'utente |
RelaunchNotification | Invia a un utente una notifica che comunica che è consigliato o necessario eseguire un riavvio del browser o del dispositivo |
RelaunchNotificationPeriod | Imposta il periodo di tempo per le notifiche relative agli aggiornamenti |
RelaunchWindow | Imposta l'intervallo di tempo per il riavvio |
RemoteDebuggingAllowed | Consenti debug remoto |
RendererAppContainerEnabled | Abilita container dell'app del renderer |
RendererCodeIntegrityEnabled | Attiva l'integrità del codice del renderer |
ReportCrostiniUsageEnabled | Segnala informazioni sull'utilizzo delle app Linux |
RequireOnlineRevocationChecksForLocalAnchors | Richiedi controlli OCSP/CRL online per i trust anchor |
RestrictAccountsToPatterns | Limita gli account visibili in Google Chrome |
RestrictSigninToPattern | Limita gli Account Google che è possibile impostare come account principali del browser in Google Chrome |
RestrictedManagedGuestSessionExtensionCleanupExemptList | Configura l'elenco degli ID delle estensioni esenti dalla procedura di pulizia della sessione Ospite gestita limitata |
RoamingProfileLocation | Imposta la directory profilo di roaming |
RoamingProfileSupportEnabled | Consente la creazione di copie di roaming per i dati dei profili Google Chrome |
SSLErrorOverrideAllowed | Consenti di proseguire dalla pagina di avviso SSL |
SSLErrorOverrideAllowedForOrigins | Consenti di proseguire dalla pagina di avviso SSL su origini specifiche |
SafeBrowsingForTrustedSourcesEnabled | Attiva Navigazione sicura per le origini attendibili |
SafeSitesFilterBehavior | Controlla il filtro dei contenuti per adulti di SafeSites. |
SamlLockScreenOfflineSigninTimeLimitDays | Limita il tempo per cui un utente autenticato tramite SAML può accedere offline nella schermata di blocco |
SandboxExternalProtocolBlocked | Consenti a Chrome di bloccare le navigazioni verso protocolli esterni all'interno di iframe con sandbox |
SavingBrowserHistoryDisabled | Disabilita salvataggio della cronologia del browser |
SchedulerConfiguration | Seleziona configurazione programma di pianificazione attività |
ScreenCaptureLocation | Imposta la posizione in cui archiviare le acquisizioni schermo |
ScreenCaptureWithoutGestureAllowedForOrigins | Consenti acquisizione schermo senza gesto dell'utente precedente |
ScrollToTextFragmentEnabled | Attiva scorrimento al testo specificato in frammenti di URL |
SearchSuggestEnabled | Attiva suggerimenti di ricerca |
SecondaryGoogleAccountSigninAllowed | Consenti l'accesso ad altri Account Google |
SecurityKeyPermitAttestation | URL/domini per cui è consentita automaticamente l'attestazione diretta dei token di sicurezza |
SecurityTokenSessionBehavior | Azione alla rimozione del token di sicurezza (ad esempio smart card) per Google ChromeOS |
SecurityTokenSessionNotificationSeconds | Durata della notifica alla rimozione della smart card per Google ChromeOS |
SelectParserRelaxationEnabled | Consente di controllare se il nuovo comportamento del parser HTML per l'elemento <select> è attivato |
SessionLengthLimit | Limita la durata di una sessione utente |
SessionLocales | Questa norma consente di impostare le impostazioni internazionali consigliate per una sessione gestita |
SharedArrayBufferUnrestrictedAccessAllowed | Consente di specificare se il criterio SharedArrayBuffers può essere utilizzato in un contesto isolato da tutte le origini |
SharedClipboardEnabled | Attiva la funzione Appunti condivisi |
ShelfAlignment | Controlla la posizione della barra delle app |
ShelfAutoHideBehavior | Controlla la visualizzazione automatica della barra delle app |
ShoppingListEnabled | Consenti l'attivazione della funzionalità della lista della spesa |
ShortcutCustomizationAllowed | Consenti la personalizzazione delle scorciatoie di sistema |
ShowAiIntroScreenEnabled | Attiva la visualizzazione della schermata introduttiva per le funzionalità di AI all'interno della sessione durante il flusso di accesso |
ShowAppsShortcutInBookmarkBar | Mostra la scorciatoia per le app nella barra dei Preferiti |
ShowDisplaySizeScreenEnabled | Attiva la visualizzazione della schermata di impostazione delle dimensioni di visualizzazione durante l'accesso |
ShowFullUrlsInAddressBar | Mostra URL completi |
ShowGeminiIntroScreenEnabled | Attiva la visualizzazione della schermata introduttiva per Gemini durante il flusso di accesso |
ShowLogoutButtonInTray | Aggiungi un pulsante di disconnessione all'area di notifica |
ShowTouchpadScrollScreenEnabled | Attiva la visualizzazione della schermata della direzione di scorrimento sul touchpad durante l'accesso |
SideSearchEnabled | Consenti la visualizzazione della pagina di risultati più recente del motore di ricerca predefinito in un riquadro laterale del browser |
SignedHTTPExchangeEnabled | Attiva il supporto per Signed HTTP Exchange (SXG) |
SigninAllowed | Consenti di eseguire l'accesso a Google Chrome |
SigninInterceptionEnabled | Attiva l'intercettazione dell'accesso |
SitePerProcess | Richiedi isolamento dei siti per ogni sito |
SitePerProcessAndroid | Attiva isolamento dei siti per ogni sito |
SiteSearchSettings | Impostazioni ricerca sui siti |
SmsMessagesAllowed | Consente la sincronizzazione di messaggi SMS dal telefono al Chromebook |
SpellCheckServiceEnabled | Attiva o disattiva il servizio web di controllo ortografico |
SpellcheckEnabled | Attiva il controllo ortografico |
SpellcheckLanguage | Forza attivazione lingue per controllo ortografico |
SpellcheckLanguageBlocklist | Forza la disattivazione delle lingue per correttore ortografico |
StandardizedBrowserZoomEnabled | Attiva comportamento standardizzato dello zoom del browser |
StartupBrowserWindowLaunchSuppressed | Impedisci l'avvio della finestra del browser |
StrictMimetypeCheckForWorkerScriptsEnabled | Attiva il controllo rigoroso del tipo MIME per gli script worker |
SubAppsAPIsAllowedWithoutGestureAndAuthorizationForOrigins | Consenti di chiamare le API subApps senza un gesto precedente dell'utente o senza richiedere la conferma. |
SuggestLogoutAfterClosingLastWindow | Mostra la finestra di dialogo di conferma di disconnessione |
SuggestedContentEnabled | Attiva contenuti suggeriti |
SuppressDifferentOriginSubframeDialogs | Elimina le finestre di dialogo JavaScript attivate da frame secondari di origine diversa |
SuppressUnsupportedOSWarning | Elimina l'avviso di sistema operativo non supportato |
SyncDisabled | Disattiva la sincronizzazione dei dati con Google |
SyncTypesListDisabled | Elenco di tipi di dati che dovrebbero essere esclusi dalla sincronizzazione |
SystemFeaturesDisableList | Configura la videocamera, le impostazioni del browser, le impostazioni del sistema operativo, nonché le funzionalità di scansione, Web Store, canvas, Esplora, Crosh, Galleria, Terminal e Registratore da disattivare |
SystemFeaturesDisableMode | Imposta l'esperienza utente delle funzionalità disattivate |
SystemProxySettings | Configura il servizio proxy di sistema per Google ChromeOS |
SystemShortcutBehavior | Consente alle applicazioni di acquisire le scorciatoie di sistema predefinite e di eseguirne l'override. |
TPMFirmwareUpdateSettings | Configura il comportamento di aggiornamento del firmware TPM |
TabDiscardingExceptions | Eccezioni di pattern URL per ignorare le schede |
TaskManagerEndProcessEnabled | Consenti di terminare i processi in Task Manager |
TermsOfServiceURL | Imposta i Termini di servizio di un account locale del dispositivo |
ThirdPartyBlockingEnabled | Attiva blocco inserimento da software di terze parti |
TosDialogBehavior | Configurazione del comportamento dei TdS alla prima esecuzione di CCT |
TotalMemoryLimitMb | Imposta un limite sui megabyte di memoria che una istanza singola di Chrome può usare. |
TouchVirtualKeyboardEnabled | Attiva la tastiera virtuale touch |
TranslateEnabled | Abilita traduzione |
TrashEnabled | Attiva la possibilità di inviare file al Cestino (su file system supportati) nell'app File di Google ChromeOS |
URLAllowlist | Consenti l'accesso a un elenco di URL |
URLBlocklist | Blocca l'accesso a un elenco di URL |
UnifiedDesktopEnabledByDefault | Rendi disponibile la modalità Desktop unificato e attivala per impostazione predefinita |
UnsafelyTreatInsecureOriginAsSecure | Origini o pattern di nomi host a cui non dovrebbero essere applicate limitazioni previste per le origini non sicure. |
UrlKeyedAnonymizedDataCollectionEnabled | Attiva la raccolta di dati anonimizzati con chiave URL |
UsbDetachableAllowlist | Elenco di dispositivi USB che è consentito scollegare |
UsbDetectorNotificationEnabled | Mostra una notifica quando viene rilevato un dispositivo USB |
UserAgentReduction | Attiva o disattiva la funzionalità User-Agent Reduction. |
UserAvatarCustomizationSelectorsEnabled | Consenti la personalizzazione dell'immagine dell'avatar dell'utente utilizzando immagini del profilo Google o immagini locali. |
UserAvatarImage | Immagine avatar utente |
UserDataDir | Imposta directory dati utente |
UserDataSnapshotRetentionLimit | Limita il numero di istantanee di dati utente conservate per essere utilizzate in caso di rollback di emergenza |
UserDisplayName | Imposta il nome visualizzato per gli account del dispositivo |
UserFeedbackAllowed | Consenti il feedback degli utenti |
VideoCaptureAllowed | Consenti o nega acquisizione video |
VideoCaptureAllowedUrls | URL a cui verrà concesso l'accesso ai dispositivi di acquisizione video senza richieste |
VirtualKeyboardResizesLayoutByDefault | Per impostazione predefinita, la tastiera virtuale ridimensiona l'area visibile del layout |
VirtualKeyboardSmartVisibilityEnabled | Consenti di visualizzare la tastiera sullo schermo quando opportuno. |
VmManagementCliAllowed | Specifica l'autorizzazione per l'interfaccia a riga di comando delle macchine virtuali |
VpnConfigAllowed | Consente all'utente di gestire le connessioni VPN |
WPADQuickCheckEnabled | Attiva ottimizzazione WPAD |
WallpaperGooglePhotosIntegrationEnabled | Selezione di sfondi da Google Foto |
WallpaperImage | Immagine di sfondo |
WarnBeforeQuittingEnabled | Mostra una finestra di dialogo di avviso quando l'utente sta tentando di uscire |
WebAnnotations | Consente di rilevare entità di testo normale nelle pagine web. |
WebAppInstallForceList | Configura l'elenco delle app web con installazione forzata |
WebAppSettings | Impostazioni di gestione delle app web |
WebAudioOutputBufferingEnabled | Attiva il buffering adattivo per Web Audio |
WebAuthnFactors | Configura i fattori WebAuthn consentiti |
WebRtcEventLogCollectionAllowed | Consenti la raccolta di log eventi WebRTC dai servizi Google |
WebRtcIPHandling | Criteri di gestione dell'IP di WebRTC |
WebRtcLocalIpsAllowedUrls | URL per cui vengono esposti IP locali nei candidati ICE WebRTC |
WebRtcTextLogCollectionAllowed | Consenti la raccolta di log di testo WebRTC dai servizi Google |
WebRtcUdpPortRange | Limita l'intervallo di porte UDP locali utilizzato da WebRTC |
WebXRImmersiveArEnabled | È consentita la creazione di sessioni "immersive-ar" di WebXR |
WifiSyncAndroidAllowed | Consenti la sincronizzazione delle configurazioni di reti Wi-Fi tra i dispositivi Google ChromeOS e un telefono Android collegato |
WindowOcclusionEnabled | Attiva Copertura finestra |
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono accoppiare client e host in fase di connessione, senza dover inserire un codice PIN ogni volta.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, questa funzionalità non è disponibile.
Se questo criterio viene attivato, le sessioni aziendali di assistenza da remoto avviate dall'amministratore consentiranno il trasferimento di file tra il client e l'host.
Questo criterio non influisce sugli scenari di accesso remoto.
Se questo criterio non viene configurato o se viene disattivato, il trasferimento di file non è consentito.
Se questo criterio viene disattivato, non è possibile avviare sessioni di assistenza da remoto utilizzando la Console di amministrazione.
Questo criterio non influisce sugli scenari di accesso remoto.
Questo criterio impedisce agli amministratori aziendali di connettersi a dispositivi Google ChromeOS gestiti.
Questo criterio non ha effetto se viene attivato, lasciato vuoto o se non viene configurato.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti connessi a un host di accesso remoto possono trasferire file dal client all'host e viceversa. Questo criterio non si applica alle connessioni di assistenza remota, che non supportano il trasferimento di file.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, il trasferimento di file non è consentito.
Se il criterio viene attivato, l'host di accesso remoto può usare le autenticazioni con PIN e accoppiamento quando le connessioni client vengono accettate.
Se viene disattivato, le autenticazioni con PIN o accoppiamento non sono consentite.
Se non viene configurato, l'host può decidere se è possibile utilizzare le autenticazioni con PIN e/o accoppiamento.
Nota: se l'impostazione non restituisce metodi di autenticazione supportati sia dall'host sia dal client, la connessione viene rifiutata.
Se il criterio RemoteAccessHostFirewallTraversal è impostato su Attivato e il criterio RemoteAccessHostAllowRelayedConnection viene impostato su Attivato o non viene configurato, viene consentito l'utilizzo di client remoti per usare relay server per collegarsi al computer quando non è disponibile una connessione diretta, ad esempio a causa di limitazioni del firewall.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, non viene disattivato l'accesso remoto, ma sono consentite soltanto connessioni dalla stessa rete (non da NAT Traversal o relay).
Se questo criterio viene impostato su Disattivato, non è possibile avviare o configurare il servizio host di accesso remoto per accettare le connessioni in arrivo. Questo criterio non influisce sugli scenari di assistenza remota.
Il criterio non ha effetto se viene impostato su Attivato, se viene lasciato vuoto o se non viene configurato.
Se questo criterio viene disattivato, non è possibile avviare o configurare l'host di assistenza da remoto per accettare le connessioni in arrivo.
Questo criterio non influisce sugli scenari di accesso remoto.
Questo criterio non impedisce agli amministratori aziendali di connettersi a dispositivi Google ChromeOS gestiti.
Questo criterio non ha effetto se viene attivato, lasciato vuoto o se non viene configurato.
Se il criterio viene impostato su Attivato, l'host di assistenza remota viene eseguito in un processo con autorizzazioni uiAccess. In questo modo gli utenti remoti possono interagire con finestre con privilegi più elevati sul desktop dell'utente locale.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, l'host di assistenza remota viene eseguito nel contesto dell'utente e gli utenti remoti non possono interagire con finestre con privilegi più elevati sul desktop.
Se il criterio viene impostato attivato o se non viene configurato, gli utenti collegati a un host di accesso remoto potrebbero aprire gli URL lato host nel browser client locale.
Se il criterio viene disattivato, l'host di accesso remoto non potrà inviare URL al client.
L'impostazione non si applica alle connessioni di assistenza remota, perché questa modalità di connessione non supporta la funzionalità.
Nota: questa funzionalità non è ancora disponibile per tutti gli utenti, quindi la sua attivazione non ne garantisce la visibilità nell'UI del client.
Questo criterio è deprecato. Usa il criterio RemoteAccessHostClientDomainList.
La configurazione del criterio consente di specificare i nomi di dominio dei client che vengono imposti per i client di accesso remoto e gli utenti non possono modificarli. Soltanto i client di uno dei domini specificati possono connettersi all'host.
Se per il criterio viene impostato un elenco vuoto o se il criterio non viene configurato, viene applicato il criterio predefinito per il tipo di connessione. Per l'assistenza remota, l'impostazione consente ai client di qualsiasi dominio di connettersi all'host. Per l'accesso remoto in qualsiasi momento, può connettersi solo il proprietario dell'host.
Vedi anche il criterio RemoteAccessHostDomainList.
Nota: questa impostazione sostituisce RemoteAccessHostClientDomain, se presente.
Se questo criterio viene impostato, i dati degli appunti trasmessi da e verso l'host saranno troncati secondo il limite stabilito da questo criterio.
Se viene impostato un valore pari a 0, la sincronizzazione degli appunti è disattivata.
Il criterio riguarda entrambi gli scenari di accesso remoto e di assistenza remota
e non ha alcun effetto se non viene impostato.
Se il criterio viene impostato su un valore che non rientra nell'intervallo minimo/massimo, l'host potrebbe non essere avviato.
Tieni presente che l'effettivo limite superiore per le dimensioni degli appunti è basato sulle dimensioni massime del messaggio di canale dei dati WebRTC, che non sono controllate da questo criterio.
Questo criterio è deprecato. Usa il criterio RemoteAccessHostDomainList.
La configurazione del criterio consente di specificare i nomi di dominio degli host che vengono imposti per gli host di accesso remoto e gli utenti non possono modificarli. Gli host possono essere condivisi soltanto tramite account registrati su uno dei nomi di dominio specificati.
Se per il criterio viene impostato un elenco vuoto o se il criterio non viene configurato, gli host possono essere condivisi tramite qualsiasi account.
Vedi anche il criterio RemoteAccessHostClientDomainList.
Nota: questa impostazione sostituirà RemoteAccessHostDomain, se presente.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, viene consentito l'utilizzo di server STUN, permettendo ai client remoti di rilevare e collegarsi a questo computer anche se sono separati da un firewall.
Se il criterio viene impostato su Disattivato e le connessioni UDP in uscita vengono filtrate dal firewall, il computer consente soltanto connessioni da computer client all'interno della rete locale.
Se il criterio viene impostato su Attivato, l'host di accesso remoto confronta il nome dell'utente locale a cui è associato l'host con il nome dell'Account Google registrato come proprietario dell'host ("mariorossi" se l'host è di proprietà dell'Account Google "mariorossi@example.com"). Questo host non viene avviato se il nome del proprietario dell'host non coincide con quello dell'utente locale a cui è associato l'host. Per forzare l'associazione dell'Account Google del proprietario con un dominio specifico, usa il criterio insieme a RemoteAccessHostDomain.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, l'host di accesso remoto può essere associato a qualsiasi utente locale.
Se questo criterio viene configurato, le connessioni di accesso remoto si disconnettono automaticamente una volta trascorsi i minuti specificati nel criterio stesso. Questo non impedisce al client di riconnettersi una volta raggiunta la durata massima della sessione. Se il criterio viene impostato su un valore che non rientra nell'intervallo minimo/massimo, l'host potrebbe non essere avviato. Questo criterio non influisce sugli scenari di assistenza remota
e non ha alcun effetto se non viene configurato. In questo caso, le connessioni di accesso remoto non hanno alcuna durata massima su questa macchina.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i dispositivi di input e output fisici degli host di accesso remoto vengono disattivati durante una connessione remota.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, sia gli utenti locali sia gli utenti remoti possono interagire con l'host quando viene condiviso.
La configurazione del criterio consente di limitare l'intervallo di porte UDP utilizzate dall'host di accesso remoto in questo computer.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostata una stringa vuota, l'host di accesso remoto può usare qualsiasi porta disponibile.
Nota: se il criterio RemoteAccessHostFirewallTraversal è impostato su Disattivato, l'host di accesso remoto userà le porte UDP che rientrano nell'intervallo 12400-12409.
La configurazione del criterio consente di impostare il comportamento di Google ChromeOS quando non viene rilevata alcuna attività utente per un determinato periodo di tempo durante la visualizzazione della schermata di accesso. Il criterio consente di controllare diverse impostazioni. Per conoscere la semantica e gli intervalli di valori di ognuna di esse, consulta i relativi criteri che controllano la gestione dell'alimentazione all'interno di una sessione.
Le differenze rispetto a questi criteri sono le seguenti:
* Le azioni da compiere in caso di inattività o chiusura dello schermo non possono essere la chiusura della sessione.
* L'azione predefinita compiuta in caso di inattività durante l'utilizzo della corrente CA è l'arresto.
Se il criterio o una qualsiasi delle relative impostazioni non vengono configurati, vengono utilizzati i valori predefiniti per le diverse impostazioni relative all'alimentazione.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google ChromeOS attiva il riavvio quando gli utenti arrestano il dispositivo. Google ChromeOS sostituisce tutti i pulsanti di arresto nell'UI con quelli di riavvio. Se gli utenti arrestano i dispositivi utilizzando il tasto di accensione, non verrà eseguito alcun riavvio automatico, nemmeno se il criterio è stato attivato.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, Google ChromeOS consente agli utenti di arrestare il dispositivo.
La configurazione del criterio consente di limitare il tempo di attività del dispositivo tramite la programmazione di riavvii automatici, che è possibile ritardare di massimo 24 ore se un utente sta utilizzando il dispositivo. Il valore del criterio deve essere specificato in secondi. Il valore minimo consentito è 3600 (1 ora).
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo. Se non viene configurato, il tempo di attività del dispositivo non viene limitato.
Nota: gli avvii automatici vengono attivati solo quando viene visualizzata la schermata di accesso o durante la sessione di un'app kiosk.
Se il criterio viene impostato su Attivato, il flusso Voice Match dell'Assistente Google viene mostrato durante la configurazione iniziale. Se il criterio viene impostato su Disattivato, l'Assistente Google non mostrerà il flusso Voice Match durante la configurazione iniziale.
Se il criterio non viene impostato, significa che è Attivato.
Se il criterio viene impostato su Attivato, l'Assistente Google potrà accedere al contesto dello schermo e inviare i dati al server. Se il criterio è impostato su Disattivato, l'Assistente Google non potrà accedere al contesto dello schermo.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti potranno decidere se attivare o disattivare la funzionalità.
Se il criterio viene impostato su Attivato, l'Assistente Google potrà ascoltare la frase di attivazione vocale. Se il criterio viene impostato su Disattivato, l'Assistente Google non potrà ascoltare la frase.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti potranno decidere se attivare o disattivare la funzionalità.
La configurazione del criterio consente di specificare le estensioni consentite per utilizzare le funzioni di Enterprise Platform Keys API per l'attestazione da remoto. Per utilizzare l'API, le estensioni devono essere presenti in questo elenco.
Se un'estensione non è presente nell'elenco o se l'elenco non viene configurato, la chiamata all'API non va a buon fine e viene generato un codice di errore.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i dispositivi Google ChromeOS possono utilizzare l'attestazione remota (Accesso verificato) per ricevere un certificato emesso dall'autorità di certificazione di Google ChromeOS in cui si afferma che il dispositivo è idoneo alla riproduzione di contenuti protetti. Questo processo comporta l'invio all'autorità di certificazione di Google ChromeOS di informazioni di approvazione dell'hardware che identificano in modo univoco il dispositivo.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, il dispositivo non utilizza l'attestazione remota per la protezione dei contenuti e non può riprodurre contenuti protetti.
Questo criterio consente di configurare gli URL a cui verrà concesso l'accesso per usare l'attestazione remota dell'identità del dispositivo durante il flusso SAML nella schermata di accesso.
Nello specifico, se un URL corrisponde a uno dei pattern specificati tramite questo criterio, l'URL potrà ricevere un'intestazione HTTP contenente una risposta a una richiesta di attestazione remota, che attesta l'identità e lo stato del dispositivo.
Se questo criterio non viene impostato o se l'elenco viene lasciato vuoto, nessun URL potrà usare l'attestazione remota nella schermata di accesso.
Gli URL devono avere uno schema HTTPS, ad esempio "https://example.com".
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, consulta https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns.
Questo criterio consente di stabilire se gli utenti di Google ChromeOS possono archiviare i dati localmente o meno. Se questo criterio viene impostato su False, l'archiviazione locale su Google ChromeOS viene bloccata: gli utenti non possono archiviare i dati localmente e non possono accedere alle directory locali. Se questo criterio viene impostato su True o se non viene configurato, l'archiviazione locale su Google ChromeOS non subisce limitazioni: non esistono limitazioni relative alla posizione in cui gli utenti possono archiviare i dati o alle directory a cui possono accedere.
La configurazione di questo criterio consente di specificare per quali origini consentire tutti gli schemi di autenticazione HTTP supportati da Google Chrome indipendentemente dal criterio AuthSchemes.
Il pattern dell'URL deve avere il seguente formato (https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format). In AllHttpAuthSchemesAllowedForOrigins possono essere definite fino a 1000 eccezioni. I caratteri jolly sono consentiti sia per l'intera origine sia per le sue parti, ovvero lo schema, l'host e la porta.
Se il criterio viene impostato su Attivato, le immagini di terze parti su una pagina possono visualizzare un prompt di autenticazione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, le immagini di terze parti non possono visualizzare un prompt di autenticazione.
In genere, questo criterio è disattivato per difendere gli utenti da tentativi di phishing.
La configurazione del criterio consente di specificare il tipo di account, tra quelli forniti dall'app di autenticazione Android, che supporta l'autenticazione HTTP Negotiate, ad esempio Kerberos. Queste informazioni dovrebbero essere messe a disposizione dal fornitore dell'app di autenticazione. Per i dettagli, consulta la pagina I progetti di Chromium ( https://goo.gl/hajyfN )
Se il criterio non viene configurato, l'autenticazione HTTP Negotiate su Android viene disattivata.
La configurazione del criterio consente di assegnare i server a cui Google Chrome può delegare le credenziali utente. Se ci sono più server, separane i nomi utilizzando virgole. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Se il criterio non viene configurato, Google Chrome non delega le credenziali utente, anche se un server viene rilevato come Intranet.
Se il criterio viene impostato su Attivato, l'autenticazione HTTP rispetta l'approvazione da parte del criterio KDC. In altre parole, Google Chrome delega le credenziali utente al servizio a cui si accede se il KDC imposta OK-AS-DELEGATE sul ticket di servizio. Vedi RFC 5896 ( https://tools.ietf.org/html/rfc5896.html ). Il servizio dovrebbe essere consentito anche dal criterio AuthNegotiateDelegateAllowlist.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, il criterio KDC viene ignorato sulle piattaforme supportate e viene rispettato solo il criterio AuthNegotiateDelegateAllowlist.
Su Microsoft® Windows®, il criterio KDC viene sempre rispettato.
La configurazione del criterio consente di specificare quali schemi di autenticazione HTTP sono supportati da Google Chrome.
Se il criterio non viene configurato, vengono utilizzati tutti e 4 gli schemi.
Valori validi:
* basic
* digest
* ntlm
* negotiate
Nota: separa i valori utilizzando le virgole.
La configurazione del criterio consente di specificare i server consentiti per l'autenticazione integrata. L'autenticazione integrata viene attivata soltanto quando Google Chrome riceve una richiesta di autenticazione da un proxy o da un server presente nell'elenco dei server consentiti.
Se il criterio non viene configurato, Google Chrome prova a rilevare se un server è presente sulla Intranet. Solo allora risponderà alle richieste IWA. Se viene rilevato un server su Internet, Google Chrome ignora le richieste IWA provenienti da tale server.
Nota: se ci sono più server, separane i nomi utilizzando virgole. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, le richieste di autenticazione Basic ricevute tramite connessioni HTTP non sicure sono consentite.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, per le richieste HTTP non sicure non è consentito usare lo schema di autenticazione Basic; sono consentite soltanto le connessioni HTTPS sicure.
L'impostazione di questo criterio viene ignorata (e il valore Basic è sempre vietato) se il criterio AuthSchemes viene impostato e non include il valore Basic.
Impostando il criterio su Attivato, la ricerca CNAME viene saltata. Il nome del server viene utilizzato come valore inserito durante la generazione del Kerberos SPN.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, la ricerca CNAME determina il nome canonico del server durante la generazione del Kerberos SPN.
Se il criterio viene impostato su Attivato e se viene inserita una porta non standard (in altre parole una porta diversa da 80 o 443), questa viene inclusa nel Kerberos SPN generato.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, il Kerberos SPN generato non include una porta.
La configurazione del criterio consente di specificare quale libreria GSSAPI utilizzare per l'autenticazione HTTP. Imposta il criterio sul nome di una libreria o su un percorso completo.
Se il criterio non viene configurato, Google Chrome utilizza un nome di libreria predefinito.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, il protocollo NTLMv2 viene attivato.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, il protocollo NTLMv2 viene disattivato.
Tutte le versioni recenti dei server Samba e Microsoft® Windows® supportano il protocollo NTLMv2. Questo protocollo dovrebbe essere disattivato solo per compatibilità con le versioni precedenti, poiché riduce la sicurezza dell'autenticazione.
Se il criterio viene attivato, la pagina Nuova scheda viene impostata come pagina iniziale dell'utente e l'eventuale URL della pagina iniziale specificato viene ignorato. Se viene disattivato, la pagina iniziale dell'utente non sarà mai la pagina Nuova scheda, a meno che chrome://newtab non venga impostato come URL della pagina iniziale dell'utente.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono cambiare il tipo di pagina iniziale in Google Chrome. Se non viene configurato, l'utente può decidere se impostare o meno la pagina Nuova scheda come pagina iniziale.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Questo criterio consente di impostare l'URL predefinito della pagina iniziale in Google Chrome. È possibile aprire la pagina iniziale usando il pulsante omonimo. Sui computer, i criteri RestoreOnStartup consentono di stabilire le pagine da aprire all'avvio.
Se come pagina iniziale viene impostata la pagina Nuova scheda, dall'utente o in base al criterio HomepageIsNewTabPage, questo criterio non ha effetto.
L'URL deve avere uno schema standard, ad esempio http://example.com o https://example.com. Se questo criterio viene impostato, gli utenti non possono modificare l'URL della loro pagina iniziale in Google Chrome.
Se entrambi i criteri HomepageLocation e HomepageIsNewTabPage non vengono impostati, gli utenti possono scegliere la pagina iniziale che preferiscono.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Questo criterio consente di configurare l'URL predefinito della pagina Nuova scheda e impedisce agli utenti di modificarlo.
La pagina Nuova scheda si apre con nuove schede e finestre.
Questo criterio non consente di stabilire quali pagine aprire all'avvio. Queste pagine dipendono dai criteri RestoreOnStartup. Questo criterio influisce tuttavia sulla home page e sulla pagina iniziale, se sono impostate per l'apertura della pagina Nuova scheda.
Una best practice consiste nello specificare l'URL canonicalizzato completo; in caso contrario, Google Chrome utilizzerà https:// per impostazione predefinita.
Se il criterio non viene configurato o se viene lasciato vuoto, viene usata la pagina Nuova scheda predefinita.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Questo criterio consente di specificare il comportamento del sistema all'avvio. Disattivare questa impostazione equivale a non configurarla, perché per Google Chrome è necessario specificare un comportamento da adottare all'avvio.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo in Google Chrome. Se non viene configurato, gli utenti possono modificarlo.
Se questo criterio viene impostato su RestoreOnStartupIsLastSession o RestoreOnStartupIsLastSessionAndURLs, vengono disattivate alcune impostazioni basate sulle sessioni o che compiono azioni all'uscita, ad esempio la cancellazione dei dati di navigazione alla chiusura o dei cookie della sessione.
Se questo criterio viene impostato su RestoreOnStartupIsLastSessionAndURLs, il browser ripristinerà la sessione precedente e aprirà una finestra separata per mostrare gli URL impostati nel criterio RestoreOnStartupURLs. Tieni presente che gli utenti possono decidere di tenere aperti questi URL, che verranno ripristinati nella sessione futura.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Se il criterio RestoreOnStartup viene impostato su RestoreOnStartupIsURLs e per il criterio RestoreOnStartupURLs viene impostato un elenco di URL, è possibile specificare quali URL aprire.
Se non viene configurato, all'avvio viene aperta la pagina Nuova scheda.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Se il criterio viene impostato su Attivato, nella barra degli strumenti di Google Chrome viene mostrato il pulsante Pagina iniziale. Se viene impostato su Disattivato, il pulsante Pagina iniziale non viene mostrato.
Se il criterio viene impostato, gli utenti non possono modificarlo in Google Chrome. Se non viene impostato, gli utenti possono decidere se mostrare o meno il pulsante Pagina iniziale.
Consente di attivare un'azione quando il computer è inattivo.
Se questo criterio viene configurato, consente di specificare il periodo di tempo senza input utente (in minuti) prima che il browser esegua le azioni configurate tramite il criterio IdleTimeoutActions.
Se il criterio non viene configurato, non verrà eseguita alcuna azione.
La soglia minima è di 1 minuto.
"L'input utente" è definito dalle API del sistema operativo e include, ad esempio, lo spostamento del mouse o la digitazione tramite tastiera.
Elenco di azioni da eseguire quando viene raggiunto il timeout del criterio IdleTimeout.
Avviso: l'impostazione di questo criterio può influire sulla rimozione definitiva dei dati personali locali. Ti consigliamo di testare le impostazioni prima del deployment per evitare l'eliminazione accidentale di dati personali.
Se il criterio IdleTimeout non viene configurato, questo criterio non ha alcun effetto.
Quando viene raggiunto il timeout del criterio IdleTimeout, il browser esegue le azioni configurate in questo criterio.
Se questo criterio è vuoto o se non viene configurato, il criterio IdleTimeout non ha alcun effetto.
Le azioni supportate sono:
"close_browsers": vengono chiuse tutte le finestre del browser e le PWA di questo profilo. Azione non supportata su Android e iOS.
"close_tabs": vengono chiuse tutte le schede nelle finestre aperte. Azione supportata solo su iOS.
"show_profile_picker": viene mostrata la finestra Selettore profilo. Azione non supportata su Android e iOS.
"sign_out": l'utente che ha attualmente eseguito l'accesso viene disconnesso. Azione supportata solo su iOS.
"clear_browsing_history", "clear_download_history", "clear_cookies_and_other_site_data", "clear_cached_images_and_files", "clear_password_signing", "clear_autofill", "clear_site_settings", "clear_hosted_app_data": vengono cancellati i dati di navigazione corrispondenti. Per maggiori informazioni, vedi il criterio ClearBrowsingDataOnExitList. I tipi di azione supportati su iOS sono: "clear_browsing_history", "clear_cookies_and_other_site_data", "clear_cached_images_and_files", "clear_password_signing" e "clear_autofill"
"reload_pages": vengono ricaricate tutte le pagine web. Per alcune pagine, all'utente potrebbe essere chiesto di confermare prima. Azione non supportata su iOS.
La configurazione delle azioni "clear_browsing_history", "clear_password_signing", "clear_autofill" e "clear_site_settings" comporta la disattivazione della sincronizzazione per i rispettivi tipi di dati se né il criterio "Chrome Sync" viene disattivato impostando il criterio SyncDisabled né il criterio BrowserSignin viene disattivato.
Consente di gestire la disponibilità di Borealis per questo utente.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su false, Borealis non sarà disponibile. Se il criterio viene impostato su true, Borealis sarà disponibile soltanto se non viene disattivato da nessun altro criterio o nessun'altra impostazione.
Questo criterio consente agli amministratori di configurare il flusso Cloud Upload per Google Drive e Google Workspace su Google ChromeOS.
Se il criterio viene impostato su "allowed", se vuole l'utente può configurare il flusso Cloud Upload per Google Drive e Google Workspace. Dopo aver completato la procedura di configurazione, i file con formati file corrispondenti verranno spostati per impostazione predefinita su Google Drive e gestiti da una delle app Google Workspace quando l'utente tenterà di aprirli.
Se il criterio viene impostato su "disallowed", l'utente non può configurare il flusso Cloud Upload per Google Drive come descritto in precedenza e le app Google Workspace vengono rimosse dall'elenco dei potenziali gestori di file.
Se il criterio viene impostato su "automated", il flusso Cloud Upload per Google Drive e Google Workspace viene configurato automaticamente, quindi i file con formati file corrispondenti verranno spostati per impostazione predefinita su Google Drive e gestiti da una delle app Google Workspace quando l'utente tenterà di aprirli.
Se il criterio non viene configurato, in pratica equivale a impostarlo su "allowed" per gli utenti normali e su "disallowed" per gli utenti aziendali.
Questo criterio consente agli amministratori di configurare il flusso Cloud Upload per Microsoft OneDrive e Microsoft 365 su Google ChromeOS.
Se il criterio viene impostato su "allowed", l'utente può configurare il flusso Cloud Upload per Microsoft OneDrive e Microsoft 365 se vuole. Dopo aver completato la procedura di configurazione, i file con formati file corrispondenti verranno spostati per impostazione predefinita su Microsoft OneDrive e gestiti dall'app Microsoft 365 quando l'utente tenterà di aprirli.
Se il criterio viene impostato su "disallowed", l'utente non può configurare il flusso Cloud Upload per Microsoft OneDrive e Microsoft 365 come descritto in precedenza e Microsoft 365 viene rimosso dall'elenco dei potenziali gestori di file.
Se il criterio viene impostato su "automated", il flusso Cloud Upload per Microsoft OneDrive e Microsoft 365 viene configurato automaticamente, quindi i file con formati file corrispondenti verranno spostati per impostazione predefinita su Microsoft OneDrive e gestiti dall'app Microsoft 365 quando l'utente tenterà di aprirli.
Se il criterio non viene configurato, in pratica equivale a impostarlo su "allowed" per gli utenti normali e su "disallowed" per gli utenti aziendali.
L'API getAllScreensMedia consente alle applicazioni web isolate (identificate in base alla loro origine) di acquisire più piattaforme contemporaneamente senza ulteriore autorizzazione dell'utente. Se il criterio non viene configurato, getAllScreensMedia non è disponibile per alcuna applicazione web. Per migliorare la privacy, questo criterio non supporterà gli aggiornamenti a metà sessione del valore del criterio, pertanto le modifiche verranno applicate solo dopo che l'utente si è disconnesso e ha eseguito nuovamente l'accesso. L'utente avrà la certezza che, dopo l'accesso, le altre app non saranno in grado di acquisire le schermate, se ciò non era già stato consentito all'inizio della sessione.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che acquisiscono schede aventi la stessa origine.
Se non viene configurato, i siti non verranno presi in considerazione per l'override in questo livello dell'acquisizione.
Tieni presente che le app di Chrome con finestre aventi la stessa origine di questo sito potranno ancora essere acquisite.
Se un sito corrisponde a un pattern URL in questo criterio, i seguenti criteri non saranno presi in considerazione: TabCaptureAllowedByOrigins, WindowCaptureAllowedByOrigins, ScreenCaptureAllowedByOrigins, ScreenCaptureAllowed.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio è attivato o non configurato (impostazione predefinita), una pagina web può usare le API di condivisione schermo (ad esempio, getDisplayMedia() o l'API dell'estensione di acquisizione schermata desktop) per richiedere all'utente di selezionare una scheda, una finestra o una schermata desktop da acquisire.
Se il criterio è disattivato, le chiamate alle API di condivisione schermo avranno esito negativo con un errore; tuttavia, questo criterio non viene preso in considerazione (e un sito sarà autorizzato a utilizzare le API di condivisione schermo) se il sito corrisponde a un modello di origine in uno dei seguenti criteri: ScreenCaptureAllowedByOrigins, WindowCaptureAllowedByOrigins, TabCaptureAllowedByOrigins, SameOriginTabCaptureAllowedByOrigins.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che possono usare la funzionalità di acquisizione di schermate desktop, finestre e schede.
Se non viene configurato, i siti non verranno presi in considerazione per l'override in questo livello dell'acquisizione.
Il criterio non viene preso in considerazione se un sito corrisponde a un pattern URL in uno qualsiasi dei seguenti criteri: WindowCaptureAllowedByOrigins, TabCaptureAllowedByOrigins, SameOriginTabCaptureAllowedByOrigins.
Se un sito corrisponde a un pattern URL in questo criterio, il criterioScreenCaptureAllowed non sarà preso in considerazione.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che possono usare la funzionalità di acquisizione schede.
Se non viene configurato, i siti non verranno presi in considerazione per l'override in questo livello dell'acquisizione.
Tieni presente che le app di Chrome con finestre potranno ancora essere acquisite.
Il criterio non viene preso in considerazione se un sito corrisponde a un pattern URL nel criterio SameOriginTabCaptureAllowedByOrigins.
Se un sito corrisponde a un pattern URL in questo criterio, i seguenti criteri non saranno presi in considerazione: WindowCaptureAllowedByOrigins, ScreenCaptureAllowedByOrigins, ScreenCaptureAllowed.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che possono usare la funzionalità di acquisizione di finestre e schede.
Se non viene configurato, i siti non verranno presi in considerazione per l'override in questo livello dell'acquisizione.
Il criterio non viene preso in considerazione se un sito corrisponde a un pattern URL in uno qualsiasi dei seguenti criteri: TabCaptureAllowedByOrigins, SameOriginTabCaptureAllowedByOrigins.
Se un sito corrisponde a un pattern URL in questo criterio, i seguenti criteri non saranno presi in considerazione: ScreenCaptureAllowedByOrigins, ScreenCaptureAllowed.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono eseguire Crostini, finché VirtualMachinesAllowed e CrostiniAllowed sono impostati su Attivato. Se il criterio viene impostato su Disattivato, Crostini viene disattivato per l'utente. Impostando il criterio su Disattivato, questo viene applicato all'avvio di nuovi container Crostini, non a quelli già in esecuzione.
Fornisce un playbook Ansible che deve essere eseguito nel contenitore Crostini predefinito.
Questo criterio consente di specificare un playbook Ansible da applicare al contenitore Crostini predefinito, se disponibile sul dispositivo e se consentito dai criteri.
La dimensione dei dati non può superare 1 MB (1000000 byte) e deve essere codificata in YAML. L'hash di crittografia viene utilizzato per verificare l'integrità del download.
La configurazione viene scaricata e memorizzata nella cache. Verrà scaricata nuovamente ogni volta che l'URL o l'hash cambiano.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificarlo. Se non è impostato, gli utenti possono continuare a usare il contenitore Crostini predefinito nella sua configurazione corrente, se l'uso di Crostini è consentito dai criteri.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, l'interfaccia utente di esportazione/importazione è disponibile agli utenti. Se il criterio viene impostato su Disattivato, l'interfaccia utente di esportazione/importazione non è disponibile agli utenti.
Consente di specificare se il port forwarding nei container Crostini è consentito.
Se il criterio viene impostato su True o se non viene configurato, gli utenti potranno configurare il port forwarding nei loro container Crostini.
Se il criterio viene impostato su False, il port forwarding nei container Crostini verrà disattivato.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, tutti gli utenti possono utilizzare Crostini finché tutti e tre i criteri, VirtualMachinesAllowed, CrostiniAllowed e DeviceUnaffiliatedCrostiniAllowed sono impostati su Attivato. Se il criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non affiliati non possono utilizzare Crostini. Impostando il criterio su Disattivato, questo viene applicato all'avvio di nuovi container Crostini, non a quelli già in esecuzione.
Se questo criterio non esiste (ad esempio per gli utenti non gestiti), viene attivata la funzionalità delle connessioni SSH (Secure SHell) client in uscita in Terminal System App (il valore predefinito è True). Se l'utente è gestito e il criterio non viene configurato o viene impostato su Disabled, la funzionalità viene disattivata in Terminal. Se il criterio viene impostato su Enabled, gli utenti gestiti possono creare connessioni SSH client in uscita in Terminal.
Se il criterio viene attivato, al dispositivo viene consentito di eseguire macchine virtuali su Google ChromeOS. I criteri VirtualMachinesAllowed e CrostiniAllowed devono essere attivati per utilizzare Crostini. Se il criterio viene disattivato, significa che il dispositivo non può eseguire macchine virtuali. Tramite la disattivazione del criterio, questo viene applicato all'avvio di nuove macchine virtuali, non a quelle già in esecuzione.
Se il criterio non è impostato su un dispositivo gestito, quest'ultimo non può eseguire macchine virtuali. I dispositivi non gestiti non possono eseguire macchine virtuali.
Un criterio per stabilire se i tuoi utenti possono o meno disattivare l'impostazione di Privacy Sandbox relativa alla misurazione degli annunci.
Se imposti questo criterio su Disabled, l'impostazione relativa alla misurazione degli annunci verrà disattivata per i tuoi utenti. Se lo imposti su Enabled o se non lo configuri, i tuoi utenti potranno attivare o disattivare sul loro dispositivo l'impostazione di Privacy Sandbox relativa alla misurazione degli annunci.
Se configuri questo criterio, il criterio PrivacySandboxPromptEnabled deve essere impostato su Disabled.
Un criterio per stabilire se i tuoi utenti possono o meno disattivare l'impostazione di Privacy Sandbox relativa agli argomenti degli annunci.
Se imposti questo criterio su Disabled, l'impostazione relativa agli argomenti degli annunci verrà disattivata per i tuoi utenti. Se lo imposti su Enabled o se non lo configuri, i tuoi utenti potranno attivare o disattivare sul loro dispositivo l'impostazione di Privacy Sandbox relativa agli argomenti degli annunci.
Se configuri questo criterio, il criterio PrivacySandboxPromptEnabled deve essere impostato su Disabled.
Un criterio per stabilire se i tuoi utenti vedono o meno la richiesta di Privacy Sandbox. La richiesta è un flusso di blocco degli utenti, che informa i tuoi utenti delle impostazioni di Privacy Sandbox. Visita la pagina https://privacysandbox.com per avere informazioni dettagliate sull'impegno di Chrome per ritirare i cookie di terze parti.
Se imposti questo criterio su Disabled, Google Chrome non mostrerà la richiesta di Privacy Sandbox. Se lo imposti su Enabled o se non lo configuri, Google Chrome stabilisce se è possibile o meno mostrare la richiesta di Privacy Sandbox e poi la mostra, se possibile.
Se è configurato uno dei seguenti criteri, è necessario impostare questo criterio su Disabled: PrivacySandboxAdTopicsEnabled PrivacySandboxSiteEnabledAdsEnabled PrivacySandboxAdMeasurementEnabled
Un criterio per stabilire se i tuoi utenti possono o meno disattivare l'impostazione di Privacy Sandbox relativa agli annunci suggeriti dai siti.
Se imposti questo criterio su Disabled, l'impostazione relativa agli annunci suggeriti dai siti verrà disattivata per i tuoi utenti. Se lo imposti su Enabled o se non lo configuri, i tuoi utenti potranno attivare o disattivare sul loro dispositivo l'impostazione di Privacy Sandbox relativa agli annunci suggeriti dai siti.
Se configuri questo criterio, il criterio PrivacySandboxPromptEnabled deve essere impostato su Disabled.
Consente di attivare l'integrazione di Google Calendar, che permette agli utenti di Google ChromeOS di recuperare eventi da Google Calendar per completare il widget calendario di Google ChromeOS nella barra di stato del sistema.
Se questo criterio viene attivato, il dispositivo Google ChromeOS può recuperare gli eventi Google Calendar per completare il widget calendario di Google ChromeOS nella barra di stato del sistema per l'utente che ha eseguito l'accesso.
Se questo criterio viene disattivato, il dispositivo Google ChromeOS non può recuperare eventi Google Calendar per completare il widget calendario di Google ChromeOS nella barra di stato del sistema per l'utente che ha eseguito l'accesso.
Se questo criterio non viene configurato, la funzionalità Google Calendar è attiva per impostazione predefinita per gli utenti aziendali.
Questo criterio consente di specificare il fuso orario di un dispositivo e di disattivare la regolazione automatica del fuso orario in base alla località, sostituendo il criterio SystemTimezoneAutomaticDetection. Gli utenti non possono cambiare il fuso orario.
Sui nuovi dispositivi è impostato il fuso orario della costa del Pacifico degli Stati Uniti. Il formato del valore segue quello dei nomi nello IANA Time Zone Database (https://en.wikipedia.org/wiki/Tz_database). Se viene inserito un valore non valido, per il criterio viene usato il fuso orario GMT.
Se il criterio non viene impostato o se inserisci una stringa vuota, sul dispositivo viene usato il fuso orario attualmente attivo, che però potrà essere cambiato dagli utenti.
Se il criterio SystemTimezone non disattiva il rilevamento automatico del fuso orario, questo criterio consente di definire il metodo di rilevamento automatico del fuso orario, che non può essere cambiato dagli utenti.
Se il criterio viene impostato su: * TimezoneAutomaticDetectionDisabled, il rilevamento automatico del fuso orario è sempre disattivato. * TimezoneAutomaticDetectionIPOnly, il rilevamento automatico del fuso orario è sempre attivato usando il metodo Solo IP. *TimezoneAutomaticDetectionSendWiFiAccessPoints, il rilevamento automatico del fuso orario è sempre attivato tramite l'invio continuo dell'elenco dei punti di accesso Wi-Fi visibili al server dell'API Geolocation per rilevare il fuso orario con precisione. *TimezoneAutomaticDetectionSendAllLocationInfo, il rilevamento automatico del fuso orario è sempre attivato tramite l'invio continuo di dati sulla posizione (ad esempio, punti di accesso Wi-Fi, torri cellulari raggiungibili) a un server per rilevare il fuso orario con precisione.
Se il criterio non viene configurato, viene impostato su Consenti agli utenti di decidere o su Nessuno, gli utenti possono gestire il rilevamento automatico del fuso orario usando i normali controlli in chrome://os-settings.
Nota: se utilizzi questo criterio per risolvere automaticamente il fuso orario, non dimenticare di impostare il criterio GoogleLocationServicesEnabled su Allow o OnlyAllowedForSystemServices.
Se il criterio viene impostato su Vero, nella schermata di accesso del dispositivo viene usato il formato dell'orologio di 24 ore.
Se il criterio viene impostato su Falso, nella schermata di accesso del dispositivo viene usato il formato dell'orologio di 12 ore.
Se il criterio non viene configurato, il dispositivo usa il formato delle impostazioni locali.
Il formato del dispositivo viene usato per impostazione predefinita anche per le sessioni utente, ma gli utenti possono cambiare il formato dell'orologio dell'account.
La configurazione del criterio consente di impostare la risoluzione e il fattore di scalabilità per ogni display. Le impostazioni del display esterno si applicano ai display collegati. Il criterio non viene applicato se un display non supporta la risoluzione o la scalabilità specificate.
Se external_use_native viene impostato su True, il criterio ignora external_width e external_height e imposta i display esterni sulla loro risoluzione nativa. Se external_use_native viene impostato su False o se non viene configurato insieme a external_width o external_height, il criterio non viene applicato ai display esterni.
L'impostazione del flag consigliato su True consente agli utenti di modificare la risoluzione e il fattore di scalabilità per qualsiasi display tramite la pagina delle impostazioni, ma le impostazioni del display torneranno allo stato precedente al riavvio successivo. Se il flag consigliato viene impostato su False o se non viene configurato, gli utenti non possono modificare la impostazioni del display.
Nota: imposta external_width e external_height in pixel e external_scale_percentage e internal_scale_percentage in percentuali.
La configurazione del criterio comporta la rotazione di ogni display nell'orientamento specificato a ogni riavvio e la prima volta che viene eseguita la connessione del display dopo la modifica del valore del criterio. Gli utenti possono modificare la rotazione del display tramite la pagina delle impostazioni dopo aver eseguito l'accesso, ma la rotazione tornerà allo stato precedente al riavvio successivo. Questo criterio si applica ai display primari e secondari.
Se non viene configurato, il valore predefinito è 0 e gli utenti sono liberi di modificarlo. In questo caso, il valore predefinito non viene applicato nuovamente al riavvio.
Se il criterio viene attivato, viene disattivata la sincronizzazione di Google Drive nell'app File di Google ChromeOS. Nessun dato viene caricato su Drive.
Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, gli utenti possono trasferire i file su Drive.
Questa norma non impedisce all'utente di utilizzare l'app Google Drive per Android. Se vuoi impedire l'accesso a Google Drive, non devi consentire l'installazione dell'app Google Drive per Android.
Se il criterio viene attivato, verrà disattivata la sincronizzazione di Google Drive nell'app File di Google ChromeOS quando si è connessi a una rete cellulare. I dati verranno sincronizzati con Drive solo se si è connessi a una rete Wi-Fi o Ethernet.
Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, gli utenti potranno trasferire i file su Drive tramite la rete cellulare.
Questa norma non influisce sull'app Google Drive per Android. Se vuoi impedire l'utilizzo di Google Drive tramite rete cellulare, non devi consentire l'installazione dell'app Google Drive per Android.
La funzionalità di sincronizzazione file di Google ChromeOS rende automaticamente disponibili offline i file di Google Drive presenti nella sezione "Il mio Drive" di un utente (se lo spazio lo consente) sui dispositivi Chromebook Plus.
Una volta attivata la funzionalità, tutti i nuovi file verranno automaticamente resi disponibili offline. Se in un secondo momento lo spazio non sarà sufficiente, tutti i nuovi file non verranno più resi disponibili offline automaticamente. Tuttavia, l'utente può comunque rendere disponibili offline gli elementi manualmente.
Se il criterio viene impostato su visible, la funzionalità di sincronizzazione file viene mostrata nell'app File e nelle Impostazioni. L'utente può attivare o disattivare la sincronizzazione file.
Se il criterio viene impostato su disabled, la funzionalità di sincronizzazione file viene disattivata se era stata precedentemente attivata dall'utente. Consente di nascondere la funzionalità nell'app File e nelle Impostazioni in modo che l'utente non possa riattivarla. I file esistenti che sono stati resi disponibili offline dall'utente rimarranno disponibili offline. L'utente può comunque rendere disponibili offline gli elementi manualmente.
Se il criterio non viene configurato, visible è la selezione predefinita.
Questo criterio consente agli amministratori di limitare gli account autorizzati ad accedere a Microsoft OneDrive quando il criterio MicrosoftOneDriveMount è attivato.
Se questo criterio contiene il valore "common", per accedere è possibile utilizzare qualsiasi account.
Se questo criterio contiene il valore "organizations", per accedere è possibile utilizzare account di lavoro o della scuola.
Se questo criterio contiene il valore "consumers", per accedere è possibile utilizzare account Microsoft personali.
Se questo criterio contiene nomi di dominio o ID tenant, per accedere è possibile utilizzare gli account di questi nomi di dominio o ID tenant (vedi la pagina https://learn.microsoft.com/en-us/azure/active-directory/develop/v2-protocols#endpoints).
Se questo criterio non viene configurato o se contiene soltanto un valore vuoto, si comporta come se "common" fosse stato specificato per gli utenti normali e "organizations" per gli utenti aziendali.
La modifica delle limitazioni potrebbe comportare la disconnessione degli utenti dal proprio account Microsoft OneDrive se non ottempera alle nuove limitazioni.
Nota: al momento verrà presa in considerazione solo la prima voce. Le estensioni successive supporteranno più voci.
Questo criterio consente agli amministratori di configurare il montaggio di Microsoft OneDrive.
Se il criterio viene impostato su "allowed", l'utente può configurare Microsoft OneDrive se vuole. Dopo aver completato la procedura di configurazione, Microsoft OneDrive verrà montato in gestore di file.
Se il criterio viene impostato su "disallowed", l'utente non può configurare Microsoft OneDrive.
Se il criterio viene impostato su "automated", questo tenta di configurare Microsoft OneDrive automaticamente. L'utente deve accedere a Google ChromeOS con un account Microsoft. In caso di errore, torna al flusso di configurazione.
Se il criterio non viene configurato, in pratica equivale a impostarlo su "allowed" per gli utenti normali e su "disallowed" per gli utenti aziendali.
È possibile aggiungere ulteriori limitazioni per gli account con il criterio MicrosoftOneDriveAccountRestrictions.
Consente di controllare l'installazione delle estensioni esterne.
Se questo criterio viene attivato, le estensioni esterne non possono essere installate.
Se questo criterio viene disattivato o se non viene configurato, le estensioni esterne possono essere installate.
Le estensioni esterne e la relativa installazione sono illustrate all'indirizzo https://developer.chrome.com/docs/extensions/how-to/distribute/install-extensions.
Controlla se le estensioni Manifest v2 possono essere utilizzate nella schermata di accesso di Google ChromeOS.
Il supporto delle estensioni Manifest v2 verrà ritirato e in futuro sarà necessario eseguire la migrazione di tutte le estensioni alla versione 3. Ulteriori informazioni e tempistiche della migrazione sono disponibili all'indirizzo https://developer.chrome.com/docs/extensions/mv3/mv2-sunset/.
Se il criterio viene impostato su Default (0) o se non viene configurato, il caricamento delle estensioni v2 viene determinato dal dispositivo, in base alle tempistiche indicate nella pagina precedente. Se il criterio viene impostato su Disable (1), l'installazione delle estensioni v2 viene bloccata, mentre le estensioni esistenti vengono disattivate. L'opzione verrà trattata come se il criterio non fosse impostato dopo la disattivazione del supporto della versione 2 per impostazione predefinita. Se il criterio viene impostato su Enable (2), le estensioni v2 sono consentite. L'opzione verrà trattata come se il criterio non fosse impostato prima della disattivazione del supporto della versione 2 per impostazione predefinita. Se il criterio viene impostato su EnableForForcedExtensions (3), le estensioni v2 con installazione forzata sono consentite. Sono incluse le estensioni elencate da ExtensionInstallForcelist o ExtensionSettings con installation_mode "force_installed" o "normal_installed". Tutte le altre estensioni v2 vengono disattivate. L'opzione è sempre disponibile indipendentemente dallo stato della migrazione.
La disponibilità delle estensioni è comunque controllata da altri criteri.
L'impostazione del criterio permette di controllare quali app ed estensioni possono essere installate in Google Chrome, gli host con i quali possono interagire e i limiti di accesso in fase di esecuzione.
Se il criterio non viene impostato, non vengono applicate limitazioni sui tipi di estensioni e app accettabili.
Non verranno installate le estensioni e le app di un tipo non presente nell'elenco. Ciascun valore deve corrispondere a una delle seguenti stringhe:
* "extension"
* "theme"
* "user_script"
* "hosted_app"
* "legacy_packaged_app"
* "platform_app"
Consulta la documentazioni sulle estensioni di Google Chrome per ulteriori informazioni su questi tipi.
Nelle versioni precedenti alla 75, l'utilizzo di diversi ID estensione separati da virgole non è supportato e verrà ignorato. Si applica il resto del criterio.
Nota: questo criterio riguarda anche le estensioni e le app con installazione forzata tramite ExtensionInstallForcelist.
Controlla se gli utenti possono attivare la modalità sviluppatore su chrome://extensions.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono attivare la modalità sviluppatore nella pagina delle estensioni, a meno che il criterio DeveloperToolsAvailability non venga impostato su DeveloperToolsDisallowed (2). Se il criterio viene impostato su Allow (0), gli utenti possono attivare la modalità sviluppatore nella pagina delle estensioni. Se il criterio viene impostato su Disallow (1), gli utenti non possono attivare la modalità sviluppatore nella pagina delle estensioni.
Se questo criterio viene configurato, DeveloperToolsAvailability non può più controllare la modalità sviluppatore delle estensioni.
Le estensioni che si connettono a una di queste origini rimarranno in esecuzione purché la porta sia collegata.
Se il criterio non viene configurato, verranno usati i valori predefiniti. Di seguito sono riportate le origini delle app che offrono SDK che è noto non offrono la possibilità di ristabilire una connessione chiusa con uno stato precedente: - Smart Card Connector - Citrix Receiver (stabile, beta, backup) - VMware Horizon (stabile, beta)
Se il criterio viene impostato, l'elenco dei valori predefiniti viene esteso con i nuovi valori configurati. Sia le voci predefinite sia quelle indicate dal criterio concederanno l'eccezione alle estensioni che si connettono, purché la porta sia collegata.
Impostare il criterio specifica quali estensioni non sono soggette alla lista bloccata.
Il valore * nella lista bloccata significa che tutte le estensioni vengono bloccate e che gli utenti possono installare solo le estensioni presenti nella lista consentita.
Per impostazione predefinita, tutte le estensioni sono consentite. Se invece non hai consentito estensioni tramite criterio, utilizza l'elenco delle estensioni consentite per modificare il criterio.
Consente di specificare le estensioni che gli utenti NON possono installare. Le estensioni già installate vengono disattivate, se bloccate, e l'utente non può attivarle. Un'estensione disattivata da una lista bloccata viene automaticamente riattivata nel caso venga rimossa dalla lista.
Il valore "*" di una lista bloccata significa che tutte le estensioni sono bloccate, a meno che vengano elencate esplicitamente nella lista consentita.
Se questo criterio non viene configurato, l'utente può installare qualsiasi estensione in Google Chrome.
Questo criterio consente di specificare un elenco di app ed estensioni installate automaticamente, senza interazione dell'utente, e che non possono essere disinstallate o disattivate dagli utenti. Le autorizzazioni vengono concesse implicitamente, anche quelle relative alle API delle estensioni enterprise.deviceAttributes ed enterprise.platformKeys. Queste due API non sono disponibili per le app e le estensioni senza installazione forzata.
Se il criterio non viene configurato, nessuna app o estensione viene installata automaticamente e gli utenti possono disinstallare qualsiasi app o estensione in Google Chrome.
Questo criterio prevale sul criterio ExtensionInstallBlocklist. Se un'app o un'estensione di cui è stata precedentemente forzata l'installazione viene rimossa da questo elenco, questa app o estensione viene disinstallata automaticamente da Google Chrome.
Il codice sorgente di qualsiasi estensione può essere modificato dagli utenti tramite gli strumenti per sviluppatori, causando potenzialmente il malfunzionamento dell'estensione. Per evitare un problema di questo tipo, imposta il criterio DeveloperToolsDisabled.
Ogni voce nell'elenco del criterio è una stringa contenente un ID estensione e, facoltativamente, un URL di aggiornamento separati da punto e virgola (;). L'ID estensione è la stringa di 32 lettere che si trova, ad esempio, all'indirizzo chrome://extensions quando è attiva la modalità sviluppatore. Se specificato, l'URL di aggiornamento deve indirizzare a un documento XML manifest di aggiornamento (https://developer.chrome.com/extensions/autoupdate). L'URL di aggiornamento deve utilizzare uno dei seguenti schemi: http, https o file. Per impostazione predefinita, viene utilizzato l'URL di aggiornamento del Chrome Web Store. L'URL di aggiornamento impostato in questo criterio viene utilizzato esclusivamente per l'installazione iniziale; per i successivi aggiornamenti dell'estensione viene utilizzato l'URL di aggiornamento nel file manifest dell'estensione. È possibile eseguire l'override dell'URL di aggiornamento per gli aggiornamenti successivi utilizzando il criterio ExtensionSettings; vedi http://support.google.com/chrome/a?p=Configure_ExtensionSettings_policy.
Sulle istanze di Microsoft® Windows® è possibile forzare l'installazione di app ed estensioni che non fanno parte del Chrome Web Store soltanto se l'istanza è aggiunta a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunta a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrata in Chrome Browser Cloud Management.
Sulle istanze di macOS è possibile forzare l'installazione di app ed estensioni che non fanno parte del Chrome Web Store soltanto se l'istanza è gestita tramite MDM, aggiunta a un dominio tramite MCX o registrata in Chrome Browser Cloud Management.
Nota: questo criterio non viene applicato alla modalità di navigazione in incognito. Scopri di più sull'hosting delle estensioni (https://developer.chrome.com/extensions/hosting).
L'installazione di app Android può essere imposta dalla Console d'amministrazione Google tramite Google Play. Questa norma non viene utilizzata.
Impostare il criterio specifica quali URL sono autorizzati a installare estensioni, app e temi. Prima di Google Chrome 21, gli utenti potevano fare clic su un link a un file *.crx e Google Chrome avrebbe proposto di installare il file dopo alcuni avvisi. Successivamente, tali file devono essere scaricati e trascinati nella pagina delle impostazioni di Google Chrome. Questa impostazione consente a URL specifici di utilizzare il precedente flusso di installazione semplificato.
Ogni voce di questo elenco è un pattern di corrispondenza in stile di estensione (vedi https://developer.chrome.com/extensions/match_patterns). Gli utenti possono installare facilmente elementi da qualsiasi URL che corrisponda a una voce nell'elenco. Questi pattern devono consentire sia la posizione del file *.crx sia la pagina da cui viene avviato il download (il referrer).
ExtensionInstallBlocklist ha la precedenza su questo criterio. Ciò significa che un'estensione presente nella lista bloccata non verrà installata, anche se è di un sito presente in questo elenco.
La lista bloccata consente di stabilire i tipi di installazione delle estensioni vietati.
L'impostazione del valore "command_line" impedirà il caricamento delle estensioni dalla riga di comando.
Consente di stabilire se le estensioni Manifest v2 possono essere utilizzate dal browser.
Il supporto delle estensioni Manifest v2 verrà ritirato e in futuro sarà necessario eseguire la migrazione di tutte le estensioni alla versione 3. Ulteriori informazioni e tempistiche della migrazione sono disponibili all'indirizzo https://developer.chrome.com/docs/extensions/mv3/mv2-sunset/.
Se il criterio viene impostato su Default (0) o se non viene configurato, il caricamento delle estensioni v2 viene determinato dal browser, in base alle tempistiche indicate nella pagina precedente. Se il criterio viene impostato su Disable (1), l'installazione delle estensioni v2 viene bloccata, mentre le estensioni esistenti vengono disattivate. L'opzione verrà trattata come se il criterio non fosse impostato dopo la disattivazione del supporto della versione 2 per impostazione predefinita. Se il criterio viene impostato su Enable (2), le estensioni v2 sono consentite. L'opzione verrà trattata come se il criterio non fosse impostato prima della disattivazione del supporto della versione 2 per impostazione predefinita. Se il criterio viene impostato su EnableForForcedExtensions (3), le estensioni v2 con installazione forzata sono consentite. Sono incluse le estensioni elencate da ExtensionInstallForcelist o ExtensionSettings con installation_mode "force_installed" o "normal_installed". Tutte le altre estensioni v2 vengono disattivate. L'opzione è sempre disponibile indipendentemente dallo stato della migrazione.
La disponibilità delle estensioni è comunque controllata da altri criteri.
La configurazione di questo criterio consente di specificare per ogni estensione interessata un elenco di URL di reindirizzamento OAuth che possono essere utilizzati dalle estensioni con l'API identity (https://developer.chrome.com/docs/extensions/reference/identity/), oltre all'URL di reindirizzamento standard https://<extension id>.chromiumapp.org/.
Se il criterio non viene configurato o se viene fornito un elenco vuoto di URL, tutte le app o le estensioni possono usare solo l'URL di reindirizzamento standard quando viene usata l'API identity.
Questo criterio consente di stabilire le impostazioni di gestione delle estensioni per Google Chrome, incluse quelle controllate da criteri relativi alle estensioni esistenti. Il criterio prevale su tutti i criteri precedenti che potrebbero essere stati impostati.
Questo criterio consente di mappare un ID estensione o un URL di aggiornamento soltanto alla relativa impostazione specifica. È possibile impostare una configurazione predefinita per l'ID speciale "*", che verrà applicata a tutte le estensioni senza una configurazione personalizzata in questo criterio. Con un URL di aggiornamento, la configurazione verrà applicata alle estensioni con l'esatto URL di aggiornamento indicato nel file manifest dell'estensione (http://support.google.com/chrome/a?p=Configure_ExtensionSettings_policy). Se il flag "override_update_url" viene impostato su true, l'estensione verrà installata e aggiornata usando l'URL di aggiornamento ("update") specificato nel criterio ExtensionInstallForcelist o nel campo "update_url" di questo criterio. Il flag "override_update_url" viene ignorato se il valore "update_url" è un URL del Chrome Web Store.
Sulle istanze di Microsoft® Windows® è possibile forzare l'installazione di app ed estensioni che non fanno parte del Chrome Web Store soltanto se l'istanza è aggiunta a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunta a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrata in Chrome Browser Cloud Management.
Sulle istanze di macOS è possibile forzare l'installazione di app ed estensioni che non fanno parte del Chrome Web Store soltanto se l'istanza è gestita tramite MDM, aggiunta a un dominio tramite MCX o registrata in Chrome Browser Cloud Management.
Se questo criterio viene attivato, le estensioni non pubblicate sul Chrome Web Store verranno disattivate su Google Chrome. Questo criterio viene applicato solo alle estensioni installate e aggiornate dal Chrome Web Store.
Le estensioni esterne al negozio, come le estensioni non pacchettizzate installate utilizzando la modalità sviluppatore e le estensioni installate tramite l'opzione della riga di comando, vengono ignorate. Le estensioni con installazione forzata e ospitate autonomamente vengono ignorate. Vengono ignorate anche tutte le estensioni con blocco della versione.
Se il criterio viene impostato su AllowUnpublished (0) o se non viene configurato, le estensioni non pubblicate sul Chrome Web Store sono consentite. Se il criterio viene impostato su DisableUnpublished (1), le estensioni non pubblicate sul Chrome Web Store vengono disattivate.
Questo criterio consente agli amministratori di configurare un elenco di ID estensione richiesti per la modalità di navigazione in incognito.
L'utente deve consentire esplicitamente l'esecuzione in modalità di navigazione in incognito di tutte le estensioni presenti in questo elenco, altrimenti la navigazione in questa modalità non è consentita.
Se un'estensione specificata in questo criterio non viene installata, la navigazione in incognito viene bloccata.
Questo criterio viene applicato alla modalità di navigazione in incognito. Ciò significa che la modalità deve essere attivata nel browser. Se la modalità di navigazione in incognito viene disattivata tramite il criterio IncognitoModeAvailability, questo criterio non ha effetto.
A meno che AllowWakeLocks non sia impostato su Disattivato, la mancata configurazione o l'impostazione del criterio AllowScreenWakeLocks su Attivato consente i wakelock dello schermo per la gestione dell'alimentazione. Le estensioni possono richiedere wakelock dello schermo tramite l'API dell'estensione di gestione dell'alimentazione e le app ARC.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, le richieste di wakelock dello schermo vengono retrocesse a richieste di wakelock del sistema.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, sono consentiti wakelock per la gestione dell'alimentazione. Le estensioni possono richiedere wakelock tramite l'API dell'estensione di gestione dell'alimentazione e le app ARC.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, le richieste di wakelock vengono ignorate.
Se il criterio DeviceAdvancedBatteryChargeModeEnabled viene impostato su Enabled, la configurazione di DeviceAdvancedBatteryChargeModeDayConfig consente di impostare la modalità di ricarica avanzata della batteria. Dalle ore charge_start_time alle ore charge_end_time, la batteria del dispositivo potrà ricaricarsi completamente solo una volta. Per il periodo di tempo rimanente, la carica delle batterie viene mantenuta a un livello più basso. Il valore del campo charge_start_time deve essere inferiore a quello del campo charge_end_time.
Se il criterio non viene configurato, la modalità di ricarica avanzata della batteria rimane disattivata.
I valori validi per il campo minute in charge_start_time e charge_end_time sono 0, 15, 30 e 45.
Il criterio consente di prolungare la durata utilizzabile delle batterie di un sistema ricaricandole completamente solo una volta al giorno. Per il resto della giornata, la carica delle batterie viene mantenuta a un livello più basso, consentendo di conservarla più a lungo, anche quando il sistema è collegato a una fonte di alimentazione.
Se il criterio DeviceAdvancedBatteryChargeModeDayConfig viene configurato, l'impostazione di DeviceAdvancedBatteryChargeModeEnabled su Enabled consente di mantenere attivo il criterio di gestione della modalità di ricarica avanzata della batteria (se supportato dal dispositivo). Tramite un algoritmo di ricarica standard e altre tecniche al di fuori dell'orario di lavoro, questa modalità consente agli utenti di ottimizzare le condizioni della batteria. Durante l'orario di lavoro, il sistema utilizza una ricarica express, consentendo alla batteria di ricaricarsi più rapidamente. Specifica quando il sistema viene utilizzato con maggiore frequenza ogni giorno e per quanto tempo tramite l'ora di inizio e la durata.
Se il criterio viene impostato su Disabled o se non viene configurato, la modalità di ricarica avanzata della batteria rimane disattivata.
Gli utenti non possono modificare questa impostazione.
Se il criterio DeviceBatteryChargeMode viene impostato su "custom", la configurazione di DeviceBatteryChargeCustomStartCharging consente di personalizzare quando viene avviata la ricarica della batteria, in base alla percentuale di carica. Il valore deve essere di almeno 5 punti percentuali inferiore a DeviceBatteryChargeCustomStopCharging.
Se il criterio non viene configurato, viene applicata la modalità di ricarica standard della batteria.
Se il criterio DeviceBatteryChargeMode viene impostato su "custom", la configurazione di DeviceBatteryChargeCustomStopCharging consente di personalizzare quando viene interrotta la ricarica della batteria, in base alla percentuale di carica. Il valore del criterio DeviceBatteryChargeCustomStartCharging deve essere inferiore di almeno 5 punti percentuali rispetto a quello del criterio DeviceBatteryChargeCustomStopCharging.
Se il criterio non viene configurato, viene applicata la modalità di ricarica della batteria di "standard".
A meno che DeviceAdvancedBatteryChargeModeEnabled non venga specificato, sovrascrivendo DeviceBatteryChargeMode, la configurazione di DeviceBatteryChargeMode consente di specificare il criterio di gestione della modalità di ricarica della batteria (se supportato dal dispositivo). Per estendere la durata della batteria, il criterio controlla dinamicamente la ricarica della batteria riducendo al minimo l'usura e preservandone l'efficienza.
Se il criterio non viene configurato (se l'impostazione è supportata dal dispositivo), viene applicata la modalità di ricarica standard della batteria e gli utenti non possono modificarlo.
Nota: se viene selezionata la modalità di ricarica personalizzata della batteria, vengono specificati anche i criteri DeviceBatteryChargeCustomStartCharging e DeviceBatteryChargeCustomStopCharging.
Se il criterio viene impostato su Attivato, l'avvio tramite CA rimane abilitato, se supportato dal dispositivo. L'avvio tramite CA consente al sistema di riavviarsi dallo stato Off o Ibernazione quando il dispositivo viene collegato alla corrente.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, l'avvio tramite CA viene disabilitato.
Se viene configurato, gli utenti non possono modificarlo. Se non viene configurato, il riavvio tramite CA viene disattivato e gli utenti non possono modificare questa impostazione.
Consente di attivare la funzionalità Suoni di ricarica.
Questa funzionalità consente di riprodurre i suoni di ricarica.
Se questo criterio viene attivato, i suoni di ricarica verranno riprodotti quando il dispositivo sarà collegato a un caricabatterie CA.
Se questo criterio viene disattivato, non verrà riprodotto alcun suono di ricarica.
Se configuri questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se il criterio non viene configurato, inizialmente questa funzionalità è disattivata sui dispositivi Google ChromeOS gestiti, ma gli utenti possono attivarla o disattivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzionalità Suono batteria in esaurimento.
Questa funzionalità consente di riprodurre il suono della batteria in esaurimento.
Se questo criterio viene attivato, il suono della batteria in esaurimento viene riprodotto quando il livello della batteria o il tempo rimanente scende al di sotto di una soglia.
Se questo criterio viene disattivato, non viene riprodotto alcun suono della batteria in esaurimento.
Se configuri questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se il criterio non viene configurato, questa funzionalità viene disattivata per gli utenti esistenti o viene inizialmente attivata per i nuovi utenti sui dispositivi Google ChromeOS gestiti, ma gli utenti possono attivarla o disattivarla in qualsiasi momento.
Consente di specificare se un modello di ricarica adattiva può sospendere la procedura di ricarica per prolungare la durata della batteria.
Quando per il dispositivo viene usata l'alimentazione CA, il modello di ricarica adattiva valuta se sospendere o meno la procedura di ricarica per prolungare la durata della batteria. Se il modello di ricarica adattiva sospende la procedura di ricarica, mantiene la batteria a un determinato livello (ossia 80%), dopodiché ricarica il dispositivo fino al 100% quando l'utente ne ha bisogno. Se questo criterio viene impostato su True, il modello di ricarica adattiva viene attivato e può sospendere la procedura di ricarica per prolungare la durata della batteria. Se questo criterio viene impostato su False o se non viene configurato, il modello di ricarica adattiva non influisce sulla procedura di ricarica.
Se il criterio DevicePowerPeakShiftEnabled viene impostato su Attivato, la configurazione di DevicePowerPeakShiftBatteryThreshold consente di impostare un valore percentuale per il limite di consumo della batteria per la variazione dei picchi energetici.
Se non viene configurato, la variazione dei picchi energetici rimane disattivata.
Se il criterio DevicePowerPeakShiftEnabled viene impostato su Attivato, la configurazione di DevicePowerPeakShiftDayConfig consente di impostare la variazione giornaliera dei picchi energetici.
Se il criterio non viene configurato, la variazione dei picchi energetici rimane disabilitata.
I valori validi per il campo minute in start_time, end_time e charge_start_time sono 0, 15, 30 e 45.
Se il criterio viene impostato su Attivato e vengono impostati i criteri DevicePowerPeakShiftBatteryThreshold e DevicePowerPeakShiftDayConfig, la variazione dei picchi energetici rimane attiva, se supportata sul dispositivo. Il criterio di gestione della variazione dei picchi energetici è un criterio per il risparmio energetico che riduce al minimo l'utilizzo della corrente alternata durante i momenti di picco. Puoi impostare un orario di inizio e di fine della modalità di variazione dei picchi energetici per ogni giorno feriale. Se durante questi orari il livello della batteria rimane al di sopra della soglia specificata, il dispositivo usa la batteria (anche se è collegato alla corrente alternata). Dopo l'orario di fine specificato, il dispositivo usa la corrente alternata, se è collegato, ma non ricarica la batteria. Il dispositivo funzionerà di nuovo normalmente con la corrente alternata e ricaricherà la batteria dopo l'orario di inizio della ricarica specificato.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, la variazione dei picchi energetici rimane disattivata.
Se non viene configurato, la variazione dei picchi energetici è inizialmente disattivata. Gli utenti non possono modificare questa impostazione.
Se il criterio viene impostato su Attivato, viene attivato il criterio di gestione per la condivisione dell'alimentazione USB.
Alcuni dispositivi presentano una specifica porta USB con l'icona di un fulmine o di una batteria che può essere usata per ricaricare i dispositivi usando la batteria di sistema. Questo criterio influisce sul comportamento di ricarica della porta mentre il sistema è in modalità di sospensione o arresto. Non influisce su altre porte USB e sul comportamento di ricarica mentre il sistema è attivo, se la porta USB fornisce costantemente alimentazione.
Quando il sistema è in modalità di sospensione, viene fornita alimentazione alla porta USB quando il dispositivo è collegato alla corrente o se il livello della batteria è superiore al 50%. Quando il sistema è spento, viene fornita alimentazione alla porta USB quando il dispositivo è collegato alla corrente.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, non viene fornita alimentazione.
Se il criterio non viene configurato viene considerato attivo e gli utenti non possono disattivarlo.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Questo criterio consente di fornire un valore di riserva per i criteri più specifici IdleActionAC e IdleActionBattery. Se questo criterio viene impostato, il suo valore viene utilizzato se non viene impostato il rispettivo criterio più specifico.
Se questo criterio non viene impostato, il comportamento dei criteri più specifici rimane invariato.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Se viene impostato, questo criterio specifica l'azione compiuta da Google ChromeOS quando l'utente rimane inattivo per il periodo di tempo indicato dal ritardo di inattività, che può essere configurato separatamente.
Se il criterio non viene impostato, viene compiuta l'azione predefinita, ossia la sospensione.
Se l'azione è la sospensione, è possibile configurare separatamente Google ChromeOS in modo che blocchi o meno lo schermo prima della sospensione.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Se viene impostato, questo criterio specifica l'azione compiuta da Google ChromeOS quando l'utente rimane inattivo per il periodo di tempo indicato dal ritardo di inattività, che può essere configurato separatamente.
Se il criterio non viene impostato, viene compiuta l'azione predefinita, ossia la sospensione.
Se l'azione è la sospensione, è possibile configurare separatamente Google ChromeOS in modo che blocchi o meno lo schermo prima della sospensione.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale viene compiuta l'azione stabilita per l'inattività quando viene usata la corrente alternata.
Se viene impostato, questo criterio specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS compia l'azione stabilita in caso di inattività, che può essere configurata separatamente.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale viene compiuta l'azione stabilita per l'inattività quando viene usata la batteria.
Se viene impostato, questo criterio specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS compia l'azione stabilita in caso di inattività, che può essere configurata separatamente.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale viene mostrata una finestra di dialogo di avviso quando viene usata la corrente alternata.
Se viene impostato, questo criterio specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS mostri una finestra di dialogo di avviso per comunicare all'utente che sta per essere compiuta l'azione stabilita in caso di inattività.
Se questo criterio non viene impostato, non viene visualizzata alcuna finestra di dialogo di avviso.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi. I valori devono essere inferiori o uguali al ritardo di inattività.
L'avviso viene mostrato solo se l'azione stabilita in caso di inattività è la disconnessione o lo spegnimento.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale viene mostrata una finestra di dialogo di avviso quando viene usata la batteria.
Se viene impostato, questo criterio specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS mostri una finestra di dialogo di avviso per comunicare all'utente che sta per essere compiuta l'azione stabilita in caso di inattività.
Se questo criterio non viene impostato, non viene visualizzata alcuna finestra di dialogo di avviso.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi. I valori devono essere inferiori o uguali al ritardo di inattività.
L'avviso viene mostrato solo se l'azione stabilita in caso di inattività è la disconnessione o lo spegnimento.
La configurazione del criterio consente di specificare l'azione compiuta in Google ChromeOS quando l'utente chiude lo schermo del dispositivo.
Se il criterio non viene configurato, viene compiuta l'azione di sospensione.
Nota: se l'azione è la sospensione, è possibile configurare separatamente Google ChromeOS in modo che blocchi o meno lo schermo prima della sospensione.
La configurazione del criterio consente di stabilire la strategia di gestione dell'alimentazione quando l'utente diventa inattivo.
Esistono quattro azioni:
* Lo schermo viene oscurato se l'utente rimane inattivo per il tempo specificato nel campo ScreenDim.
* Lo schermo viene spento se l'utente rimane inattivo per il tempo specificato nel campo ScreenOff.
* Se l'utente rimane inattivo per il tempo specificato nel campo IdleWarning, viene visualizzata una finestra di dialogo di avviso per indicare all'utente che verrà compiuta l'azione per inattività. Tale finestra viene visualizzata soltanto se l'azione per inattività è l'uscita dall'account o l'arresto del sistema.
* Se l'utente rimane inattivo per il tempo specificato nel campo Idle, viene compiuta l'azione specificata nel campo IdleAction.
Per ognuna delle azioni precedenti, il ritardo deve essere specificato in millisecondi e per attivare l'azione corrispondente deve essere impostato un valore maggiore di zero. Se il ritardo viene impostato su zero, Google ChromeOS non compie l'azione corrispondente.
Per ogni ritardo sopra indicato viene usato il valore predefinito se non viene impostato il periodo di tempo.
I valori ScreenDim dovranno essere inferiori o uguali al valore di ScreenOff, mentre i valori ScreenOff e IdleWarning dovranno essere inferiori o uguali al valore di Idle.
Il valore del campo IdleAction può essere una delle seguenti quattro azioni possibili:
* Suspend
* Logout
* Shutdown
* DoNothing
Se il valore IdleAction non viene impostato, viene usato il valore Suspend.
Nota: esistono impostazioni separate per l'alimentazione CA e la batteria.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, l'utente non viene considerato inattivo durante la riproduzione di audio. In questo modo non viene raggiunto il timeout di inattività e non viene compiuta l'azione per l'inattività. Tuttavia, lo schermo viene ancora oscurato, spento e bloccato dopo i timeout configurati, nonostante l'attività audio.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, il sistema può considerare gli utenti inattivi nonostante l'attività audio.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, l'utente non viene considerato inattivo durante la riproduzione di video. In questo modo non viene raggiunto il ritardo di inattività, oscuramento dello schermo, spegnimento dello schermo e blocco dello schermo e non vengono compiute le azioni corrispondenti.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, il sistema può considerare gli utenti inattivi nonostante l'attività video.
Il video riprodotto nelle app Android non viene considerato, anche se la norma viene impostata su True.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, viene attivato il modello di oscuramento smart e potrebbe essere ritardato l'oscuramento dello schermo. Quando viene ritardato il tempo, i ritardi di spegnimento, blocco e inattività dello schermo vengono regolati per mantenere gli stessi distacchi dal ritardo di oscuramento dello schermo impostato in origine.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, il modello di oscuramento smart non inciderà sull'oscuramento dello schermo.
Se il criterio PowerSmartDimEnabled è impostato su Disattivato, la configurazione del criterio PresentationScreenDimDelayScale consente di specificare la percentuale di regolazione del ritardo di oscuramento dello schermo quando il dispositivo è in modalità di presentazione. Quando il ritardo di oscuramento dello schermo viene regolato, i ritardi di spegnimento, blocco e inattività dello schermo vengono regolati per mantenere gli stessi distacchi dal ritardo di oscuramento dello schermo impostato in origine.
Se il criterio non viene configurato, viene usato un fattore di regolazione predefinito.
Nota: il fattore di regolazione minimo deve essere 100%.
La configurazione del criterio consente di specificare la percentuale di luminosità dello schermo, che comporta la disattivazione delle funzionalità di luminosità automatica. Il valore iniziale di luminosità dello schermo viene regolato il base al valore del criterio, ma gli utenti possono modificarlo.
Se il criterio non viene configurato, i controlli o le funzionalità di luminosità automatica dello schermo dell'utente rimangono invariati.
Nota: i valori del criterio devono essere specificati in percentuali da 0 a 100.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale lo schermo viene oscurato quando viene usata la corrente alternata.
Se questo criterio viene impostato su un valore maggiore di zero, specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS oscuri lo schermo.
Se questo criterio viene impostato su zero, Google ChromeOS non oscura lo schermo quando l'utente diventa inattivo.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi. I valori devono essere inferiori o uguali al ritardo di disattivazione dello schermo (se impostato) e al ritardo di inattività.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale lo schermo viene oscurato quando viene usata la batteria.
Se questo criterio viene impostato su un valore maggiore di zero, specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS oscuri lo schermo.
Se questo criterio viene impostato su zero, Google ChromeOS non oscura lo schermo quando l'utente diventa inattivo.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi. I valori devono essere inferiori o uguali al ritardo di disattivazione dello schermo (se impostato) e al ritardo di inattività.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio ScreenLockDelays.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale lo schermo viene bloccato quando viene usata la corrente alternata.
Se questo criterio viene impostato su un valore maggiore di zero, specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS blocchi lo schermo.
Se questo criterio viene impostato su zero, Google ChromeOS non blocca lo schermo quando l'utente diventa inattivo.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Il metodo consigliato per bloccare lo schermo in caso di inattività consiste nell'attivare il blocco dello schermo in caso di sospensione e fare in modo che Google ChromeOS entri in sospensione dopo il ritardo di inattività. Questo criterio dovrebbe essere usato soltanto quando il blocco dello schermo dovrebbe avvenire molto tempo prima della sospensione o quando non si vuole affatto la sospensione in caso di inattività.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi. I valori devono essere inferiori al ritardo di inattività.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio ScreenLockDelays.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale lo schermo viene bloccato quando viene usata la batteria.
Se questo criterio viene impostato su un valore maggiore di zero, specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS blocchi lo schermo.
Se questo criterio viene impostato su zero, Google ChromeOS non blocca lo schermo quando l'utente diventa inattivo.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Il metodo consigliato per bloccare lo schermo in caso di inattività consiste nell'attivare il blocco dello schermo in caso di sospensione e fare in modo che Google ChromeOS entri in sospensione dopo il ritardo di inattività. Questo criterio dovrebbe essere usato soltanto quando il blocco dello schermo dovrebbe avvenire molto tempo prima della sospensione o quando non si vuole affatto la sospensione in caso di inattività.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi. I valori devono essere inferiori al ritardo di inattività.
La configurazione del criterio consente di specificare il periodo di tempo senza input utente in millisecondi, trascorso il quale lo schermo viene bloccato quando viene usata l'alimentazione CA o la batteria. I valori devono essere inferiori al ritardo di inattività impostato nel criterio PowerManagementIdleSettings.
Se il criterio viene impostato su zero, Google ChromeOS non blocca lo schermo quando l'utente diventa inattivo. Se non viene configurato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Consiglio: blocca lo schermo in caso di inattività attivando il blocco schermo in caso di sospensione e fai in modo che Google ChromeOS entri in sospensione dopo il ritardo di inattività. Usa questo criterio soltanto quando il blocco dello schermo dovrebbe avvenire molto tempo prima della sospensione o quando non vuoi che venga attivata la sospensione in caso di inattività.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale lo schermo viene disattivato quando viene usata la corrente alternata.
Se questo criterio viene impostato su un valore maggiore di zero, specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS disattivi lo schermo.
Se questo criterio viene impostato su zero, Google ChromeOS non disattiva lo schermo quando l'utente diventa inattivo.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi. I valori devono essere inferiori o uguali al ritardo di inattività.
Tieni presente che questo criterio è obsoleto e verrà rimosso nella versione 85 di Google ChromeOS. Usa il criterio PowerManagementIdleSettings.
Consente di specificare il periodo di tempo senza input utente trascorso il quale lo schermo viene disattivato quando viene usata la batteria.
Se questo criterio viene impostato su un valore maggiore di zero, specifica per quanto tempo l'utente deve rimanere inattivo prima che Google ChromeOS disattivi lo schermo.
Se questo criterio viene impostato su zero, Google ChromeOS non disattiva lo schermo quando l'utente diventa inattivo.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato un periodo di tempo predefinito.
Il valore del criterio deve essere specificato in millisecondi. I valori devono essere inferiori o uguali al ritardo di inattività.
Se il criterio PowerSmartDimEnabled è impostato su Disattivato, l'impostazione del criterio UserActivityScreenDimDelayScale consente di specificare la percentuale di regolazione del ritardo di oscuramento dello schermo quando viene rilevata attività utente mentre lo schermo è oscurato o subito dopo lo spegnimento dello schermo. Quando il ritardo di oscuramento viene regolato, i ritardi di spegnimento, blocco e inattività dello schermo vengono regolati per mantenere gli stessi distacchi dal ritardo di oscuramento dello schermo impostato in origine.
Se il criterio non viene configurato, viene usato un fattore di regolazione predefinito.
Nota: il fattore di regolazione minimo deve essere 100%.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i ritardi di gestione dell'alimentazione e i limiti di durata delle sessioni iniziano soltanto dopo il rilevamento della prima attività dell'utente in una sessione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i ritardi di gestione dell'alimentazione e il limite di tempo iniziano immediatamente all'avvio della sessione.
Questo criterio consente di stabilire se il gestore delle password integrato può eliminare le password non decifrabili dal relativo database. Questa operazione è necessaria per ripristinare la funzionalità completa del gestore delle password integrato, ma potrebbe comportare la perdita definitiva dei dati. I valori delle password non decifrabili non diventeranno decifrabili da soli e, se è possibile correggerli, in genere sono necessarie azioni complesse da parte dell'utente.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, gli utenti con password non decifrabili salvate nel gestore delle password integrato le perdono. Le password che sono ancora funzionanti rimangono invariate.
Se il criterio viene disattivato, i dati del gestore delle password degli utenti rimangono invariati, ma la funzionalità del gestore delle password non funziona.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo in Google Chrome.
Questa norma non influisce sulle app Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, l'utente ha la possibilità di ignorare/ripristinare gli avvisi relativi alle password compromesse.
Se disattivi questa impostazione, gli utenti non potranno ignorare gli avvisi relativi alle password compromesse. Se la attivi, gli utenti potranno ignorare gli avvisi relativi alle password compromesse.
Se il criterio viene attivato, gli utenti possono impostare Google Chrome in modo che controlli se nomi utente e password inseriti sono stati resi noti nell'ambito di una fuga di dati.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo in Google Chrome. Se non viene configurato, è consentito il controllo di fughe di credenziali, ma l'utente può disattivarlo.
Questo comportamento non viene attivato se la Navigazione sicura viene disattivata (tramite il criterio o dall'utente). Per forzare l'attivazione della Navigazione sicura, utilizza il criterio SafeBrowsingEnabled o SafeBrowsingProtectionLevel.
Questo criterio consente di stabilire se il browser può o meno memorizzare automaticamente le password sui siti web e salvarle nel gestore delle password integrato. Non consente di limitare l'accesso o di modificare i contenuti delle password salvate nel gestore delle password e potenzialmente sincronizzate nel profilo dell'Account Google e su Android.
Se il criterio viene attivato, gli utenti possono impostare Google Chrome in modo che memorizzi le password e le fornisca all'accesso successivo a un sito.
Se il criterio viene disattivato, gli utenti non possono salvare nuove password, ma quelle salvate in precedenza restano attive.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo in Google Chrome. Se non viene configurato, gli utenti possono disattivare il salvataggio delle password.
Questa norma non influisce sulle app Android.
Se il criterio viene attivato, gli utenti possono inviare le loro password ai membri del gruppo Famiglia (in base al servizio per le famiglie) e ricevere password dai membri. Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, in Gestore delle password viene visualizzato un pulsante che consente di inviare una password. Le password ricevute vengono memorizzate nell'account dell'utente e sono disponibili in Gestore delle password.
Se il criterio viene disattivato, gli utenti non possono inviare password da Gestore delle password ad altri utenti e non possono riceverle da altri utenti.
La funzionalità non è disponibile se la sincronizzazione delle password viene disattivata (tramite le impostazioni dell'utente o attivando il criterio SyncDisabled).
Gli account gestiti non sono idonei a far parte di un gruppo Famiglia o a crearli, pertanto non possono condividere le password.
Se il criterio viene impostato su true, gli utenti possono utilizzare un gestore delle password di terze parti. Questo gestore delle password si occuperà di salvare e inserire tutte le password, i dati di pagamento e di compilazione automatica. Se il criterio viene impostato su true o se non viene impostato, un'impostazione consentirà di passare dal gestore delle password integrato di Google Chrome a quello configurato nelle impostazioni del dispositivo Android. Poiché Google Chrome utilizza gli stessi dati di Compilazione automatica Google, l'impostazione può essere modificata per utilizzare gestori delle password di terze parti solo se un gestore diverso da Compilazione automatica Google è configurato nelle impostazioni di sistema del dispositivo Android.
Se il criterio viene impostato su false, Google Chrome utilizzerà sempre il gestore delle password integrato.
Questo criterio non influisce sui gestori delle password di terze parti che utilizzano API di accessibilità.
Questo criterio specifica per quanto tempo (in secondi) un dispositivo di trasmissione precedentemente selezionato tramite un codice di accesso o un codice QR può essere visualizzato nel menu di Google Cast dei dispositivi di trasmissione. Il ciclo di vita di una voce inizia quando è stato inserito per la prima volta il codice di accesso o quando è stato scansionato per la prima volta il codice QR. Durante questo periodo, il dispositivo di trasmissione verrà visualizzato nell'elenco del menu di Google Cast dei dispositivi di trasmissione. Dopo questo periodo, per poter usare di nuovo il dispositivo di trasmissione, il codice di accesso deve essere reinserito oppure il codice QR deve essere riscansionato. Per impostazione predefinita, il periodo è 0 secondi, quindi i dispositivi di trasmissione non rimarranno nel menu di Google Cast, pertanto il codice di accesso deve essere reinserito oppure il codice QR deve essere riscansionato, per iniziare una nuova sessione di trasmissione. Tieni presente che questo criterio ha effetto solo finché i dispositivi di trasmissione sono visibili nel menu di Google Cast e non influisce su eventuali sessioni di trasmissione in corso, che continueranno anche allo scadere del periodo di tempo. Questo criterio non ha effetto a meno che il criterio AccessCodeCastEnabled non venga attivato.
Questo criterio controlla se all'utente verrà presentata un'opzione, all'interno del menu di Google Cast, che gli consente di trasmettere contenuti ai dispositivi di trasmissione che non vengono visualizzati nel menu di Google Cast, usando il codice di accesso o il codice QR visualizzati sullo schermo dei dispositivi di trasmissione. Per impostazione predefinita, un utente deve reinserire il codice di accesso o riscansionare il codice QR per iniziare una sessione di trasmissione successiva, ma se il criterio AccessCodeCastDeviceDuration è stato impostato su un valore diverso da 0 (il valore predefinito è 0), il dispositivo di trasmissione rimarrà nell'elenco dei dispositivi di trasmissione disponibili fino alla scadenza del periodo di tempo specificato. Se il criterio viene impostato su Attivato, agli utenti verrà presentata l'opzione per selezionare i dispositivi di trasmissione usando un codice di accesso o scansionando un codice QR. Se viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, gli utenti non avranno la possibilità di selezionare i dispositivi di trasmissione usando un codice di accesso o scansionando un codice QR.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, si attiva Google Cast e gli utenti possono avviarlo dal menu delle app, dai menu contestuali delle pagine, dai controlli multimediali nei siti web compatibili con Google Cast e (se presente) dall'icona Trasmetti nella barra degli strumenti.
Se il criterio viene disattivato, Google Cast viene disattivato.
A meno che EnableMediaRouter non sia disattivato, l'attivazione di MediaRouterCastAllowAllIPs connette Google Cast ai dispositivi di trasmissione su tutti gli indirizzi IP e non solo su indirizzi privati RFC1918/RFC4193.
Se il criterio viene disattivato, Google Cast si connette ai dispositivi di trasmissione solo su indirizzi RFC1918/RFC4193.
Se il criterio non viene configurato, Google Cast si connette ai dispositivi di trasmissione solo su indirizzi RFC1918/RFC4193, a meno che la funzionalità CastAllowAllIPs non sia attivata.
Se il criterio viene impostato su Attivato, verrà mostrata l'icona Trasmetti nella barra degli strumenti o nel menu extra e gli utenti non potranno rimuoverla.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, gli utenti potranno bloccare o rimuovere l'icona tramite il relativo menu contestuale.
Se il criterio EnableMediaRouter viene impostato su Disattivato, il valore di tale criterio non avrà effetto e l'icona della barra degli strumenti non verrà mostrata.
Se questo criterio viene attivato, l'UI dei controlli per la riproduzione di contenuti multimediali è disponibile per le sessioni Google Cast avviate da altri dispositivi sulla rete locale.
Se questo criterio non viene configurato per gli utenti aziendali o se viene disattivato, l'UI dei controlli per la riproduzione di contenuti multimediali non è disponibile per le sessioni Google Cast avviate da altri dispositivi sulla rete locale.
Se il criterio EnableMediaRouter viene disattivato, il valore di questo criterio non ha alcun effetto perché l'intera funzionalità Google Cast viene disattivata.
Crea temi con l'AI consente agli utenti di creare temi/sfondi personalizzati scegliendo tra un elenco di opzioni.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti da Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
Per ulteriori informazioni sulla gestione dei dati per le funzionalità di AI generativa, visita la pagina https://support.google.com/chrome/a?p=generative_ai_settings.
Queste funzionalità in DevTools di Google Chrome utilizzano modelli di AI generativa per fornire maggiori informazioni di debug. Per utilizzare queste funzionalità, Google Chrome deve raccogliere dati come messaggi di errore, analisi dello stack, snippet di codice e richieste di rete e inviarli a un server di proprietà di Google, che esegue un modello di AI generativa. Il corpo della risposta o le intestazioni dei cookie e dell'autenticazione nelle richieste di rete non sono inclusi nei dati inviati al server.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti da Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
Le funzionalità di AI generativa di DevTools includono quanto segue.
- Approfondimenti sulla console: spiega i messaggi della console e offre suggerimenti su come correggere gli errori. - Assistenza AI: aiuta gli utenti a comprendere gli stili CSS con insight basati sull'AI.
Configura il modo in cui Google Chrome scarica il modello di base GenAI e lo utilizza localmente per l'inferenza.
Se il criterio viene impostato su Consentito (0) o se non viene configurato, il modello viene scaricato automaticamente e utilizzato per l'inferenza.
Se il criterio viene impostato su Disattivato (1), il modello non viene scaricato.
Il download del modello può essere disattivato anche da ComponentUpdatesEnabled.
Sfondo AI generativa per videoconferenze consente agli utenti di esprimersi utilizzando le funzionalità di AI generativa per creare sfondi personalizzati per le videoconferenze su Google Chrome.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti da Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
Per ulteriori informazioni sulla gestione dei dati per le funzionalità di AI generativa, visita la pagina https://support.google.com/chrome/a?p=generative_ai_settings.
Sfondo AI generativa consente agli utenti di esprimersi utilizzando le funzionalità di AI generativa per creare sfondi personalizzati su Google Chrome.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti da Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
Per ulteriori informazioni sulla gestione dei dati per le funzionalità di AI generativa, visita la pagina https://support.google.com/chrome/a?p=generative_ai_settings.
Questo criterio consente di controllare le impostazioni della funzionalità Aiutami a leggere per Google Chrome.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti da Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
Aiutami a scrivere è un assistente di scrittura basato sull'AI per creare contenuti brevi sul web. I contenuti suggeriti si basano sui prompt inseriti dall'utente e sui contenuti della pagina web.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti da Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
Per ulteriori informazioni sulla gestione dei dati per le funzionalità di AI generativa, visita la pagina https://support.google.com/chrome/a?p=generative_ai_settings.
La funzionalità di ricerca nella cronologia basata sull'AI consente agli utenti di effettuare ricerche nella loro cronologia di navigazione e di ricevere risposte generate in base ai contenuti della pagina, non solo al titolo e all'URL.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti da Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
Se il criterio non viene configurato, il comportamento predefinito è 0 per gli utenti regolari e 2 per gli utenti gestiti su Google ChromeOS.
Per maggiori informazioni sulla gestione dei dati per le funzionalità di AI generativa, visita la pagina https://support.google.com/chrome/a?p=generative_ai_settings.
Confronta schede è uno strumento basato sull'AI per confrontare le informazioni nelle schede di un utente. Ad esempio, la funzionalità può essere offerta all'utente quando sono aperte più schede con prodotti in una categoria simile.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti dalla Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
L'organizzatore di schede è uno strumento basato sull'AI che crea automaticamente gruppi di schede in base alle schede aperte di un utente. I suggerimenti si basano sulle schede aperte, non sui contenuti delle pagine.
0 = Attiva la funzionalità per gli utenti e invia i dati pertinenti a Google per contribuire ad addestrare o migliorare i modelli di AI. A seconda della funzionalità, tra i dati pertinenti sono inclusi prompt, input, output e materiali originali. Possono essere esaminati da persone al solo scopo di migliorare i modelli di AI. 0 è il valore predefinito, ad eccezione dei casi riportati di seguito.
1 = Attiva la funzionalità per gli utenti, ma non invia dati a Google per addestrare o migliorare i modelli di AI. 1 è il valore predefinito per gli utenti aziendali gestiti da Google Admin console e per gli account Education gestiti da Google Workspace.
2 = Disattiva la funzionalità.
Per ulteriori informazioni sulla gestione dei dati per le funzionalità di AI generativa, visita la pagina https://support.google.com/chrome/a?p=generative_ai_settings.
Questo criterio consente di disattivare la funzionalità degli insiemi proprietari.
Se questo criterio non viene configurato o se viene attivato, la funzionalità degli insiemi proprietari viene attivata.
Se questo criterio viene disattivato, la funzionalità degli insiemi proprietari viene disattivata.
Consente inoltre di stabilire se Chrome supporta o meno le integrazioni correlate agli insiemi proprietari.
Equivale al criterio RelatedWebsiteSetsEnabled. È possibile utilizzare entrambi i criteri, ma a breve questo verrà ritirato, quindi è preferibile usare il criterio RelatedWebsiteSetsEnabled. Entrambi hanno lo stesso effetto sul comportamento del browser.
Questo criterio fornisce un modo per eseguire l'override dell'elenco di insiemi che il browser utilizza per le funzionalità degli insiemi proprietari.
Ogni insieme nell'elenco di insiemi proprietari del browser deve soddisfare i requisiti di un insieme proprietario. Un insieme proprietario deve contenere un sito principale e uno o più siti membri. Un insieme può anche contenere un elenco di siti di servizi di sua proprietà, nonché una mappa di un sito a tutte le sue varianti ccTLD. Visita la pagina https://github.com/WICG/first-party-sets per avere maggiori informazioni sugli insiemi proprietari che vengono utilizzati da Google Chrome.
Tutti i siti di un insieme proprietario devono avere un dominio registrabile pubblicato su HTTPS. Ciascun sito di un insieme proprietario deve anche essere univoco, ovvero non può essere elencato più di una volta in un insieme proprietario.
Quando a questo criterio viene dato un dizionario vuoto, il browser utilizza l'elenco pubblico di insiemi proprietari.
Per tutti i siti in un insieme proprietario dell'elenco replacements, se un sito è presente anche in un insieme proprietario nell'elenco del browser, quel sito verrà rimosso dall'insieme proprietario del browser. Dopodiché, l'insieme proprietario del criterio verrà aggiunto all'elenco di insiemi proprietari del browser.
Per tutti i siti in un insieme proprietario dell'elenco additions, se un sito è presente anche in un insieme proprietario nell'elenco del browser, l'insieme proprietario del browser verrà aggiornato in modo che il nuovo insieme proprietario possa essere aggiunto all'elenco del browser. Una volta aggiornato l'elenco del browser, l'insieme proprietario del criterio verrà aggiunto all'elenco di insiemi proprietari del browser.
L'elenco di insiemi proprietari del browser richiede che nessuno dei siti al suo interno sia presente in più di un insieme. Questo requisito è valido anche per gli elenchi replacements e additions. In modo simile, un sito non può essere presente in entrambi gli elenchi replacements e additions.
I caratteri jolly (*) non sono supportati come valore del criterio, neppure all'interno di un insieme proprietario in questi elenchi.
Tutti gli insiemi forniti da questo criterio devono essere insiemi proprietari validi. Qualora non lo fossero, verrà segnalato un errore adeguato.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Equivale al criterio RelatedWebsiteSetsOverrides. È possibile utilizzare entrambi i criteri, ma a breve questo verrà ritirato, quindi è preferibile usare il criterio RelatedWebsiteSetsOverrides. Entrambi hanno lo stesso effetto sul comportamento del browser.
Consente di impostare lo stato della funzionalità Schermata sulla privacy nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su True, la Schermata sulla privacy verrà attivata quando la schermata di accesso viene visualizzata.
Se questo criterio è impostato su False, la Schermata sulla privacy verrà disattivata quando la schermata di accesso viene visualizzata.
Se questo criterio viene impostato, l'utente non potrà sostituire il valore quando la schermata di accesso viene visualizzata.
Se questo criterio non viene impostato, la Schermata sulla privacy viene inizialmente disattivata, ma potrà essere controllata dall'utente quando la schermata di accesso viene visualizzata.
Consente di attivare o disattivare la funzionalità Schermata sulla privacy.
Se questo criterio viene impostato su True, la Schermata sulla privacy sarà sempre attiva.
Se questo criterio viene impostato su False, la Schermata sulla privacy sarà sempre disattivata.
Se questo criterio viene impostato, l'utente non potrà sostituire il valore.
Se questo criterio non viene impostato, la Schermata sulla privacy verrà inizialmente disattivata, ma potrà essere controllata dall'utente.
La configurazione del criterio consente di creare un elenco di pattern URL che specifica i siti per cui Chrome può selezionare automaticamente un certificato client. Il valore è un array di dizionari JSON sotto forma di stringa, ognuno nel formato { "pattern": "$URL_PATTERN", "filter" : $FILTER }, dove $URL_PATTERN rappresenta un pattern di impostazioni contenuti. $FILTER consente di limitare i certificati client che il browser può selezionare automaticamente. Indipendentemente dal filtro, vengono selezionati solo certificati che soddisfano la richiesta di certificato del server.
Esempi di utilizzo della sezione $FILTER:
* Quando $FILTER è impostato su { "ISSUER": { "CN": "$ISSUER_CN" } }, vengono selezionati solo i certificati client emessi da un certificato con valore CommonName uguale a $ISSUER_CN.
* Quando $FILTER contiene entrambe le sezioni "ISSUER" e "SUBJECT", vengono selezionati solo i certificati client che soddisfano entrambe le condizioni.
* Quando $FILTER contiene una sezione "SUBJECT" con valore "O", un certificato richiede almeno un'organizzazione corrispondente al valore specificato per essere selezionato.
* Quando $FILTER contiene una sezione "SUBJECT" con un valore "OU", un certificato richiede almeno un'unità organizzativa corrispondente al valore specificato per essere selezionato.
* Quando $FILTER è impostato su {}, la selezione dei certificati client non viene limitata ulteriormente. Nota: si applicano ancora i filtri forniti dal server web.
Se il criterio non viene configurato, non viene eseguita la selezione automatica per nessun sito.
Per motivi di sicurezza, l'API web requestFullscreen() richiede la precedente attivazione dall'utente ("attivazione temporanea") o la chiamata all'API non andrà a buon fine. Le impostazioni personali degli utenti potrebbero consentire a determinate origini di chiamare questa API senza una precedente attivazione dall'utente, come descritto nella sezione https://chromestatus.com/feature/6218822004768768.
Questo criterio sostituisce le impostazioni personali degli utenti e consente alle origini corrispondenti di chiamare l'API senza una precedente attivazione dall'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Le origini che corrispondono a pattern di criteri sia bloccati sia consentiti verranno bloccate. Le origini non specificate dal criterio o dalle impostazioni utente richiederanno la precedente attivazione dall'utente per chiamare questa API.
Per motivi di sicurezza, l'API web requestFullscreen() richiede la precedente attivazione dall'utente ("attivazione temporanea") o la chiamata all'API non andrà a buon fine. Le impostazioni personali degli utenti potrebbero consentire a determinate origini di chiamare questa API senza una precedente attivazione dall'utente, come descritto nella sezione https://chromestatus.com/feature/6218822004768768.
Questo criterio sostituisce le impostazioni personali degli utenti e impedisce alle origini corrispondenti di chiamare l'API senza una precedente attivazione dall'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Le origini che corrispondono a pattern di criteri sia bloccati sia consentiti verranno bloccate. Le origini non specificate dal criterio o dalle impostazioni utente richiederanno la precedente attivazione dall'utente per chiamare questa API.
La configurazione del criterio consente di impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che possono usare l'autorizzazione di accesso dei siti agli appunti. Tutte le operazioni relative agli appunti nelle origini corrispondenti ai pattern non sono incluse. Ad esempio, gli utenti potranno ancora incollare usando scorciatoie da tastiera perché questa operazione non è controllata dall'autorizzazione di accesso dei siti agli appunti.
Se il criterio non viene configurato, DefaultClipboardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
La configurazione del criterio consente di impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che non possono usare l'autorizzazione di accesso dei siti agli appunti. Tutte le operazioni relative agli appunti nelle origini corrispondenti ai pattern non sono incluse. Ad esempio, gli utenti potranno ancora incollare usando scorciatoie da tastiera perché questa operazione non è controllata dall'autorizzazione di accesso dei siti agli appunti.
Se il criterio non viene configurato, DefaultClipboardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Consente di impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti nei quali è consentito impostare i cookie.
I pattern URL possono essere un singolo URL che indica che il sito può utilizzare i cookie in tutti i siti di primo livello.
I pattern possono anche essere due URL separati da una virgola. Il primo specifica il sito a cui deve essere consentito utilizzare i cookie. Il secondo specifica il sito di primo livello a cui deve essere applicato il primo valore.
Se utilizzi una coppia di URL, il primo valore della coppia supporta *, mentre il secondo no. L'uso di * per il primo valore indica che tutti i siti possono utilizzare i cookie quando il secondo URL è il sito di primo livello.
Se questo criterio non viene configurato, per tutti i siti viene usato il valore predefinito globale del criterio DefaultCookiesSetting o BlockThirdPartyCookies, se configurato, o della configurazione personale dell'utente.
Vedi anche i criteri CookiesBlockedForUrls e CookiesSessionOnlyForUrls. Tieni presente che non ci deve essere conflitto di pattern URL tra questi tre criteri. Non viene specificato quale criterio debba avere la precedenza.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Se il criterio viene configurato, puoi creare un elenco di pattern URL che specificano i siti che non possono impostare i cookie.
Se il criterio non viene configurato, viene usato DefaultCookiesSetting per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Poiché nessun criterio specifico prevale, vedi CookiesAllowedForUrls e CookiesSessionOnlyForUrls. I pattern URL di questi tre criteri non devono essere in conflitto.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
A meno che il criterio RestoreOnStartup non sia impostato per ripristinare in modo permanente gli URL delle sessioni precedenti, l'impostazione di CookiesSessionOnlyForUrls ti consente di creare un elenco di pattern URL che specificano i siti che possono o meno impostare i cookie per una sessione.
Se il criterio non viene configurato, viene usato DefaultCookiesSetting per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente. In caso di URL non interessati dai pattern specificati, vengono applicate le impostazioni predefinite.
Poiché nessun criterio specifico prevale, vedi CookiesBlockedForUrls e CookiesAllowedForUrls. I pattern URL di questi tre criteri non devono essere in conflitto.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Questo criterio consente di attivare il supporto di URL di dati per SVGUseElement, che verrà disattivato per impostazione predefinita a partire dalla versione M119. Se questo criterio viene impostato su Attivato, gli URL dei dati continueranno a funzionare in SVGUseElement. Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene impostato, gli URL dei dati non funzionano in SVGUseElement.
Se questo criterio viene impostato su 2, i siti non possono usare l'autorizzazione di accesso dei siti agli appunti. Se il criterio viene impostato su 3 o se non viene configurato, l'utente può cambiare l'impostazione e stabilire se le API Clipboard sono disponibili quando un sito vuole usarne una.
È possibile eseguire l'override del criterio per pattern URL specifici utilizzando i criteri ClipboardAllowedForUrls e ClipboardBlockedForUrls.
Questo criterio incide soltanto sulle operazioni relative agli appunti controllate dall'autorizzazione di accesso dei siti agli appunti e non sulle scritture di appunti purificate o sulle operazioni di copia e incolla affidabili.
A meno che il criterio RestoreOnStartup non sia impostato per ripristinare in modo permanente gli URL delle sessioni precedenti, l'impostazione di CookiesSessionOnlyForUrls ti consente di creare un elenco di pattern URL che specificano i siti che possono o meno impostare i cookie per una sessione.
Se il criterio non viene configurato, viene usato DefaultCookiesSetting per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente. In caso di URL non interessati dai pattern specificati, vengono applicate le impostazioni predefinite.
Poiché nessun criterio specifico prevale, vedi CookiesBlockedForUrls e CookiesAllowedForUrls. I pattern URL di questi tre criteri non devono essere in conflitto.
L'API Direct Sockets consente la comunicazione con endpoint arbitrari che utilizzano TCP e UDP. Visita la pagina https://github.com/WICG/direct-sockets per informazioni dettagliate.
Se la policy viene impostata su 1 o se non viene configurata, le origini delle app web isolate possono usare Direct Sockets.
Se viene impostata su 2, le origini delle app web isolate non possono usare Direct Sockets.
Se il criterio viene impostato su 3, i siti web possono richiedere l'accesso di lettura di file e directory nel file system del sistema operativo host tramite l'API file system. Se il criterio viene impostato su 2, l'accesso viene negato.
Se non viene configurato, i siti web possono richiedere l'accesso, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su 3, i siti web possono richiedere l'accesso di scrittura di file e directory nel file system del sistema operativo host. Se il criterio viene impostato su 2, l'accesso viene negato.
Se non viene configurato, i siti web possono richiedere l'accesso, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su 1, i siti possono tracciare la posizione fisica dell'utente come stato predefinito. Se il criterio viene impostato su 2, il tracciamento viene negato per impostazione predefinita. Puoi impostare il criterio per chiedere ogni volta che un sito vuole tracciare la posizione fisica degli utenti.
Se il criterio non viene configurato, si applica il criterio AskGeolocation, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
(Avviso! A breve questa dipendenza verrà eliminata, inizia a usare invece il criterio GoogleLocationServicesEnabled. Se questo criterio viene impostato su BlockGeolocation, i servizi di sistema Google ChromeOS e le app per Android non possono accedere ai dati sulla posizione. Se imposti il criterio su qualsiasi altro valore o se lo lasci non selezionato, all'utente verrà chiesto il consenso quando un'app Android richiede l'accesso ai dati sulla posizione.
Se il criterio viene impostato su 1, tutti i siti web possono mostrare immagini. Se il criterio viene impostato su 2, la visualizzazione delle immagini viene negata.
Se non viene configurato, le immagini sono consentite, ma gli utenti possono cambiare l'impostazione.
Consente di stabilire se gli utenti possono aggiungere eccezioni per consentire contenuti misti per siti specifici.
È possibile eseguire l'override di questo criterio per pattern URL specifici utilizzando i criteri "InsecureContentAllowedForUrls" e "InsecureContentBlockedForUrls".
Se questo criterio non viene configurato, gli utenti potranno aggiungere eccezioni per consentire contenuti misti bloccabili e disattivare gli upgrade automatici dei contenuti misti bloccabili facoltativi.
Consente di specificare se Google Chrome eseguirà o meno il motore V8 di JavaScript con il compilatore JIT (Just In Time) attivato o disattivato.
Se JIT di JavaScript viene disattivato, Google Chrome potrebbe visualizzare i contenuti web più lentamente e disattivare inoltre alcune parti di JavaScript, incluso WebAssembly. Se JIT di JavaScript viene disattivato, Google Chrome potrebbe essere in grado di visualizzare contenuti web in una configurazione più sicura.
È possibile eseguire l'override del criterio per pattern URL specifici utilizzando i criteri JavaScriptJitAllowedForSites e JavaScriptJitBlockedForSites.
Se il criterio non viene configurato, JIT di JavaScript viene attivato.
Se il criterio viene impostato su 1, i siti web possono eseguire JavaScript. Se il criterio viene impostato su 2, JavaScript viene negato.
Se non viene configurato, JavaScript è consentito, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su BlockLocalFonts (valore 2), per impostazione predefinita viene automaticamente negata ai siti l'autorizzazione per i caratteri locali. Ciò limiterà la capacità dei siti di vedere le informazioni sui caratteri locali.
Se il criterio viene impostato su AskLocalFonts (valore 3), per impostazione predefinita viene mostrata all'utente la richiesta di autorizzazione per i caratteri locali. Se l'utente concede l'autorizzazione, i siti potranno vedere le informazioni sui caratteri locali.
Se il criterio non viene configurato, si applica il comportamento predefinito che prevede di chiedere all'utente. Gli utenti possono cambiare l'impostazione.
Consente di stabilire se i siti web possono accedere ai dispositivi di acquisizione dei contenuti multimediali. L'accesso ai dispositivi di acquisizione dei contenuti multimediali può essere consentito per impostazione predefinita oppure l'utente può visualizzare una richiesta ogni volta che un sito web vuole accedere ai dispositivi di acquisizione dei contenuti multimediali.
Se questa norma non viene impostata, verrà utilizzata la norma "PromptOnAccess" e l'utente sarà in grado di modificarla.
Se il criterio viene impostato su 1, i siti web possono mostrare le notifiche desktop. Se il criterio viene impostato su 2, le notifiche desktop vengono negate.
Se non viene configurato, si applica il criterio AskNotifications, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su 1, i siti web possono mostrare i popup. Se il criterio viene impostato su 2, i popup vengono negati.
Se non viene configurato, si applica il criterio BlockPopups, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su 1, i siti web possono accedere ai sensori, ad esempio di movimento e di luce, e usarli. Se il criterio viene impostato su 2, viene negato l'accesso ai sensori.
Se non viene configurato, si applica il criterio AllowSensors, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su 3, i siti web possono chiedere l'accesso alle porte seriali. Se il criterio viene impostato su 2, l'accesso alle porte seriali viene negato.
Se non viene configurato, i siti web possono richiedere l'accesso, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Questa policy consente di stabilire se il partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti è consentito per impostazione predefinita.
Se la policy viene impostata su 1 - AllowPartitioning o se non viene configurata, il partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti è consentito per impostazione predefinita. È possibile eseguire l'override di questa impostazione predefinita per origini di primo livello specifiche in altri modi.
Se la policy viene impostata su 2 - BlockPartitioning, il partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti viene disattivato per tutti i contesti.
Utilizza ThirdPartyStoragePartitioningBlockedForOrigins per disattivare il partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti per origini di primo livello specifiche. Visita la pagina https://developers.google.com/privacy-sandbox/cookies/storage-partitioning per informazioni dettagliate sul partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti.
Se il criterio è impostato su 3, i siti web possono chiedere l'accesso ai dispositivi Bluetooth nelle vicinanze. Se il criterio è impostato su 2, l'accesso ai dispositivi Bluetooth nelle vicinanze viene negato.
Se il criterio non viene configurato, i siti possono chiedere l'accesso, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su 3, i siti web possono richiedere l'accesso ai dispositivi HID. Se il criterio viene impostato su 2, viene negato l'accesso ai dispositivi HID.
Se non viene configurato, i siti web possono richiedere l'accesso, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
È possibile eseguire l'override del criterio per pattern url specifici utilizzando i criteri WebHidAskForUrls e WebHidBlockedForUrls.
Se il criterio è impostato su 3, i siti web possono richiedere l'accesso ai dispositivi USB connessi. Se il criterio è impostato su 2, l'accesso ai dispositivi USB connessi viene negato.
Se non viene configurato, i siti web possono richiedere l'accesso, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su BlockWindowManagement (valore 2), per impostazione predefinita viene automaticamente negata ai siti l'autorizzazione per la gestione delle finestre. Ciò limiterà la capacità dei siti di vedere le informazioni sulle schermate del dispositivo e di utilizzare quelle informazioni per aprire e posizionare finestre oppure per richiedere lo schermo intero su schermate specifiche.
Se il criterio viene impostato su AskWindowManagement (valore 3), per impostazione predefinita viene mostrata all'utente la richiesta di autorizzazione per la gestione delle finestre. Se l'utente concede l'autorizzazione, i siti potranno vedere le informazioni sulle schermate del dispositivo e utilizzare quelle informazioni per aprire e posizionare le finestre oppure per richiedere lo schermo interno su schermate specifiche.
Se il criterio non viene configurato, si applica il criterio AskWindowManagement, ma gli utenti possono cambiare l'impostazione.
Questo sostituisce il criterio DefaultWindowPlacementSetting obsoleto.
Se il criterio viene impostato su BlockWindowPlacement (valore 2), per impostazione predefinita viene automaticamente negata ai siti l'autorizzazione per il posizionamento delle finestre. Ciò limiterà la capacità dei siti di vedere le informazioni relative alle schermate del dispositivo e di utilizzare quelle informazioni per aprire e posizionare finestre oppure per richiedere lo schermo intero su schermate specifiche.
Se il criterio viene impostato su AskWindowPlacement (valore 3), per impostazione predefinita viene mostrata all'utente la richiesta di autorizzazione per il posizionamento delle finestre. Se l'utente concede l'autorizzazione, i siti potranno vedere le informazioni relative alle schermate del dispositivo e utilizzare quelle informazioni per aprire e posizionare le finestre oppure per richiedere lo schermo interno su schermate specifiche.
Se il criterio non viene configurato, si applica il criterio AskWindowPlacement, ma gli utenti possono cambiare l'impostazione.
L'API Direct Sockets consente la comunicazione con endpoint arbitrari che utilizzano TCP e UDP. Visita la pagina https://github.com/WICG/direct-sockets per informazioni dettagliate.
La configurazione della policy consente di elencare i pattern URL che specificano i siti autorizzati a utilizzare l'API Direct Sockets. I pattern validi sono limitati alle app web isolate.
Se la policy non viene configurata, DefaultDirectSocketsSetting si applica per tutti i siti, se impostata.
I pattern URL non devono essere in conflitto con DirectSocketsBlockedForUrls. Nessuna policy ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns per informazioni dettagliate sui pattern URL validi. * non è un valore accettato per questa policy.
L'API Direct Sockets consente la comunicazione con endpoint arbitrari che utilizzano TCP e UDP. Visita la pagina https://github.com/WICG/direct-sockets per informazioni dettagliate.
La configurazione della policy consente di elencare i pattern URL che specificano i siti per i quali non è consentito comunicare tramite l'API Direct Sockets. I pattern validi sono limitati alle app web isolate.
Se la policy non viene configurata, DefaultDirectSocketsSetting si applica per tutti i siti, se impostata.
I pattern URL non devono essere in conflitto con DirectSocketsAllowedForUrls. Nessuna policy ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns per informazioni dettagliate sui pattern URL validi. * non è un valore accettato per questa policy.
La configurazione del criterio consente di elencare pattern URL che specificano quali siti possono richiedere agli utenti l'accesso di lettura di file o directory nel file system del sistema operativo host tramite l'API file system.
Se il criterio non viene configurato, DefaultFileSystemReadGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, vengono applicate le impostazioni personali degli utenti.
I pattern URL non devono essere in conflitto con FileSystemReadBlockedForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
La configurazione del criterio consente di elencare pattern URL che specificano quali siti non possono richiedere agli utenti l'accesso di lettura di file o directory nel file system del sistema operativo host tramite l'API file system.
Se il criterio non viene configurato, DefaultFileSystemReadGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, vengono applicate le impostazioni personali degli utenti.
I pattern URL non possono essere in conflitto con FileSystemReadAskForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
La configurazione del criterio consente di elencare i pattern URL che specificano i siti che possono richiedere agli utenti l'accesso di scrittura di file o directory nel file system del sistema operativo host.
Se il criterio non viene configurato, DefaultFileSystemWriteGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, vengono applicate le impostazioni personali degli utenti.
I pattern URL non devono essere in conflitto con FileSystemWriteBlockedForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
La configurazione del criterio consente di elencare i pattern URL che specificano i siti che non possono richiedere agli utenti l'accesso di scrittura di file o directory nel file system del sistema operativo host.
Se il criterio non viene configurato, DefaultFileSystemWriteGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, vengono applicate le impostazioni personali degli utenti.
I pattern URL non possono essere in conflitto con FileSystemWriteAskForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
L'API getDisplayMediaSet consente alle applicazioni web di acquisire più schermate contemporaneamente. Questo criterio sblocca la proprietà autoSelectAllScreens per le applicazioni web di origini definite. Se la proprietà autoSelectAllScreens viene definita in una richiesta getDisplayMediaSet, tutte le schermate vengono acquisite automaticamente senza chiedere esplicitamente l'autorizzazione dell'utente. Se il criterio non viene configurato, autoSelectAllScreens non è disponibile per alcuna applicazione web. Per migliorare la privacy, a partire dalla versione 116 di Google Chrome, questo criterio non supporterà più l'aggiornamento dinamico. Pertanto, l'utente potrà assicurarsi che dopo l'accesso le altre pagine non saranno in grado di acquisire le schermate, se non era già stato consentito all'inizio della sessione.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che possono mostrare immagini.
Se il criterio non viene configurato, DefaultImagesSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Tieni presente che in precedenza questo criterio è stato erroneamente abilitato su Android, ma questa funzionalità non è mai stata completamente supportata su Android.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che non possono mostrare immagini.
Se il criterio non viene configurato, DefaultImagesSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Tieni presente che in precedenza questo criterio è stato erroneamente abilitato su Android, ma questa funzionalità non è mai stata completamente supportata su Android.
Consente di impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti autorizzati a visualizzare contenuti misti (ossia contenuti HTTP su siti HTTPS) bloccabili (ossia attivi) e per i quali gli aggiornamenti dei contenuti misti bloccabili facoltativi verranno disattivati.
Se questo criterio non viene impostato, i contenuti misti bloccabili verranno bloccati e quelli bloccabili facoltativi verranno aggiornati; inoltre, gli utenti potranno configurare eccezioni per consentire i contenuti misti per siti specifici.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Consente di impostare un elenco di pattern URL che specifica i siti non autorizzati a mostrare contenuti misti (ossia contenuti HTTP su siti HTTPS) bloccabili (ossia attivi) e per i quali i contenuti misti bloccabili facoltativi (ossia passivi) verranno aggiornati.
Se questo criterio non viene impostato, i contenuti misti bloccabili verranno bloccati e quelli bloccabili facoltativi verranno aggiornati, ma gli utenti potranno configurare eccezioni per consentire i contenuti misti per siti specifici.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che possono eseguire JavaScript.
Se il criterio non viene configurato, DefaultJavaScriptSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che non possono eseguire JavaScript.
Se il criterio non viene configurato, DefaultJavaScriptSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Tieni presente che questo criterio blocca JavaScript in base alla corrispondenza dell'origine del documento di primo livello (di solito l'URL della pagina visualizzato anche nella barra degli indirizzi) a uno dei due pattern. Pertanto, questo criterio non è adatto per mitigare gli attacchi alla catena di fornitura web. Ad esempio, se fornisci il pattern "https://[*.]foo.com/", non impedirai a una pagina ospitata su https://example.com, ad esempio, di eseguire uno script caricato da https://www.foo.com/example.js. Inoltre, l'inserimento del pattern "https://example.com/" non impedisce a un documento di https://example.com di eseguire script se non è il documento di primo livello, ma è incorporato come frame secondario in una pagina ospitata su un'altra origine, come https://www.bar.com.
Consente di configurare un elenco di pattern URL che specificano i siti autorizzati a eseguire JavaScript con il compilatore JIT (Just In Time) attivato.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL di siti validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Le eccezioni relative ai criteri di JIT di JavaScript verranno applicate soltanto sito per sito (eTLD+1). Un criterio impostato soltanto per sottodominio.sito.com non verrà applicato correttamente a sito.com o a sottodominio.sito.com, perché entrambi sono equivalenti allo stesso dominio eTLD+1 (sito.com) per il quale non esiste alcun criterio. In questo caso, il criterio deve essere impostato per sito.com per essere applicato correttamente sia a sito.com sia a sottodominio.sito.com.
Questo criterio viene applicato frame per frame e non si basa esclusivamente sull'URL di origine di primo livello, quindi, ad esempio, se sito-uno.com è presente nell'elenco del criterio JavaScriptJitAllowedForSites, ma il sito carica un frame che contiene sito-due.com, sito-uno.com avrà attivato JIT di JavaScript, ma sito-due.com utilizzerà il criterio di DefaultJavaScriptJitSetting, se configurato, o JIT di JavaScript sarà attivato per impostazione predefinita.
Se il criterio non viene configurato per un sito, il criterio di DefaultJavaScriptJitSetting viene applicato al sito, se configurato, altrimenti JIT di JavaScript viene attivato per il sito.
Consente di impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti non autorizzati a eseguire JavaScript con il compilatore JIT (Just In Time) attivato.
Se JIT di JavaScript viene disattivato, Google Chrome potrebbe eseguire il rendering dei contenuti web più lentamente e disattivare inoltre alcune parti di JavaScript, incluso WebAssembly. Se JIT di JavaScript viene disattivato, Google Chrome potrebbe essere in grado di eseguire il rendering dei contenuti web in una configurazione più sicura.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Le eccezioni relative ai criteri di JIT di JavaScript verranno applicate soltanto sito per sito (eTLD+1). Un criterio impostato soltanto per sottodominio.sito.com non verrà applicato correttamente a sito.com o a sottodominio.sito.com, perché entrambi sono equivalenti allo stesso dominio eTLD+1 (sito.com) per il quale non esiste alcun criterio. In questo caso, il criterio deve essere impostato per sito.com per essere applicato correttamente sia a sito.com sia a sottodominio.sito.com.
Questo criterio viene applicato frame per frame e non si basa esclusivamente sull'URL di origine di primo livello, quindi, ad esempio, se sito-uno.com è presente nell'elenco del criterio JavaScriptJitBlockedForSites, ma il sito carica un frame che contiene sito-due.com, sito-uno.com avrà disattivato JIT di JavaScript, ma sito-due.com utilizzerà il criterio di DefaultJavaScriptJitSetting, se configurato, o JIT di JavaScript sarà attivato per impostazione predefinita.
Se il criterio non viene configurato per un sito, il criterio di DefaultJavaScriptJitSetting viene applicato al sito, se configurato, altrimenti JIT di JavaScript viene attivato per il sito.
Per i cookie impostati per i domini corrispondenti a questi pattern verrà ripristinato il comportamento SameSite precedente. Se ripristini il comportamento precedente, i cookie per cui non è specificato un attributo SameSite vengono considerati come se avessero il valore "SameSite=None"; viene rimosso il requisito che richiede che i cookie "SameSite=None" abbiano l'attributo "Secure" e viene ignorato il confronto tra schemi nel valutare se due siti sono uno stesso sito. Per una descrizione completa, visita la pagina https://www.chromium.org/administrators/policy-list-3/cookie-legacy-samesite-policies.
Per i cookie sui domini non previsti dai pattern specificati qui oppure per tutti i cookie se questo criterio non viene impostato, il valore predefinito globale sarà la configurazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns.
Tieni presente che i pattern elencati qui vengono considerati come domini, non come URL, quindi non dovresti specificare uno schema o una porta.
Consente di impostare un elenco di pattern URL per i siti che specifica i siti a cui viene concessa automaticamente l'autorizzazione per i caratteri locali. Ciò estenderà la capacità dei siti di vedere le informazioni sui caratteri locali.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL di siti validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato per un sito, il criterio di DefaultLocalFontsSetting viene applicato al sito, se configurato, altrimenti l'autorizzazione seguirà le impostazioni predefinite del browser e consentirà agli utenti di scegliere se concedere o meno l'autorizzazione per ciascun sito.
Consente di impostare un elenco di pattern URL per i siti che specifica i siti a cui viene negata automaticamente l'autorizzazione per i caratteri locali. Ciò limiterà la capacità dei siti di vedere le informazioni sui caratteri locali.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL di siti validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato per un sito, il criterio di DefaultLocalFontsSetting viene applicato al sito, se configurato, altrimenti l'autorizzazione seguirà le impostazioni predefinite del browser e consentirà agli utenti di scegliere se concedere o meno l'autorizzazione per ciascun sito.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che possono mostrare notifiche.
Se il criterio non viene configurato, DefaultNotificationsSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che non possono mostrare notifiche.
Se il criterio non viene configurato, DefaultNotificationsSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
La configurazione di questo criterio consente ai domini elencati di accedere agli URL file:// nel Visualizzatore PDF. Un dominio aggiunto al criterio può accedere agli URL file:// nel Visualizzatore PDF. Un dominio rimosso dal criterio non può accedere agli URL file:// nel Visualizzatore PDF. Se il criterio non viene configurato, tutti i domini non possono accedere agli URL file:// nel Visualizzatore PDF.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che possono aprire popup.
Se il criterio non viene configurato, DefaultPopupsSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che non possono aprire popup.
Se il criterio non viene configurato, DefaultPopupsSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Se il criterio viene impostato (solo come consigliato), puoi registrare un elenco di gestori di protocolli che vengono uniti a quelli registrati dall'utente, con conseguente utilizzo di entrambi i gruppi. Imposta la proprietà "protocollo" sullo schema (ad esempio "mailto") e la proprietà "URL" sul pattern URL dell'applicazione che gestisce lo schema specificato nel campo "protocollo". Il pattern può includere un segnaposto "%s", che viene sostituito dall'URL gestito.
Gli utenti non possono rimuovere un gestore di protocollo registrato tramite il criterio. Se però installano un nuovo gestore predefinito, possono cambiare i gestori di protocolli installati in base al criterio.
I gestori di protocollo impostati tramite questa norma non sono utilizzati durante la gestione degli intent di Android.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che possono accedere ai sensori, come i sensori di movimento e di luce.
Se il criterio non viene configurato, DefaultSensorsSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Se lo stesso pattern URL esiste sia in questo criterio sia nel criterio SensorsBlockedForUrls, quest'ultimo ha la priorità e l'accesso ai sensori di movimento o di luce verrà bloccato.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
Se il criterio viene configurato, puoi impostare un elenco di pattern URL che specificano i siti che non possono accedere ai sensori, come i sensori di movimento e di luce.
Se il criterio non viene configurato, DefaultSensorsSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Se lo stesso pattern URL esiste sia in questo criterio sia nel criterio SensorsAllowedForUrls, questo criterio ha la priorità e l'accesso ai sensori di movimento o di luce verrà bloccato.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti.
La configurazione del criterio consente di elencare i siti a cui viene concessa automaticamente l'autorizzazione ad accedere a tutte le porte seriali disponibili.
Se gli URL non sono validi, il criterio viene ignorato. Viene considerata soltanto l'origine (schema, host e porta) dell'URL.
Su Google ChromeOS, questo criterio viene applicato solo agli utenti affiliati.
Questo criterio esegue l'override di DefaultSerialGuardSetting, SerialAskForUrls, SerialBlockedForUrls e delle preferenze dell'utente.
La configurazione del criterio consente di elencare i siti a cui viene concessa automaticamente l'autorizzazione ad accedere ai dispositivi seriali USB con ID fornitore e prodotto corrispondenti ai valori dei campi vendor_id e product_id. Se il campo product_id non viene specificato, i siti indicati sono autorizzati ad accedere ai dispositivi con ID fornitore corrispondente al valore del campo vendor_id e con qualsiasi ID prodotto.
Se gli URL non sono validi, il criterio viene ignorato. Viene considerata soltanto l'origine (schema, host e porta) dell'URL.
Su ChromeOS, questo criterio viene applicato solo agli utenti affiliati.
Questo criterio esegue l'override di DefaultSerialGuardSetting, SerialAskForUrls, SerialBlockedForUrls e delle preferenze dell'utente.
Questo criterio viene applicato soltanto per l'accesso ai dispositivi USB tramite l'API Web Serial. Per concedere l'accesso ai dispositivi USB tramite l'API WebUSB, vedi il criterio WebUsbAllowDevicesForUrls.
Se il criterio viene configurato, puoi elencare i pattern URL che specificano i siti che possono chiedere agli utenti l'autorizzazione di accesso a una porta seriale.
Se il criterio non viene configurato, DefaultSerialGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, vengono applicate le impostazioni personali degli utenti.
Per i pattern URL che non presentano corrispondenze con il criterio SerialBlockedForUrls (se una corrispondenza è presente), DefaultSerialGuardSetting (se configurato) o le impostazioni personali degli utenti hanno la precedenza in questo ordine.
I pattern URL non devono essere in conflitto con SerialBlockedForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Se il criterio viene configurato, puoi elencare i pattern URL che specificano i siti che non possono chiedere agli utenti l'autorizzazione di accesso a una porta seriale.
Se il criterio non viene configurato, DefaultSerialGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Per i pattern URL che non presentano corrispondenze con il criterio SerialAskForUrls (se una corrispondenza è presente), DefaultSerialGuardSetting (se configurato) o le impostazioni personali degli utenti hanno la precedenza in questo ordine.
I pattern URL non possono essere in conflitto con SerialAskForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Questa policy consente di impostare un elenco di pattern URL che specificano le origini di primo livello per le quali il partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti (partizionamento dello spazio di archiviazione di iframe multiorigine) deve essere disattivato.
Se la policy non viene configurata o se un'origine di primo livello non corrisponde a uno dei pattern URL, viene applicato DefaultThirdPartyStoragePartitioningSetting.
Visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns per informazioni dettagliate sui pattern validi. Tieni presente che i pattern elencati qui vengono considerati come origini, non URL, quindi non dovresti specificare un percorso.
Visita la pagina https://developers.google.com/privacy-sandbox/cookies/storage-partitioning per informazioni dettagliate sul partizionamento dello spazio di archiviazione di terze parti.
La configurazione del criterio consente di elencare i siti a cui viene concessa automaticamente l'autorizzazione di accesso a tutti i dispositivi disponibili.
Se gli URL non sono validi, il criterio viene ignorato. Viene considerata soltanto l'origine (schema, host e porta) dell'URL.
Su ChromeOS, questo criterio viene applicato solo agli utenti affiliati.
Questo criterio esegue l'override di DefaultWebHidGuardSetting, WebHidAskForUrls, WebHidBlockedForUrls e delle preferenze dell'utente.
La configurazione del criterio consente di elencare gli URL che specificano i siti a cui viene automaticamente concessa l'autorizzazione di accesso a un dispositivo HID con gli ID fornitore e prodotto forniti. Ogni elemento nell'elenco richiede che entrambi i campi devices e urls siano validi per l'elemento, altrimenti quest'ultimo viene ignorato. Ogni elemento nel campo devices deve avere un campo vendor_id e potrebbe avere un campo product_id. Se il campo product_id viene omesso, viene creato un criterio che corrisponde a qualsiasi dispositivo con l'ID fornitore specificato. Un elemento con un campo product_id senza un campo vendor_id non è valido e viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato, viene applicato il criterio DefaultWebHidGuardSetting, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Gli URL in questo criterio non devono essere in conflitto con quelli configurati tramite WebHidBlockedForUrls. In caso di conflitto, questo criterio ha la precedenza su WebHidBlockedForUrls.
La configurazione del criterio consente di elencare gli URL che specificano i siti a cui viene automaticamente concessa l'autorizzazione di accesso a un dispositivo HID che contiene una raccolta di livello superiore con l'utilizzo dell'HID specificato. Perché il criterio sia valido, ogni elemento nell'elenco richiede entrambi i campi usages e urls. Ogni elemento nel campo usages deve avere un campo usage_page e potrebbe avere un campo usage. Se il campo usage viene omesso, viene creato un criterio che corrisponde a qualsiasi dispositivo che contiene una raccolta di livello superiore con un utilizzo dalla relativa pagina specificata. Un elemento con un campo usage senza un campo usage_page non è valido e viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato, viene applicato il criterio DefaultWebHidGuardSetting, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
Gli URL in questo criterio non devono essere in conflitto con quelli configurati tramite WebHidBlockedForUrls. In caso di conflitto, questo criterio ha la precedenza su WebHidBlockedForUrls.
Se il criterio viene configurato, puoi elencare i pattern URL che specificano i siti che possono chiedere agli utenti l'autorizzazione di accesso a un dispositivo HID.
Se il criterio non viene configurato, DefaultWebHidGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, vengono applicate le impostazioni personali degli utenti.
Per i pattern URL che non presentano corrispondenze con il criterio, hanno la precedenza i seguenti elementi, in questo ordine:
* WebHidBlockedForUrls (se c'è una corrispondenza),
* DefaultWebHidGuardSetting (se configurato) o
* impostazioni personali degli utenti.
I pattern URL non devono essere in conflitto con WebHidBlockedForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Se il criterio viene configurato, puoi elencare i pattern URL che specificano i siti che non possono chiedere agli utenti l'autorizzazione di accesso a un dispositivo HID.
Se il criterio non viene configurato, DefaultWebHidGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, vengono applicate le impostazioni personali degli utenti.
Per i pattern URL che non presentano corrispondenze con il criterio, hanno la precedenza i seguenti elementi, in questo ordine:
* WebHidAskForUrls (se c'è una corrispondenza),
* DefaultWebHidGuardSetting (se configurato) o
* impostazioni personali degli utenti.
I pattern URL non possono essere in conflitto con WebHidAskForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
La configurazione del criterio consente di elencare i pattern URL che specificano i siti a cui viene concessa automaticamente l'autorizzazione di accesso a un dispositivo USB con gli ID fornitore e prodotto indicati. Perché il criterio sia valido, ogni elemento nell'elenco richiede entrambi i campi devices e urls. Ogni elemento nel campo devices può avere un campo vendor_id e un campo product_id. Se il campo vendor_id non viene specificato, il criterio può corrispondere a qualsiasi dispositivo. Se il campo product_id non viene specificato, il criterio può corrispondere a qualsiasi dispositivo con l'ID fornitore specificato. Un criterio con un campo product_id senza un campo vendor_id non è valido.
Il modello di autorizzazioni USB consentirà all'URL specificato di accedere al dispositivo USB come origine di primo livello. Se i frame incorporati devono accedere ai dispositivi USB, per concedere l'accesso è necessario usare l'intestazione "usb" del criterio feature-policy. Se l'URL non è valido, il criterio viene ignorato.
Deprecato. Il modello di autorizzazioni USB supportava la specifica di entrambi gli URL richiedente e di incorporamento. Questo modello è deprecato e supportato soltanto per la compatibilità con le versioni precedenti nel seguente modo: se vengono specificati entrambi gli URL richiedente e di incorporamento, all'URL di incorporamento verrà concessa l'autorizzazione come origine di primo livello, mentre l'URL richiedente verrà ignorato completamente.
Questo criterio sostituisce i criteri DefaultWebUsbGuardSetting, WebUsbAskForUrls, WebUsbBlockedForUrls e le preferenze dell'utente.
Questo criterio viene applicato soltanto per l'accesso ai dispositivi USB tramite l'API WebUSB. Per concedere l'accesso ai dispositivi USB tramite l'API Web Serial, vedi il criterio SerialAllowUsbDevicesForUrls.
Se il criterio viene configurato, puoi elencare i pattern URL che specificano i siti che possono chiedere agli utenti l'autorizzazione di accesso a un dispositivo USB.
Se il criterio non viene configurato, DefaultWebUsbGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, vengono applicate le impostazioni personali degli utenti.
I pattern URL non devono essere in conflitto con WebUsbAskForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Se il criterio viene configurato, puoi elencare i pattern URL che specificano i siti che non possono chiedere agli utenti l'autorizzazione di accesso a un dispositivo USB.
Se il criterio non viene configurato, DefaultWebUsbGuardSetting si applica per tutti i siti, se impostato. In caso contrario, viene applicata l'impostazione personale dell'utente.
I pattern URL non possono essere in conflitto con WebUsbAskForUrls. Nessun criterio ha la precedenza se un URL presenta corrispondenze con entrambi.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Consente di impostare un elenco di pattern URL per i siti che specifica i siti a cui l'autorizzazione per la gestione delle finestre viene automaticamente concessa. Ciò estenderà la capacità dei siti di vedere le informazioni sulle schermate del dispositivo e di utilizzare quelle informazioni per aprire e posizionare finestre oppure per richiedere lo schermo intero su schermate specifiche.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL di siti validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato per un sito, il criterio di DefaultWindowManagementSetting viene applicato al sito, se configurato, altrimenti l'autorizzazione seguirà le impostazioni predefinite del browser e consentirà agli utenti di scegliere se concedere o meno l'autorizzazione per ciascun sito.
Questo sostituisce il criterio WindowPlacementAllowedForUrls obsoleto.
Consente di impostare un elenco di pattern URL per i siti che specifica i siti a cui l'autorizzazione per la gestione delle finestre viene automaticamente negata. Ciò limiterà la capacità dei siti di vedere le informazioni sulle schermate del dispositivo e di utilizzare quelle informazioni per aprire e posizionare finestre oppure per richiedere lo schermo intero su schermate specifiche.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL di siti validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato per un sito, il criterio di DefaultWindowManagementSetting viene applicato al sito, se configurato, altrimenti l'autorizzazione seguirà le impostazioni predefinite del browser e consentirà agli utenti di scegliere se concedere o meno l'autorizzazione per ciascun sito.
Questo sostituisce il criterio WindowPlacementBlockedForUrls obsoleto.
Consente di impostare un elenco di pattern URL che specifica i siti a cui l'autorizzazione per il posizionamento delle finestre viene automaticamente concessa. Ciò estenderà la capacità dei siti di vedere le informazioni relative alle schermate del dispositivo e di utilizzare quelle informazioni per aprire e posizionare finestre oppure per richiedere lo schermo intero su schermate specifiche.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL di siti validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato per un sito, il criterio di DefaultWindowPlacementSetting viene applicato al sito, se configurato, altrimenti l'autorizzazione seguirà le impostazioni predefinite del browser e consentirà agli utenti di scegliere se concedere o meno l'autorizzazione per ciascun sito.
Consente di impostare un elenco di pattern URL che specifica i siti a cui l'autorizzazione per il posizionamento delle finestre viene automaticamente negata. Ciò limiterà la capacità dei siti di vedere le informazioni relative alle schermate del dispositivo e di utilizzare quelle informazioni per aprire e posizionare finestre oppure per richiedere lo schermo intero su schermate specifiche.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL di siti validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. I caratteri jolly (*) sono consentiti. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato per un sito, il criterio di DefaultWindowPlacementSetting viene applicato al sito, se configurato, altrimenti l'autorizzazione seguirà le impostazioni predefinite del browser e consentirà agli utenti di scegliere se concedere o meno l'autorizzazione per ciascun sito.
Se il criterio viene impostato su Enabled, le applicazioni web di terze parti possono usare l'API Desk per controllare le scrivanie di Google ChromeOS. Se il criterio non viene configurato o se viene disattivato, Desk API non sarà disponibile. Il criterio verrà applicato soltanto sui dispositivi registrati.
Specifica l'elenco di domini di applicazioni web di terze parti a cui è consentito utilizzare Desk API per controllare Google ChromeOS scrivanie. Questi pattern URL devono essere nel formato definito per la proprietà "matches" all'indirizzo https://developer.chrome.com/docs/extensions/mv3/manifest/externally_connectable/#reference
Consente di configurare il salvaschermo a livello di dispositivo per la schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su true, quando il dispositivo Google ChromeOS sarà inattivo verrà mostrato un salvaschermo nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su false o se non viene configurato, il salvaschermo non verrà visualizzato nella schermata di accesso.
Il salvaschermo del dispositivo mostra le immagini a cui fa riferimento il criterio DeviceScreensaverLoginScreenImages. Se il criterio DeviceScreensaverLoginScreenImages non viene configurato o se viene impostato un elenco vuoto oppure un elenco senza immagini valide, il salvaschermo per la schermata di accesso non verrà visualizzato.
È possibile modificare il timeout di inattività per l'avvio del salvaschermo e il tempo di visualizzazione di un'immagine rispettivamente con i criteri DeviceScreensaverLoginScreenIdleTimeoutSeconds e DeviceScreensaverLoginScreenDisplayIntervalSeconds. Se questi criteri non vengono configurati, verranno usati i relativi valori predefiniti.
Consente di configurare il tempo di inattività del dispositivo in secondi che deve trascorrere prima di mostrare il salvaschermo per la schermata di accesso.
I valori validi sono compresi tra 1 secondo e 9999 secondi. Se il criterio non viene configurato, Google ChromeOS usa il valore predefinito di 7 secondi.
Questo criterio non avrà alcun effetto se il criterio DeviceScreensaverLoginScreenEnabled viene impostato su false.
Consente di configurare il tempo di visualizzazione in secondi di un'immagine quando il salvaschermo per la schermata di accesso ha diverse immagini da visualizzare.
I valori validi sono compresi tra 1 secondo e 9999 secondi. Se il criterio non viene configurato, Google ChromeOS usa il valore predefinito di 60 secondi.
Questo criterio non avrà alcun effetto se il criterio DeviceScreensaverLoginScreenEnabled viene impostato su false.
Consente di configurare l'elenco di immagini da visualizzare nel salvaschermo per la schermata di accesso.
Ogni voce deve essere un URL che fa riferimento a un file immagine. Il formato dell'immagine deve essere JPEG e le dimensioni del file non devono essere superiori a 8 MB. Gli URL non validi e le immagini non supportate verranno ignorati. Il dispositivo Google ChromeOS scaricherà queste immagini e le conserverà in una cache locale.
È possibile visualizzare massimo 25 immagini nel salvaschermo. Verranno utilizzate soltanto le prime 25 voci di URL dell'elenco.
Questo criterio non avrà alcun effetto se il criterio DeviceScreensaverLoginScreenEnabled viene impostato su false.
Se questo criterio non viene configurato o se l'elenco non contiene riferimenti a immagini validi, il salvaschermo per la schermata di accesso non verrà visualizzato, a prescindere dal valore impostato nel criterio DeviceScreensaverLoginScreenEnabled.
Consente di configurare il salvaschermo dell'utente per la schermata di blocco.
Se questo criterio viene impostato su true, quando il dispositivo Google ChromeOS sarà inattivo verrà mostrato un salvaschermo nella schermata di blocco.
Se questo criterio viene impostato su false o se non viene configurato, il salvaschermo non verrà visualizzato nella schermata di blocco.
Il salvaschermo dell'utente mostra le immagini a cui fa riferimento il criterio ScreensaverLockScreenImages. Se il criterio ScreensaverLockScreenImages non viene configurato o se viene impostato un elenco vuoto oppure un elenco senza immagini valide, il salvaschermo per la schermata di blocco non verrà visualizzato.
È possibile modificare il timeout di inattività per l'avvio del salvaschermo e il tempo di visualizzazione di un'immagine rispettivamente con i criteri ScreensaverLockScreenIdleTimeoutSeconds e ScreensaverLockScreenDisplayIntervalSeconds. Se questi criteri non vengono configurati, verranno usati i relativi valori predefiniti.
Consente di configurare il tempo di inattività del dispositivo in secondi che deve trascorrere prima di mostrare il salvaschermo per la schermata di blocco.
I valori validi sono compresi tra 1 secondo e 9999 secondi. Se il criterio non viene configurato, Google ChromeOS usa il valore predefinito di 7 secondi.
Questo criterio non avrà alcun effetto se il criterio ScreensaverLockScreenEnabled viene impostato su false.
Consente di configurare il tempo di visualizzazione in secondi di un'immagine quando il salvaschermo per la schermata di blocco ha diverse immagini da visualizzare.
I valori validi sono compresi tra 1 secondo e 9999 secondi. Se il criterio non viene configurato, Google ChromeOS usa il valore predefinito di 60 secondi.
Questo criterio non avrà alcun effetto se il criterio ScreensaverLockScreenEnabled viene impostato su false.
Consente di configurare l'elenco di immagini da visualizzare nel salvaschermo per la schermata di blocco.
Ogni voce deve essere un URL che fa riferimento a un file immagine. Il formato dell'immagine deve essere JPEG e le dimensioni del file non devono essere superiori a 8 MB. Gli URL non validi e le immagini non supportate verranno ignorati. Il dispositivo Google ChromeOS scaricherà queste immagini e le conserverà in una cache locale.
È possibile visualizzare massimo 25 immagini nel salvaschermo. Verranno utilizzate soltanto le prime 25 voci di URL dell'elenco.
Questo criterio non avrà alcun effetto se il criterio ScreensaverLockScreenEnabled viene impostato su false.
Se questo criterio non viene configurato o se l'elenco non contiene riferimenti a immagini validi, il salvaschermo per la schermata di blocco non verrà visualizzato, a prescindere dal valore impostato nel criterio ScreensaverLockScreenEnabled.
Questo criterio indica la versione corrente valida dei Termini di servizio dell'account della scuola, che viene confrontata con l'ultima versione accettata dal genitore e utilizzata per suggerire al genitore stesso il rinnovo dell'autorizzazione quando necessario.
Se questo criterio viene configurato, la versione dei Termini di servizio può essere convalidata. Se non viene configurato, non è possibile verificare la validità dei Termini di servizio dell'account della scuola.
Questo criterio viene utilizzato unicamente per gli utenti di Family Link.
Questa norma consente di specificare la configurazione utilizzata per generare e verificare il codice di accesso genitori.
La configurazione |current_config| viene sempre utilizzata per generare un codice di accesso e deve essere utilizzata per convalidare il codice di accesso solo quando non può essere convalidato con |future_config|. La configurazione |future_config| è la configurazione principale utilizzata per la convalida del codice di accesso. La configurazione |old_configs| deve essere utilizzata per convalidare il codice di accesso quando non può essere convalidato né con |future_config| né con |current_config|.
La modalità di utilizzo prevista per questa norma consiste nella rotazione graduale della configurazione del codice di accesso. La nuova configurazione è sempre all'interno di |future_config| e allo stesso tempo il valore esistente viene spostato in |current_config|. I valori precedenti della configurazione |current_config| vengono spostati all'interno di |old_configs| e rimossi al termine del ciclo di rotazione.
Questa norma viene applicata solo agli utenti che sono bambini o ragazzi. Quando questa norma è impostata, il codice di accesso genitori può essere verificato sul dispositivo dell'utente bambino o ragazzo. Quando questa norma non è impostata, non è possibile verificare il codice di accesso genitori sul dispositivo dell'utente bambino o ragazzo.
Consente di impostare limiti di utilizzo per app. I limiti di utilizzo possono essere applicati alle app installate su Google ChromeOS per l'utente in questione. I limiti devono essere impostati tramite un elenco |app_limits|. È consentita una sola voce per app. Le app non incluse nell'elenco non hanno limiti. Non è possibile bloccare app fondamentali per il sistema operativo; i limiti relativi a tali app verranno ignorati. Le app vengono identificate in modo univoco tramite il valore |app_id|. Dato che tipi di app diversi possono usare formati di ID differenti, è necessario specificare |app_type| accanto a |app_id|. Attualmente i limiti di tempo per app sono supportati soltanto per le app |ARC|. Viene usato il nome del pacchetto Android come |app_id|. In futuro verranno supportati altri tipi di applicazioni, che per ora è possibile specificare nel criterio, ma i limiti non verranno applicati. Esistono due tipi di limiti disponibili: |BLOCK| e |TIME_LIMIT|. |BLOCK| consente di non rendere disponibile l'app per l'utente. Se viene specificato un valore |daily_limit_mins| con il limite |BLOCK|, il valore |daily_limit_mins| viene ignorato. |TIME_LIMITS| consente di applicare un limite di utilizzo giornaliero e di non rendere disponibile l'app una volta raggiunto il limite nella giornata specifica. Il limite di utilizzo viene specificato tramite |daily_limit_mins| e viene reimpostato ogni giorno all'orario UTC impostato tramite |reset_at|. Questo criterio viene usato soltanto per i bambini ed è complementare al criterio "UsageTimeLimit". I limiti specificati nel criterio "UsageTimeLimit", ad esempio relativi al tempo di utilizzo e di interruzione dell'uso, verranno applicati a prescindere dal criterio "PerAppTimeLimits".
Questo criterio consente di specificare le applicazioni e gli URL da autorizzare per i limiti di utilizzo per app. La lista consentita configurata viene applicata alle app installate su Google ChromeOS per l'utente in questione con limiti di utilizzo per app. La lista consentita configurata può essere applicata soltanto agli account per bambini e diventa effettiva quando viene impostato il criterio PerAppTimeLimits. La lista consentita configurata viene applicata alle applicazioni e agli URL affinché non vengano bloccati secondo i limiti di utilizzo per app. L'accesso agli URL autorizzati non viene considerato per il limite di utilizzo di Chrome. Aggiungi espressioni regolari degli URL a |url_list| per autorizzare gli URL corrispondenti alle espressioni regolari nell'elenco. Aggiungi all'elenco |app_list| un'applicazione con i relativi valori |app_id| e |app_type| per autorizzarla.
Questa norma consente di bloccare la sessione dell'utente in base al tempo del client o alla quota di utilizzo del giorno.
|time_window_limit| consente di specificare un periodo giornaliero in cui la sessione dell'utente deve essere bloccata. Supportiamo solo una regola per ogni giorno della settimana, quindi la matrice |entries| potrebbe variare da 0 a 7. |starts_at| e |ends_at| corrispondono all'inizio e alla fine del limite del periodo. Quando |ends_at| è inferiore a |starts_at| significa che il periodo |time_limit_window| termina il giorno successivo. |last_updated_millis| è il timestamp UTC relativo all'ultimo aggiornamento della voce in questione, che viene inviato sotto forma di stringa perché non si adatta a un numero intero.
|time_usage_limit| consente di specificare una quota giornaliera di utilizzo dello schermo che, una volta raggiunta, blocca la sessione dell'utente. Esiste una proprietà per ogni giorno della settimana, che dovrebbe essere impostata solo se esiste una quota attiva per il giorno in questione. |usage_quota_mins| indica per quanto tempo è possibile usare il dispositivo gestito nell'arco di una giornata, mentre |reset_at| indica il momento in cui viene rinnovata la quota di utilizzo. Il valore predefinito di |reset_at| è mezzanotte ({'hour': 0, 'minute': 0}). |last_updated_millis| è il timestamp UTC relativo all'ultimo aggiornamento della voce in questione, che viene inviato sotto forma di stringa perché non si adatta a un numero intero.
Il valore |overrides| viene fornito per invalidare temporaneamente una o più regole precedenti. * Se non sono attivi né time_window_limit né time_usage_limit, è possibile usare |LOCK| per bloccare il dispositivo. * |LOCK| consente di bloccare temporaneamente una sessione utente fino all'inizio dei valori time_window_limit o time_usage_limit successivi. * |UNLOCK| consente di sbloccare la sessione di un utente bloccata in base a time_window_limit o time_usage_limit. |created_time_millis| è il timestamp UTC per la creazione dell'override che viene inviato sotto forma di stringa perché non si adatta a un numero intero. Viene usato per stabilire se applicare ancora l'override o meno. Se la funzione del limite di tempo attivo corrente (limite di tempo di utilizzo o limite della finestra temporale) è iniziata dopo la creazione dell'override, non dovrebbe essere applicata. Inoltre, se l'override è stato creato prima dell'ultima modifica dei valori time_window_limit o time_usage_window attivi, non dovrebbe essere applicato.
È possibile inviare più override; viene applicata la voce valida più recente.
Se il criterio è impostato su True, Google riceverà report sui principali eventi di installazione delle app Android attivati dal criterio.
Se il criterio viene impostato su False o se non viene configurato, non viene registrato alcun evento.
Se il criterio viene impostato su Vero, viene attivata la condivisione di testo/file dalle app Android alle app web supportate, utilizzando il sistema di condivisione di Android integrato. Se attivato, questo invierà a Google i metadati per le app web installate per generare e installare un'app Android compatibile. Se il criterio viene impostato su Falso, la funzionalità viene disattivata.
Se il criterio è impostato su BackupAndRestoreEnabled, il backup e ripristino di Android è inizialmente attivo. Se il criterio è impostato su BackupAndRestoreDisabled o se non è configurato, il backup e ripristino rimane disattivato durante la configurazione.
Se il criterio è impostato su BackupAndRestoreUnderUserControl, agli utenti viene chiesto di utilizzare il backup e ripristino. Se gli utenti attivano il backup e ripristino, i dati delle app Android vengono caricati sui server di backup di Android e ripristinati durante la reinstallazione delle app.
Dopo la configurazione iniziale, gli utenti possono attivare o disattivare il backup e ripristino.
Se il criterio è impostato su CopyCaCerts, per le app ARC sono disponibili tutti i certificati CA installati su ONC con Web TrustBit.
Se è impostato su None o non è configurato, per le app ARC non sono disponibili certificati Google ChromeOS.
Se ArcEnabled è impostato su True, ARC viene attivato per l'utente, a meno che la modalità temporanea o l'accesso simultaneo siano attivi durante la sessione utente. Se il criterio è impostato su False o non è configurato, gli utenti aziendali non possono utilizzare ARC.
Avviso. Questo criterio è deprecato. Usa il criterio GoogleLocationServicesEnabled. Ora in Google ChromeOS è disponibile l'opzione di attivazione/disattivazione della posizione del sistema, che regola l'intero sistema, tra cui Android. Il pulsante di attivazione/disattivazione di Android è ora in formato di sola lettura e riflette lo stato della posizione di Google ChromeOS.
A meno che il criterio DefaultGeolocationSetting sia impostato su BlockGeolocation, l'impostazione GoogleLocationServicesEnabled attiva i Servizi di geolocalizzazione di Google durante la configurazione iniziale. Se il criterio è impostato su GoogleLocationServicesDisabled o se non è configurato, i servizi di geolocalizzazione rimangono disattivati durante la configurazione.
Se il criterio è impostato su GoogleLocationServicesUnderUserControl, agli utenti viene chiesto se utilizzare o meno i Servizi di geolocalizzazione di Google. Se vengono attivati, le app Android e Google ChromeOS, siti web e servizi di sistema utilizzano i servizi per cercare la posizione del dispositivo e inviare dati anonimi sulla posizione a Google.
Dopo la configurazione iniziale, gli utenti possono attivare o disattivare i Servizi di geolocalizzazione di Google.
Se il criterio è configurato, viene specificato un insieme di criteri da trasferire al runtime ARC. Gli amministratori possono utilizzarlo per selezionare le app Android che vengono installate automaticamente. Inserisci il valore in formato JSON valido.
Per bloccare le app in Avvio app, vedi PinnedLauncherApps.
Se il criterio viene impostato su True o se non viene configurato, gli utenti possono utilizzare ARC, a meno che ARC sia stato disattivato in altri modi. Se il criterio è impostato su False, gli utenti non affiliati non possono utilizzare ARC.
Le modifiche al criterio vengono applicate solo mentre ARC non è in esecuzione, ad esempio durante l'avvio di ChromeOS.
Se il criterio viene impostato su true o se non viene configurato, gli utenti gestiti possono utilizzare ARC su dispositivi non affiliati, a meno che ARC sia stato disattivato in altri modi. Se il criterio viene impostato su false, gli utenti gestiti non possono utilizzare ARC su dispositivi non affiliati.
Tieni presente che altre limitazioni, come quelle imposte dai criteri ArcEnabled e UnaffiliatedArcAllowed, continuano a essere rispettate e ARC viene disattivato se uno dei criteri lo specifica.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la funzionalità Condivisione file di rete di Google ChromeOS utilizza l'autenticazione NTLM per le condivisioni SMB, se necessario. Se viene impostato su Disattivato, l'autenticazione NTLM per le condivisioni SMB viene disattivata.
Se non viene configurato, il comportamento predefinito è off per gli utenti gestiti e on per gli altri utenti.
Se il criterio viene impostato su Attivato, il rilevamento delle condivisioni (la funzionalità Condivisione file di rete di Google ChromeOS) utilizza il protocollo NetBIOS Name Query Request protocol per rilevare le condivisioni sulla rete. Se viene impostato su Disattivato, il rilevamento delle condivisioni non utilizza il protocollo per rilevare le condivisioni.
Se non viene configurato, il comportamento predefinito è off per gli utenti gestiti e on per gli altri utenti.
Se il criterio viene impostato su Attivato, gli utenti possono utilizzare la funzione Condivisione file di rete per Google ChromeOS. Se viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono utilizzare questa funzionalità.
La configurazione del criterio consente di specificare un elenco di condivisioni file di rete preimpostate. Ogni elemento ha un oggetto con 2 proprietà: share_url e mode.
L'URL condivisione deve essere share_url.
Per il campo mode, deve essere drop_down o pre_mount:
* drop_down indica che il campo share_url verrà aggiunto all'elenco di rilevamento delle condivisioni.
* pre_mount indica che il campo share_url verrà montato.
Se il criterio viene impostato su Attivato, gli utenti non possono proseguire oltre la pagina di avviso mostrata dal servizio Navigazione sicura per i siti dannosi. Questo criterio impedisce agli utenti di proseguire solo in presenza degli avvisi di Navigazione sicura, come malware e phishing, e non nell'eventualità di problematiche relative al certificato SSL, come nei casi di certificati scaduti o non validi.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, gli utenti possono scegliere di procedere sul sito segnalato dopo la comparsa dell'avviso.
Ulteriori informazioni su Navigazione sicura (https://developers.google.com/safe-browsing).
Questo criterio consente di impostare l'URL per permettere agli utenti di cambiare la loro password dopo aver visto un avviso nel browser. Il servizio di protezione tramite password reindirizza gli utenti all'URL (solo protocolli HTTP e HTTPS) indicato tramite questo criterio. Per consentire a Google Chrome di acquisire correttamente l'hash con salt della nuova password in questa pagina di modifica della password, segui queste linee guida (https://www.chromium.org/developers/design-documents/create-amazing-password-forms).
Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, il servizio reindirizza gli utenti al sito https://myaccount.google.com per la modifica della password.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Questo criterio consente di impostare un elenco di URL di accesso aziendale (solo protocolli HTTP e HTTPS). Il servizio di protezione tramite password acquisisce gli hash con salt delle password in questi URL e li utilizza per il rilevamento del riutilizzo delle password. Per consentire a Google Chrome di acquisire correttamente gli hash con salt della password, assicurati che le pagine di accesso seguano queste linee guida (https://www.chromium.org/developers/design-documents/create-amazing-password-forms).
Se l'impostazione viene disattivata o se non viene configurata, il servizio di protezione tramite password acquisisce solo gli hash con salt della password all'indirizzo https://accounts.google.com.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
La configurazione del criterio consente di controllare l'attivazione dell'avviso di protezione delle password. La funzionalità di protezione delle password avvisa gli utenti quando riutilizzano le proprie password protette su siti potenzialmente sospetti.
Utilizza i criteri PasswordProtectionLoginURLs e PasswordProtectionChangePasswordURL per impostare la password da proteggere.
Se il criterio viene impostato su:
* PasswordProtectionWarningOff, non viene mostrato alcun avviso di protezione delle password.
* PasswordProtectionWarningOnPasswordReuse, l'avviso di protezione delle password viene mostrato quando l'utente riutilizza la propria password protetta su un sito non consentito.
* PasswordProtectionWarningOnPhishingReuse, l'avviso di protezione delle password viene mostrato quando l'utente riutilizza la propria password protetta su un sito di phishing.
Se il criterio non viene configurato, il servizio di protezione delle password protegge soltanto le password Google, ma gli utenti possono modificare questa impostazione.
Se il criterio viene attivato, Navigazione sicura considera attendibili i domini indicati. Non esegue alcun controllo su questi domini per risorse pericolose come phishing, malware o software indesiderato. Il servizio di protezione dei download di Navigazione sicura non esegue alcun controllo sui download ospitati su questi domini. Il servizio di protezione tramite password non esegue alcun controllo per il riutilizzo delle password.
Se il criterio non viene configurato, a tutte le risorse viene applicata la protezione predefinita di Navigazione sicura.
Questo criterio non supporta espressioni regolari, ma i sottodomini di un determinato dominio sono inseriti nella lista consentita. I nomi di dominio completi non sono obbligatori.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Se questo criterio viene attivato o non viene configurato, Google Chrome potrà inviare a Google download sospetti da utenti che hanno attivato Navigazione sicura per verificare la presenza di malware o chiedere agli utenti di fornire una password per gli archivi criptati. Se questo criterio viene disattivato, l'analisi non verrà eseguita. Questo criterio non influisce sull'analisi dei contenuti dei download configurata da Chrome Enterprise Connectors.
Questo criterio è deprecato in Google Chrome 83. Usa il criterio SafeBrowsingProtectionLevel.
Se il criterio viene attivato, la funzionalità Navigazione sicura di Chrome rimane attiva. Se il criterio viene disattivato, Navigazione sicura rimane disattivata.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo o eseguire l'override dell'impostazione "Attiva protezione contro phishing e malware" in Chrome. Se non viene configurato, l'impostazione "Attiva protezione contro phishing e malware" viene impostata su True, ma l'utente può modificarla.
Scopri di più su Navigazione sicura (https://developers.google.com/safe-browsing).
Se il criterio SafeBrowsingProtectionLevel viene configurato, il valore del criterio SafeBrowsingEnabled viene ignorato.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i rapporti estesi su Navigazione sicura di Google Chrome vengono attivati, il che comporta l'invio di alcune informazioni di sistema e di contenuti di pagina ai server Google per contribuire a rilevare app e siti pericolosi.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i rapporti non vengono mai inviati.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo. Se non viene configurato, gli utenti possono decidere se inviare o meno i rapporti.
Ulteriori informazioni su Navigazione sicura (https://developers.google.com/safe-browsing).
Il criterio non è supportato in Arc.
Consente di controllare se la funzionalità Navigazione sicura di Google Chrome è attiva e la relativa modalità.
Se questo criterio viene impostato su "NoProtection" (valore 0), Navigazione sicura non è mai attiva.
Se questo criterio viene impostato su "StandardProtection" (valore 1, predefinito), Navigazione sicura è sempre attiva in modalità standard.
Se questo criterio viene impostato su "EnhancedProtection" (valore 2), Navigazione sicura è sempre attiva in modalità avanzata e fornisce maggior sicurezza, ma non richiede la condivisione di ulteriori dati di navigazione con Google.
Se imposti questo criterio come obbligatorio, gli utenti non potranno modificare o ignorare l'impostazione Navigazione sicura in Google Chrome.
Se questo criterio non viene impostato, Navigazione sicura sarà attiva in modalità di protezione standard, ma gli utenti potranno modificare questa impostazione.
Per ulteriori informazioni sulla Navigazione sicura, visita la pagina https://support.google.com/chrome?p=safe_browsing_preferences.
Il criterio non è supportato in Arc.
Questo criterio consente di stabilire se la modalità Protezione standard di Navigazione sicura può inviare a Google hash parziali degli URL tramite un proxy con Oblivious HTTP per stabilire se è sicuro visitare gli URL.
Il proxy consente ai browser di caricare hash parziali di URL su Google senza che vengano collegati all'indirizzo IP dell'utente. Il criterio consente inoltre ai browser di caricare gli hash parziali degli URL con maggiore frequenza per una protezione di Navigazione sicura di migliore qualità.
Questo criterio verrà ignorato se la funzionalità Navigazione sicura viene disattivata o se viene impostata la modalità Protezione avanzata.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, le ricerche trasferite al proxy con una protezione maggiore saranno consentite.
Se il criterio viene disattivato, le ricerche trasferite al proxy con una protezione maggiore non saranno consentite. Gli hash parziali degli URL verranno caricati direttamente su Google con una frequenza molto inferiore, il che diminuirà la protezione.
Se questo criterio viene attivato o se non viene impostato, l'utente potrebbe ricevere sondaggi relativi a Navigazione sicura. Se viene disattivato, l'utente non riceverà sondaggi relativi a Navigazione sicura.
Consente di attivare le scorciatoie delle funzioni di accessibilità.
Se questo criterio viene impostato su true, le scorciatoie delle funzioni di accessibilità saranno sempre attive.
Se questo criterio viene impostato su false, le scorciatoie delle funzioni di accessibilità saranno sempre disattivate.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o eseguirne l'override.
Se questo criterio non viene impostato, le scorciatoie delle funzioni di accessibilità saranno attive per impostazione predefinita.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di clic automatico.
Questa funzione consente di fare clic senza premere fisicamente il mouse o il touchpad, basta passare il mouse sull'oggetto su cui si vuole fare clic.
Se questo criterio viene attivato, il clic automatico sarà sempre attivo.
Se questo criterio viene disattivato, il clic automatico sarà sempre disattivato.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente il clic automatico è disattivato, ma l'utente può attivarlo in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di evidenziazione del cursore di testo.
Questa funzione consente di evidenziare l'area che circonda il cursore di testo durante la modifica.
Se questo criterio viene attivato, l'evidenziazione del cursore di testo sarà sempre attiva.
Se questo criterio viene disattivato, l'evidenziazione del cursore di testo sarà sempre disattivata.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'evidenziazione del cursore di testo è disattivata, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Attiva la funzione di accessibilità di correzione del colore.
Questa funzione consente agli utenti di regolare le impostazioni di correzione del colore sui loro dispositivi Google ChromeOS gestiti, il che potrebbe semplificare la percezione dei colori sullo schermo da parte degli utenti affetti da discromatopsia.
Se questo criterio viene attivato, la correzione del colore sarà sempre attiva. Gli utenti dovranno accedere alle Impostazioni per scegliere le opzioni specifiche di correzione del colore (ad esempio il filtro Deuteranomalia/Protanomalia/Tritanomalia/Scala di grigi e la relativa intensità). Le impostazioni di correzione del colore vengono mostrate all'utente al primo utilizzo.
Se questo criterio viene disattivato, la correzione del colore sarà sempre disattivata.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o eseguirne l'override.
Se questo criterio non viene configurato, la funzione di correzione del colore è inizialmente disattivata, ma può essere attivata dall'utente in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di evidenziazione del cursore.
Questa funzione consente di evidenziare l'area che circonda il cursore del mouse durante il suo spostamento.
Se questo criterio viene attivato, l'evidenziazione del cursore sarà sempre attiva.
Se questo criterio viene disattivato, l'evidenziazione del cursore sarà sempre disattivata.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'evidenziazione del cursore è disattivata, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare le scorciatoie delle funzioni di accessibilità nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su true, le scorciatoie delle funzioni di accessibilità saranno sempre attive nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su false, le scorciatoie delle funzioni di accessibilità saranno sempre disattivate nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o eseguirne l'override.
Se questo criterio non viene impostato, le scorciatoie delle funzioni di accessibilità saranno attive per impostazione predefinita nella schermata di accesso.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di clic automatico nella schermata di accesso.
Questa funzione consente di fare clic automaticamente all'arresto del puntatore del mouse, senza dover premere fisicamente i pulsanti del mouse o del touchpad.
Se questo criterio viene impostato su true, la funzione di clic automatico sarà sempre attiva nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su false, la funzione di clic automatico sarà sempre disattivata nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la funzione di clic automatico è disattivata nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di evidenziazione del cursore di testo nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su true, l'evidenziazione del cursore di testo sarà sempre attivata sulla schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su false, l'evidenziazione del cursore di testo sarà sempre disattivata sulla schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'evidenziazione del cursore di testo è disattivata nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di evidenziazione del cursore nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su true, l'evidenziazione del cursore sarà sempre attivata sulla schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su false, l'evidenziazione del cursore sarà sempre disattivata sulla schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'evidenziazione del cursore è disattivata nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Se il criterio è impostato su True, la modalità ad alto contrasto viene attivata nella schermata di accesso. Se il criterio è impostato su False, la modalità ad alto contrasto viene disattivata nella schermata di accesso.
Se imposti il criterio, gli utenti possono modificare temporaneamente la modalità ad alto contrasto attivandola o disattivandola. Quando la schermata di accesso viene ricaricata o rimane inattiva per un minuto, viene ripristinato lo stato originale della modalità.
Se il criterio non è impostato, la modalità ad alto contrasto risulta disattivata nella schermata di accesso. Gli utenti possono attivarla in qualsiasi momento e il suo stato nella schermata di accesso persiste per tutti gli utenti.
Nota: se specificato, DeviceLoginScreenHighContrastEnabled sostituisce questo criterio.
Se il criterio è impostato su True, viene attivato il cursore grande nella schermata di accesso. Se il criterio è impostato su False, viene disattivato il cursore grande nella schermata di accesso.
Se imposti il criterio, gli utenti possono attivare o disattivare temporaneamente il cursore grande. Quando la schermata di accesso viene ricaricata o rimane inattiva per un minuto, il cursore torna allo stato originale.
Se il criterio non è impostato, il cursore grande risulta disattivato nella schermata di accesso. Gli utenti possono attivarlo in qualsiasi momento e il suo stato nella schermata di accesso persiste per tutti gli utenti.
Nota: se specificato, DeviceLoginScreenLargeCursorEnabled sostituisce questo criterio.
Se il criterio è impostato su None, la lente d'ingrandimento è disattivata nella schermata di accesso.
Se imposti il criterio, gli utenti possono attivare o disattivare temporaneamente la lente d'ingrandimento. Quando la schermata di accesso viene ricaricata o rimane inattiva per un minuto, la lente d'ingrandimento torna allo stato originale.
Se il criterio non è impostato, la lente d'ingrandimento è disattivata nella schermata di accesso. Gli utenti possono attivarla in qualsiasi momento e il suo stato nella schermata di accesso persiste per tutti gli utenti.
Valori validi: • 0 = disattivata• 1 = attivata• 2 = riquadro d'ingrandimento ancorato attivato
Nota: se specificato, DeviceLoginScreenScreenMagnifierType sostituisce questo criterio.
Se il criterio è impostato su True, la funzione di lettura vocale viene attivata nella schermata di accesso. Se il criterio è impostato su False, la funzione di lettura vocale viene disattivata nella schermata.
Se imposti il criterio, gli utenti possono attivare o disattivare temporaneamente la funzione di lettura vocale. Quando la schermata di accesso viene ricaricata o rimane inattiva per un minuto, viene ripristinato lo stato originale della funzione.
Se il criterio non è impostato, la funzione di lettura vocale risulta disattivata nella schermata di accesso. Gli utenti possono attivarla in qualsiasi momento e il suo stato nella schermata di accesso persiste per tutti gli utenti.
Nota: se specificato, DeviceLoginScreenSpokenFeedbackEnabled sostituisce questo criterio.
Questo criterio è deprecato. Utilizza il criterio DeviceLoginScreenVirtualKeyboardEnabled.
Se il criterio è impostato su True, la tastiera sullo schermo è attivata all'accesso. Se il criterio è impostato su False, la tastiera sullo schermo è disattivata all'accesso.
Se imposti il criterio, gli utenti possono attivare o disattivare temporaneamente la tastiera sullo schermo. Quando la schermata di accesso viene ricaricata o rimane inattiva per un minuto, la tastiera sullo schermo torna allo stato originale.
Se il criterio non è impostato, la tastiera sullo schermo è disattivata nella schermata di accesso. Gli utenti possono attivarla in qualsiasi momento e il suo stato nella schermata di accesso persiste per tutti gli utenti.
Nota: se specificato, DeviceLoginScreenVirtualKeyboardEnabled sostituisce questo criterio.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di dettatura nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su true, la dettatura sarà sempre attivata nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su false, la dettatura sarà sempre disattivata nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la dettatura è disattivata nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità ad alto contrasto nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su true, l'alto contrasto sarà sempre attivato nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su false, l'alto contrasto sarà sempre disattivato nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'alto contrasto è disattivato nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarlo in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera nella schermata di accesso.
Questa funzione consente di evidenziare l'elemento attivo impostato tramite tastiera.
Se questo criterio viene attivato, l'evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera sarà sempre attiva.
Se questo criterio viene disattivato, l'evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera sarà sempre disattivata.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera è disattivata, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità del puntatore grande nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su true, il puntatore grande sarà sempre attivo nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su false, il puntatore grande sarà sempre disattivato nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente il puntatore grande è disattivato nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarlo in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di audio in formato mono nella schermata di accesso.
Questa funzione consente di cambiare la modalità del dispositivo dall'audio in formato stereo predefinito all'audio in formato mono.
Se questo criterio è impostato su true, l'audio in formato mono sarà sempre attivato nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su false, l'audio in formato mono sarà sempre disattivato nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'audio in formato mono è disattivato nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarlo in qualsiasi momento.
Se questo criterio viene impostato, consente di controllare il tipo di lente d'ingrandimento che viene attivato.
Se questo criterio viene impostato su "Schermo intero", la lente d'ingrandimento sarà sempre attiva in modalità lente d'ingrandimento a schermo intero sulla schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su "Ancorata", la lente d'ingrandimento verrà sempre attivata in modalità lente d'ingrandimento ancorata sulla schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su "Nessuno", la lente d'ingrandimento sarà sempre disattivata sulla schermata di accesso.
Se configuri questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la lente d'ingrandimento è disattivata nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità Seleziona per ascoltare sulla schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su true, la funzionalità Seleziona per ascoltare sarà sempre attivata nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su false, la funzionalità Seleziona per ascoltare sarà sempre disattivata nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la funzionalità Seleziona per ascoltare è disattivata, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Se il criterio è impostato su True, le opzioni di accessibilità vengono mostrate nel menu della barra delle applicazioni. Se il criterio è impostato su False, le opzioni non appaiono nel menu.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificarlo. Se il criterio non è impostato, le opzioni di accessibilità non vengono mostrate nel menu, ma gli utenti possono farle apparire dalla pagina Impostazioni.
Se attivi le funzioni di accessibilità in altro modo (ad esempio, con una combinazione di tasti), tali opzioni vengono sempre mostrate nel menu della barra delle applicazioni.
Consente di attivare la funzione di accessibilità della lettura vocale nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su true, la funzione di lettura vocale sarà sempre attivata nella schermata di accesso.
Se questo criterio è impostato su false, la funzione di lettura vocale sarà sempre disattivata nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la funzione di lettura vocale è disattivata nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità dei tasti permanenti nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su true, i tasti permanenti saranno sempre attivi nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su false, i tasti permanenti saranno sempre disattivati nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente i tasti permanenti sono disattivati nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarli in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità della tastiera virtuale nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su True, la tastiera virtuale di accessibilità sarà sempre attiva nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene impostato su False, la tastiera virtuale di accessibilità sarà sempre disattivata nella schermata di accesso.
Se configuri questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la tastiera virtuale di accessibilità è disattivata nella schermata di accesso, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento tramite le impostazioni di accessibilità.
Questo criterio non influisce sull'attivazione o meno della tastiera virtuale touch. Ad esempio, la tastiera virtuale touch viene comunque visualizzata sui tablet anche se il criterio viene impostato su False.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di dettatura.
Se questo criterio viene attivato, la dettatura sarà sempre attiva.
Se questo criterio viene disattivato, la dettatura sarà sempre disattivata.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la dettatura è disattivata, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Consenti le voci di sintesi vocale di rete migliorate durante l'utilizzo della funzione di accessibilità in Seleziona per ascoltare. Queste voci inviano il testo ai server di Google per sintetizzare un discorso dal tono naturale.
Se questo criterio è impostato su false, la funzionalità di sintesi vocale di rete migliorata in Seleziona per ascoltare sarà sempre disattivata.
Se il criterio viene impostato su true o se non viene configurato, la funzionalità di sintesi vocale di rete migliorata in Seleziona per ascoltare può essere attivata o disattivata dall'utente.
In modalità kiosk, consente di controllare se visualizzare o meno il menu Accessibilità mobile.
Se il criterio è impostato su Attivato, il menu Accessibilità mobile verrà mostrato sempre.
Se il criterio è impostato su Disattivato o non è impostato, il menu Accessibilità mobile non verrà mai mostrato.
Se il criterio è impostato su True, la modalità ad alto contrasto rimane attivata. Se il criterio è impostato su False, la modalità ad alto contrasto rimane disattivata.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificarlo. Se il criterio non è impostato, la modalità ad alto contrasto è disattivata, ma gli utenti possono attivarla in qualsiasi momento.
Se il criterio è impostato su True, i tasti della fila superiore della tastiera riprodurranno i comandi dei tasti funzione. Per ripristinare il comportamento dei tasti multimediali, è necessario premere il tasto Ricerca.
Se il criterio è impostato su False o non è impostato, la tastiera riprodurrà i comandi dei tasti multimediali per impostazione predefinita. Per ripristinare il comportamento dei tasti funzione, è necessario premere il tasto Ricerca.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera.
Questa funzione consente di evidenziare l'elemento attivo impostato tramite tastiera.
Se questo criterio viene attivato, l'evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera sarà sempre attiva.
Se questo criterio viene disattivato, l'evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera sarà sempre disattivata.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'evidenziazione dell'elemento attivo tramite tastiera è disattivata, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Se il criterio è impostato su True, il cursore grande rimane attivato. Se il criterio è impostato su False, il cursore grande rimane disattivato.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificare la funzionalità. Se il criterio non è impostato, il cursore grande risulta disattivato all'inizio, ma gli utenti possono attivarlo in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità di audio in formato mono.
Questa funzione consente di emettere audio in formato stereo, che include diversi canali a destra e a sinistra, per cui ogni orecchio percepisce suoni diversi.
Se questo criterio viene attivato, l'audio in formato mono sarà sempre attivo.
Se questo criterio viene disattivato, l'audio in formato mono sarà sempre disattivato.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente l'audio in formato mono è disattivato, ma l'utente può attivarlo in qualsiasi momento.
Se il criterio è impostato su None, la lente d'ingrandimento è disattivata.
Se configuri il criterio, gli utenti non possono modificarlo. Se il criterio non è configurato, la lente d'ingrandimento risulta disattivata all'inizio, ma gli utenti possono attivarla in qualsiasi momento.
Consente di attivare la funzione di accessibilità Seleziona per ascoltare.
Se questo criterio viene impostato su true, la funzione Seleziona per ascoltare sarà sempre attiva.
Se questo criterio viene impostato su false, la funzione Seleziona per ascoltare sarà sempre disattivata.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la funzione Seleziona per ascoltare è disattivata, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento.
Se il criterio è impostato su True, le opzioni di accessibilità vengono mostrate nel menu della barra delle applicazioni. Se il criterio è impostato su False, le opzioni non appaiono nel menu.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificarlo. Se il criterio non è impostato, le opzioni di accessibilità non vengono mostrate nel menu, ma gli utenti possono farle apparire dalla pagina Impostazioni.
Se attivi le funzioni di accessibilità in altro modo (ad esempio, con una combinazione di tasti), tali opzioni vengono sempre mostrate nel menu della barra delle applicazioni.
Se il criterio è impostato su True, la funzione di lettura vocale rimane attivata. Se il criterio è impostato su False, la funzione di lettura vocale rimane disattivata.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificarlo. Se il criterio non è impostato, la funzione di lettura vocale è disattivata all'inizio, ma gli utenti possono attivarla in qualsiasi momento.
Se il criterio è impostato su True, i tasti permanenti rimangono attivati. Se il criterio è impostato su False, i tasti permanenti rimangono disattivati.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificarlo. Se il criterio non è impostato, i tasti permanenti risultano disattivati all'inizio, ma gli utenti possono attivarli in qualsiasi momento.
Consente di attivare il provider del framework di accessibilità di UI Automation in Google Chrome per l'utilizzo da parte degli strumenti di accessibilità.
Questo criterio è supportato in Google Chrome per un periodo di transizione di un anno in modo da consentire agli amministratori aziendali di controllare il deployment del provider del framework di accessibilità di UI Automation del browser. Gli strumenti di accessibilità e gli altri strumenti che utilizzano il framework di accessibilità di UI Automation per interoperare con il browser potrebbero richiedere aggiornamenti per funzionare correttamente con il provider di UI Automation del browser. Gli amministratori possono utilizzare questo criterio per disattivare temporaneamente il provider di UI Automation del browser (ripristinando il comportamento precedente) mentre collaborano con i fornitori per fornire aggiornamenti agli strumenti interessati.
Se il criterio viene impostato su false, Google Chrome attiva solo il relativo provider Microsoft Active Accessibility. Gli strumenti di accessibilità e gli altri strumenti che utilizzano il framework di accessibilità di UI Automation più recente per interoperare con il browser comunicheranno con quest'ultimo tramite uno shim di compatibilità in Microsoft® Windows®.
Se il criterio viene impostato su true, Google Chrome attiva il proprio provider di UI Automation oltre al provider Microsoft Active Accessibility. Gli strumenti di accessibilità e gli altri strumenti che utilizzano il framework di accessibilità di UI Automation più recente per interoperare con il browser comunicano direttamente con quest'ultimo.
Se il criterio non viene configurato, il framework delle varianti in Google Chrome viene utilizzato per attivare o disattivare il provider.
Il supporto di questa impostazione dei criteri terminerà con Google Chrome 136.
Consente di attivare la funzione di accessibilità della tastiera virtuale.
Se questo criterio viene impostato su True, la tastiera virtuale di accessibilità sarà sempre attiva.
Se questo criterio viene impostato su False, la tastiera virtuale di accessibilità sarà sempre disattivata.
Se configuri questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente la tastiera virtuale di accessibilità è disattivata, ma l'utente può attivarla in qualsiasi momento usando le impostazioni di accessibilità.
Questo criterio non influisce sull'attivazione o meno della tastiera virtuale touch. Ad esempio, la tastiera virtuale touch viene comunque visualizzata sui tablet anche se il criterio viene impostato su False. Utilizza il criterio TouchVirtualKeyboardEnabled per controllare il comportamento della tastiera virtuale touch.
Consente di attivare o disattivare diverse funzionalità per la tastiera sullo schermo. Questo criterio viene applicato soltanto se è attivato il criterio "VirtualKeyboardEnabled".
Se una funzionalità in questo criterio viene impostata su True, questa viene attivata per la tastiera sullo schermo.
Se una funzionalità in questo criterio viene impostata su False o non viene impostata, questa viene disattivata per la tastiera sullo schermo.
NOTA: questo criterio è supportato solo in modalità kiosk PWA.
Consente di controllare lo stato della funzionalità Device Bound Session Credentials.
Device Bound Session Credentials protegge i cookie di autenticazione di Google dal furto fornendo regolarmente una prova crittografica del possesso del dispositivo ai server di Google.
Se questo criterio viene impostato su false, la funzionalità Device Bound Session Credentials viene disattivata.
Se viene impostato su true, la funzionalità di Device Bound Session Credentials viene attivata.
Se non viene configurato, Google Chrome seguirà la procedura di implementazione predefinita per la funzionalità Device Bound Session Credentials, il che significa che la funzionalità viene implementata gradualmente per un numero crescente di utenti.
Consente di stabilire se Google ChromeOS permette la creazione di nuovi account utente.
Se il criterio è impostato su Falso, solo gli utenti presenti nella lista consentita DeviceUserAllowlist potranno eseguire l'accesso.
Se il criterio è impostato su Vero o non viene configurato, tutti gli utenti potranno accedere.
Questa norma consente di stabilire se i nuovi utenti possono essere aggiunti a Google ChromeOS. Non impedisce agli utenti di accedere ad Account Google aggiuntivi su Android. Se vuoi impedirlo, configura la norma accountTypesWithManagementDisabled specifica per Android nell'ambito della norma ArcPolicy.
Consente di impostare l'intervallo di tempo (in minuti) utilizzato per ricaricare automaticamente il flusso di autenticazione dell'utente su Google ChromeOS. Questo criterio viene introdotto per gestire la scadenza di alcuni servizi utilizzati nei flussi di autenticazione quando il dispositivo rimane inattivo per un po' di tempo.
Se il criterio non viene configurato o ha un valore pari a zero, il flusso di autenticazione non verrà mai ricaricato.
Se il criterio viene impostato su un valore positivo, il flusso di autenticazione verrà ricaricato automaticamente in base all'intervallo impostato.
L'intervallo di ricaricamento massimo è di una settimana (10.080 minuti).
Il criterio riguarda i flussi di autenticazione di accesso e della schermata di blocco.
Specifica il nome di un parametro URL che verrà utilizzato nella pagina di accesso dell'IdP SAML per compilare automaticamente il campo del nome utente.
L'indirizzo email dell'utente associato al profilo Google ChromeOS verrà utilizzato come valore per il parametro url. Pertanto, questa impostazione deve essere disattivata se si prevede che gli utenti utilizzeranno email diverse con l'IdP SAML.
Se questa impostazione non è configurata, gli utenti dovranno inserire manualmente il nome utente nella pagina di accesso dell'IdP SAML.
Questo criterio influisce sull'autenticazione online nelle schermate di accesso e di blocco.
Questa norma non influisce sulle app Android.
Consente di stabilire se tenere o meno memorizzati in Google ChromeOS i dati degli account locali dopo l'uscita. Se il criterio viene impostato su true, in Google ChromeOS non verranno conservati i dati degli account persistenti e tutti i dati della sessione utente verranno eliminati dopo l'uscita. Se il criterio viene impostato su false o non viene configurato, il dispositivo conserverà i dati utente locali (criptati).
Nota: dalla versione M114, determinate app kiosk possono sostituire il comportamento di questo criterio per le proprie app per casi d'uso speciali, ad esempio le valutazioni degli studenti.
Consente di stabilire se Google ChromeOS permette o meno di aggiungere nuovi account utente Family Link al dispositivo. Questo criterio è utile soltanto insieme al criterio DeviceUserAllowlist, che consente di autorizzare gli account Family Link oltre agli account definiti nella lista consentita. Questo criterio non influisce sul comportamento di altri criteri di accesso. Nello specifico, non ha effetto se: - Viene disattivata l'aggiunta di nuovi utenti al dispositivo tramite il criterio DeviceAllowNewUsers. - Viene consentita l'aggiunta di tutti gli utenti tramite il criterio DeviceUserAllowlist.
Se questo criterio viene impostato su falso o se non viene configurato, non verranno applicate regole aggiuntive per gli account Family Link. Se questo criterio viene impostato su vero, verranno consentiti nuovi account utente Family Link oltre agli account definiti nel criterio DeviceUserAllowlist.
Se questa norma viene impostata su true o non viene configurata, in Google ChromeOS verranno attivati gli accessi come ospite. Gli accessi come ospite sono sessioni utente anonime che non richiedono password.
Se questa norma viene impostata su false, in Google ChromeOS non sarà possibile avviare sessioni Ospite.
Consente di specificare un elenco di pattern URL relativi ai siti per i quali viene selezionato automaticamente un certificato client nella schermata di accesso all'interno del frame che ospita il flusso SAML, se il sito richiede un certificato. Un esempio di utilizzo è la configurazione di un certificato a livello di dispositivo da presentare all'IdP SAML.
Il valore è un array di dizionari JSON sotto forma di stringa, ognuno nel formato { "pattern": "$URL_PATTERN", "filter" : $FILTER }, dove $URL_PATTERN rappresenta un pattern di impostazioni contenuti. $FILTER consente di limitare i certificati client che il browser può selezionare automaticamente. Indipendentemente dal filtro, vengono selezionati solo certificati che soddisfano la richiesta di certificato del server.
Esempi di utilizzo della sezione $FILTER:
* Quando $FILTER è impostato su { "ISSUER": { "CN": "$ISSUER_CN" } }, vengono selezionati solo i certificati client emessi da un certificato con valore CommonName uguale a $ISSUER_CN.
* Quando $FILTER contiene entrambe le sezioni "ISSUER" e "SUBJECT", vengono selezionati solo i certificati client che soddisfano entrambe le condizioni.
* Quando $FILTER contiene una sezione "SUBJECT" con valore "O", un certificato richiede almeno un'organizzazione corrispondente al valore specificato per essere selezionato.
* Quando $FILTER contiene una sezione "SUBJECT" con un valore "OU", un certificato richiede almeno un'unità organizzativa corrispondente al valore specificato per essere selezionato.
* Quando $FILTER è impostato su {}, la selezione dei certificati client non viene limitata ulteriormente. Nota: si applicano ancora i filtri forniti dal server web.
Se questo criterio non è impostato, la selezione automatica non avviene per nessun sito.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns.
Se questa norma non viene configurata o se viene impostata una stringa vuota, non verrà mostrata un'opzione di completamento automatico durante il flusso di accesso dell'utente in Google ChromeOS. Se per questa norma viene impostata una stringa che rappresenta un nome di dominio, durante l'accesso dell'utente in Google ChromeOS verrà mostrata un'opzione di completamento automatico che consentirà all'utente di digitare soltanto il nome utente senza l'estensione del nome di dominio. L'utente potrà sovrascrivere l'estensione del nome di dominio. Se il valore della norma non è un dominio valido, la norma non sarà applicata.
Consente di specificare un elenco di app ed estensioni che vengono installate automaticamente nella schermata di accesso, senza l'interazione dell'utente, e che non possono essere disinstallate o disattivate dall'utente.
Le autorizzazioni richieste dalle app/estensioni vengono concesse implicitamente, senza interazione dell'utente, comprese le eventuali autorizzazioni aggiuntive richieste dalle future versioni delle app/estensioni. Google Chrome limita l'insieme di autorizzazioni che le estensioni possono richiedere.
Tieni presente che, per motivi di sicurezza e privacy, è consentita l'installazione solo di app ed estensioni consentite raggruppate in Google Chrome. Tutti gli altri elementi verranno ignorati.
Se un'app o un'estensione di cui è stata precedentemente forzata l'installazione viene rimossa da questo elenco, tale app o estensione viene disinstallata automaticamente da Google Chrome.
Ogni elemento nell'elenco del criterio è una stringa contenente un ID estensione e, facoltativamente, un URL "di aggiornamento" separati da punto e virgola (;). L'ID estensione è la stringa di 32 lettere che si trova, ad esempio, all'indirizzo chrome://extensions quando è attiva la modalità sviluppatore. L'URL "di aggiornamento", se specificato, deve indirizzare a un documento XML manifest di aggiornamento come descritto all'indirizzo https://developer.chrome.com/extensions/autoupdate. Per impostazione predefinita, viene utilizzato l'URL di aggiornamento del Chrome Web Store (che attualmente è "https://clients2.google.com/service/update2/crx"). Tieni presente che l'URL "di aggiornamento" impostato in questo criterio viene utilizzato esclusivamente per l'installazione iniziale; per i successivi aggiornamenti dell'estensione viene utilizzato l'URL di aggiornamento indicato nel file manifest dell'estensione.
Ad esempio, khpfeaanjngmcnplbdlpegiifgpfgdco;https://clients2.google.com/service/update2/crx installa l'app Smart Card Connector dall'URL "di aggiornamento" standard del Chrome Web Store. Ulteriori informazioni sulle estensioni in hosting sono disponibili all'indirizzo: https://developer.chrome.com/extensions/hosting.
Consente di configurare i layout da tastiera consentiti nella schermata di accesso di Google ChromeOS.
Se per questa norma viene impostato un elenco di identificatori di metodi di immissione, i metodi specificati saranno disponibili nella schermata di accesso. Verrà preselezionato il primo metodo di immissione specificato. Anche se il pod dell'utente è basato sulla schermata di accesso, oltre ai metodi di immissione specificati in questa norma sarà disponibile anche l'ultimo metodo usato dall'utente. Se questa norma non viene impostata, i metodi di immissione per la schermata di accesso saranno recuperati in base alla lingua in cui è visualizzata la schermata di accesso. I valori che non corrispondono a identificatori di metodi di immissione validi verranno ignorati.
Consente di configurare la lingua da utilizzare per la schermata di accesso di Google ChromeOS.
Se questa norma viene impostata, la schermata di accesso verrà sempre visualizzata nella lingua stabilita dal primo valore di questa norma (la norma viene definita come elenco per la compatibilità con le versioni successive). Se la norma non viene impostata o se viene impostato un elenco vuoto, la schermata di accesso verrà visualizzata nella lingua dell'ultima sessione utente. Se la norma viene impostata su un valore non corrispondente a una lingua valida, la schermata di accesso verrà visualizzata in una lingua di riserva (attualmente en-US).
Questo criterio controlla se all'utente viene richiesto di selezionare un certificato client nella schermata di accesso nel frame che ospita il flusso SAML quando più certificati corrispondono a DeviceLoginScreenAutoSelectCertificateForUrls. Se il criterio viene impostato su Attivato, all'utente viene richiesto di selezionare il certificato client quando il criterio di selezione automatica corrisponde a più certificati. Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, all'utente non verrà mai richiesto di selezionare un certificato client nella schermata di accesso. Nota: in genere questo criterio non è consigliato, poiché impone dei potenziali rischi per la privacy (nel caso in cui vengano usati certificati basati su TPM a livello del dispositivo) e presenta un'esperienza utente di scarsa qualità.
Consente di specificare se le informazioni di sistema (ad es. la versione di ChromeOS, il numero di serie del dispositivo) debbano essere sempre mostrate (o nascoste) nella schermata di accesso.
Se il criterio viene impostato su true, le informazioni di sistema vengono visualizzate forzatamente. Se il criterio viene impostato su false, le informazioni di sistema vengono nascoste forzatamente. Se il criterio non viene configurato, ha validità il comportamento predefinito (visualizzato per Canary/canale Dev). Gli utenti possono attivare/disattivare la visibilità tramite operazioni specifiche (ad es. Alt + V).
Se il criterio viene impostato su vero, la pulizia automatica viene eseguita durante l'accesso per garantire che sia disponibile spazio su disco libero a sufficienza. La pulizia verrà eseguita solo se strettamente necessario, ma avrà comunque un impatto sull'ora di accesso. Se il criterio viene impostato su falso (impostazione predefinita), non ci saranno ripercussioni sull'ora di accesso.
Consente di specificare in che modo è possibile usare l'hardware degli elementi di sicurezza su scheda per fornire l'autenticazione a due fattori, se compatibile con questa funzione. Il tasto di accensione del computer viene usato per rilevare la presenza fisica dell'utente.
Se selezioni l'opzione "Disabilitata", non viene fornita l'autenticazione a due fattori.
Se selezioni l'opzione "U2F", il funzionamento dell'autenticazione a due fattori integrata dipenderà dalla specifica FIDO U2F.
Se selezioni l'opzione "U2F_EXTENDED", l'autenticazione a due fattori integrata fornirà le funzioni U2F più alcune estensioni per la singola attestazione.
Se questo criterio è impostato su True, per impostazione predefinita viene visualizzata la tastiera numerica per inserire la password nella schermata di accesso. Gli utenti possono comunque passare alla tastiera normale.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificarlo. Se non è impostato o è impostato su False, non sortisce alcun effetto.
Se questa norma viene impostata su True o non viene configurata, nella schermata di accesso di Google ChromeOS verranno visualizzati gli utenti esistenti tra cui sarà possibile selezionare un utente.
Se la norma è impostata su False, nella schermata di accesso di Google ChromeOS non verranno visualizzati gli utenti esistenti. Verrà visualizzata la normale schermata di accesso (richiesta di email utente e password o telefono) o la schermata interstiziale SAML (se attivata tramite la norma LoginAuthenticationBehavior), a meno che non sia stata configurata una sessione gestita. Quando viene configurata una sessione gestita, verranno visualizzati solo gli account della sessione gestita, consentendo di selezionarne uno.
Tieni presente che questa norma non influisce sull'eliminazione o meno dei dati utenti locali sul dispositivo.
Consente di specificare se trasferire o meno al profilo dell'utente i cookie di autenticazione impostati da un IdP SAML durante l'accesso.
Se durante l'accesso un utente esegue l'autenticazione tramite un IdP SAML, i cookie impostati dall'IdP vengono scritti innanzitutto in un profilo temporaneo. Questi cookie possono essere trasferiti al profilo dell'utente per far avanzare lo stato dell'autenticazione.
Se questa norma viene impostata su true, i cookie impostati dall'IdP vengono trasferiti al profilo dell'utente ogni volta che l'utente esegue l'autenticazione tramite l'IdP SAML durante l'accesso.
Se questa norma viene impostata su false o non viene impostata, i cookie impostati dall'IdP vengono trasferiti al profilo dell'utente soltanto durante il primo accesso su un dispositivo.
. Questa norma è valida soltanto per gli utenti il cui dominio corrisponde al dominio di registrazione del dispositivo. Per tutti gli altri utenti, i cookie impostati dall'IdP vengono trasferiti al profilo dell'utente soltanto durante il primo accesso sul dispositivo.
Le app Android non possono accedere ai cookie trasferiti al profilo dell'utente.
Consente di definire l'elenco di utenti autorizzati ad accedere al dispositivo. Le voci sono nel formato user@domain, ad esempio madmax@managedchrome.com. Per autorizzare utenti arbitrari su un dominio, le voci devono essere nel formato *@domain.
Se questo criterio non viene configurato, non ci sono limitazioni in termini di utenti autorizzati ad accedere. Tieni presente che la creazione di nuovi utenti richiede comunque la corretta configurazione del criterio DeviceAllowNewUsers. Se viene attivato il criterio DeviceFamilyLinkAccountsAllowed, saranno consentiti anche gli utenti Family Link oltre agli account definiti in questo criterio.
Questa norma consente di stabilire chi può avviare una sessione di Google ChromeOS. Non impedisce agli utenti di accedere ad altri Account Google su Android. Se invece vuoi impedirlo, configura la norma accountTypesWithManagementDisabled specifica per Android nell'ambito della norma ArcPolicy.
Configura l'immagine di sfondo a livello di dispositivo da mostrare nella schermata di accesso se ancora nessun utente ha effettuato l'accesso al dispositivo. Il criterio viene impostato specificando l'URL da cui il dispositivo ChromeOS può scaricare l'immagine di sfondo e un hash crittografico utilizzato per verificare l'integrità del download. L'immagine deve essere in formato JPEG e avere dimensioni non superiori a 16 MB. L'URL deve essere accessibile senza autenticazione. L'immagine di sfondo viene scaricata e memorizzata nella cache. Verrà scaricata nuovamente ogni volta che l'URL o l'hash cambiano.
Se il criterio dello sfondo del dispositivo viene configurato, il dispositivo ChromeOS scarica e utilizza l'immagine di sfondo nella schermata di accesso se ancora nessun utente ha effettuato l'accesso al dispositivo. Quando un utente esegue l'accesso, si attiva il criterio dello sfondo dell'utente.
Se il criterio dello sfondo del dispositivo non viene configurato, è il criterio dello sfondo dell'utente a definire cosa mostrare se viene configurato.
Se questo criterio viene impostato, il flusso di autenticazione dell'accesso avrà uno dei seguenti metodi a seconda del valore dell'impostazione:
Se è impostato su GAIA, l'accesso verrà effettuato tramite il normale flusso di autenticazione GAIA.
Se è impostato su SAML_INTERSTITIAL, l'accesso reindirizzerà automaticamente all'IdP SAML per impostazione predefinita. L'utente è comunque autorizzato a tornare al normale flusso di accesso a GAIA.
Nota: la schermata di conferma dell'utente aggiuntiva, che è stata visualizzata su Google Chrome fino alla versione 99, non viene più visualizzata. Se l'IdP SAML non è configurato e questo criterio viene impostato su SAML_INTERSTITIAL, il reindirizzamento non riuscirà e verrà restituito l'errore 400.
I pattern di questo elenco verranno confrontati con l'origine di sicurezza dell'URL richiedente. Se viene trovata una corrispondenza, l'accesso ai dispositivi di acquisizione video verrà concesso sulle pagine di accesso SAML. In caso contrario, l'accesso verrà automaticamente negato. Non sono consentite sequenze con caratteri jolly.
Se questo criterio non viene impostato, non sarà necessario eseguire l'accesso agli account per creare un nuovo profilo separato.
Se questo criterio viene impostato, non sarà necessario creare un nuovo profilo separato per gli accessi agli account dai domini elencati.
Questo criterio può essere impostato su una stringa vuota in modo che tutti gli accessi all'account debbano creare un nuovo profilo separato.
Specifica se il servizio di recupero dell'account è attivato per i tuoi utenti su dispositivi Google ChromeOS.
Se il criterio viene attivato, il recupero dei dati utente è attivato. Se il criterio è disattivato o se non viene configurato, il recupero dei dati utente non viene attivato. Se il livello di criterio viene impostato su consigliato, gli utenti possono modificare l'attivazione del recupero dell'account tramite la pagina Impostazioni. Se il livello di criterio viene impostato su obbligatorio, gli utenti non possono modificare l'attivazione del recupero dell'account.
Per la modifica del valore del criterio, il processo di aggiornamento viene completato all'accesso successivo al dispositivo Google ChromeOS, dopo il recupero del nuovo valore del criterio.
Nota: questa impostazione si applica solo ai nuovi account che vengono aggiunti sui dispositivi Google ChromeOS.
Consente di specificare il canale di rilascio su cui deve essere bloccato questo dispositivo.
L'impostazione di ChromeOsReleaseChannel ha effetto solo se ChromeOsReleaseChannelDelegated è impostato su False.
Gli utenti sono autorizzati a modificare il canale di rilascio del dispositivo solo se questo criterio è impostato su True. Se questo criterio è impostato su False o non viene configurato, gli utenti non possono modificare il canale.
L'impostazione di ChromeOsReleaseChannel ha effetto solo se ChromeOsReleaseChannelDelegated è impostato su False.
Se questo criterio viene impostato su True, gli aggiornamenti automatici vengono disattivati.
Se questo criterio non viene configurato o viene impostato su False, i Google ChromeOS controllano automaticamente la disponibilità di aggiornamenti.
Avviso: è consigliabile mantenere attivati gli aggiornamenti automatici per consentire agli utenti di ricevere gli aggiornamenti software e le correzioni di sicurezza fondamentali. Disattivare gli aggiornamenti automatici potrebbe mettere a rischio gli utenti.
Consente di specificare se è necessario usare P2P per i payload di aggiornamento del sistema operativo. Se questo criterio viene impostato su True, i dispositivi condivideranno e proveranno a consumare i payload di aggiornamento sulla LAN, riducendo potenzialmente l'utilizzo e la congestione della larghezza di banda internet. Se il payload di aggiornamento non è disponibile sulla LAN, il dispositivo ricorrerà al download da un server di aggiornamento. Se il criterio viene impostato su False, non verrà utilizzato P2P.
NOTA: il comportamento predefinito per i dispositivi di consumatori e aziende è diverso perché sui dispositivi gestiti verrà attivato P2P, che invece non verrà attivato sui dispositivi non gestiti.
Questa norma consente di regolare gli intervalli di tempo durante i quali al dispositivo Google ChromeOS non è consentito verificare automaticamente la disponibilità di aggiornamenti. Quando questa norma è impostata su un elenco non vuoto di intervalli di tempo: Ai dispositivi non sarà consentito verificare automaticamente la disponibilità di aggiornamenti durante gli intervalli di tempo specificati. A causa di possibili problemi di sicurezza, questa norma non avrà conseguenze sui dispositivi che richiedono il rollback aziendale o dispongono di una versione inferiore alla versione minima di Google ChromeOS. Inoltre, questa norma non impedirà le verifiche degli aggiornamenti richieste dagli utenti o dagli amministratori. A partire da M88, questa norma annulla un aggiornamento in corso quando viene raggiunto un intervallo di tempo limitato. L'aggiornamento automatico successivo dopo il termine dell'intervallo di tempo limitato riprenderà automaticamente l'aggiornamento. I dispositivi che eseguono l'aggiornamento a una build di correzione rapida non saranno interessati da questa norma. Quando la norma non viene impostata o non contiene intervalli di tempo: Le verifiche automatiche degli aggiornamenti non verranno bloccate da questa norma, ma potrebbero essere bloccate da altre norme. Fino a M88, questa funzionalità è attiva solo sui dispositivi Google ChromeOS configurati come kiosk ad avvio automatico. Gli altri dispositivi non risulteranno limitati da questa norma. Tuttavia, a partire da M89, questa norma è attiva su tutti i dispositivi Google ChromeOS.
Consenti l'attivazione degli aggiornamenti automatici estesi per i dispositivi idonei che altrimenti perderebbero l'assistenza Android.
Se il criterio viene attivato, i dispositivi autorizzano gli aggiornamenti automatici estesi.
Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, i dispositivi smetteranno di ricevere aggiornamenti dopo la data di scadenza degli aggiornamenti automatici originale.
Questo criterio è pertinente solo per i modelli precedenti che non ricevono automaticamente gli aggiornamenti estesi.
Per ulteriori dettagli, visita la pagina https://support.google.com/chrome/a/?p=extended_updates_support.
Consente di configurare il requisito della versione minima consentita di Google ChromeOS.
Se per questo criterio viene impostato un elenco non vuoto: Se nessuna voce ha un valore chromeos_version superiore alla versione corrente del dispositivo, non vengono applicate limitazioni e quelle esistenti vengono revocate. Se almeno una voce ha un valore chromeos_version superiore alla versione corrente, viene scelta la voce la cui versione è superiore e più simile a quella corrente. In caso di conflitto, si preferisce la voce con il valore warning_period o aue_warning_period inferiore e il criterio viene applicato usando tale voce.
Se la versione corrente diventa obsoleta durante la sessione utente e la rete in uso limita gli aggiornamenti automatici, sullo schermo viene mostrata una notifica che invita l'utente ad aggiornare il dispositivo entro il periodo indicato nel valore warning_period mostrato nella notifica. Se la rete in uso consente gli aggiornamenti automatici e il dispositivo deve essere aggiornato entro il periodo indicato nel valore warning_period, non viene mostrata alcuna notifica. Il periodo indicato nel valore warning_period parte dal momento in cui viene applicato il criterio. Se il dispositivo non viene aggiornato entro la scadenza del periodo indicato nel valore warning_period, l'utente viene disconnesso dalla sessione. Se la versione corrente risulta obsoleta al momento dell'accesso con il periodo indicato nel valore warning_period scaduto, all'utente viene richiesto di aggiornare il dispositivo prima di accedere.
Se la versione corrente diventa obsoleta durante la sessione utente e il dispositivo ha raggiunto la scadenza dell'aggiornamento automatico, sullo schermo viene mostrata una notifica che invita l'utente a restituire il dispositivo entro il periodo indicato nel valore aue_warning_period. Se risulta che il dispositivo ha raggiunto la scadenza dell'aggiornamento automatico al momento dell'accesso con il periodo indicato nel valore aue_warning_period scaduto, il dispositivo viene bloccato e nessun utente può eseguire l'accesso.
Se il valore unmanaged_user_restricted non viene configurato o se viene impostato su Falso, le sessioni utente non gestite non ricevono notifiche e viene forzata la disconnessione.
Se questo criterio non viene configurato o se viene lasciato vuoto, non vengono applicate limitazioni, vengono revocate quelle esistenti e l'utente può accedere qualunque sia la versione di Google ChromeOS.
Il valore chromeos_version può essere una versione esatta, ad esempio "13305.0.0" oppure un prefisso di versione, ad esempio "13305". I valori warning_period e aue_warning_period sono facoltativi e specificati in numero di giorni. Il valore predefinito è 0, a indicare nessun periodo di avviso. Il valore unmanaged_user_restricted è una proprietà facoltativa, il cui valore predefinito è Falso.
Questo criterio viene applicato soltanto se il dispositivo ha raggiunto la scadenza dell'aggiornamento automatico e non rispetta la versione minima consentita di Google ChromeOS impostata tramite il criterio DeviceMinimumVersion.
Se il criterio viene impostato su una stringa non vuota: Se il tempo di avviso menzionato nel criterio DeviceMinimumVersion è scaduto, questo messaggio viene mostrato nella schermata di accesso quando il dispositivo è bloccato e nessun utente può eseguire l'accesso. Se il tempo di avviso menzionato nel criterio DeviceMinimumVersion non è scaduto, questo messaggio viene mostrato nella pagina di gestione di Chrome dopo l'accesso da parte dell'utente.
Se questo criterio non viene impostato o viene lasciato vuoto, il messaggio predefinito della scadenza dell'aggiornamento automatico viene mostrato all'utente in entrambi i casi citati. Il messaggio della scadenza dell'aggiornamento automatico deve essere composto da testo normale, senza alcuna formattazione. Non sono consentiti markup.
Questa norma consente di stabilire se il dispositivo debba essere aggiornato a una build di correzione rapida.
Se il valore della norma viene impostato su un token associato a una build di correzione rapida, il dispositivo verrà aggiornato alla build di correzione rapida corrispondente se l'aggiornamento non è bloccato da un'altra norma.
Se questa norma non è impostata o se il valore non è associato a una build di correzione rapida, il dispositivo non verrà aggiornato a una build di correzione rapida. Se il dispositivo esegue già una build di correzione rapida e la norma non è più impostata o il suo valore non è più associato a una build di correzione rapida, il dispositivo verrà aggiornato a una normale build se l'aggiornamento non è bloccato da un'altra norma.
Consente di specificare il numero minimo di obiettivi di Google ChromeOS consentiti per il rollback a partire dalla versione stabile in qualsiasi momento.
L'impostazione predefinita è 0 per il consumatore, 4 (circa sei mesi) per i dispositivi aziendali registrati.
La configurazione di questo criterio impedisce che la protezione del rollback venga applicata, come minimo, a questo numero di obiettivi.
Se imposti un valore più basso per questo criterio, l'effetto è permanente: il dispositivo POTREBBE non essere in grado di eseguire il rollback alle versioni precedenti anche dopo aver reimpostato un valore maggiore del criterio.
Le possibilità effettive di eseguire il rollback potrebbero dipendere anche dalla scheda e dalle patch di vulnerabilità critiche.
Consente di specificare se il dispositivo deve eseguire il rollback alla versione impostata da DeviceTargetVersionPrefix nel caso in cui sia già in esecuzione una versione successiva.
L'impostazione predefinita è RollbackDisabled.
Consente di impostare una versione target per gli Aggiornamenti automatici.
Consente di specificare il prefisso della versione target a cui Google ChromeOS deve aggiornarsi. Se sul dispositivo viene eseguita una versione precedente a quella del prefisso specificato, il dispositivo si aggiornerà all'ultima versione con il prefisso dato. Se il dispositivo ha già l'ultima versione, gli effetti dipendono dal valore di DeviceRollbackToTargetVersion. Il formato del prefisso funziona in relazione al componente, come mostrato nell'esempio seguente:
"" (o non configurata): aggiornamento all'ultima versione disponibile. "1412.": aggiornamento a qualsiasi versione secondaria di 1412 (ad es. 1412.24.34 o 1412.60.2) "1412.2.": aggiornamento a qualsiasi versione secondaria di 1412.2 (ad es. 1412.2.34 o 1412.2.2) "1412.24.34": aggiornamento soltanto a questa versione specifica
Avviso: non è consigliabile configurare restrizioni alle versioni, poiché potrebbero impedire agli utenti di ricevere aggiornamenti software e correzioni di sicurezza fondamentali. Limitare gli aggiornamenti a uno specifico prefisso per la versione potrebbe mettere a rischio gli utenti.
I tipi di connessioni che è consentito utilizzare per gli aggiornamenti del sistema operativo. Gli aggiornamenti del sistema operativo potrebbero gravare sulla connessione a causa delle loro dimensioni e potrebbero comportare costi aggiuntivi. Di conseguenza, per impostazione predefinita non sono attivi per i tipi di connessione considerati costosi (attualmente solo "cellulare").
Gli identificatori dei tipi di connessione riconosciuti sono "ethernet", "wifi" e "cellular".
I payload di aggiornamento automatico su Google ChromeOS posso essere scaricati tramite HTTP anziché tramite HTTPS. Questo permette memorizzazione nella cache HTTP trasparente dei download HTTP.
Se questo criterio viene impostato su true, Google ChromeOS tenterà di scaricare payload di aggiornamento automatico tramite HTTP. Se viene impostato su false o se non viene configurato, verrà utilizzato HTTPS per il download di payload di aggiornamento automatico.
Consente di specificare il numero di secondi massimo per cui un dispositivo può ritardare in modo casuale il download di un suo aggiornamento dal momento della pubblicazione dell'aggiornamento sul server. Il dispositivo può attendere una parte di questo tempo in termini di tempo reale e la parte rimanente in termini di numero di controlli della disponibilità di aggiornamenti. In ogni caso, la dispersione ha un limite massimo pari a un periodo di tempo costante in modo che un dispositivo non si blocchi mai in attesa di scaricare un aggiornamento.
Questo criterio definisce un elenco di percentuali che definiranno la frazione dei dispositivi di Google ChromeOS nell'UO da aggiornare ogni giorno a partire dal giorno in cui l'aggiornamento viene rilevato la prima volta. L'ora del rilevamento è successiva all'ora in cui l'aggiornamento viene pubblicato, perché potrebbe passare del tempo tra la pubblicazione dell'aggiornamento e il momento in cui il dispositivo controlla la disponibilità di aggiornamenti.
Ogni coppia (giorno, percentuale) contiene la percentuale dei gruppi da aggiornare entro il numero di giorni stabilito a partire dal giorno in cui l'aggiornamento viene rilevato. Ad esempio, se abbiamo le coppie [(4, 40), (10, 70), (15, 100)], allora il 40% dei gruppi deve essere aggiornato entro 4 giorni dal rilevamento dell'aggiornamento; il 70% deve essere aggiornato dopo 10 giorni e così via.
Se viene definito un valore per questo criterio, gli aggiornamenti ignoreranno il criterio DeviceUpdateScatterFactor e seguiranno invece questo criterio.
Se quest'elenco è vuoto, non verrà eseguita alcuna gestione temporanea e gli aggiornamenti verranno applicati in base agli altri criteri del dispositivo.
Questo criterio non viene applicato agli switch del canale.
Programma un riavvio automatico dopo l'applicazione di un aggiornamento di Google ChromeOS.
Se il criterio viene impostato su true, viene programmato un riavvio automatico dopo l'applicazione di un aggiornamento di Google ChromeOS e il riavvio è necessario per completare il processo di aggiornamento. Il riavvio è programmato immediatamente, ma può essere ritardato sul dispositivo fino a 24 ore, se questo è attualmente in uso.
Se il criterio viene impostato su false, dopo l'applicazione di un aggiornamento di Google ChromeOS non viene programmato il riavvio automatico. Il processo di aggiornamento viene completato al successivo riavvio del dispositivo da parte dell'utente.
Se configuri questo criterio, gli utenti non possono modificarlo o eseguirne l'override.
Nota: al momento i riavvii automatici sono abilitati solo quando la schermata di accesso è in visualizzazione o è in corso una sessione di app kiosk.
Se il criterio viene impostato su All (0) o se non viene configurato, gli utenti possono modificare le impostazioni di attendibilità per tutti i certificati CA, rimuovere i certificati importati dagli utenti e importare certificati tramite Gestione certificati. Se viene impostato su UserOnly (1), gli utenti possono gestire solo i certificati importati dagli utenti, ma non possono modificare le impostazioni di attendibilità dei certificati integrati. Se viene impostato su None (2), gli utenti possono visualizzare i certificati CA, ma non possono gestirli.
Se questo criterio è attivato (o non impostato), i certificati TLS aggiunti dagli utenti dagli archivi di attendibilità della piattaforma verranno utilizzati nella creazione di percorsi per l'autenticazione del server TLS.
Se questo criterio è disattivato, i certificati TLS aggiunti dagli utenti dagli archivi di attendibilità della piattaforma non verranno utilizzati nella creazione di percorsi per l'autenticazione del server TLS.
Consente di specificare i certificati client a livello di dispositivo che dovrebbero essere registrati usando il protocollo di gestione del dispositivo.
Consente di specificare i certificati client che dovrebbero essere registrati usando il protocollo di gestione del dispositivo.
Durante l'accesso, Google ChromeOS può eseguire l'autenticazione con un server (online) o utilizzando una password memorizzata nella cache (offline).
Se per questo criterio viene impostato il valore -1, non viene applicata l'autenticazione online e l'utente potrà usare l'autenticazione offline finché un motivo diverso da quello di questo criterio non applicherà un accesso online. Se per il criterio viene impostato il valore 0, sarà sempre richiesto l'accesso online. Se per questo criterio viene impostato qualsiasi altro valore, il criterio consente di specificare il periodo di tempo dall'ultima autenticazione online trascorso il quale l'utente deve usare di nuovo l'autenticazione online per l'accesso successivo.
Se questo criterio non viene configurato, in Google ChromeOS verrà usato l'accesso offline.
Questo criterio viene applicato soltanto per gli utenti che si sono autenticati tramite GAIA senza SAML.
Il valore del criterio deve essere specificato in giorni.
Consente l'accesso online degli utenti in una schermata di blocco. Se il criterio viene impostato su true, la riautenticazione online nella schermata di blocco viene attivata, ad esempio, tramite il criterio SAMLOfflineSigninTimeLimit. La riautenticazione viene applicata subito quando è visualizzata la schermata di blocco o la volta successiva che l'utente blocca lo schermo dopo che viene soddisfatta la condizione. Se il criterio viene impostato su false o non viene impostato, gli utenti possono sbloccare in qualsiasi momento lo schermo con le proprie credenziali locali.
Durante l'accesso, Google ChromeOS può eseguire l'autenticazione con un server (online) o utilizzando una password memorizzata nella cache (offline).
Quando la norma è impostata sul valore -1, l'utente può eseguire per sempre l'autenticazione offline. Quando la norma è impostata su qualsiasi altro valore, questo specifica il periodo di tempo trascorso dall'ultima autenticazione online, dopo il quale l'utente dovrà eseguire nuovamente l'autenticazione.
Se questa norma non viene impostata, Google ChromeOS utilizzerà un limite di tempo predefinito pari a 14 giorni, trascorsi i quali l'utente deve eseguire nuovamente l'autenticazione.
Questa norma viene applicata soltanto per gli utenti che si sono autenticati tramite SAML.
Il valore della norma deve essere specificato in secondi.
Consente di attivare la sincronizzazione delle password SAML tra più dispositivi Chrome monitorando il valore del token di sincronizzazione delle password e facendo svolgere all'utente la procedura di riautenticazione online se la password è stata aggiornata e deve essere sincronizzata.
Consente di attivare all'indirizzo chrome://password-change una pagina che permette agli utenti SAML di cambiare le loro password SAML all'interno della sessione, il che assicura che le password SAML e quelle per la schermata di blocco del dispositivo rimangano sincronizzate.
Questo criterio inoltre consente le notifiche che avvisano gli utenti SAML se le loro password SAML stanno per scadere, in modo che possano organizzarsi immediatamente ed effettuare una modifica della password all'interno della sessione. Tuttavia, queste notifiche verranno mostrate solo se le informazioni sulla scadenza della password vengono inviate al dispositivo dal provider di identità SAML durante il flusso di accesso SAML.
Se questo criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, non è possibile modificare le password SAML all'indirizzo chrome://password-change e non verranno mostrate notifiche quando tali password stanno per scadere.
Questo criterio non ha effetti a meno che SamlInSessionPasswordChangeEnabled sia impostato su true. Se quel criterio è impostato su true e questo criterio è impostato su (ad esempio) 14, significa che gli utenti SAML riceveranno una notifica che li informa con 14 giorni di anticipo che la password scadrà in una determinata data. Quindi, gli utenti possono organizzarsi immediatamente, modificare la password all'interno della sessione e aggiornarla prima della scadenza. Tuttavia, queste notifiche verranno mostrate solo se le informazioni sulla scadenza della password vengono inviate al dispositivo dal Provider di identità SAML durante il flusso di accesso SAML. Se imposti il criterio su zero, gli utenti non riceveranno nessuna notifica in anticipo, ma verranno avvisati una volta che la password è scaduta.
Se questo criterio viene impostato, l'utente non può modificarlo o ignorarlo.
Consente di configurare l'accesso automatico degli utenti per gli account supportati da un provider di identità cloud Microsoft®.
Se questo criterio viene impostato su 1 (Enabled), gli utenti che accedono al computer con un account supportato da un provider di identità cloud Microsoft® (ad esempio Microsoft® Azure® Active Directory® o il provider di identità dell'account Microsoft® di consumo) oppure che hanno aggiunto un account di lavoro o della scuola a Microsoft® Windows® possono accedere automaticamente alle proprietà web utilizzando questa identità. Le informazioni relative al dispositivo e all'account dell'utente vengono trasmesse al provider di identità cloud dell'utente per ogni evento di autenticazione.
Se questo criterio viene impostato su 0 (Disabled) o se non viene configurato, l'accesso automatico come descritto sopra è disattivato.
Questa funzionalità è disponibile a partire da Microsoft® Windows® 10.
Nota: questo criterio non viene applicato alle modalità ospite o di navigazione in incognito.
Questo criterio consente di controllare l'abilitazione della funzionalità di insiemi di siti web correlati.
Questo criterio esegue l'override diFirstPartySetsEnabled.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su True, la funzionalità di insiemi di siti web correlati viene attivata.
Se questo criterio viene impostato su False, la funzionalità di insiemi di siti web correlati viene disattivata.
Questo criterio fornisce un modo per eseguire l'override dell'elenco di insiemi che il browser utilizza per le funzionalità degli insiemi di siti web correlati.
Questo criterio esegue l'override diFirstPartySetsOverrides.
Ogni insieme nell'elenco di insiemi di siti web correlati del browser deve soddisfare i requisiti di un insieme di siti web correlati. Un insieme di siti web correlati deve contenere un sito principale e uno o più siti membri. Un insieme può anche contenere un elenco di siti di servizi di sua proprietà, nonché una mappa di un sito a tutte le sue varianti ccTLD. Visita la pagina https://github.com/WICG/first-party-sets per maggiori informazioni su come Google Chrome utilizza gli insiemi di siti web correlati.
Tutti i siti di un insieme di siti web correlati devono avere un dominio registrabile pubblicato tramite HTTPS. Inoltre, ogni sito di un insieme di siti web correlati deve essere univoco, ovvero non può essere elencato più di una volta in un insieme di siti web correlati.
Quando a questo criterio viene dato un dizionario vuoto, il browser utilizza l'elenco pubblico di insiemi di siti web correlati.
Per tutti i siti in un insieme di siti web correlati dell'elenco replacements, se un sito è presente anche in un insieme di siti web correlati nell'elenco del browser, quel sito verrà rimosso dall'insieme di siti web correlati del browser. Dopodiché, l'insieme di siti web correlati del criterio verrà aggiunto all'elenco di insiemi di siti web correlati del browser.
Per tutti i siti in un insieme di siti web correlati dell'elenco additions, se un sito è presente anche in un insieme di siti web correlati nell'elenco del browser, l'insieme di siti web correlati del browser verrà aggiornato in modo che il nuovo insieme di siti web correlati possa essere aggiunto all'elenco del browser. Una volta aggiornato l'elenco del browser, l'insieme di siti web correlati del criterio verrà aggiunto all'elenco di insiemi di siti web correlati del browser.
L'elenco di insiemi di siti web correlati del browser richiede che nessuno dei siti al suo interno sia presente in più di un insieme. Questo requisito è valido anche per gli elenchi replacements e additions. In modo simile, un sito non può essere presente in entrambi gli elenchi replacements e additions.
I caratteri jolly (*) non sono supportati come valore del criterio, né all'interno di alcun insieme di siti web correlati in questi elenchi.
Tutti gli insiemi forniti dal criterio devono essere insiemi di siti web correlati validi. Qualora non lo fossero, verrà segnalato un errore appropriato.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Questo criterio consente di stabilire se i metodi di richiesta sono in maiuscolo quando corrispondono alle intestazioni della risposta Access-Control-Allow-Methods in preflight CORS.
Se il criterio viene disattivato, i metodi di richiesta sono in maiuscolo. Questo è il comportamento su Google Chrome 108 o versioni precedenti.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, i metodi di richiesta non sono in maiuscolo, a meno che non ci sia distinzione tra maiuscole e minuscole con DELETE, GET, HEAD, OPTIONS, POST o PUT. L'intestazione della risposta fetch(url, {method: 'Foo'}) + "Access-Control-Allow-Methods: FOO" verrebbe rifiutata e verrebbe accettata invece fetch(url, {method: 'Foo'}) + "Access-Control-Allow-Methods: Foo".
Nota: i metodi di richiesta "post" e "put" non sono interessati, mentre "patch" lo è.
Questo criterio è stato pensato per essere temporaneo e verrà rimosso in futuro.
Questa funzionalità consente di utilizzare codifiche dei contenuti specifiche dei dizionari nell'intestazione della richiesta Accept-Encoding ("sbr" e "zst-d") quando sono disponibili i dizionari.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, Google Chrome accetterà i contenuti web che usano la funzionalità di trasporto dei dizionari di compressione. Se il criterio viene disattivato, la funzionalità di trasporto dei dizionari di compressione viene disattivata.
Questo criterio consente di disattivare temporaneamente le modifiche al modo in cui Chrome gestisce gli spazi vuoti negli URL data. In precedenza, gli spazi vuoti venivano mantenuti solo se il tipo di media di livello superiore era text o conteneva la stringa del tipo di media xml. Ora gli spazi vuoti verranno mantenuti in tutti gli URL dei dati, indipendentemente dal tipo di media.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su True, viene attivato il nuovo comportamento.
Se questo criterio viene impostato su False, viene attivato il comportamento precedente.
Se il criterio viene impostato su Attivato, il roaming dei dati è consentito per il dispositivo.
Se viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, il roaming dei dati non è disponibile.
La configurazione del criterio consente all'amministratore di modificare l'indirizzo MAC (Media Access Control) quando un dispositivo viene inserito nel dock. Quando alcuni modelli di dispositivi vengono inseriti nel dock, per impostazione predefinita l'indirizzo MAC del dock designato per il dispositivo viene utilizzato per identificare il dispositivo su Ethernet.
Se "DeviceDockMacAddress" viene selezionato o se il criterio non viene configurato, viene utilizzato l'indirizzo MAC del dock designato per il dispositivo.
Se "DeviceNicMacAddress" viene selezionato, viene utilizzato l'indirizzo MAC NIC (Network Interface Controller) del dispositivo.
Se "DockNicMacAddress" viene selezionato, viene utilizzato l'indirizzo MAC NIC del dock.
Gli utenti non possono modificare questa impostazione.
Se il criterio viene impostato su una stringa, questa viene applicata come nome host del dispositivo durante la richiesta DHCP. La stringa può comportare la sostituzione delle variabili ${ASSET_ID}, ${SERIAL_NUM}, ${MAC_ADDR}, ${MACHINE_NAME} e${LOCATION} con i valori sul dispositivo prima che venga utilizzata come nome host. La conseguente sostituzione deve essere un nome host valido (come da RFC 1035, sezione 3.1).
Se il criterio non viene configurato o se il valore dopo la sostituzione non è un nome host valido, non viene impostato nessun nome host nella richiesta DHCP.
Consente di determinare se un utente può configurare il nome host del dispositivo.
Se il criterio DeviceHostnameTemplate è impostato, l'amministratore imposta il nome host e l'utente non può sceglierne uno, a prescindere dall'impostazione di questo criterio. Se questo criterio è impostato su Vero e DeviceHostnameTemplate non è impostato, l'amministratore non configura il nome host e l'utente può sceglierne uno. Se questo criterio è impostato su Falso e DeviceHostnameTemplate non è impostato, l'amministratore non configura il nome host e l'utente non può sceglierne uno, per cui viene usato il nome predefinito.
La configurazione del criterio consente di forzare l'applicazione della configurazione di rete per tutti gli utenti di un dispositivo Google ChromeOS. La configurazione di rete è una stringa in formato JSON come definita nel formato Open Network Configuration.
Le app Android possono utilizzare le configurazioni di rete e i certificati CA impostati tramite questa norma ma non hanno accesso ad alcune opzioni di configurazione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, Google ChromeOS disattiva la rete Wi-Fi e gli utenti non possono modificarlo.
Se viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono attivare o disattivare la rete Wi-Fi.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la funzionalità Fast Transition viene utilizzata quando il punto di accesso wireless la supporta. Viene applicato a tutti gli utenti e a tutte le interfacce del dispositivo.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, la funzionalità Fast Transition non viene utilizzata.
Elenco di domini da escludere dalla risoluzione tramite DNS over HTTPS. Questo criterio viene ignorato quando la modalità DNS sicuro è disattivata (usa sempre DNS in testo normale).
Se è impostato anche il criterio DnsOverHttpsIncludedDomains, viene preferito un dominio più specifico. La specificità si riferisce al numero di punti ('.') nel dominio. Quando un dominio corrisponde a entrambi i criteri, per impostazione predefinita viene utilizzato il protocollo DNS over HTTPS per il dominio.
I domini devono essere indicati sotto forma di nome di dominio completo (FQDN) o come suffissi di dominio indicati utilizzando come prefisso il carattere jolly speciale "*".
I domini con formato errato verranno ignorati.
Elenco dei domini da risolvere tramite DNS over HTTPS. Gli altri domini non inclusi nell'elenco non verranno risolti tramite DNS over HTTPS. Questo criterio viene ignorato quando la modalità DNS sicuro è disattivata (usa sempre DNS in testo normale).
Se l'elenco è vuoto o non è configurato, tutti i domini verranno risolti tramite DNS over HTTPS, se possibile. Si tratta dello stesso comportamento con un elenco di domini inclusi con il valore ["*"].
Se è impostato anche DnsOverHttpsExcludedDomains, viene preferito un dominio più specifico. La specificità si riferisce al numero di punti ('.') nel dominio. Quando un dominio corrisponde a entrambi i criteri, per impostazione predefinita viene utilizzato il protocollo DNS over HTTPS per il dominio.
I domini devono essere indicati sotto forma di nome di dominio completo (FQDN) o come suffissi di dominio indicati utilizzando come prefisso il carattere jolly speciale "*".
I domini con formato errato verranno ignorati.
Questo sale viene utilizzato come valore di sale quando viene eseguito l'hashing delle informazioni sull'identità incluse nella stringa DnsOverHttpsTemplatesWithIdentifiers.
Il sale deve essere una stringa con una lunghezza compresa tra 8 e 32 caratteri.
Dalla versione 114 in poi, questo criterio è facoltativo se viene configurato il criterio DnsOverHttpsTemplatesWithIdentifiers. Se il criterio non viene configurato, gli identificatori negli URI del modello configurati tramite il criterio DnsOverHttpsTemplatesWithIdentifiers vengono sottoposti ad hashing senza sale.
Il modello URI del resolver DNS over HTTPS desiderato. Per specificare diversi resolver DNS over HTTPS, separa i modelli URI corrispondenti con gli spazi. Questo criterio è molto simile a DnsOverHttpsTemplates e lo sostituirà se verrà specificato. A differenza del criterio DnsOverHttpsTemplates, questo criterio consente di specificare le informazioni sull'identità. Gli identificatori vengono specificati mediante segnaposto di variabili che vengono sostituiti con informazioni sull'utente o sul dispositivo in Google Chrome. Gli identificatori non vengono inviati al server DNS come testo normale; vengono invece sottoposti ad hashing con l'algoritmo SHA-256 e con codifica esadecimale maiuscola.
Gli identificatori vengono specificati tra parentesi graffe, precedute dal simbolo del dollaro. Per l'identificazione degli utenti, usa i seguenti segnaposto USER_EMAIL, USER_EMAIL_DOMAIN e USER_EMAIL_NAME. Per l'identificazione del dispositivo, usa i seguenti segnaposto DEVICE_DIRECTORY_ID, DEVICE_SERIAL_NUMBER, DEVICE_ASSET_ID e DEVICE_ANNOTATED_LOCATION.
Prima della versione 122, gli identificatori dei dispositivi non venivano sostituiti per gli utenti non affiliati. A partire dalla versione 122, i segnaposto dei dispositivi vengono sostituiti con il valore DEVICE_NOT_MANAGED, che viene sottoposto ad hashing e con codifica esadecimale.
A partire dalla versione 125, gli indirizzi IP dei dispositivi possono essere aggiunti come URI del modello utilizzando il segnaposto DEVICE_IP_ADDRESSES. Questo segnaposto verrà sostituito da una stringa esadecimale che rappresenta l'ordine dei byte di rete dell'indirizzo IPv4 e/o dell'indirizzo IPv6 associati alla rete attuale, se quest'ultima è gestita tramite criteri. L'indirizzo IPv4 reca il prefisso 0010; l'indirizzo IPv6 reca il prefisso 0020. Per le reti a doppio stack, per la sostituzione dei segnaposto verranno utilizzati entrambi gli indirizzi IPv4 e IPv6. Vengono aggiunti più indirizzi consecutivamente, senza delimitatore. Per gli utenti non affiliati, la sostituzione avviene solo se la rete è gestita in base ai criteri relativi agli utenti. Se il segnaposto degli indirizzi IP non può essere sostituito con l'indirizzo IP del dispositivo, viene sostituito con una stringa vuota.
Se il criterio DnsOverHttpsMode viene impostato su "secure", è necessario configurare questo criterio o il criterio DnsOverHttpsTemplates e il campo non può essere lasciato vuoto.
Se il criterio DnsOverHttpsMode viene impostato su "automatic" e questo criterio viene configurato, verranno usati i modelli URI specificati; se questo criterio non viene configurato, verranno usate le mappature impostate come hardcoded per cercare di eseguire l'upgrade del resolver DNS attuale dell'utente a un resolver DoH gestito dallo stesso fornitore.
Se il modello URI contiene una variabile dns, per le richieste al resolver verrà usato il metodo GET; in caso contrario verrà usato il metodo POST.
Dalla versione 114 in poi, il criterio DnsOverHttpsSalt è facoltativo se viene configurato questo criterio.
Se il criterio viene impostato su true, il controllo della connettività IPv6 viene sostituito. Ciò significa che il sistema eseguirà sempre una query sui record AAAA per la risoluzione dei nomi host. Viene applicato a tutti gli utenti e a tutte le interfacce del dispositivo.
Se il criterio viene impostato su false o se non viene configurato, il controllo della connettività IPv6 non viene sostituito. Il sistema eseguirà una query sui record AAAA soltanto quando può essere connesso a un host IPv6 globale.
La configurazione del criterio consente di attivare o disattivare la limitazione della banda. Ciò significa che il sistema viene limitato per raggiungere le velocità di caricamento e di download indicate (in kbit/s). Viene applicato a tutti gli utenti e a tutte le interfacce del dispositivo.
Se questo criterio viene impostato su true, la risoluzione DNS di sistema (getaddrinfo()) potrebbe essere eseguita al di fuori del processo di rete, a seconda della configurazione di sistema e dei flag funzionalità.
Se questo criterio viene impostato su false, la risoluzione DNS di sistema (getaddrinfo()) viene eseguita nel processo di rete anziché nel browser. Questa operazione potrebbe forzare la disattivazione della sandbox del servizio di rete, riducendo la sicurezza di Google Chrome.
Se questo criterio non viene configurato, la risoluzione DNS di sistema potrebbe essere eseguita nel servizio di rete, all'esterno del servizio di rete o parzialmente all'interno e all'esterno, a seconda della configurazione del sistema e dei flag funzionalità.
Questa funzionalità consente l'utilizzo di "zstd" nell'intestazione della richiesta Accept-Encoding e supporta la decompressione dei contenuti web zstdcompressi.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, Google Chrome accetterà i contenuti web compressi con zstd. Se il criterio viene disattivato, la funzionalità di codifica dei contenuti di zstd viene disattivata.
Questo criterio è stato pensato per essere temporaneo e verrà rimosso in futuro.
Se il criterio viene impostato su Attivato, il valore della chiave manifest required_platform_version dell'app kiosk con avvio automatico senza ritardo viene utilizzato come prefisso di versione di destinazione con aggiornamento automatico.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, la chiave manifest required_platform_version viene ignorata e l'aggiornamento automatico viene eseguito normalmente.
Avviso: non delegare il controllo della versione di Google ChromeOS a un'app kiosk, poiché potrebbe impedire al dispositivo di ricevere gli aggiornamenti del software e correzioni fondamentali per la sicurezza. La delega del controllo della versione di Google ChromeOS potrebbe esporre gli utenti a dei rischi.
Se l'app kiosk è un'app Android, non avrà controllo sulla versione di Google ChromeOS, anche se la norma viene impostata su True.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, l'account locale del dispositivo viene configurato per l'accesso automatico senza ritardo. Google ChromeOS rispetta la scorciatoie da tastiera Ctrl + Alt + S per eludere l'accesso automatico e mostrare la schermata di accesso.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono eludere l'accesso automatico senza ritardo (se configurato).
La configurazione del criterio consente di determinare la quantità di tempo in millisecondi trascorsa senza attività utente prima che venga effettuato l'accesso automatico all'account locale del dispositivo specificato dal criterio DeviceLocalAccountAutoLoginId.
Se il criterio non viene configurato, il timeout è 0 millisecondi.
Se il criterio DeviceLocalAccountAutoLoginId non viene configurato, questo criterio non ha alcun effetto.
Se il criterio viene configurato, viene eseguito automaticamente l'accesso alla sessione specificata se non ci sono interazioni dell'utente nella schermata di accesso entro il periodo di tempo specificato nel criterio DeviceLocalAccountAutoLoginDelay. L'account locale del dispositivo deve essere già configurato (vedi DeviceLocalAccounts).
Se non viene configurato, non è possibile effettuare l'accesso automatico.
Se il criterio viene impostato su Attivato o non viene configurato e se un account locale del dispositivo è configurato per l'accesso automatico senza ritardo, quando un dispositivo è offline Google ChromeOS mostra una richiesta di configurazione della rete.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, viene visualizzato invece un messaggio di errore.
La configurazione del criterio consente di specificare l'elenco di account locali del dispositivo da visualizzare nella schermata di accesso. Gli identificatori fanno distinzione tra i diversi account locali del dispositivo.
Se il criterio non viene configurato o se l'elenco è vuoto, non vengono visualizzati account locali del dispositivo.
Questo criterio stabilisce una serie di intervalli settimanali per la pianificazione della sospensione automatica. Quando inizia un intervallo, il dispositivo Google ChromeOS entra in modalità di sospensione e si riattiva al termine dell'intervallo.
Le pianificazioni con intervalli che si sovrappongono non sono supportate. Questo criterio non avrà alcun effetto se contiene due intervalli che si sovrappongono.
I dispositivi Google ChromeOS utilizzeranno il fuso orario del sistema per applicare questi intervalli.
Nota importante: le pianificazioni impostate da questo criterio potrebbero non essere eseguite come previsto se entrano in conflitto con altre impostazioni di gestione dell'accensione, ad esempio PowerManagementIdleSettings. Assicurati che queste impostazioni siano configurate in modo da consentire l'applicazione degli intervalli di sospensione pianificati.
Se il criterio viene attivato, Google ChromeOS salverà automaticamente le credenziali Wi-Fi attive del kiosk a livello di dispositivo: il Wi-Fi attivo può essere utilizzato da qualsiasi altra app kiosk o qualsiasi altro relativo utente sul dispositivo. Se questo criterio non viene configurato o se viene disattivato, le credenziali Wi-Fi attive del kiosk vengono memorizzate a livello di kiosk: il Wi-Fi configurato in un'app kiosk può essere utilizzato solo all'interno di quell'app. Questo criterio non è consigliato e deve essere utilizzato quando non sono disponibili altre opzioni, come il criterio OpenNetworkConfiguration.
Se il criterio viene impostato su Enabled, gli strumenti per la risoluzione dei problemi relativi a Kiosk possono essere usati in una sessione Kiosk: - Strumenti per sviluppatori di Chrome - Finestra del browser Chrome - Task Manager Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Disabled, gli strumenti per la risoluzione dei problemi relativi a Kiosk vengono disattivati.
Ricorda di non tenere questo criterio sempre attivo, soprattutto nelle distribuzioni di produzione.
Se il criterio viene disattivato, l'app web kiosk non può funzionare offline. All'avvio di una sessione kiosk, verrà visualizzata una richiesta di accesso alla rete solo se il dispositivo è offline. In questo modo, il dispositivo sarà online prima che l'app venga avviata correttamente.
Questa richiesta di accesso alla rete potrebbe non essere visualizzata se per un'app è impostato l'avvio automatico e il criterio DeviceLocalAccountPromptForNetworkWhenOffline (https://chromeenterprise.google/policies/#DeviceLocalAccountPromptForNetworkWhenOffline) è disattivato.
Questo criterio non ha alcun effetto sulle app di Chrome o web che hanno un URL di installazione che esegue un reindirizzamento multiorigine a un'app web diversa (ad es. se l'URL di installazione dell'app è https://example.com, ma in fase di caricamento reindirizza a un'app web diversa, ad es. https://www.app.example.de).
Se il criterio viene impostato su true o non viene configurato, le app web verranno avviate anche se il dispositivo è offline.
Se il criterio viene impostato su Attivato, un'app web kiosk può aprire un'altra finestra del browser che può essere posizionata sulla stessa schermata o su un'altra. Per aprire una nuova finestra, l'app web deve chiamare la funzione JavaScript di window.open(url, target, windowFeatures).
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, un'app web kiosk può usare solo la finestra principale del browser e non può aprire una nuova finestra. Le chiamate a qualsiasi funzione JavaScript per l'apertura di una nuova finestra verranno ignorate.
Consente di stabilire se i siti web possono o meno effettuare richieste agli endpoint di rete con un livello di protezione più alto in modo non sicuro.
Se questo criterio viene impostato su vero, vengono disattivati tutti i controlli di Private Network Access per tutte le origini. Gli utenti malintenzionati potrebbero riuscire a compiere attacchi CSRF su server di reti private.
Se il criterio viene impostato su falso o se non viene configurato, il comportamento predefinito per le richieste agli endpoint di rete con un livello di protezione più alto dipende dalla configurazione personale dell'utente per i flag funzionalità BlockInsecurePrivateNetworkRequests, PrivateNetworkAccessSendPreflights e PrivateNetworkAccessRespectPreflightResults, che possono essere configurati in base a prove sul campo o alla riga di comando.
Questo criterio riguarda la specifica Private Network Access. Per maggiori dettagli, visita la pagina https://wicg.github.io/private-network-access/.
Un endpoint di rete ha un livello di protezione più alto di un altro se: 1) Il suo indirizzo IP è localhost e quello dell'altro no. 2) Il suo indirizzo IP è privato e quello dell'altro è pubblico. In futuro, a seconda dell'evoluzione della specifica, questo criterio potrebbe essere applicato a tutte le richieste multiorigine indirizzate a localhost o IP privati.
Se il criterio viene impostato su vero, i siti web possono effettuare richieste a qualsiasi endpoint di rete, soggette ad altri controlli multiorigine.
Elenco di pattern URL. Le richieste avviate da siti web pubblicati da origini corrispondenti non sono soggette ai controlli di Private Network Access.
Se non viene configurato, questo criterio considera l'elenco come vuoto.
Per le origini non coperte dai pattern specificati qui, il valore predefinito globale viene utilizzato dal criterio InsecurePrivateNetworkRequestsAllowed, se configurato, o altrimenti dalla configurazione personale dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns.
Se questo criterio viene impostato su Attivato, ogni volta che dovrebbe essere visualizzato un avviso in DevTools a causa di controlli Private Network Access non riusciti, la richiesta principale verrà bloccata.
Se questo criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, tutti gli avvisi di Private Network Access non verranno applicati in modo forzato e le richieste non verranno bloccate.
Visita la pagina https://wicg.github.io/private-network-access/ per conoscere le limitazioni relative a Private Network Access.
Aggiunge account Kerberos compilati automaticamente. Se le credenziali di Kerberos corrispondono a quelle di accesso, un account può essere configurato in modo da riutilizzare le credenziali di accesso specificando "${LOGIN_EMAIL}" e "${PASSWORD}" rispettivamente per l'account principale e la password, in modo che il ticket Kerberos possa essere recuperato automaticamente, a meno che non sia configurata l'autenticazione a due fattori. Gli utenti non possono modificare gli account aggiunti tramite questo criterio.
Se questo criterio viene attivato, l'elenco degli account definiti dal criterio viene aggiunto alle impostazioni dell'account Kerberos.
Se questo criterio viene disattivato o non è configurato, nessun account viene aggiunto alle impostazioni dell'account Kerberos e tutti gli account aggiunti in precedenza con questo criterio vengono rimossi. Gli utenti possono comunque aggiungere manualmente gli account se il criterio "Gli utenti possono aggiungere account Kerberos" viene attivato.
Consente di stabilire se gli utenti possono o meno aggiungere account Kerberos.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, gli utenti possono aggiungere account Kerberos tramite le impostazioni relative agli account Kerberos nella pagina di impostazioni Kerberos. Gli utenti hanno il controllo completo degli account che hanno aggiunto e possono modificarli o rimuoverli.
Se questo criterio viene disattivato, gli utenti non possono aggiungere account Kerberos. Gli account possono essere aggiunti solo tramite il criterio "Configura account Kerberos". Si tratta di una soluzione efficace per bloccare gli account.
Consente di specificare la configurazione krb5 suggerita per i nuovi ticket creati manualmente.
Se il criterio "KerberosUseCustomPrefilledConfig" viene attivato, il valore del criterio viene applicato come configurazione suggerita e viene mostrato nella sezione "Avanzate" della finestra di dialogo dell'autenticazione Kerberos. Se il criterio viene impostato su una stringa vuota o se non viene configurato, viene eliminata la configurazione di Google ChromeOS consigliata.
Se il criterio "KerberosUseCustomPrefilledConfig" viene disattivato, il valore di questo criterio non viene usato.
Consente di aggiungere un dominio precompilato alla finestra di dialogo dell'autenticazione Kerberos.
Se questo criterio viene impostato, nel campo "Nome utente di Kerberos", a destra, viene visualizzato il dominio precompilato. Se l'utente inserisce il proprio nome utente, questo verrà concatenato con il dominio precompilato. Se il valore inserito dall'utente contiene "@", il dominio precompilato non viene visualizzato e non influisce sul valore.
Se questo criterio non viene impostato, non vengono mostrate informazioni aggiuntive e la creazione del ticket funziona come di consueto.
Consente di stabilire se attivare o meno la funzionalità Kerberos. Kerberos è un protocollo di autenticazione che può essere utilizzato per eseguire l'autenticazione per app web e condivisioni di file.
Se questo criterio viene attivato, la funzionalità Kerberos viene attivata. Gli account Kerberos possono essere aggiunti tramite il criterio "Configura account Kerberos" o tramite le impostazioni relative agli account Kerberos nella pagina di impostazioni Kerberos.
Se questo criterio viene disattivato o se non viene configurato, le impostazioni relative agli account Kerberos vengono disattivate. Nessun account Kerberos può essere aggiunto e l'autenticazione Kerberos non può essere utilizzata. Vengono eliminati tutti gli account Kerberos esistenti e tutte le password memorizzate.
Consente di controllare se la funzionalità "Ricorda password" è attiva nella finestra di dialogo dell'autenticazione Kerberos. Le password vengono memorizzate criptate su disco e sono accessibili soltanto al daemon del sistema Kerberos durante una sessione utente.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, gli utenti possono decidere se memorizzare o meno le password Kerberos in modo da non doverle inserire nuovamente. I ticket Kerberos vengono recuperati automaticamente, a meno che non sia necessaria un'ulteriore autenticazione (autenticazione a due fattori).
Se il criterio viene disattivato, le password non vengono mai memorizzate e tutte le password salvate in precedenza vengono rimosse. Gli utenti devono inserire la propria password ogni volta che devono eseguire l'autenticazione con il sistema Kerberos. In base alle impostazioni del server, generalmente questa operazione deve essere svolta con una frequenza che varia da 8 ore e diversi mesi.
Consente di modificare la configurazione krb5 suggerita per i nuovi ticket creati manualmente.
Se questo criterio viene attivato, il valore del criterio "KerberosCustomPrefilledConfig" viene applicato come configurazione suggerita e viene mostrato nella sezione "Avanzate" della finestra di dialogo dell'autenticazione Kerberos.
Se questo criterio viene disattivato o se non viene configurato, viene applicata la configurazione di Google ChromeOS consigliata. Tieni presente che viene visualizzato anche nella sezione "Avanzate" della finestra di dialogo dell'autenticazione Kerberos.
Se per il criterio viene impostato un elenco di stringhe, ogni stringa viene passata al browser alternativo sotto forma di parametri della riga di comando separati. Su Microsoft® Windows®, i parametri vengono uniti usando degli spazi. Su macOS e Linux®, un parametro può contenere degli spazi ed essere comunque gestito come un singolo parametro.
Se un parametro contiene ${url}, il valore ${url} viene sostituito con l'URL della pagina da aprire. Se nessun parametro contiene ${url}, l'URL viene aggiunto alla fine della riga di comando.
Le variabili di ambiente vengono espanse. Su Microsoft® Windows®, il valore %ABC% viene sostituito con il valore della variabile di ambiente ABC. Su macOS e Linux®, il valore ${ABC} viene sostituito con il valore della variabile di ambiente ABC.
Se il criterio non viene configurato, viene passato soltanto l'URL sotto forma di parametro della riga di comando.
La configurazione del criterio consente di stabilire il comando da usare per aprire gli URL in un browser alternativo. Per il criterio è possibile impostare i valori ${ie}, ${firefox}, ${safari}, ${opera}, ${edge} oppure un percorso file. Se per questo criterio viene impostato un percorso file, tale file viene usato come eseguibile. Il valore ${ie} è disponibile soltanto su Microsoft® Windows®. I valori ${safari} e ${edge} sono disponibili soltanto su Microsoft® Windows® e macOS.
Se il criterio non viene configurato, viene usato un valore predefinito specifico della piattaforma: Internet Explorer® per Microsoft® Windows® oppure Safari® per macOS. Su Linux® non è possibile aprire un browser alternativo.
Se per questo criterio viene impostato un elenco di stringhe, queste ultime vengono unite usando degli spazi e passate da Internet Explorer® a Google Chrome sotto forma di parametri della riga di comando. Se un parametro contiene ${url}, il valore ${url} viene sostituito con l'URL della pagina da aprire. Se nessun parametro contiene ${url}, l'URL viene aggiunto alla fine della riga di comando.
Le variabili di ambiente vengono espanse. Su Microsoft® Windows®, il valore %ABC% viene sostituito con il valore della variabile di ambiente ABC.
Se il criterio non viene configurato, Internet Explorer® passa a Google Chrome soltanto l'URL sotto forma di parametro della riga di comando.
Nota: se il componente aggiuntivo Supporto dei browser precedenti per Internet Explorer® non è installato, questo criterio non ha effetto.
Questo criterio consente di stabilire il comando da usare per aprire gli URL in Google Chrome anziché in Internet Explorer®. Per questo criterio è possibile impostare un percorso file eseguibile o un valore ${chrome} per rilevare automaticamente la posizione di Google Chrome.
Se il criterio non viene impostato, Internet Explorer® rileva automaticamente il percorso eseguibile di Google Chrome all'avvio di Google Chrome da Internet Explorer.
Nota: se il componente aggiuntivo Supporto dei browser precedenti per Internet Explorer® non è installato, questo criterio non ha effetto.
Se per il criterio viene impostato un numero, Google Chrome mostra un messaggio relativo al numero di millisecondi impostato, quindi apre un browser alternativo.
Se il criterio non viene impostato o viene impostato su 0 e si passa a un URL definito, l'URL viene aperto subito in un browser alternativo.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google Chrome proverà ad avviare alcuni URL in un browser alternativo, ad esempio Internet Explorer®. Questa funzionalità viene impostata con i criteri del gruppo Legacy Browser support.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene impostato, Google Chrome non proverà ad avviare gli URL impostati in un browser alternativo.
Se per il criterio viene impostato un URL valido, Google Chrome scarica l'elenco dei siti da tale URL e applica le regole come se fossero state configurate con il criterio BrowserSwitcherUrlGreylist. Questi criteri impediscono a Google Chrome e al browser alternativo di aprirsi a vicenda.
Se il criterio non viene impostato (o se viene impostato un URL non valido), Google Chrome non usa il criterio come fonte di regole per non cambiare browser.
Nota: questo criterio rimanda a un file XML nello stesso formato del criterio SiteList di Internet Explorer®. Se viene impostato, le regole vengono caricate da un file XML senza essere condivise con Internet Explorer®. Leggi ulteriori informazioni sul criterio SiteList di Internet Explorer® (https://docs.microsoft.com/internet-explorer/ie11-deploy-guide/what-is-enterprise-mode)
Se per il criterio viene impostato un URL valido, Google Chrome scarica l'elenco dei siti da tale URL e applica le regole come se fossero state configurate con il criterio BrowserSwitcherUrlList.
Se il criterio non viene impostato (o se viene impostato un URL non valido), Google Chrome non usa il criterio come fonte di regole per il cambio di browser.
Nota: questo criterio rimanda a un file XML nello stesso formato del criterio SiteList di Internet Explorer®. Se viene impostato, le regole vengono caricate da un file XML senza essere condivise con Internet Explorer®. Leggi ulteriori informazioni sul criterio SiteList di Internet Explorer® (https://docs.microsoft.com/internet-explorer/ie11-deploy-guide/what-is-enterprise-mode)
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, Google Chrome tiene aperta almeno una scheda dopo il passaggio a un browser alternativo.
Se il criterio viene disattivato, Google Chrome chiude la scheda dopo il passaggio a un browser alternativo, anche se era l'ultima scheda. Questo causa l'uscita da Google Chrome.
Questo criterio consente di stabilire in che modo Google Chrome deve interpretare i criteri relativi a elenchi dei siti/greylist della funzionalità Supporto dei browser precedenti. Incide sui seguenti criteri: BrowserSwitcherUrlList, BrowserSwitcherUrlGreylist, BrowserSwitcherUseIeSitelist, BrowserSwitcherExternalSitelistUrl e BrowserSwitcherExternalGreylistUrl.
Se il criterio viene impostato su "Default" (0) o se non viene configurato, la corrispondenza degli URL è meno rigorosa. Per le regole che non contengono "/" viene cercata una sottostringa in un punto qualsiasi del nome host dell'URL. La corrispondenza del componente del percorso di un URL è sensibile alle maiuscole.
Se il criterio viene impostato su "IESiteListMode" (1), la corrispondenza degli URL è più rigorosa. Per le regole che non contengono "/" viene cercata una corrispondenza soltanto alla fine del nome host. Le regole devono inoltre coincidere con il limite di un nome di dominio. La corrispondenza del componente del percorso di un URL è senza distinzione tra maiuscole e minuscole. Questo criterio è maggiormente compatibile con Microsoft® Internet Explorer® e Microsoft® Edge®.
Ad esempio, con le regole "example.com" e "acme.com/abc":
"http://example.com/", "http://subdomain.example.com/" e "http://acme.com/abc" corrispondono a prescindere dalla modalità di analisi.
"http://notexample.com/", "http://example.com.invalid.com/" e "http://example.comabc/" corrispondono soltanto in modalità "Default".
"http://acme.com/ABC" corrisponde soltanto in "IESiteListMode".
Questo criterio consente di stabilire l'elenco di siti web che non causeranno mai un cambio di browser. Ogni elemento è considerato come una regola. Le regole con una corrispondenza non aprono un browser alternativo. A differenza del criterio BrowserSwitcherUrlList, le regole vengono applicate in entrambe le direzioni. Quando il componente aggiuntivo Internet Explorer® è attivo, il criterio consente di stabilire anche se Internet Explorer® deve aprire questi URL in Google Chrome.
Se il criterio non viene impostato, non viene aggiunto alcun sito web all'elenco.
Nota: puoi aggiungere elementi all'elenco anche tramite il criterio BrowserSwitcherExternalGreylistUrl.
Questo criterio consente di stabilire l'elenco dei siti web da aprire in un browser alternativo. Ogni elemento è considerato come una regola per aprire un URL in un browser alternativo. Google Chrome utilizza queste regole per scegliere se aprire un URL in un browser alternativo. Quando il componente aggiuntivo Internet Explorer® è attivo, Internet Explorer® torna a Google Chrome se non c'è corrispondenza tra le regole. Se le regole sono in conflitto, Google Chrome usa quella più specifica.
Se il criterio non viene impostato, non viene aggiunto alcun sito web all'elenco.
Nota: puoi aggiungere elementi all'elenco anche tramite i criteri BrowserSwitcherUseIeSitelist e BrowserSwitcherExternalSitelistUrl.
Questo criterio consente di stabilire se caricare o meno le regole del criterio SiteList di Internet Explorer®.
Se questo criterio viene impostato su true, Google Chrome legge il criterio SiteList di Internet Explorer® per recuperare l'URL dell'elenco dei siti. Dopodiché, Google Chrome scarica l'elenco dei siti da questo URL e applica le regole come se fossero state configurate con il criterio BrowserSwitcherUrlList.
Se questo criterio viene impostato su false o se non viene configurato, Google Chrome non usa il criterio SiteList di Internet Explorer® come fonte di regole per il cambio di browser.
Per maggiori informazioni sul criterio SiteList di Internet Explorer: https://docs.microsoft.com/internet-explorer/ie11-deploy-guide/what-is-enterprise-mode
La configurazione del criterio consente di specificare quale host di messaggistica nativo non è soggetto all'elenco di host non consentiti. Il valore * nell'elenco di host non consentiti comporta il rifiuto di tutti gli host di messaggistica nativi, a meno che non siano consentiti in modo esplicito.
Tutti gli host di messaggistica nativi sono consentiti per impostazione predefinita. Tuttavia, se gli host di messaggistica nativi vengono rifiutati dal criterio, l'amministratore può utilizzare la lista consentita per modificare tale criterio.
La configurazione del criterio consente di specificare quale host di messaggistica nativo non deve essere caricato. Il valore * nell'elenco di host non consentiti comporta il rifiuto di tutti gli host di messaggistica nativi, a meno che non siano consentiti in modo esplicito.
Se il criterio non viene configurato, Google Chrome carica tutti gli host di messaggistica nativi installati.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, Google Chrome può utilizzare gli host di messaggistica nativi installati a livello di utente.
Se viene impostato su Disattivato, Google Chrome può utilizzare questi host solo se sono installati a livello di sistema.
Se il criterio viene impostato su Attivato, il plug-in PluginVm viene abilitato per il dispositivo, a condizione che anche le altre impostazioni lo permettano. PluginVmAllowed e UserPluginVmAllowed devono essere impostati su True e PluginVmLicenseKey o PluginVmUserId devono essere configurati per consentire l'esecuzione di PluginVm.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, il plug-in PluginVm non viene attivato per il dispositivo.
Consenti a PluginVm di raccogliere i dati sull'utilizzo di PluginVm.
Se il criterio è impostato su False o se non viene configurato, PluginVm non è autorizzato a raccogliere i dati. Se è impostato su True, PluginVm potrebbe raccogliere i dati sull'utilizzo di PluginVm che verranno poi combinati e analizzati nel dettaglio per migliorare l'esperienza di PluginVm.
La configurazione del criterio consente di specificare l'immagine PluginVm per un utente. È necessario specificare il criterio come stringa in formato JSON, con URL che specifica da dove viene scaricata l'immagine e l'hash SHA-256 hash utilizzato per verificare l'integrità del download.
Spazio libero su disco (in GB) necessario per installare PluginVm.
Se il criterio non viene configurato, l'installazione di PluginVm non va a buon fine se lo spazio libero disponibile sul dispositivo è inferiore a 20 GB (valore predefinito). Se il criterio è impostato, l'installazione di PluginVm non va a buon fine se lo spazio libero disponibile sul dispositivo è inferiore a quello richiesto dal criterio.
Questo criterio consente di specificare l'ID utente della licenza PluginVm di questo dispositivo.
Consenti all'utente di eseguire PluginVm.
Se il criterio è impostato su False o non viene impostato, PluginVm non viene attivato per l'utente. Se è impostato su True, PluginVm viene attivato per l'utente, a condizione che anche le altre impostazioni lo permettano. Il valore dei criteri PluginVmAllowed e UserPluginVmAllowed deve essere True ed è necessario impostare i criteri PluginVmLicenseKey o PluginVmUserId per consentire l'esecuzione di PluginVm.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderAlternateURLs consente di specificare un elenco di URL alternativi per l'estrazione dei termini di ricerca dal motore di ricerca. Gli URL devono includere la stringa '{searchTerms}'.
Se il criterio DefaultSearchProviderAlternateURLs non viene configurato, per l'estrazione dei termini di ricerca non vengono utilizzati URL alternativi.
Se il criterio viene attivato, viene eseguita una ricerca predefinita quando un utente inserisce nella barra degli indirizzi un testo che non è un URL. Per specificare il provider di ricerca predefinito, imposta gli altri criteri relativi alla ricerca predefinita. Se non configuri questi criteri, l'utente può scegliere il provider predefinito. Se il criterio viene disattivato, non viene eseguita alcuna ricerca quando l'utente inserisce nella barra degli indirizzi un testo che non è un URL. Il valore Disabled non è supportato da Google Admin console.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo in Google Chrome. Se non viene configurato, il provider di ricerca predefinito è attivo e gli utenti possono impostare l'elenco dei provider di ricerca.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderEncodings consente di specificare le codifiche dei caratteri supportate dal provider di ricerca. Le codifiche sono nomi di pagine codificati come UTF-8, GB2312 e ISO-8859-1. Vengono provate nell'ordine indicato.
Se il criterio DefaultSearchProviderEncodings non viene configurato, viene utilizzato il valore UTF-8.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderImageURL consente di specificare l'URL del motore di ricerca utilizzato per le immagini. Se il criterio DefaultSearchProviderImageURLPostParams viene configurato, la ricerca immagini richiede invece l'utilizzo del metodo POST.
Se il criterio DefaultSearchProviderImageURL non viene configurato, non viene utilizzata alcuna ricerca immagini.
Se la ricerca immagini utilizza il metodo Get, l'URL deve specificare i parametri delle immagini utilizzando una combinazione valida dei seguenti segnaposto: '{google:imageURL}', '{google:imageOriginalHeight}', '{google:imageOriginalWidth}', '{google:processedImageDimensions}', '{google:imageSearchSource}', '{google:imageThumbnail}', '{google:imageThumbnailBase64}'.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderImageURLPostParams consente di specificare i parametri durante la ricerca immagini con POST. Si tratta di coppie di tipo nome-valore separate da virgole. Se un valore è il parametro di un modello, ad esempio {imageThumbnail}, viene sostituito con i dati delle miniature di immagini reali.
Se il criterio DefaultSearchProviderImageURLPostParams non viene configurato, la richiesta di ricerca immagini viene inviata utilizzando il metodo Get.
L'URL deve specificare il parametro delle immagini utilizzando una combinazione valida dei seguenti segnaposto, a seconda di ciò che viene supportato dal motore di ricerca: '{google:imageURL}', '{google:imageOriginalHeight}', '{google:imageOriginalWidth}', '{google:processedImageDimensions}', '{google:imageSearchSource}', '{google:imageThumbnail}', '{google:imageThumbnailBase64}'.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'impostazione del criterio DefaultSearchProviderKeyword consente di specificare la parola chiave o la scorciatoia utilizzata nella barra degli indirizzi per attivare la ricerca per questo provider.
Se il criterio DefaultSearchProviderKeyword non viene configurato, il provider di ricerca non viene attivato da alcuna parola chiave.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderName consente di specificare il nome del provider di ricerca predefinito.
Se il criterio DefaultSearchProviderName non viene configurato, viene utilizzato il nome host specificato dall'URL di ricerca.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderNewTabURL specifica l'URL utilizzato dal motore di ricerca per fornire una pagina Nuova scheda.
Se il criterio DefaultSearchProviderNewTabURL non viene configurato, non è fornita alcuna pagina Nuova scheda.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderSearchURL consente di specificare l'URL del motore di ricerca utilizzato durante una ricerca predefinita. L'URL dovrebbe includere la stringa '{searchTerms}', sostituita nella query dai termini di ricerca degli utenti.
Puoi specificare l'URL di ricerca di Google come: '{google:baseURL}search?q={searchTerms}&{google:RLZ}{google:originalQueryForSuggestion}{google:assistedQueryStats}{google:searchFieldtrialParameter}{google:searchClient}{google:sourceId}ie={inputEncoding}'.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderSearchURLPostParams consente di specificare i parametri durante la ricerca di un URL con POST. Si tratta di coppie di tipo nome-valore separate da virgole. Se un valore è il parametro di un modello, ad esempio '{searchTerms}', viene sostituito con i dati dei termini di ricerca reali.
Se il criterio DefaultSearchProviderSearchURLPostParams non viene configurato, le richieste di ricerca vengono inviate utilizzando il metodo Get.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderSuggestURL consente di specificare l'URL del motore di ricerca per fornire suggerimenti per le ricerche. L'URL dovrebbe includere la stringa '{searchTerms}', sostituita nella query dai termini di ricerca degli utenti.
Puoi specificare l'URL di ricerca di Google come: '{google:baseURL}complete/search?output=chrome&q={searchTerms}'.
Se il criterio DefaultSearchProviderEnabled è attivo, l'assegnazione di un valore al criterio DefaultSearchProviderSuggestURLPostParams consente di specificare i parametri durante la ricerca di suggerimenti con POST. Si tratta di coppie di tipo nome-valore separate da virgole. Se un valore è il parametro di un modello, ad esempio '{searchTerms}', viene sostituito con i dati dei termini di ricerca reali.
Se il criterio DefaultSearchProviderSuggestURLPostParams non viene configurato, le richieste di ricerca di suggerimenti vengono inviate utilizzando il metodo Get.
Questo criterio consente di attivare la funzionalità Registra schermo per gli utenti di Family Link e la autorizza a creare e trascrivere la registrazione dello schermo e a caricarla su Drive. Questo criterio non influisce su altri tipi di utenti. Questo criterio non influisce sul criterio ProjectorEnabled per gli utenti aziendali.
Se il criterio viene attivato, la versione sperimentale di Registra schermo verrà attivata per gli utenti di Family Link. Se viene disattivato, la versione sperimentale di Registra schermo verrà disattivata per gli utenti di Family Link. Se non viene configurato, la versione sperimentale di Registra schermo sarà disattivata per impostazione predefinita per gli utenti di Family Link.
Questo criterio consente di autorizzare Registra schermo a creare e trascrivere la registrazione dello schermo e a caricarla su Drive per gli utenti aziendali. Questo criterio non influisce sugli utenti di Family Link. Questo criterio non influisce sul criterio ProjectorDogfoodForFamilyLinkEnabled per gli utenti di Family Link.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, la funzionalità Registra schermo verrà attivata. Se il criterio viene disattivato, la funzionalità Registra schermo verrà disattivata.
Consente di segnalare lo stato dell'attività del dispositivo su dispositivi registrati di utenti affiliati.
Se il criterio viene impostato su Disabled o se non viene configurato, lo stato dell'attività del dispositivo non verrà segnalato. Se il criterio viene impostato su Enabled, lo stato dell'attività del dispositivo verrà segnalato al server, che potrà rilevare se il dispositivo è offline, purché l'utente sia affiliato.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Le estensioni aziendali possono aggiungere log a un file di log di sistema tramite l'API chrome.systemLog.
Se il criterio viene attivato, i log saranno mantenuti nel file di log di sistema per un periodo di tempo limitato. Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, i log non possono essere aggiunti al file di log di sistema. Ciò significa che i log non verranno mantenuti tra le sessioni.
Consente ad alcuni servizi su Google ChromeOS Flex di inviare dati hardware aggiuntivi.
Questi dati hardware vengono utilizzati per migliorare il rendimento generale di Google ChromeOS Flex. Ad esempio, potremmo analizzare l'impatto di un arresto anomalo in base alla CPU o dare la priorità a una correzione di bug in base al numero di dispositivi che condividono un componente.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, verranno inviati ulteriori dettagli sull'hardware dai dispositivi Google ChromeOS Flex. Se viene disattivato, vengono inviati solo i dati hardware standard.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google ChromeOS segnala a Google metriche relative all'utilizzo e dati diagnostici, ad esempio report sugli arresti anomali. Se il criterio viene impostato su Disattivato, la segnalazione di metriche e dati diagnostici viene disattivata.
Per i dispositivi gestiti, questo criterio è attivo per impostazione predefinita e invia le metriche a Google.
Per i dispositivi non gestiti, l'utente può decidere di inviare le metriche.
Questa norma controlla anche la raccolta dei dati diagnostici e sull'utilizzo di Android.
Segnala gli eventi di intensità del segnale e di connessione di rete sui dispositivi registrati.
Se il criterio viene impostato su Falso o se non viene configurato, le informazioni non vengono segnalate. Se è impostato su Vero, gli eventi di rete del dispositivo verranno segnalati.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene attivato, i dispositivi registrati segnalano i contatori del tempo di esecuzione del dispositivo (solo Intel vPro Gen 14 e versioni successive).
Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati non rilevano o non segnalano i contatori del tempo di esecuzione dei dispositivi.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su True, i dispositivi registrati segnalano informazioni relative a eventi di rilevamento e risposta estesi (XDR).
Se il criterio viene impostato su False o se non viene configurato, i dispositivi registrati non segnalano eventi di rilevamento e risposta estesi (XDR).
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i pacchetti di rete di monitoraggio (heartbeats) vengono inviati al server di gestione per monitorare lo stato online e consentire al server di rilevare se il dispositivo è offline.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i pacchetti non vengono inviati.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio consente di stabilire la frequenza di invio, in millisecondi, dei pacchetti di rete di monitoraggio. Gli intervalli sono compresi tra 30 secondi e 24 ore. I valori che non rientrano in questo intervallo verranno fatti rientrare nei limiti.
Se il criterio non viene configurato, viene applicato l'intervallo predefinito di 3 minuti.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i log di sistema vengono inviati al server di gestione per consentire agli amministratori di monitorarli.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i log di sistema non vengono segnalati.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di generare report sui dati dell'inventario per app per gli utenti affiliati.
La configurazione del criterio consente di controllare la generazione di report sugli eventi relativi a installazione, avvio e disinstallazione delle app per i tipi di app specificati. Se il criterio non viene configurato, non verranno generati report sugli eventi delle app.
Consente di generare report sui dati di telemetria di utilizzo delle app per gli utenti affiliati.
La configurazione del criterio consente di controllare i report sulla telemetria di utilizzo delle app per i tipi di app specificati. Se il criterio non viene configurato, non verranno generati report sulla telemetria di utilizzo delle app.
Se le app Android sono attive e il criterio viene impostato su Vero, i dispositivi registrati segnalano informazioni sullo stato di Android.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati non segnalano informazioni sullo stato di Android.
Segnala eventi di sessioni CRD su dispositivi registrati per utenti affiliati.
Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, le informazioni non vengono segnalate. Se viene attivato, gli eventi CRD vengono segnalati, se l'utente è affiliato.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati segnalano i periodi di attività di un utente sul dispositivo.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non registrano e non segnalano i tempi di attività.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di segnalare informazioni sull'inventario delle applicazioni di un dispositivo e sul relativo utilizzo.
Se il criterio viene impostato su false o non viene impostato, le informazioni non vengono segnalate. Se viene impostato su true, le informazioni sulle applicazioni del dispositivo e sul relativo utilizzo vengono segnalate.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati segnalano il relativo volume dell'audio.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non registrano o non segnalano lo stato dell'audio. Eccezione: le informazioni relative al livello del volume di sistema vengono controllate tramite il criterio ReportDeviceHardwareStatus per M95 e versioni precedenti.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di segnalare informazioni sulla retroilluminazione del dispositivo.
Se il criterio viene impostato su false o non viene impostato, le informazioni non vengono segnalate. Se viene impostato su true, le informazioni sulla retroilluminazione del dispositivo vengono segnalate.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Segnala informazioni sul Bluetooth di un dispositivo.
Se il criterio è impostato su False o non è configurato, le informazioni non vengono segnalate. Se è impostato su True, le informazioni sul Bluetooth del dispositivo vengono segnalate.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i dispositivi registrati segnalano statistiche hardware relative ai componenti SoC.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati non segnalano le statistiche.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati segnalano lo stato della modalità sviluppatore del dispositivo all'avvio.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non segnalano lo stato della modalità sviluppatore.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio è impostato su Attivato per impostazione predefinita. Consente di stabilire se i dispositivi registrati devono segnalare o meno informazioni quali nome del modello, architettura e velocità di clock massima della CPU (oltre a utilizzo e temperatura della CPU per M96 e versioni successive).
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non segnalano informazioni sulla CPU. Eccezione: la segnalazione dell'utilizzo e della temperatura della CPU viene controllata tramite il criterio ReportDeviceHardwareStatus per M95 e versioni precedenti.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Segnala informazioni relative ai report sugli arresti anomali, come ID remoto, timestamp di acquisizione e causa.
Se il criterio è impostato su false o non viene configurato, le informazioni relative ai report sugli arresti anomali non verranno segnalate. Se viene impostato su true, le informazioni relative ai report sugli arresti anomali verranno segnalate.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Segnala informazioni sulla ventola di un dispositivo.
Se il criterio è impostato su False o non è configurato, le informazioni non vengono segnalate. Se è impostato su True, le informazioni sulla ventola del dispositivo vengono segnalate.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di segnalare informazioni relative al display, come la frequenza di aggiornamento, e alla grafica, ad esempio la versione del driver.
Se il criterio viene impostato su false o non viene impostato, gli stati relativi a display e grafica non vengono segnalati. Se viene impostato su true, gli stati relativi a display e grafica vengono segnalati.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio è stato ritirato a partire dalla versione M96. Usa i criteri ReportDeviceCpuInfo, ReportDeviceMemoryInfo, ReportDeviceStorageStatus, ReportDeviceSecurityStatus e ReportDeviceAudioStatus.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati segnalano statistiche hardware quali l'utilizzo di CPU/RAM.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non segnalano le statistiche hardware.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di segnalare eventi di accesso/uscita degli utenti su dispositivi registrati, inclusi gli accessi non riusciti.
Se il criterio viene impostato su Falso o se non viene configurato, le informazioni non vengono segnalate. Se viene impostato su Vero, gli eventi di accesso/uscita del dispositivo vengono segnalati.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio è impostato su Attivato per impostazione predefinita. Consente di stabilire se i dispositivi registrati devono segnalare o meno le informazioni sulla memoria.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non segnalano informazioni sulla memoria. Eccezione: le informazioni relative alla memoria libera vengono controllate tramite il criterio ReportDeviceHardwareStatus per M95 e versioni precedenti.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di segnalare eventi di configurazione di rete degli utenti su dispositivi registrati.
Se il criterio viene impostato su Falso, le informazioni non vengono segnalate. Se impostato su Vero o non impostato, verrà segnalata la configurazione di rete del dispositivo.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio è stato ritirato nella versione M96. Usa i criteri ReportDeviceNetworkConfiguration e ReportDeviceNetworkStatus.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati segnalano l'elenco di interfacce di rete con i relativi tipi e indirizzi hardware.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non segnalano l'interfaccia di rete.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente agli utenti di segnalare lo stato di rete su dispositivi registrati.
Se il criterio viene impostato su Falso, le informazioni non vengono segnalate. Se impostato su Vero o non impostato, verrà segnalato lo stato di rete del dispositivo.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di segnalare informazioni sull'aggiornamento del sistema operativo, ad esempio stato di aggiornamento, versione della piattaforma, controllo dell'ultimo aggiornamento e ultimo riavvio.
Se il criterio è impostato su false o non viene impostato, le informazioni sull'aggiornamento del sistema operativo non verranno segnalate. Se è impostato su true, le informazioni sull'aggiornamento del sistema operativo verranno segnalate.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Vero, i dispositivi registrati segnalano informazioni relative alle periferiche collegate al dispositivo.
Se il criterio viene impostato su Falso o non viene impostato, i dispositivi registrati non segnalano informazioni relative alle periferiche.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i dispositivi registrati segnalano statistiche hardware e identificatori relativi al consumo di energia.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati non segnalano statistiche relative al consumo di energia.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di segnalare i processi di stampa di un dispositivo.
Se il criterio viene impostato su falso o se non viene configurato, le informazioni non vengono segnalate. Se il criterio viene impostato su vero, i processi di stampa del dispositivo vengono segnalati.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato, viene segnalato lo stato di sicurezza TPM dei dispositivi.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati non registrano o non segnalano lo stato di sicurezza TPM. Eccezione: le informazioni relative a TPM vengono controllate tramite il criterio ReportDeviceHardwareStatus per M95 e versioni precedenti.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati segnalano informazioni relative alla sessione kiosk attiva quali ID applicazione e versione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non segnalano informazioni relative alla sessione kiosk.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio è impostato su Attivato per impostazione predefinita. Consente di stabilire se i dispositivi registrati devono segnalare o meno statistiche hardware e identificatori per i dispositivi di archiviazione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non segnalano statistiche relative all'archiviazione. Eccezione: le dimensioni del disco e lo spazio libero su disco vengono controllati tramite il criterio ReportDeviceHardwareStatus per M95 e versioni precedenti.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Segnala informazioni sul sistema di un dispositivo.
Se il criterio è impostato su False o non è configurato, le informazioni non vengono segnalate. Se è impostato su True, le informazioni sul sistema del dispositivo vengono segnalate.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Consente di segnalare informazioni sul fuso orario del dispositivo.
Se il criterio viene impostato su false o non viene impostato, le informazioni non vengono segnalate. Se viene impostato su true, il fuso orario attualmente impostato sul dispositivo viene segnalato.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati segnalano l'elenco di utenti dei dispositivi che hanno eseguito l'accesso di recente.
Se il criterio viene disattivato, i dispositivi registrati non segnalano l'elenco di utenti.
Se DeviceEphemeralUsersEnabled viene attivato, ReportDeviceUsers viene ignorato e sarà sempre disattivato.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i dispositivi registrati segnalano periodicamente la versione dei relativi sistemi operativi e firmware.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i dispositivi registrati non segnalano le informazioni sulla versione.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Segnala informazioni sui VPD di un dispositivo.
Se il criterio è impostato su False o non è configurato, le informazioni non vengono segnalate. Se è impostato su True, le informazioni sui VPD del dispositivo vengono segnalate. I Vital Product Data (VPD) sono una raccolta di dati informativi e di configurazione (come numeri di serie o di componenti) associati al dispositivo.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio consente di stabilire la frequenza di invio, in millisecondi, dei caricamenti dello stato del dispositivo. Il valore minimo consentito è 60 secondi.
Se il criterio non viene configurato, viene applicato l'intervallo predefinito di 3 ore.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Lista consentita che controlla i report sull'attività dei siti web per gli utenti affiliati.
La configurazione del criterio consente di controllare i report sugli eventi degli URL dei siti web aperti e chiusi per gli URL nella lista consentita. Se il criterio non viene configurato, non verranno segnalati gli eventi relativi ai siti web. Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. Per questo criterio sono consentiti solo gli schemi di URL HTTP e HTTPS.
Segnala i dati di telemetria dei siti web per gli URL consentiti specificati dal criterio ReportWebsiteTelemetryAllowlist per gli utenti affiliati.
La configurazione del criterio consente di controllare i report sulla telemetria dei siti web per i tipi di dati di telemetria specificati. Se il criterio non viene configurato, i dati di telemetria dei siti web non verranno segnalati.
Lista consentita che controlla i report sulla telemetria dei siti web per gli utenti affiliati. I tipi di dati di telemetria segnalati sono controllati dal criterio ReportWebsiteTelemetry.
La configurazione del criterio consente di controllare i report sulla telemetria dei siti web per gli URL nella lista consentita. Se il criterio non viene configurato, la telemetria dei siti web non verrà segnalata. Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. Per questo criterio sono consentiti solo gli schemi di URL HTTP e HTTPS.
Questo criterio consente di autorizzare Risposte rapide ad accedere ai contenuti selezionati e a inviare le informazioni al server per ricevere i risultati della definizione.
Se il criterio è attivato o non impostato, la funzionalità di definizione di Risposte rapide sarà attiva. Se il criterio è disattivato, la funzionalità di definizione di Risposte rapide sarà disattivata.
Questo criterio consente di autorizzare Risposte rapide ad accedere ai contenuti selezionati e a inviare le informazioni al server.
Se il criterio è attivato, Risposte rapide è abilitata. Se il criterio è disattivato, Risposte rapide è disabilitata. Se il criterio non viene impostato, gli utenti possono decidere se attivare o disattivare Risposte rapide.
Questo criterio consente di autorizzare Risposte rapide ad accedere ai contenuti selezionati e a inviare le informazioni al server per ricevere i risultati della traduzione.
Se il criterio è attivato o non impostato, la funzionalità di traduzione di Risposte rapide sarà attiva. Se il criterio è disattivato, la funzionalità di traduzione di Risposte rapide sarà disattivata.
Questo criterio consente di autorizzare Risposte rapide ad accedere ai contenuti selezionati e a inviare le informazioni al server per ricevere i risultati della conversione delle unità.
Se il criterio è attivato o non impostato, la funzionalità di conversione delle unità di Risposte rapide sarà attiva. Se il criterio è disattivato, la funzionalità di conversione delle unità di Risposte rapide sarà disattivata.
La funzionalità di invio automatico del PIN modifica il modo in cui i PIN vengono inseriti in Google ChromeOS. Anziché mostrare lo stesso campo di testo utilizzato per l'inserimento della password, questa funzionalità mostra un'UI speciale che indica chiaramente all'utente da quante cifre deve essere formato il PIN. Di conseguenza, la lunghezza del PIN dell'utente viene memorizzata al di fuori dei dati criptati dell'utente. Sono supportati soltanto i PIN formati da 6-12 cifre.
Se il criterio viene impostato su True, gli utenti avranno a disposizione la funzionalità di invio automatico del PIN nella schermata di blocco e di accesso. Se il criterio viene impostato su False o se non viene configurato, gli utenti non avranno a disposizione la funzionalità di invio automatico del PIN nella schermata di blocco e di accesso.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non avranno la possibilità di attivare la funzionalità.
Se il criterio viene impostato, viene applicata la lunghezza massima del PIN configurata. Se viene impostato un valore uguale o inferiore a 0, l'utente può impostare un PIN della lunghezza che preferisce. Se viene impostato un valore inferiore a quello del criterio PinUnlockMinimumLength, ma superiore a 0, la lunghezza massima viene impostata sullo stesso valore della lunghezza minima.
Se il criterio non viene configurato non viene applicata una lunghezza massima.
La configurazione del criterio consente di applicare la lunghezza minima del PIN scelta. I valori inferiori a 1 vengono arrotondati per eccesso a 1 (valore minimo).
Se il criterio non viene configurato, viene applicata una lunghezza minima del PIN di 6 cifre, ossia il valore minimo consigliato.
Se il criterio viene impostato su Enabled, vengono consentiti PIN inefficaci. Ecco alcune caratteristiche dei PIN inefficaci: una sola cifra ripetuta (1111), cifre con incrementi di 1 (1234), cifre con decrementi di 1 (4321) e PIN comuni. Se il criterio viene impostato su Disabled, gli utenti non possono impostare PIN inefficaci e facili da indovinare.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti ricevono un avviso, e non un messaggio di errore, se usano un PIN inefficace.
La configurazione del criterio consente di stabilire le modalità di sblocco rapido che è possibile usare per sbloccare la schermata di blocco.
Per consentire:
* Tutte le modalità di sblocco rapido, usa ["all"] (sono incluse anche le modalità aggiunte in futuro).
* Soltanto lo sblocco tramite PIN, usa ["PIN"].
* PIN e impronta, usa ["PIN", "FINGERPRINT"].
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su un elenco vuoto, non saranno disponibili modalità di sblocco rapido per i dispositivi gestiti.
La configurazione del criterio consente di stabilire la frequenza della richiesta della password nella schermata di blocco per lo sblocco rapido. Ogni volta che viene visualizzata la schermata di blocco, se l'ultimo inserimento della password si è verificato prima del periodo di tempo specificato dal valore scelto, lo sblocco rapido non sarà disponibile. Se l'utente rimane nella schermata di blocco per un tempo superiore a quello specificato in questo criterio, viene richiesta la password la volta successiva che inserisce il codice sbagliato o accede di nuovo alla schermata di blocco, a seconda dell'evento che si verifica per primo.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti che usano lo sblocco rapido devono inserire la password nella schermata di blocco ogni giorno.
Questo criterio è deprecato. Usa il criterio ProxySettings.
Se il criterio viene impostato, Google Chrome bypassa qualsiasi proxy per l'elenco di host fornito. Questo criterio viene applicato se il criterio ProxySettings non viene specificato e hai indicato fixed_servers o pac_script per ProxyMode.
Non impostare questo criterio se hai selezionato una qualsiasi altra modalità per i criteri di impostazione del proxy.
Nota: per esempi più dettagliati, consulta la pagina The Chromium Projects (https://www.chromium.org/developers/design-documents/network-settings#TOC-Command-line-options-for-proxy-sett).
Non puoi forzare le app Android a utilizzare un proxy. Un sottoinsieme di impostazioni relative al proxy viene messo a disposizione delle app Android, che possono decidere volontariamente se rispettarlo o meno. Consulta la norma ProxyMode per ulteriori dettagli.
Questo criterio è deprecato. Utilizza il criterio ProxySettings.
Se il criterio viene impostato su Attivato, puoi specificare il server proxy utilizzato da Chrome e impedire agli utenti di modificare le impostazioni del proxy. Chrome e le app ARC ignorano tutte le opzioni relative al proxy specificate dalla riga di comando. Il criterio viene applicato solo se il criterio ProxySettings non viene specificato.
Vengono ignorate altre opzioni se scegli il valore: * direct = Non utilizzare mai un server proxy e connettiti sempre direttamente * system = Utilizza le impostazioni del proxy di sistema * auto_detect = Rileva automaticamente il server proxy
Se scegli di utilizzare: * fixed_servers = Server proxy fissi. Puoi specificare ulteriori opzioni con i criteri ProxyServer e ProxyBypassList. Per le app ARC è disponibile solo il server proxy HTTP con la priorità più alta. * pac_script = Uno script proxy .pac. Utilizza il criterio ProxyPacUrl per specificare l'URL a un file proxy .pac.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono scegliere le impostazioni del proxy.
Nota: per esempi approfonditi, consulta la pagina The Chromium Projects ( https://www.chromium.org/developers/design-documents/network-settings#TOC-Command-line-options-for-proxy-sett ).
Questo criterio è deprecato. Usa il criterio ProxySettings.
La configurazione del criterio consente di specificare un URL a un file proxy .pac. Questo criterio viene applicato solo se il criterio ProxySettings non è specificato e hai selezionato pac_script con ProxyMode.
Non configurare questo criterio se hai selezionato una qualsiasi altra modalità per i criteri di impostazione del proxy.
Nota: per esempi approfonditi, consulta la pagina The Chromium Projects (https://www.chromium.org/developers/design-documents/network-settings#TOC-Command-line-options-for-proxy-sett).
Non puoi forzare le app Android a utilizzare un proxy. Un sottoinsieme di impostazioni relative al proxy viene messo a disposizione delle app Android, che possono decidere volontariamente se rispettarlo o meno. Consulta la norma ProxyMode per ulteriori dettagli.
Questo criterio è deprecato. Usa il criterio ProxySettings.
La configurazione del criterio consente di specificare l'URL del server proxy. Questo criterio viene applicato solo se il criterio ProxySettings non è specificato e hai selezionato fixed_servers con ProxyMode.
Non configurare questo criterio se hai selezionato una qualsiasi altra modalità per i criteri di impostazione del proxy.
Nota: per esempi approfonditi, consulta la pagina The Chromium Projects (https://www.chromium.org/developers/design-documents/network-settings#TOC-Command-line-options-for-proxy-sett).
Non puoi forzare le app Android a utilizzare un proxy. Un sottoinsieme di impostazioni relative al proxy viene messo a disposizione delle app Android, che possono decidere volontariamente se rispettarlo o meno. Consulta la norma ProxyMode per ulteriori dettagli.
Questa norma è obsoleta, al suo posto usa ProxyMode.
Consente di specificare il server proxy utilizzato da Google Chrome e impedisce agli utenti di modificare le impostazioni proxy.
Questa norma viene applicata soltanto se la norma ProxySettings non è stata specificata.
Se scegli di non utilizzare mai un server proxy e ti connetti sempre direttamente, tutte le altre opzioni verranno ignorate.
Se scegli di utilizzare le impostazioni proxy di sistema o di rilevare automaticamente il server proxy, tutte le altre opzioni verranno ignorate.
Se scegli le impostazioni proxy manuali, puoi specificare ulteriori opzioni in "Indirizzo o URL del server proxy", "URL di un file proxy .pac" e "Elenco separato da virgole delle regole di bypass proxy". Per le app ARC è disponibile solo il server proxy HTTP con la priorità più alta.
Per esempi dettagliati, visita: https://www.chromium.org/developers/design-documents/network-settings#TOC-Command-line-options-for-proxy-sett.
Se attivi questa impostazione, Google Chrome ignora tutte le opzioni relative al proxy specificate dalla riga di comando.
Se questa norma non è impostata, gli utenti potranno scegliere le impostazioni proxy autonomamente.
Non puoi forzare le app Android a utilizzare un proxy. Un sottoinsieme di impostazioni relative al proxy viene messo a disposizione delle app Android, che possono decidere volontariamente se rispettarlo o meno. Consulta la norma ProxyMode per ulteriori dettagli.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, Google Chrome può agire da proxy tra Google Cloud Print e le precedenti stampanti collegate al computer. Gli utenti possono attivare il proxy Cloud Print tramite l'autenticazione usando il proprio Account Google.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono attivare il proxy e il computer non può condividere le stampanti con Google Cloud Print.
La configurazione del criterio consente di impostare le regole per la selezione della stampante predefinita in Google Chrome, che sostituiscono le regole predefinite. La selezione della stampante viene effettuata la prima volta che gli utenti provano a stampare, quando Google Chrome cerca una stampante corrispondente agli attributi specificati. In caso di corrispondenza non ottimale, è possibile impostare Google Chrome affinché venga selezionata qualsiasi stampante corrispondente, a seconda dell'ordine di rilevamento delle stampanti.
Se il criterio non viene configurato o se vengono impostati attributi per cui non esistono corrispondenze, viene selezionata come predefinita la stampante PDF integrata. Se non ci sono stampanti PDF disponibili, Google Chrome non seleziona alcuna stampante predefinita.
Al momento, tutte le stampanti sono classificate come "local". Le stampanti connesse a Google Cloud Print vengono considerate "cloud", ma Google Cloud Print non è più supportato.
Nota: l'omissione di un campo implica la corrispondenza di tutti i valori per il campo specifico. Ad esempio, se non specifichi idPattern, Anteprima di stampa accetta tutti gli ID stampante. I pattern di espressioni regolari devono seguire la sintassi JavaScript RegExp e le corrispondenze sono sensibili alle maiuscole.
Questa norma non influisce sulle app Android.
Consente di stabilire se è possibile o meno eliminare la cronologia dei processi di stampa.
I processi di stampa memorizzati in locale possono essere eliminati tramite l'app di gestione della stampa oppure eliminando la cronologia del browser degli utenti.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, l'utente potrà eliminare la propria cronologia dei processi di stampa tramite l'app di gestione della stampa oppure eliminando la cronologia del browser.
Se questo criterio viene disattivato, l'utente non potrà eliminare la propria cronologia dei processi di stampa tramite l'app di gestione della stampa oppure eliminando la cronologia del browser.
Consente di specificare le configurazioni dei server di stampa disponibili.
Questo criterio consente di specificare la configurazione dei server di stampa esterni sui dispositivi Google ChromeOS come file JSON.
Le dimensioni del file non devono superare 1MB e devono contenere un array di record (oggetti JSON). Ogni record deve contenere i campi "id", "url" e "display_name" con stringhe come valori. I valori dei campi "id" devono essere univoci.
Il file viene scaricato e memorizzato nella cache. L'hash di crittografia viene utilizzato per verificare l'integrità del download. Il file viene scaricato nuovamente ogni volta che l'URL o l'hash cambiano.
Se il criterio viene impostato su un valore corretto, i dispositivi provano a inviare query ai server di stampa specificati per le stampanti disponibili utilizzando il protocollo IPP.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato un valore non corretto, agli utenti non sarà visibile nessuna stampante.
Attualmente, il numero di server di stampa è limitato a 16. Solo ai primi 16 server di stampa dell'elenco vengono inviate query.
Questo criterio è simile a ExternalPrintServers, ma viene applicato per dispositivo.
Consente di specificare il sottoinsieme di server di stampa a cui verranno inviate query sulle stampanti. Si applica solo al criterio DeviceExternalPrintServers.
Se viene utilizzato questo criterio, soltanto le stampanti con ID corrispondenti ai valori specificati in questo criterio saranno disponibili all'utente tramite i criteri relativi ai dispositivi.
Gli ID devono corrispondere al campo "id" del file specificato nel criterio DeviceExternalPrintServers.
Se il criterio non è configurato, il filtro viene omesso e vengono considerati tutti i server di stampa forniti da DeviceExternalPrintServers.
La configurazione del criterio consente di specificare le configurazioni delle stampanti aziendali associate ai dispositivi. Il formato corrisponde a quello del dizionario Printers, con un campo "id" o "guid" aggiuntivo obbligatorio per ogni stampante ai fini dell'inserimento in una lista consentita o in una lista bloccata. Le dimensioni del file non possono superare i 5 MB e il formato deve essere JSON. Un file con circa 21.000 stampanti viene codificato come file di 5 MB. L'hash di crittografia consente di verificare l'integrità del download. Il file viene scaricato, memorizzato nella cache e riscaricato ogni volta che l'URL o l'hash cambiano. Google ChromeOS scarica il file per le configurazioni delle stampanti e rende disponibili le stampanti in base ai criteri DevicePrintersAccessMode, DevicePrintersAllowlist e DevicePrintersBlocklist.
Questo criterio:
* Non influisce sulla possibilità per gli utenti di configurare le stampanti su singoli dispositivi.
* È integrativo al criterio PrintersBulkConfiguration e alle configurazioni delle stampanti da parte dei singoli utenti.
Se il criterio non viene configurato, non ci saranno stampanti per i dispositivi e gli altri criteri DevicePrinter* verranno ignorati.
La configurazione del criterio consente di determinare quale criterio di accesso applicare per la configurazione collettiva delle stampanti, al fine di stabilire quali stampanti del criterio DevicePrinters mettere a disposizione degli utenti.
* Con BlocklistRestriction (valore 0), DevicePrintersBlocklist consente di limitare l'accesso alle stampanti specificate.
* Con AllowlistPrintersOnly (valore 1), DevicePrintersAllowlist consente di stabilire soltanto le stampanti selezionabili.
* Con AllowAll (valore 2), tutte le stampanti sono consentite.
Se il criterio non viene configurato, viene applicato il valore AllowAll.
Se per il criterio DevicePrintersAccessMode viene selezionata l'opzione AllowlistPrintersOnly, la configurazione del criterio DevicePrintersAllowlist consente di specificare le stampanti che possono essere utilizzate dagli utenti. Soltanto le stampanti con ID corrispondenti ai valori specificati in questo criterio saranno a disposizione degli utenti. Gli ID devono corrispondere ai campi "id" o "guid" del file specificato nel criterio DevicePrinters.
Se per il criterio DevicePrintersAccessMode viene scelta l'opzione BlocklistRestriction, la configurazione del criterio DevicePrintersBlocklist consente di specificare le stampanti che gli utenti non possono usare. Gli utenti avranno a disposizione tutte le stampanti, tranne quelle i cui ID sono elencati in questo criterio. Gli ID devono corrispondere ai campi "id" o "guid" del file specificato nel criterio DevicePrinters.
Questo criterio consente di stabilire il valore dell'attribute Internet Printing Protocol (IPP) 'client-info' nei processi di stampa.
La configurazione del criterio consente di inviare un valore 'client-info' aggiuntivo per i processi di stampa inviati a stampanti IPP. Il membro 'client-type' del valore 'client-info' aggiunto verrà impostato su 'other'. Il membro 'client-name' del valore 'client-info' aggiunto verrà impostato sul valore del criterio dopo la sostituzione delle variabili segnaposto. Le variabili segnaposto supportate sono ${DEVICE_DIRECTORY_API_ID}, ${DEVICE_SERIAL_NUMBER}, ${DEVICE_ASSET_ID} e ${DEVICE_ANNOTATED_LOCATION}. Le variabili segnaposto non supportate non verranno sostituite.
Il valore ottenuto dopo la sostituzione delle variabili segnaposto viene considerato valido se non supera i 127 caratteri e contiene soltanto i seguenti caratteri: lettere minuscole e maiuscole dell'alfabeto inglese, numeri, trattini ("-"), punti (".") e trattini bassi ("_").
Tieni presente che, per motivi di privacy, questo criterio ha effetto solo quando la connessione con la stampante è sicura (schema URI ipps://) e l'utente che invia il processo di stampa è affiliato. Tieni inoltre presente che questo criterio si applica soltanto alle stampanti che supportano 'client-info'.
Se il criterio non viene configurato oppure se viene impostato un valore vuoto o non valido, non verrà aggiunto un ulteriore valore 'client-info' alle richieste di processi di stampa.
Se il criterio viene impostato su Attivato, in Google Chrome viene aperta la finestra di dialogo di stampa di sistema anziché l'anteprima di stampa integrata quando un utente richiede una stampa.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i comandi di stampa attivano la schermata dell'anteprima di stampa.
Consente di specificare le configurazioni dei server di stampa disponibili.
Questo criterio consente di specificare la configurazione dei server di stampa esterni sui dispositivi Google ChromeOS come file JSON.
Le dimensioni del file non devono superare 1MB e devono contenere un array di record (oggetti JSON). Ogni record deve contenere i campi "id", "url" e "display_name" con stringhe come valori. I valori dei campi "id" devono essere univoci.
Il file viene scaricato e memorizzato nella cache. L'hash di crittografia viene utilizzato per verificare l'integrità del download. Il file viene scaricato nuovamente ogni volta che l'URL o l'hash cambiano.
Se il criterio viene impostato su un valore corretto, i dispositivi provano a inviare query ai server di stampa specificati per le stampanti disponibili utilizzando il protocollo IPP.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato un valore non corretto, agli utenti non sarà visibile nessuna stampante.
Attualmente, il numero di server di stampa è limitato a 16. Solo ai primi 16 server di stampa dell'elenco vengono inviate query.
Consente di specificare il sottoinsieme di server di stampa a cui verranno inviate query sulle stampanti.
Se viene usato questo criterio, gli utenti avranno a disposizione soltanto le stampanti con ID corrispondenti ai valori specificati in questo criterio.
Gli ID devono corrispondere al campo "id" del file specificato nel criterio ExternalPrintServers.
Se questo criterio non viene impostato, il filtro viene omesso e vengono presi in considerazione tutti i server di stampa.
Consente di stabilire se Google Chrome interagisce con i driver di stampa da un processo di servizio separato. Le chiamate della stampa della piattaforma per eseguire query sulle stampanti disponibili, ottenere le impostazioni dei driver di stampa e inviare documenti per la stampa alle stampanti locali vengono effettuate tramite un processo di servizio. Lo spostamento di queste chiamate all'esterno del processo del browser contribuisce a migliorare la stabilità e a ridurre il comportamento dell'UI bloccata nell'anteprima di stampa.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, Google Chrome userà un processo di servizio separato per le attività di stampa della piattaforma.
Se questo criterio viene disattivato, Google Chrome userà il processo del browser per le attività di stampa della piattaforma.
Questo criterio verrà rimosso in futuro, una volta completata l'implementazione della funzionalità dei driver di stampa out-of-process.
Se il criterio viene impostato su Attivato, vengono attivati intestazioni e piè di pagina nell'anteprima di stampa. Se il criterio viene impostato su Disattivato, questi elementi vengono disattivati nell'anteprima di stampa.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo. In caso contrario, gli utenti possono decidere se visualizzare o meno intestazioni e piè di pagina.
Questo criterio controlla per quanto tempo i metadati dei processi di stampa vengono memorizzati sul dispositivo, con valore espresso in giorni.
Quando questo criterio viene impostato sul valore -1, i metadati dei processi di stampa vengono memorizzati per un periodo di tempo indefinito. Quando questo criterio viene impostato sul valore 0, i metadati dei processi di stampa non vengono memorizzati. Quando questo criterio viene impostato su un qualsiasi altro valore, specifica il periodo di tempo durante il quale i metadati dei processi di stampa completati vengono memorizzati sul dispositivo.
Se non impostato, viene utilizzato il periodo predefinito di 90 giorni per i dispositivi Google ChromeOS.
Il valore del criterio deve essere specificato in giorni.
Consente di stabilire in che modo Google Chrome mette a disposizione l'opzione Stampa come immagine su Microsoft® Windows® e macOS per la stampa di PDF.
Quando viene stampato un file PDF su Microsoft® Windows® o macOS, a volte per alcune stampanti è necessario rasterizzare i processi di stampa in un'immagine per poter ottenere un output corretto.
Se questo criterio viene impostato su Attivato, Google Chrome metterà a disposizione l'opzione Stampa come immagine nella finestra Anteprima di stampa per la stampa di un PDF.
Se questo criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, l'opzione Stampa come immagine di Google Chrome non sarà disponibile per gli utenti nella finestra Anteprima di stampa e i PDF verranno stampati normalmente senza essere rasterizzati in un'immagine prima di essere inviati alla destinazione.
Controlla se Google Chrome rende l'opzione Stampa come immagine da impostare per impostazione predefinita per la stampa di un PDF.
Se questo criterio viene impostato su Attivato, Google Chrome imposterà per impostazione predefinita l'opzione Stampa come immagine nella finestra Anteprima di stampa per la stampa di un PDF.
Se questo criterio è impostato su Disattivato o non viene impostato, in Google Chrome la selezione dell'utente per l'opzione Stampa come immagine sarà inizialmente non impostata. L'utente potrà selezionarla per ogni singolo processo di stampa PDF, se l'opzione è disponibile.
Per Microsoft® Windows® o macOS questo criterio ha un solo effetto se è selezionato anche PrintPdfAsImageAvailability.
Consente di stabilire la modalità di stampa di Google Chrome su Microsoft® Windows®.
Quando stampi con una stampante PostScript su Microsoft® Windows®, metodi di generazione PostScript diversi possono incidere sulle prestazioni della stampa.
Se il criterio viene impostato su Default, Google Chrome userà un insieme di opzioni predefinite per generare PostScript. In particolare, il testo verrà sempre visualizzato con i caratteri Type 3.
Se il criterio viene impostato su Type42, Google Chrome visualizzerà il testo usando i caratteri Type 42, se possibile. In questo modo dovrebbe aumentare la velocità di stampa di alcune stampanti PostScript.
Se il criterio non viene impostato, Google Chrome sarà in modalità Default.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google Chrome usa la stampante predefinita del sistema operativo come destinazione predefinita per l'anteprima di stampa.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, Google Chrome usa la stampante utilizzata più di recente come destinazione predefinita per l'anteprima di stampa.
Consente di stabilire la modalità di stampa di Google Chrome su Microsoft® Windows®.
Quando stampi con una stampante non PostScript su Microsoft® Windows®, a volte i processi di stampa devono essere rasterizzati per essere stampati correttamente.
Se il criterio viene impostato su Full, Google Chrome effettuerà la rasterizzazione completa delle pagine, se necessario.
Se il criterio viene impostato su Fast, se possibile Google Chrome eviterà la rasterizzazione: ridurre la quantità di rasterizzazione può contribuire a diminuire le dimensioni dei processi di stampa e ad aumentare la velocità di stampa.
Se il criterio non viene impostato, Google Chrome sarà in modalità Full.
Consente di stabilire la risoluzione dell'immagine di stampa quando Google Chrome stampa i file PDF con la rasterizzazione.
Quando un file PDF viene stampato usando l'opzione Stampa come immagine, può essere utile specificare una risoluzione di stampa diversa dall'impostazione della stampante di un dispositivo o dall'impostazione predefinita per i PDF. Se viene usata una risoluzione elevata, aumenta notevolmente il tempo di elaborazione e di stampa, mentre una risoluzione bassa può generare un'immagine di scarsa qualità.
Questo criterio consente di specificare una risoluzione specifica da usare durante la rasterizzazione dei file PDF da stampare.
Se questo criterio viene impostato su 0 o se non viene configurato, verrà usata la risoluzione predefinita di sistema durante la rasterizzazione delle immagini delle pagine.
Per le stampanti dei tipi inseriti nell'elenco di tipi non consentiti verranno disattivati il rilevamento o il recupero delle relative funzionalità.
L'inserimento di tutti i tipi di stampanti nell'elenco di tipi non consentiti comporta essenzialmente la disattivazione della stampa, perché non ci sarebbero destinazioni disponibili a cui inviare un documento da stampare.
Nelle versioni precedenti alla 102, l'inserimento di cloud nell'elenco di tipi non consentiti equivale all'impostazione del valore False per il criterio CloudPrintSubmitEnabled. Per mantenere rilevabili le destinazioni Google Cloud Print, il criterio CloudPrintSubmitEnabled deve essere impostato su True e il valore cloud non deve essere nell'elenco di tipi non consentiti. A partire dalla versione 102, le destinazioni Google Cloud Print non sono supportate e non verranno visualizzate a prescindere dai valori del criterio.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su un elenco vuoto, potranno essere rilevati tutti i tipi di stampanti.
Le stampanti estensione sono note anche come destinazioni dei provider di stampa e includono le eventuali destinazioni appartenenti a un'estensione di Google Chrome.
Le stampanti locali sono note anche come destinazioni di stampa native e includono le destinazioni disponibili per le stampanti di macchine locali e quelle di rete condivise.
La configurazione del criterio consente agli amministratori di impostare un elenco di stampanti per i loro utenti. La selezione della stampante viene effettuata la prima volta che gli utenti provano a stampare.
Se viene usato il criterio:
* È possibile personalizzare le stringhe in formato libero display_name e description per facilitare la selezione delle stampanti.
* Gli utenti possono identificare più facilmente le stampanti usando manufacturer e model.
* Il valore uri dovrebbe essere un indirizzo raggiungibile da un computer client che includa scheme, port e queue.
* In via facoltativa, è possibile specificare un valore uuid per facilitare la deduplicazione delle stampanti zeroconf.
* E' possibile usare il nome del modello di effective_model o impostare autoconf su Vero. Le stampanti con entrambe le proprietà o prive di proprietà vengono ignorate.
I file PPD vengono scaricati dopo l'utilizzo della stampante e i file PPD usati più spesso vengono memorizzati nella cache. Questo criterio non influisce sulla possibilità per gli utenti di configurare le stampanti su singoli dispositivi.
Nota: per i dispositivi Microsoft® Active Directory® gestiti, questo criterio supporta l'espansione di ${MACHINE_NAME[,pos[,count]]} al nome della macchina Microsoft® Active Directory® oppure a una sua sottostringa. Ad esempio, se il nome della macchina è CHROMEBOOK, la variabile ${MACHINE_NAME,6,4} viene sostituita dai quattro caratteri che iniziano dopo la sesta posizione, ad esempio BOOK. La posizione è in base zero.
La configurazione del criterio consente di determinare quale criterio di accesso applicare per la configurazione collettiva delle stampanti, al fine di stabilire quali stampanti del criterio PrintersBulkConfiguration mettere a disposizione degli utenti.
* Per l'opzione BlocklistRestriction (valore 0) viene usato il valore PrintersBulkBlocklist per limitare l'accesso alle stampanti specificate.
* Per l'opzione AllowlistPrintersOnly (valore 1) viene usato il valore PrintersBulkAllowlist per stabilire soltanto le stampanti selezionabili.
* L'opzione AllowAll (valore 2) consente di visualizzare tutte le stampanti.
Se il criterio non viene configurato, viene usata l'opzione AllowAll.
Se per il criterio PrintersBulkAccessMode viene selezionata l'opzione AllowlistPrintersOnly, la configurazione del criterio PRINTERS_BULK_ALLOWLIST consente di specificare le stampanti che possono essere utilizzate dagli utenti. Soltanto le stampanti con ID corrispondenti ai valori specificati in questo criterio saranno a disposizione degli utenti. Gli ID devono corrispondere ai campi "id" o "guid" del file specificato nel criterio PrintersBulkConfiguration.
Se per il criterio PrintersBulkAccessMode viene scelta l'opzione BlocklistRestriction, la configurazione del criterio PrintersBulkBlocklist consente di specificare le stampanti che gli utenti non possono usare. L'utente avrà a disposizione tutte le stampanti, tranne quelle i cui ID sono elencati in questo criterio. Gli ID devono corrispondere ai campi "id" o "guid" del file specificato nel criterio PrintersBulkConfiguration.
L'impostazione di questo criterio consente di configurare le stampanti aziendali. Il formato corrisponde a quello del dizionario Printers, con un campo "id" o "guid" aggiuntivo obbligatorio per ogni stampante ai fini dell'inserimento in una lista consentita o in una lista bloccata. Le dimensioni del file non possono superare i 5 MB e il formato deve essere JSON. Un file con circa 21.000 stampanti viene codificato come file di 5 MB. L'hash di crittografia consente di verificare l'integrità del download. Il file viene scaricato, memorizzato nella cache e riscaricato ogni volta che l'URL o l'hash cambiano. Google ChromeOS scarica il file per le configurazioni delle stampanti e rende disponibili le stampanti in base ai criteri PrintersBulkAccessMode, PrintersBulkAllowlist e PrintersBulkBlocklist.
Questo criterio non influisce sulla possibilità per gli utenti di configurare le stampanti su singoli dispositivi. È inteso come integrativo alla configurazione delle stampanti da parte dei singoli utenti.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo.
Questo criterio specifica le estensioni consentite per ignorare la finestra di dialogo di conferma del processo di stampa utilizzando la funzione Printing API chrome.printing.submitJob() per l'invio di un processo di stampa.
Se un'estensione non è presente nell'elenco o non è configurato alcun elenco, la finestra di dialogo di conferma del processo di stampa verrà visualizzata dall'utente per ogni chiamata funzione chrome.printing.submitJob().
Consente di limitare la modalità di stampa delle immagini di sfondo. Se il criterio non viene impostato non vengono applicate limitazioni.
La configurazione del criterio consente di impostare solo la stampa a colori, solo la stampa monocromatica oppure nessuna limitazione per la modalità a colori. Se il criterio non viene configurato non vengono applicate limitazioni.
La configurazione del criterio consente di limitare la modalità di stampa fronte/retro.
Se il criterio non viene configurato o se viene lasciato vuoto, non vengono applicate limitazioni.
Consente di limitare la modalità di stampa PIN. Se il criterio non viene impostato non vengono applicate limitazioni. Se la modalità non è disponibile, questo criterio viene ignorato. Tieni presente che la funzionalità di stampa PIN viene attivata solo per le stampanti che usano uno dei protocolli IPPS, HTTPS, USB o IPP-over-USB.
Consente di sostituire la modalità di stampa predefinita delle immagini di sfondo.
La configurazione di questo criterio consente di sostituire la modalità di stampa a colori predefinita. Se la modalità non è disponibile, questo criterio viene ignorato.
La configurazione di questo criterio consente di sostituire la modalità di stampa fronte/retro predefinita. Se la modalità non è disponibile, questo criterio viene ignorato.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono stampare in Google Chrome e non possono modificare questa impostazione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono stampare da Google Chrome. L'opzione di stampa è disattivata nel menu con tre puntini, nelle estensioni e nelle applicazioni JavaScript.
Questa norma non influisce sulle app Android.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, la sandbox LPAC per i servizi di stampa viene attivata ogni volta che la configurazione del sistema supporta l'operazione.
Se viene disattivato, la sicurezza di Google Chrome ne risentirà, in quanto i servizi utilizzati per la stampa potrebbero essere eseguiti in una configurazione sandbox meno sicura.
Disattiva il criterio solo se si verificano problemi di compatibilità con software di terze parti che impediscono ai servizi di stampa di funzionare correttamente all'interno della sandbox LPAC.
Specifica il numero massimo di fogli che l'utente può utilizzare per un singolo processo di stampa.
Se non viene impostato, non saranno applicate limitazioni e l'utente potrà stampare qualsiasi documento.
Consente di sostituire le dimensioni della pagina di stampa predefinita.
name non dovrebbe contenere uno dei formati elencati o "personalizzato" se la dimensione della carta richiesta non è nell'elenco. Se viene fornito il valore "personalizzato", deve essere specificata la proprietà custom_size. Descrive l'altezza e la larghezza desiderate in micrometri. Diversamente la proprietà custom_size non deve essere specificata. Il criterio che viola queste regole viene ignorato.
Se le dimensioni della pagina non sono disponibili nella stampante scelta dall'utente, questo criterio viene ignorato.
Consente di sostituire la modalità di stampa PIN predefinita. Se la modalità non è disponibile, questa norma viene ignorata.
Invia nome utente e nome file al server delle stampanti native per ogni processo di stampa. L'impostazione predefinita non prevede l'invio.
Se imposti questa norma su true disattivi le stampanti che usano protocolli diversi da IPPS, USB o IPP-over-USB poiché il nome utente e il nome file non devono essere inviati nella rete in modo esplicito.
Consente di controllare se gli utenti possono accedere alle stampanti non aziendali.
Se il criterio viene impostato su Vero o se non viene configurato, gli utenti possono aggiungere, configurare e utilizzare le proprie stampanti.
Se il criterio viene impostato su Falso, gli utenti non possono aggiungere né configurare le proprie stampanti. Inoltre, non possono utilizzare nessuna delle stampanti precedentemente configurate.
Se il criterio SafeBrowsingEnabled non viene disattivato, l'impostazione di AbusiveExperienceInterventionEnforce su Attivato o la mancata configurazione impedisce ai siti con esperienze intrusive di aprirsi in nuove schede o finestre.
Se il criterio SafeBrowsingEnabled o AbusiveExperienceInterventionEnforce viene impostato su Disattivato, i siti con esperienze intrusive possono aprirsi in nuove schede o finestre.
La funzione di accessibilità Get Image Descriptions from Google consente agli utenti di screen reader con disabilità visiva di recuperare le descrizioni delle immagini senza etichetta sul Web. Gli utenti che decidono di attivarla avranno la possibilità di usare un servizio Google anonimo per avere descrizioni automatiche delle immagini senza etichetta che trovano sul Web.
Se questa funzione viene attivata, i contenuti delle immagini vengono inviati ai server di Google per generare una descrizione. Non vengono inviati cookie o altri dati utente e Google non salva né registra i contenuti delle immagini.
Se questo criterio viene impostato su Attivato, la funzione Get Image Descriptions from Google viene attivata, ma sarà disponibile soltanto per gli utenti che usano uno screen reader o altre tecnologie per la disabilità simili.
Se questo criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non avranno la possibilità di attivare la funzione.
Se questo criterio non viene impostato, gli utenti possono decidere se usare o meno questa funzione.
Un criterio per controllare se il motore di accessibilità è autorizzato a calcolare dinamicamente un filtro per l'albero dell'accessibilità in Google Chrome per migliorare le prestazioni. Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, il motore di accessibilità può calcolare dinamicamente le modalità di filtro per l'albero dell'accessibilità in Google Chrome, il che potrebbe portare a un miglioramento delle prestazioni. Se viene disattivato, il motore di accessibilità non può calcolare dinamicamente le modalità di filtro per l'albero dell'accessibilità.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, è possibile utilizzare firme ad hoc per l'applicazione nativa creata durante l'installazione di un'applicazione web progressiva (PWA). In questo modo, ogni applicazione installata ha un'identità univoca per i componenti di sistema di macOS.
Se il criterio viene disattivato, tutte le applicazioni native create durante l'installazione di applicazioni web progressive (PWA) avranno la stessa identità. Questo può interferire con la funzionalità di macOS.
Disattiva il criterio solo se utilizzi una soluzione di sicurezza degli endpoint che blocca le applicazioni con una firma ad hoc.
Questo criterio consente di stabilire se Google Chrome può eseguire query su tipi di record DNS aggiuntivi quando fa richieste DNS non sicure. Questo criterio non viene applicato per query DNS effettuate tramite DNS sicuro, che può sempre eseguire query su tipi DNS aggiuntivi.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su Attivato, è possibile eseguire query su tipi aggiuntivi quali HTTPS (DNS tipo 65) oltre che su A (DNS tipo 1) e AAAA (DNS tipo 28).
Se questo criterio viene impostato su Disattivato, al DNS verranno inviate query soltanto per A (DNS tipo 1) e/o AAAA (DNS tipo 28).
Questo criterio è una misura temporanea e verrà rimosso nelle future versioni di Google Chrome. Dopo la rimozione del criterio, Google Chrome potrà sempre eseguire query su tipi DNS aggiuntivi.
A meno che SafeBrowsingEnabled venga impostato su false, se AdsSettingForIntrusiveAdsSites viene impostato su 1 o se non viene configurato, gli annunci sono consentiti su tutti i siti.
Se il criterio viene impostato su 2, gli annunci sono bloccati sui siti con annunci invasivi.
Questo criterio consente di stabilire se gli utenti registrati al programma di protezione avanzata ricevono o meno ulteriori livelli di protezione. Alcune di queste funzionalità potrebbero prevedere la condivisione di dati con Google (ad esempio, gli utenti che usano la protezione avanzata potranno inviare i propri download a Google per verificare l'eventuale presenza di malware). Se questo criterio viene impostato su True o non viene impostato, gli utenti registrati al programma riceveranno ulteriori livelli di protezione. Se viene impostato su False, gli utenti che usano la protezione avanzata riceveranno soltanto le funzionalità standard per i consumatori.
Questo criterio consente di stabilire se una pagina con l'intestazione Cache-Control: no-store può essere memorizzata o meno nella cache back-forward. L'impostazione del sito web per questa intestazione potrebbe non prevedere il ripristino della pagina dalla cache back-forward perché alcune informazioni sensibili potrebbero essere ancora visualizzate dopo il ripristino, anche se non sono più accessibili.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, la pagina con l'intestazione Cache-Control: no-store potrebbe essere ripristinata dalla cache back-forward, a meno che non venga attivata l'eliminazione della cache, ad esempio se al sito viene apportata una modifica ai cookie solo HTTP.
Se il criterio viene disattivato, la pagina con l'intestazione Cache-Control: no-store non verrà memorizzata nella cache back-forward.
Se il criterio viene impostato su falso, i dati di Google Chrome, inclusi cookie e archiviazione locale dei siti web, saranno esclusi da iCloud e dai backup locali su iOS. Se questo criterio viene impostato su vero o se non viene impostato, Google Chrome potrebbe essere incluso nei backup.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, la cronologia di navigazione e quella dei download possono essere eliminate in Chrome e gli utenti non possono modificare questa impostazione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, la cronologia di navigazione e quella dei download non possono essere eliminate. Non è garantita la memorizzazione della cronologia di navigazione e di quella dei download, anche se questo criterio viene disattivato. Gli utenti potrebbero essere in grado di modificare o eliminare direttamente i file dei database delle cronologie e il browser stesso potrebbe far scadere o archiviare una o tutte le voci delle cronologie in qualsiasi momento.
Se il criterio è impostato su true, gli utenti possono giocare al gioco del dinosauro. Se il criterio è impostato su false, gli utenti non possono giocare al gioco del dinosauro quando il dispositivo è offline.
Se il criterio non è configurato, gli utenti non possono giocare sul dispositivo Google ChromeOS registrato, ma possono farlo in altre circostanze.
Se configuri questo criterio, viene mostrata una nuova opzione di attivazione/disattivazione dell'interfaccia utente sotto ogni display nelle impostazioni di visualizzazione. La normale modalità Specchio trasforma tutti i display in un unico display, ma la nuova opzione di attivazione/disattivazione consente agli utenti di escludere un display dal mirroring e di visualizzarlo come display esteso.
Se il criterio viene impostato su Enabled, verrà visualizzata l'opzione di attivazione/disattivazione per ogni display, in modo da escluderlo dalla modalità di mirroring, e gli utenti potranno scegliere un display da attivare.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Disabled, l'opzione di attivazione/disattivazione verrà nascosta.
Nota: questo criterio influirà solo sull'interfaccia utente e ChromeOS manterrà le impostazioni esistenti quando l'interfaccia è nascosta.
La mancata configurazione o l'impostazione del criterio su Attivato consente a Chrome di mostrare finestre di dialogo di selezione dei file che gli utenti possono aprire.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, quando gli utenti eseguono delle azioni che comportano l'apertura di una finestra di dialogo di selezione dei file, come importare preferiti, caricare file e salvare link, viene visualizzato un messaggio. Il browser presuppone che l'utente abbia fatto clic su Annulla nella finestra di dialogo di selezione dei file.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti che hanno effettuato l'autenticazione con una password possono bloccare lo schermo.
Se viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono bloccare lo schermo e possono soltanto uscire dalla sessione utente.
Consente di configurare se Google Chrome utilizzerà notifiche di sistema su Linux.
Se questo criterio viene impostato su Vero o se non viene impostato, Google Chrome potrà utilizzare notifiche di sistema.
Se questo criterio viene impostato su Falso, Google Chrome non utilizzerà notifiche di sistema. Il Centro messaggi di Google Chrome verrà utilizzato come riserva.
Se il criterio viene impostato su Enabled, Google Chrome consentirà le richieste di autenticazione web sui siti web che hanno certificati TLS con errori (ad esempio, siti web considerati non sicuri).
Se il criterio viene impostato su Disabled o se non viene configurato, verrà applicato il comportamento predefinito di blocco di queste richieste.
La configurazione del criterio consente di attivare la funzionalità di accesso limitato di Chrome in Google Workspace e di impedire agli utenti di modificare questa impostazione. Gli utenti possono accedere agli strumenti Google soltanto con gli account dei domini specificati (per consentire gli account Gmail o googlemail, aggiungi consumer_accounts all'elenco dei domini). Questa impostazione impedisce agli utenti di accedere a un account secondario e di aggiungerne uno su un dispositivo gestito che richiede l'autenticazione di Google, se tale account non appartiene a uno dei domini esplicitamente consentiti.
Se questa impostazione viene lasciata vuota o se non viene configurata, gli utenti possono accedere a Google Workspace con qualsiasi account.
Gli utenti non possono modificare o ignorare questa impostazione.
Nota: questo criterio comporta l'aggiunta dell'intestazione X-GoogApps-Allowed-Domains a tutte le richieste HTTP e HTTPS inviate a tutti i domini google.com, come descritto all'indirizzo https://support.google.com/a/answer/1668854.
Se il criterio viene impostato, gli utenti possono scegliere uno dei metodi di immissione per le sessioni Google ChromeOS specificate.
Se il criterio non viene configurato o se è impostato su un elenco vuoto, gli utenti possono selezionare tutti i metodi di immissione supportati.
A partire dalla versione M106, i metodi di immissione consentiti vengono attivati automaticamente nella sessione kiosk.
Nota: se il metodo di immissione corrente non è supportato, il criterio passa automaticamente al layout della tastiera hardware (se consentito) o alla prima voce valida in questo elenco. I metodi non supportati o non validi vengono ignorati.
Se il criterio viene impostato, gli utenti possono aggiungere all'elenco di lingue preferite soltanto una delle lingue elencate in questo criterio.
Se il criterio non viene impostato o viene impostato un elenco vuoto, gli utenti possono specificare le lingue che preferiscono.
Se viene impostato un elenco di valori non validi, tali valori vengono ignorati. Se gli utenti hanno aggiunto all'elenco di lingue preferite alcune lingue non consentite da questo criterio, tali lingue vengono rimosse. Se la lingua usata dagli utenti per Google ChromeOS non è consentita da questo criterio, all'accesso successivo la lingua di visualizzazione viene impostata su una lingua dell'interfaccia utente consentita. Se invece questo criterio ha soltanto voci non valide, Google ChromeOS passa al primo valore valido specificato in questo criterio o a una lingua di riserva come en-US.
Se il criterio viene impostato su true, Google Chrome consente l'utilizzo di pagine di errore alternative integrate nel browser (come "pagina non trovata"). Se il criterio viene impostato su false, Google Chrome non consente mai l'utilizzo di pagine di errore alternative.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo. Se non viene configurato, il criterio è attivo, ma gli utenti possono modificare questa impostazione.
Questo criterio si applica solo al traffico del browser; il Play Store, la navigazione web delle app per Android e altro traffico generato dagli utenti, ad esempio il traffico delle VM Linux o i processi di stampa, continueranno a rispettare le limitazioni imposte dalla VPN sempre attiva. Questo criterio viene applicato in modo forzato solo quando la VPN non è connessa e solo per il traffico generato dal browser degli utenti. Anche se questo criterio viene applicato in modo forzato, il traffico generato dal sistema può anche ignorare la VPN sempre attiva per eseguire attività come il recupero dei criteri e la sincronizzazione dell'orologio di sistema.
Utilizza questo criterio per aprire le eccezioni di alcuni schemi, sottodomini di altri domini, porte o percorsi specifici utilizzando il formato specificato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format. Il filtro più specifico consente di determinare se un URL è bloccato o consentito.
Se il criterio AlwaysOnVpnPreConnectUrlAllowlist viene impostato, viene configurata una VPN sempre attiva che non sarà connessa, la navigazione verrà bloccata verso tutti gli host, ad eccezione di quelli consentiti dal criterio AlwaysOnVpnPreConnectUrlAllowlist. In questo stato del dispositivo, i criteri URLBlocklist e URLAllowlist vengono ignorati. Quando la VPN sempre attiva si connette, vengono applicati i criteri URLBlocklist e URLAllowlist, mentre il criterio AlwaysOnVpnPreConnectUrlAllowlist viene ignorato.
Per questo criterio è possibile definire al massimo 1000 voci.
Se il criterio non viene impostato, non è possibile navigare nel browser se è attiva la VPN sempre attiva in modalità con restrizioni e la VPN non è connessa.
Se il criterio viene impostato su Attivato, il visualizzatore di PDF interno viene disattivato in Google Chrome, i file PDF vengono considerati come file scaricati e gli utenti possono aprire i PDF con l'applicazione predefinita.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, i file PDF vengono aperti con il plug-in di PDF, a meno che disattivato dagli utenti.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo in Google Chrome. Se non viene impostato, gli utenti possono scegliere se aprire o meno i file PDF esternamente.
Se configuri questo criterio, l'autenticazione ambientale verrà attivata o disattivata per i profili Ospite e in modalità in incognito in Google Chrome.
L'autenticazione ambientale è l'autenticazione http con credenziali predefinite, se non sono fornite credenziali esplicite tramite schemi NTLM/Kerberos/Negotiate challenge/response.
L'impostazione di RegularOnly (valore 0) consente l'autenticazione ambientale solo per le sessioni standard. Non sarà consentito eseguire l'autenticazione ambientale con le sessioni Ospite e in modalità in incognito.
L'impostazione di IncognitoAndRegular (valore 1) consente l'autenticazione ambientale per le sessioni standard e in modalità in incognito. Non sarà consentito eseguire l'autenticazione ambientale con le sessioni Ospite.
L'impostazione di GuestAndRegular (valore 2) consente l'autenticazione ambientale per le sessioni standard e Ospite. Non sarà consentito eseguire l'autenticazione ambientale con le sessioni in modalità in incognito.
L'impostazione di All (valore 3) consente l'autenticazione ambientale per tutte le sessioni.
Tieni presente che l'autenticazione ambientale è sempre consentita per i profili standard.
Se nella versione 81 e nelle versioni successive di Google Chrome questo criterio non viene impostato, l'autenticazione ambientale sarà consentita soltanto nelle sessioni standard.
L'impostazione di questo criterio consente agli amministratori di configurare l'automazione per il lancio di app sui dispositivi Google Chrome. Queste app possono essere lanciate al momento dell'accesso dell'utente oppure insieme da Avvio app.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Enabled, la promozione di valutazione dell'App Store potrebbe essere mostrata all'utente al massimo una volta all'anno. Se viene impostato su Disabled, la promozione di valutazione dell'App Store non verrà mostrata all'utente.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, le chiavi di crittografia utilizzate per l'archiviazione locale vengono associate a Google Chrome, quando possibile.
Se il criterio viene disattivato, ha un effetto negativo sulla sicurezza di Google Chrome, in quanto app sconosciute e potenzialmente dannose possono recuperare le chiavi di crittografia utilizzate per proteggere i dati.
Disattiva il criterio solo in caso di problemi di compatibilità, ad esempio se altre applicazioni richiedono un accesso legittimo ai dati di Google Chrome, se è previsto che i dati utente criptati siano completamente portatili tra computer diversi o se l'integrità e la posizione dei file eseguibili di Google Chrome non sono coerenti.
Questo criterio consente di specificare la lingua da utilizzare per Google Chrome.
Se il criterio viene disattivato o non viene impostato, significa che saranno utilizzate le prime impostazioni internazionali valide provenienti da: 1) Le impostazioni internazionali specificate dall'utente (se configurate). 2) Le impostazioni internazionali di sistema. 3) Le impostazioni internazionali di riserva (en-US).
La configurazione del criterio consente di specificare l'azione da eseguire quando la directory dei dati ARC dell'utente è stata creata con virtio-fs. A meno che non venga eseguita la migrazione dei dati virtio-fs su virtio-blk, le app per Android potrebbero essere eseguite più lentamente su ARC VM.
Se il criterio viene impostato su:
* DoNotPrompt, all'utente non verrà chiesto di seguire il flusso di migrazione. Questo è il valore predefinito se il criterio non viene configurato.
* Prompt (o un valore non supportato) indica che, al momento dell'accesso, all'utente viene chiesto di eseguire il flusso di migrazione dei dati. L'operazione potrebbe richiedere fino a 10 minuti.
Questo criterio si applica solo ai dispositivi ARM che eseguono la migrazione ad ARC VM.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, agli utenti viene richiesto l'accesso all'acquisizione audio, fatta eccezione per gli URL configurati nell'elenco AudioCaptureAllowedUrls.
Se il criterio viene disattivato, le richieste vengono disabilitate e l'acquisizione audio è disponibile solo per gli URL configurati nell'elenco AudioCaptureAllowedUrls.
Nota: il criterio si applica a tutte le uscite audio (non solo al microfono integrato).
Nell'ambito delle app Android, la norma influisce solo sul microfono. Se la norma viene impostata su true, il microfono viene disattivato per tutte le app Android, senza alcuna eccezione.
Se il criterio viene configurato, verrà specificato l'elenco di URL i cui pattern vengono confrontati con l'origine di sicurezza dell'URL richiedente. Una corrispondenza assicura l'accesso ai dispositivi di acquisizione audio senza richieste
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. Tieni presente, tuttavia, che il pattern "*", che corrisponde a qualsiasi URL, non è supportato da questo criterio.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, tutti gli output audio supportati sono consentiti sui dispositivi degli utenti.
Se il criterio viene disattivato, nessun output audio è consentito se gli utenti hanno effettuato l'accesso.
Nota: il criterio ha effetto su tutti gli output audio, incluse le funzioni di accessibilità audio. Non disattivare il criterio se un utente richiede uno screen reader.
Questo criterio consente di stabilire la priorità del processo audio su Windows. Se il criterio viene attivato, il processo audio verrà eseguito con priorità sopra la norma. Se il criterio viene disattivato, il processo audio verrà eseguito con priorità normale. Se il criterio non viene configurato, verrà usata la configurazione predefinita del processo audio. Questo criterio è inteso come misura temporanea per dare alle aziende la possibilità di eseguire l'audio con priorità più elevata al fine di risolvere determinati problemi di prestazioni relativi all'acquisizione di audio. Questo criterio verrà rimosso in futuro.
Questo criterio consente di controllare la sandbox del processo audio. Se questo criterio viene attivato, il processo audio verrà eseguito con limitazione tramite sandbox. Se il criterio viene disattivato, il processo audio verrà eseguito senza limitazione tramite sandbox e il modulo di elaborazione audio WebRTC verrà eseguito nel processo di rendering. Ciò espone gli utenti a rischi di sicurezza correlati all'esecuzione del sottosistema audio senza limitazione tramite sandbox. Se questo criterio non viene impostato, verrà usata la configurazione predefinita per la sandbox dell'audio, che potrebbe differire in base alla piattaforma. Lo scopo di questo criterio è fornire alle imprese la flessibilità di disattivare la sandbox dell'audio qualora interferisca con le configurazioni software di sicurezza utilizzate.
Questo criterio è stata deprecato in M70, utilizza invece AutofillAddressEnabled e AutofillCreditCardEnabled.
Consente di attivare la funzionalità di compilazione automatica di Google Chrome e permette agli utenti di compilare automaticamente i moduli web utilizzando informazioni memorizzate in precedenza, come l'indirizzo o i dati della carta di credito.
Se disattivi questa impostazione, gli utenti non potranno accedere alla funzionalità di compilazione automatica.
Se la attivi o se non la configuri, la funzionalità di compilazione automatica potrà essere gestita dagli utenti, che potranno quindi configurare i profili di compilazione automatica e attivare o disattivare a propria scelta questa funzionalità.
Consente di impostare un elenco di protocolli, e per ogni protocollo un elenco associato di pattern di origini consentite, che possono lanciare un'applicazione esterna senza chiedere conferma all'utente. Il separatore finale non deve essere incluso nell'elenco di protocolli, quindi usa "skype" anziché "skype:" o "skype://".
Se questo criterio viene impostato, un protocollo sarà autorizzato a lanciare un'applicazione esterna senza chiedere conferma in base al criterio soltanto se il protocollo è nell'elenco e se l'origine del sito che prova a lanciare il protocollo corrisponde a uno dei pattern di origini nell'elenco allowed_origins del protocollo. Se una delle condizioni è falsa, la richiesta di lancio di un protocollo esterno non sarà omessa, in base al criterio.
Se questo criterio non viene impostato, per impostazione predefinita nessun protocollo può essere lanciato senza chiedere conferma. Gli utenti possono disattivare le richieste di conferma per ogni singolo protocollo/sito, a meno che il criterio ExternalProtocolDialogShowAlwaysOpenCheckbox sia impostato su Disattivato. Questo criterio non influisce sulle esenzioni delle richieste di conferma per ogni singolo protocollo/sito impostate dagli utenti.
Per i pattern corrispondenti alle origini viene usato un formato simile a quello usato per i pattern del criterio "URLBlocklist", documentati all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format.
I pattern corrispondenti alle origini di questo criterio non possono però contenere elementi "/path" o "@query". I pattern contenenti un elemento "/path" o "@query" verranno ignorati.
Elenco di URL che specifica a quali URL verrà applicato il criterio AutoOpenFileTypes. Questo criterio non influisce sui valori di apertura automatica impostati dagli utenti.
Se il criterio viene impostato, i file verranno aperti automaticamente in base al criterio soltanto se l'URL fa parte di questo insieme e il tipo di file è elencato nel criterio AutoOpenFileTypes. Se una delle condizioni è falsa, i file scaricati non verranno aperti automaticamente in base al criterio.
Se il criterio non viene configurato, tutti i file scaricati con tipo di file indicato nel criterio AutoOpenFileTypes verranno aperti automaticamente.
Un pattern URL deve essere nel formato indicato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format.
Elenco dei tipi di file che dovrebbero essere aperti automaticamente al termine del download. Il separatore iniziale non deve essere incluso nell'elenco dei tipi di file, quindi usa "txt" anziché ".txt".
I tipi di file che dovrebbero essere aperti automaticamente saranno comunque soggetti ai controlli attivi di Navigazione sicura e non verranno aperti se non superano questi controlli.
Se questo criterio non viene configurato, al termine del download verranno aperti automaticamente soltanto i tipi di file per cui l'utente ha già specificato questo tipo di apertura.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Se il criterio è impostato su True o se non viene configurato, gli utenti possono controllare la compilazione automatica per gli indirizzi nella UI.
Se il criterio è impostato su False, la compilazione automatica non fornisce mai suggerimenti né compila le informazioni relative agli indirizzi, né salva le nuove informazioni inviate dagli utenti durante la navigazione sul Web.
Se il criterio viene impostato su true o se non viene configurato, gli utenti possono controllare i suggerimenti di compilazione automatica per le carte di credito nella UI.
Se il criterio è impostato su false, la compilazione automatica non fornisce mai suggerimenti, né compila i dati della carta di credito, né salva dati aggiuntivi della carta di credito che gli utenti potrebbero inviare durante la navigazione sul Web.
Se il criterio viene configurato su true, Google Chrome può utilizzare la riproduzione automatica per i contenuti multimediali. Se il criterio viene configurato su false, Google Chrome non può più utilizzare la riproduzione automatica per i contenuti multimediali.
Per impostazione predefinita, Google Chrome non utilizza la riproduzione automatica per i contenuti multimediali. Tuttavia, per alcuni pattern URL, è possibile utilizzare il criterio AutoplayAllowlist per modificare questa impostazione.
Se il criterio viene modificato mentre Google Chrome è in esecuzione, viene applicato solo alle nuove schede aperte.
Se il criterio viene configurato, la riproduzione video automatica (senza il consenso dell'utente) con contenuti audio è consentita in Google Chrome. Se il criterio AutoplayAllowed viene impostato su true, tale criterio non ha effetto. Se il criterio AutoplayAllowed viene impostato su false, l'insieme di pattern URL in tale criterio possono comunque essere riprodotti. Se il criterio viene modificato mentre Google Chrome è in esecuzione, viene applicato solo alle nuove schede aperte.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, vai all'indirizzo https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns.
Se il criterio è attivato, la funzionalità BackForwardCache consente di utilizzare la cache back-forward. Quando esci da una pagina, il suo stato corrente (documento con struttura ad albero, script e così via) potrebbe essere mantenuto nella cache back-forward. Se il browser torna alla pagina, questa potrebbe essere ripristinata dalla cache back-forward e mostrata nello stato in cui era prima di essere memorizzata nella cache.
Questa funzionalità potrebbe causare problemi per alcuni siti web che non sono preparati per la memorizzazione nella cache. In particolare, alcuni siti web dipendono dall'invio dell'evento "unload" quando il browser esce dalla pagina. L'evento "unload" non verrà inviato se la pagina viene inserita nella cache back-forward.
Se questo criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, la funzionalità BackForwardCache viene attivata.
Se questo criterio viene impostato su Disattivato, la funzionalità viene disattivata forzatamente.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la modalità in background viene abilitata. Nella modalità in background, all'accesso al sistema operativo viene avviato un processo Google Chrome che rimane in esecuzione quando viene chiusa l'ultima finestra del browser, consentendo alle app in background e alla sessione di navigazione di rimanere attive. Nella barra delle applicazioni viene visualizzata un'icona per il processo in background che consente di chiuderlo in qualsiasi momento.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, la modalità in background viene disabilitata.
Se viene configurato, gli utenti non possono modificarlo nelle impostazioni del browser. In caso contrario, la modalità in background è disabilitata, ma gli utenti possono abilitarla.
Questo criterio attiva o disattiva l'impostazione della modalità Risparmio energetico. Su Chrome, questa impostazione fa sì che la frequenza fotogrammi venga limitata per ridurre il consumo energetico. Se questo criterio non è impostato, l'utente finale può controllare questa impostazione all'indirizzo chrome://settings/performance. Su ChromeOS, questa impostazione fa sì che la frequenza fotogrammi e la frequenza della CPU vengano limitate, le retroilluminazione siano attenuate e Android venga attivato nella modalità Risparmio energetico. Sui dispositivi con più CPU, alcune CPU verranno disattivate. I diversi livelli sono: Disabled (0): la modalità Risparmio energetico verrà disattivata. EnabledBelowThreshold (1): la modalità Risparmio energetico verrà attivata quando il dispositivo è alimentato a batteria e il livello batteria è basso. EnabledOnBattery (2): questo valore è obsoleto a partire dalla versione M121. A partire dalla versione M121, i valori verranno trattati come EnabledBelowThreshold.
Se il criterio è impostato su Attivato, gli elementi della pagina web che non provengono dal dominio presente nella barra degli indirizzi del browser non possono impostare i cookie. Se il criterio è impostato su Disattivato, tali elementi possono impostare i cookie e gli utenti non possono modificare l'impostazione.
Se il criterio non viene impostato, i cookie di terze parti vengono attivati, ma gli utenti possono modificare l'impostazione.
Se il criterio è impostato su True, una barra dei Preferiti viene visualizzata in Google Chrome. Se il criterio è impostato su False, gli utenti non vedono mai la barra dei Preferiti.
Se il criterio è configurato, gli utenti non possono apportare modifiche. Se non è configurato, gli utenti possono decidere se utilizzare questa funzione.
Se la policy viene impostata su true o se non viene configurata, Google Chrome e Lacros consentono l'aggiunta di una nuova persona da Gestione utenti.
Se viene impostata su false, Google Chrome e Lacros non consentono l'aggiunta di una nuova persona da Gestione utenti.
Se la policy viene impostata su true o se non viene configurata, Google Chrome e Lacros abilitano gli accessi come ospite. Gli accessi come ospite sono profili Google Chrome in cui tutte le finestre sono in modalità di navigazione in incognito.
Se viene impostata su false, Google Chrome e Lacros non consentono l'avvio dei profili ospite.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google Chrome applica le sessioni ospite e impedisce gli accessi ai profili. Gli accessi ospite sono profili di Google Chrome in cui le finestre sono nella modalità di navigazione in incognito.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, se non viene configurato o se la modalità ospite del browser viene disattivata (tramite il criterio BrowserGuestModeEnabled), è possibile utilizzare profili nuovi ed esistenti.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono accedere alle funzionalità sperimentali del browser tramite un'icona nella barra degli strumenti
Se viene impostato su Disattivato, l'icona delle funzionalità sperimentali del browser viene rimossa dalla barra degli strumenti.
chrome://flags e qualsiasi altro metodo per attivare e disattivare le funzionalità del browser continueranno a comportarsi come previsto a prescindere dall'attivazione o meno di questo criterio.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, Google Chrome potrà applicare la riduzione dei rischi di sicurezza dei punti di estensioni aggiuntivi per bloccare i punti di estensioni precedenti nel processo del browser.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, la sicurezza e la stabilità di Google Chrome diminuiranno, perché sarà possibile caricare codice sconosciuto e potenzialmente dannoso all'interno del processo del browser di Google Chrome. Disattiva il criterio soltanto se si verificano problemi di compatibilità con software di terze parti che devono essere eseguiti all'interno del processo del browser di Google Chrome.
Nota: scopri di più sui criteri relativi alla mitigazione dei processi (https://chromium.googlesource.com/chromium/src/+/HEAD/docs/design/sandbox.md#Process-mitigation-policies).
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, Google Chrome invia query occasionali a un server di Google per recuperare un timestamp accurato.
Se viene impostato su Disattivato, Google Chrome smette di inviare queste query.
Questo criterio consente di stabilire il comportamento di accesso del browser. Consente di specificare se l'utente può accedere a Google Chrome con il proprio account e usare i servizi correlati all'account come Sincronizzazione Google Chrome.
Se il criterio viene impostato su "Disattiva accesso al browser", l'utente non potrà accedere al browser e usare i servizi basati sull'account. In questo caso, le funzionalità a livello di browser come Sincronizzazione Google Chrome non potranno essere usate e non saranno disponibili. Su iOS, se il criterio viene impostato su "Disattivato" dopo che l'utente ha eseguito l'accesso, l'utente verrà scollegato immediatamente. Su altre piattaforme, l'utente verrà scollegato alla successiva esecuzione di Google Chrome. Su tutte le piattaforme, i dati locali del profilo, come preferiti, password e così via, verranno mantenuti e potranno essere utilizzati. L'utente potrà comunque accedere e usare i web service di Google come Gmail.
Se il criterio viene impostato su "Attiva accesso al browser", l'utente potrà accedere al browser. Su tutte le piattaforme, tranne su iOS, l'utente accederà automaticamente al browser dopo che avrà eseguito l'accesso a web service di Google come Gmail. Se viene eseguito l'accesso al browser, i dati dell'account dell'utente verranno memorizzati dal browser, ma la funzione Sincronizzazione Google Chrome non verrà attivata per impostazione predefinita; per poter utilizzare questa funzionalità, l'utente dovrà attivarla separatamente. Se questo criterio viene attivato, l'utente non potrà disattivare l'impostazione che consente l'accesso al browser. Per gestire la disponibilità della funzionalità Sincronizzazione Google Chrome, usa il criterio SyncDisabled.
Se il criterio viene impostato su "Forza accesso al browser", all'utente verrà mostrata una finestra di dialogo di selezione dell'account, da cui dovrà scegliere un account a cui accedere per usare il browser. Questa misura garantisce l'applicazione dei criteri associati all'account nell'ambito degli account gestiti. Il valore predefinito del criterio BrowserGuestModeEnabled sarà disattivato. Tieni presente che i profili esistenti a cui non viene eseguito l'accesso saranno bloccati e inaccessibili dopo l'attivazione di questo criterio. Per maggiori informazioni, leggi il seguente articolo del Centro assistenza: https://support.google.com/chrome/a/answer/7572556. Questa opzione non è supportata su Linux né su Android, dove, se utilizzata, verrà impostata su "Attiva accesso al browser".
Se questo criterio non viene configurato, l'utente potrà decidere se attivare o meno l'opzione di accesso al browser nelle impostazioni di Google Chrome e di usarla in base alle necessità.
Questo criterio consente agli amministratori di configurare il colore del tema di Google Chrome. La stringa di input deve essere una stringa di colore esadecimale valido corrispondente al formato "#RRGGBB".
L'impostazione del criterio su un colore esadecimale valido fa sì che venga automaticamente generato e applicato al browser un tema basato su quel colore. Gli utenti non potranno modificare il tema impostato dal criterio.
Lasciare il criterio non impostato consente agli utenti di modificare il tema del browser come preferiscono.
Consente di configurare le impostazioni del periodo di validità dei dati di navigazione per Google Chrome. Questo criterio consente agli amministratori di configurare (per tipo di dati) quando il browser dovrà eliminare i dati. Questa funzionalità è utile per i clienti che gestiscono dati cliente sensibili.
Avviso: l'impostazione di questo criterio può influire sulla rimozione definitiva dei dati personali locali. Ti consigliamo di testare le impostazioni prima del deployment per evitare l'eliminazione accidentale di dati personali.
I tipi di dati disponibili sono i seguenti: 'browsing_history', 'download_history', 'cookies_and_other_site_data', 'cached_images_and_files', 'password_signin', 'autofill', 'site_settings' e 'hosted_app_data'. 'download_history' e 'hosted_app_data' non sono supportati su Android.
Il browser rimuoverà automaticamente i dati dei tipi selezionati che sono antecedenti al periodo indicato ('time_to_live_in_hours'). Il valore minimo impostabile è 1 ora.
I dati scaduti vengono eliminati 15 secondi dopo l'avvio del browser, dopodiché ogni 30 minuti mentre il browser è in esecuzione.
Fino a Chrome 114, questo criterio richiedeva l'impostazione del criterio SyncDisabled su true. A partire da Chrome 115, la configurazione di questo criterio disattiva la sincronizzazione per i rispettivi tipi di dati se "Chrome Sync" non viene disattivato impostando il criterio SyncDisabled e non viene disattivato BrowserSignin.
Questo criterio consente di controllare quale stack software viene utilizzato per comunicare con il server DNS: il client DNS del sistema operativo o quello integrato di Google Chrome. Questo criterio non influisce sui server DNS utilizzati: se, ad esempio, il sistema operativo viene configurato in modo da usare un server DNS aziendale, lo stesso server viene usato dal client DNS integrato. Non consente nemmeno di controllare se viene utilizzato il protocollo DNS over HTTPS; Google Chrome userà sempre il resolver integrato per le richieste DNS over HTTPS. Per informazioni relative al controllo del protocollo DNS over HTTPS, vedi il criterio DnsOverHttpsMode.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, viene utilizzato il client DNS integrato.
Se viene disattivato, il client DNS integrato viene utilizzato soltanto quando viene usato il protocollo DNS over HTTPS.
Consente di configurare il supporto delle intestazioni delle richieste CORS senza caratteri jolly.
Nella versione 97 di Google Chrome è stato introdotto il supporto delle intestazioni delle richieste CORS senza caratteri jolly. Quando gli script effettuano una richiesta di rete tra origini tramite fetch() e XMLHttpRequest con un'intestazione Authorization aggiunta tramite script, l'intestazione deve essere consentita esplicitamente dall'intestazione Access-Control-Allow-Headers nella risposta preflight CORS. Con "esplicitamente" qui si intende che il simbolo di carattere jolly "*" non include l'intestazione Authorization. Per maggiori informazioni, visita la pagina https://chromestatus.com/feature/5742041264816128.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su True, Google Chrome supporterà le intestazioni delle richieste CORS senza caratteri jolly e si comporterà come descritto in precedenza.
Se questo criterio viene impostato su False, Chrome consentirà il simbolo di carattere jolly ("*") nell'intestazione Access-Control-Allow-Headers della risposta preflight CORS per includere l'intestazione Authorization.
Questo criterio aziendale è temporaneo ed è destinato a essere rimosso in futuro.
La sintassi :--foo per la funzionalità di stato personalizzato CSS verrà sostituita da :state(foo) in Google Chrome per conformarsi alle modifiche apportate in Firefox e Safari. Questo criterio consente di attivare la sintassi deprecata precedente fino alla versione M133.
Il ritiro potrebbe causare problemi ad alcuni siti web unicamente di Google Chrome che utilizzano la sintassi :--foo deprecata.
Se questo criterio viene attivato, verrà attivata la sintassi deprecata precedente.
Se questo criterio viene disattivato, la sintassi deprecata precedente verrà disattivata.
Se questo criterio non viene configurato, la sintassi deprecata precedente verrà disattivata.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google ChromeOS può aggirare qualsiasi proxy per l'autenticazione captive portal. Queste pagine web di autenticazione, a partire dalla pagina di accesso al captive portal fino al rilevamento di una connessione a Internet attiva da parte di Chrome, si aprono in una finestra separata, ignorando tutte le impostazioni del criterio e le limitazioni relative all'utente corrente. Questo criterio viene applicato soltanto se viene configurato un proxy (tramite criterio, estensione o da parte dell'utente in chrome://settings).
Se viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, qualsiasi pagina di autenticazione captive portal viene visualizzata in una nuova scheda del browser standard, in base alle impostazioni del proxy dell'utente corrente.
La configurazione del criterio consente di disattivare l'applicazione dei requisiti di divulgazione di Certificate Transparency per un elenco di hash subjectPublicKeyInfo. Gli host aziendali possono continuare a utilizzare i certificati che altrimenti non verrebbero ritenuti attendibili, in quanto non resi pubblici in modo appropriato. Per disattivare l'applicazione, l'hash deve rispettare una delle seguenti condizioni:
* Fa parte del subjectPublicKeyInfo del certificato del server.
* Fa parte di un subjectPublicKeyInfo presente in un certificato CA nella catena di certificati. Tale certificato CA è limitato tramite l'estensione X.509v3 nameConstraints, uno o più nameConstraints del directoryName sono presenti nel permittedSubtrees e il directoryName contiene un attributo organizationName.
* Fa parte di un subjectPublicKeyInfo presente in un certificato CA nella catena di certificati, il certificato CA ha uno o più attributi organizationName nel Subject del certificato e il certificato del server ha lo stesso numero degli attributi organizationName, nello stesso ordine e con valori byte per byte identici.
Specifica un hash subjectPublicKeyInfo collegandolo al nome dell'algoritmo di hash, una barra e la codifica Base64 di tale algoritmo di hash applicato al subjectPublicKeyInfo con codifica DER del certificato specificato. Il formato della codifica Base64 è nello stesso formato di un'impronta SPKI. L'unico algoritmo di hash riconosciuto è sha256; gli altri vengono ignorati.
Se il criterio non è configurato e se i certificati che richiedono la divulgazione tramite Certificate Transparency non vengono divulgati, Google Chrome non ritiene attendibili gli altri certificati.
La configurazione del criterio consente di disattivare i requisiti relativi alle informative di Certificate Transparency per i nomi host negli URL specificati. Anche se rilevare certificati emessi in modo scorretto diventa più difficile, gli host possono continuare a utilizzare certificati che altrimenti non verrebbero ritenuti attendibili, in quanto non resi pubblici in modo appropriato.
Se il criterio non viene configurato e se i certificati che richiedono informative tramite Certificate Transparency non vengono comunicati, Google Chrome non ritiene attendibili questi certificati.
Un pattern URL ha il formato indicato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format. Tuttavia, poiché la validità dei certificati per un determinato nome host è indipendente da schemi, porte o percorsi, Google Chrome considera soltanto la parte del nome host dell'URL. Gli host con caratteri jolly non sono supportati.
Consente di stabilire se gli utenti possono utilizzare Chrome for Testing.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, gli utenti possono installare ed eseguire Chrome for Testing.
Se viene disattivato, gli utenti non possono eseguire Chrome for Testing. Gli utenti potranno comunque installare Chrome for Testing, ma non verrà eseguito con i profili per cui questo criterio è disattivato.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google ChromeOS richiede agli utenti una password per sbloccare il dispositivo quando questo viene sospeso o il coperchio viene chiuso.
I dispositivi si bloccano quando il coperchio viene chiuso, tranne se sono agganciati alla base (utilizzando un monitor esterno). In questo caso, il dispositivo non si blocca alla chiusura del coperchio, ma se il monitor esterno viene rimosso e il coperchio è ancora chiuso.
Fino a Google ChromeOS M106, questo criterio bloccherà il dispositivo solo quando questo viene sospeso. A partire da M106, questo criterio bloccherà il dispositivo quando questo viene sospeso o il coperchio viene chiuso.
Se questo criterio viene impostato su Attivato e da LidCloseAction a LidCloseActionDoNothing, il dispositivo si bloccherà quando il coperchio viene chiuso, ma verrà sospeso soltanto se e quando questo viene appositamente configurato in PowerManagementIdleSettings.
Tieni presente che se questo criterio viene impostato su Attivato e il criterio AllowScreenLock viene impostato su Disattivato, il dispositivo non può essere bloccato e l'utente verrà disconnesso.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, agli utenti non viene richiesta la password per sbloccare il dispositivo.
Se non viene configurato, gli utenti possono scegliere se devono inserire una password o meno per sbloccare il dispositivo.
Consente di controllare il comportamento degli utenti in una sessione multiprofilo su dispositivi Google ChromeOS.
Se questa norma viene impostata su "MultiProfileUserBehaviorUnrestricted", l'utente può essere l'utente principale o secondario di una sessione multiprofilo.
Se questa norma viene impostata su "MultiProfileUserBehaviorMustBePrimary", l'utente può essere soltanto l'utente principale di una sessione multiprofilo.
Se questa norma viene impostata su "MultiProfileUserBehaviorNotAllowed", l'utente non può fare parte di una sessione multiprofilo.
Se questa norma viene impostata, gli utenti non possono cambiarla o sostituirla.
Se l'impostazione viene cambiata e l'utente ha eseguito l'accesso in una sessione multiprofilo, tutti gli utenti della sessione verranno confrontati con le relative impostazioni corrispondenti. La sessione viene chiusa se uno degli utenti non può più fare parte della sessione.
Se la norma non viene impostata, per gli utenti gestiti dall'azienda viene applicato il valore predefinito "MultiProfileUserBehaviorMustBePrimary", mentre per gli utenti non gestiti viene applicato il valore "MultiProfileUserBehaviorUnrestricted".
Quando più utenti eseguono l'accesso, solo l'utente principale può utilizzare le app Android.
La configurazione di questo criterio consente di specificare quali varianti è possibile applicare in Google Chrome.
Le varianti forniscono un mezzo per apportare modifiche a Google Chrome senza inviare una nuova versione del browser, attivando o disattivando in modo selettivo le funzionalità già esistenti. Per ulteriori informazioni, vai all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=Manage_the_Chrome_variations_framework.
Se viene impostato VariationsEnabled (valore 0) o se il criterio non viene configurato, è possibile applicare al browser tutte le varianti.
Se viene impostato CriticalFixesOnly (valore 1), è possibile applicare a Google Chrome soltanto le varianti considerate correzioni fondamentali per la sicurezza o la stabilità.
La configurazione di VariationsDisabled (valore 2) impedisce di applicare al browser tutte le varianti. Questa modalità potrebbe impedire agli sviluppatori di Google Chrome di fornire tempestivamente correzioni fondamentali per la sicurezza ed è pertanto sconsigliata.
Consente di configurare un elenco dei tipi di dati di navigazione che dovrebbero essere eliminati alla chiusura di tutte le finestre del browser da parte dell'utente.
Avviso: l'impostazione di questo criterio può influire sulla rimozione definitiva dei dati personali locali. Ti consigliamo di testare le impostazioni prima del deployment per evitare l'eliminazione accidentale di dati personali.
Tra i tipi di dati disponibili ci sono: cronologia di navigazione (browsing_history), cronologia dei download (download_history), cookie (cookies_and_other_site_data), cache (cached_images_and_files), compilazione automatica (autofill), password (password_signin), impostazioni sito (site_settings) e dati di app ospitate (hosted_app_data). Questo criterio non ha la precedenza su AllowDeletingBrowserHistory.
Fino a Chrome 114, questo criterio richiedeva l'impostazione del criterio SyncDisabled su true. A partire da Chrome 115, la configurazione di questo criterio disattiva la sincronizzazione per i rispettivi tipi di dati se "Chrome Sync" non viene disattivato impostando il criterio SyncDisabled e non viene disattivato BrowserSignin.
Se per qualche motivo l'eliminazione dei dati è stata avviata ma non è stata completata, i dati di navigazione verranno cancellati al successivo caricamento del profilo.
Se Google Chrome non si chiude correttamente (ad esempio, in caso di arresto anomalo del browser o del sistema operativo), i dati di navigazione non verranno cancellati poiché la chiusura del browser non è stata causata dalla chiusura di tutte le finestre del browser da parte dell'utente.
Consente di attivare la funzionalità Click-to-call che permette agli utenti di inviare numeri di telefono dai computer desktop Chrome ai dispositivi Android se eseguono l'accesso. Per ulteriori informazioni, leggi l'articolo del Centro assistenza all'indirizzo https://support.google.com/chrome/answer/9430554?hl=it.
Se questo criterio viene attivato, la funzionalità di invio di numeri di telefono ai dispositivi Android verrà attivata per gli utenti di Chrome.
Se questo criterio viene disattivato, la funzionalità di invio di numeri di telefono ai dispositivi Android verrà disattivata per gli utenti di Chrome.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, la funzionalità Click-to-call sarà attiva per impostazione predefinita.
Se il criterio viene impostato su "All" (valore 0) o se non viene configurato, gli utenti possono gestire i certificati. Se viene impostato su "None" (valore 2), gli utenti possono soltanto visualizzare i certificati, ma non possono gestirli.
Se il criterio viene impostato su "UserOnly" (valore 1), gli utenti possono gestire i certificati a livello di utente, ma non quelli a livello di dispositivo.
L'impostazione del criterio su Attivato impone la registrazione a Chrome Browser Cloud Management e blocca il processo di avvio di Google Chrome in caso di esito negativo.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o non viene impostato, Chrome Browser Cloud Management diventa facoltativo e non blocca il processo di avvio di Google Chrome in caso di esito negativo.
Questo criterio viene utilizzato su desktop dalla registrazione con criteri cloud in ambito macchina. Per ulteriori informazioni, vai all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a/answer/9301891?ref_topic=9301744.
La configurazione del criterio significa che Google Chrome cerca di registrarsi con Chrome Browser Cloud Management. Il valore del criterio è un token di registrazione che puoi recuperare da Google Admin console.
Per ulteriori informazioni, vai all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a/answer/9301891?ref_topic=9301744.
Se il criterio viene impostato su Enabled, in caso di conflitto il criterio relativo al cloud prevale sul criterio relativo alla piattaforma.
Se il criterio viene impostato su Disabled o se non viene configurato, in caso di conflitto il criterio relativo alla piattaforma prevale sul criterio relativo al cloud.
Questo criterio obbligatorio interessa i criteri relativi al cloud in ambito macchina.
Questo criterio è disponibile soltanto su Google Chrome e non ha effetto su Google Update.
Se il criterio viene impostato su Attivato, è possibile unire i criteri associati a un account Google Workspace ai criteri a livello di macchina.
È possibile unire soltanto i criteri derivanti da utenti sicuri. Un utente sicuro è affiliato all'organizzazione che gestisce il suo browser usando Chrome Browser Cloud Management. Tutti gli altri criteri a livello di utente verranno sempre ignorati.
I criteri da unire devono essere impostati anche nel criterio PolicyListMultipleSourceMergeList o PolicyDictionaryMultipleSourceMergeList. Questo criterio viene ignorato se non viene configurato nessuno dei due criteri sopra indicati.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Disattivato, non è possibile unire i criteri relativi al cloud a livello di utente ai criteri di altre fonti.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i criteri associati a un account Google Workspace hanno la precedenza in caso di conflitto con i criteri Chrome Browser Cloud Management.
Soltanto i criteri derivanti da utenti sicuri possono ottenere la precedenza. Un utente sicuro è affiliato all'organizzazione che gestisce il suo browser usando Chrome Browser Cloud Management. Tutti gli altri criteri a livello di utente hanno la precedenza per impostazione predefinita.
Il criterio può essere combinato con CloudPolicyOverridesPlatformPolicy. Se entrambi i criteri vengono attivati, anche quelli relativi al cloud degli utenti hanno la precedenza sui criteri relativi alla piattaforma in conflitto.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Disattivato, i criteri relativi al cloud degli utenti hanno la priorità per impostazione predefinita.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, vengono mostrati avvisi di sicurezza quando flag della riga di comando potenzialmente pericolosi vengono utilizzati per avviare Chrome.
Se il criterio viene disattivato, viene impedita la visualizzazione degli avvisi di sicurezza quando Chrome viene avviato con flag della riga di comando potenzialmente pericolosi.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su Attivato, consente gli aggiornamenti di tutti i componenti di Google Chrome.
Se viene impostato su Disattivato, gli aggiornamenti dei componenti vengono disattivati. Tuttavia, alcuni componenti sono esclusi da questo criterio: gli aggiornamenti dei componenti che non contengono codice eseguibile e che sono critici per la sicurezza del browser non verranno disattivati. Esempi di tali componenti includono gli elenchi revoche certificati e i filtri di sottorisorse.
Questo criterio consente di stabilire se all'utente è consentito salvare immagini su Google Photos direttamente dal menu contestuale. Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, all'utente è consentito salvare immagini su Google Photos dal menu contestuale. Se il criterio viene disattivato, gli utenti non vedono l'opzione nel menu contestuale. Questo criterio non impedisce agli utenti di salvare immagini su Google Photos utilizzando altri metodi diversi dal menu contestuale.
Migliora la produttività consentendo la visualizzazione di informazioni delle app e dei servizi Google sulle piattaforme di sistema di Google ChromeOS.
Se il servizio Google associato è attivo, verrà mostrata un'integrazione.
Se il criterio ContextualGoogleIntegrationsEnabled viene disattivato, verranno disattivati tutti i servizi, indipendentemente dalle impostazioni di questo criterio.
Se il criterio ContextualGoogleIntegrationsEnabled viene attivato o se non viene configurato, questo criterio può essere selezionato per i servizi.
Se questo criterio non viene configurato, verranno attivati tutti i servizi.
In caso contrario, verranno attivati solo i servizi selezionati.
Migliora la produttività consentendo la visualizzazione di informazioni delle app e dei servizi Google sulle piattaforme di sistema di Google ChromeOS.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, le integrazioni selezionate in ContextualGoogleIntegrationsConfiguration verranno attivate.
Se questo criterio viene disattivato, tutte le integrazioni verranno disattivate.
Se il criterio viene impostato su True o non viene impostato, la funzionalità Tocca per cercare sarà a disposizione degli utenti, che potranno scegliere se attivarla o disattivarla.
Se il criterio viene impostato su False, la funzionalità Tocca per cercare verrà disattivata completamente.
Google Chrome può indirizzare le richieste di creazione di passkey/WebAuthn direttamente al portachiavi iCloud su macOS 13.5 o versioni successive. Se la sincronizzazione del portachiavi iCloud non è stata ancora abilitata, all'utente verrà richiesto di eseguire l'accesso con iCloud oppure potrebbe essergli chiesto di attivare la sincronizzazione del portachiavi iCloud.
Se questo criterio viene impostato su "false", il portachiavi iCloud non verrà utilizzato per impostazione predefinita e verrà utilizzato il comportamento precedente (creazione della credenziale nel profilo Google Chrome). Gli utenti potranno comunque selezionare il portachiavi iCloud come opzione e visualizzare le credenziali del portachiavi iCloud durante l'accesso.
Se questo criterio viene impostato su "true", il portachiavi iCloud sarà predefinito ogni volta che la richiesta WebAuthn è compatibile con la scelta.
Se questo criterio non viene configurato, l'impostazione predefinita dipende da fattori come l'abilitazione di iCloud Drive e il fatto che l'utente abbia utilizzato o creato di recente una credenziale nel proprio profilo Google Chrome.
Se il criterio non viene configurato o se viene attivato, all'utente potrebbe essere mostrata la promozione dell'estensione fornitore di credenziali. Se viene disattivato, all'utente non viene mostrata la promozione dell'estensione fornitore di credenziali.
Questo criterio consente di configurare un'opzione locale che permette di disattivare i controlli dell'intercettazione DNS. Lo scopo dei controlli è cercare di scoprire se il browser è protetto da un proxy che reindirizza i nomi host sconosciuti.
Questo rilevamento potrebbe non essere necessario in un ambiente aziendale in cui la configurazione di rete è nota, perché causa del traffico DNS e HTTP all'avvio e a ogni modifica della configurazione DNS.
Se questo criterio non viene impostato o viene attivato, i controlli dell'intercettazione DNS vengono eseguiti. Se viene disattivato, i controlli non vengono eseguiti.
Questo criterio consente di impostare le dimensioni minime (in byte) dei dati negli appunti, che verranno controllate in base alle regole di limitazione relativa agli appunti definite nel criterio DataLeakPreventionRulesList. Se non viene configurato, l'impostazione predefinita è 0, il che significa che tutti i dati incollati dagli appunti verranno controllati secondo le regole configurate.
Questo criterio è un'opzione generica per tutte le regole definite nel criterio DataLeakPreventionRulesList. Se questo criterio viene impostato su Vero, viene attivata la generazione di rapporti in tempo reale degli eventi di prevenzione di fughe di dati. Se viene impostato su Falso o se non viene configurato, la generazione di rapporti viene disattivata. Le regole definite con limitazioni a livello ALLOW nel criterio DataLeakPreventionRulesList non genereranno rapporti sugli eventi in nessun caso.
Consente di configurare un elenco di regole per prevenire la fuga di dati su Google ChromeOS. La fuga di dati può verificarsi tramite le operazioni di copia e incolla dei dati, il trasferimento di file, la stampa, la condivisione schermo o l'acquisizione di screenshot e così via.
Ciascuna regola prevede quanto segue: - Un elenco di origini definite come URL. Tutti i dati delle origini saranno considerati dati riservati, a cui verranno applicate limitazioni. - Un elenco di destinazioni definite come URL o componenti, con i quali la condivisione dei dati riservati è consentita o meno. - Un elenco di limitazioni da applicare ai dati delle origini.
È possibile aggiungere regole per: - Controllare i dati degli appunti condivisi tra le origini e le destinazioni. - Controllare l'acquisizione di screenshot di tutte le origini. - Controllare la stampa di tutte le origini. - Controllare la Schermata privata quando le origini sono visibili. - Controllare la condivisione schermo di tutte le origini. - Controllare i file scaricati da tutte le origini quando vengono trasferiti alla destinazione. Funzionalità supportata su Google ChromeOS 108 e versioni successive.
Il livello di limitazione può essere impostato su BLOCK, ALLOW, REPORT o WARN. - Se il livello di limitazione è impostato su BLOCK, l'azione non sarà consentita. Se il criterio DataLeakPreventionReportingEnabled è impostato su True, l'azione bloccata verrà segnalata all'amministratore. - Se il livello di limitazione è impostato su ALLOW, l'azione sarà consentita. - Se il livello di limitazione è impostato su REPORT e il criterio DataLeakPreventionReportingEnabled è impostato su True, l'azione verrà segnalata all'amministratore. - Se il livello di limitazione è impostato su WARN, l'utente verrà avvisato e potrà scegliere se continuare o annullare l'azione. Se il criterio DataLeakPreventionReportingEnabled è impostato su True, la visualizzazione dell'avviso verrà segnalata all'amministratore; verrà segnalata anche la prosecuzione dell'azione.
Note: - La limitazione PRIVACY_SCREEN non blocca la capacità di attivare la Schermata privata, ma la applica in modo forzato quando la classe della limitazione è impostata su BLOCK. - Le destinazioni non possono essere vuote nel caso in cui una delle limitazioni sia CLIPBOARD o FILES, ma questo non fa alcuna differenza per le altre limitazioni. - Le destinazioni DRIVE e USB vengono ignorate per la limitazione CLIPBOARD. - I pattern URL devono avere il formato indicato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format.
Se il criterio non viene configurato, non sarà applicata alcuna limitazione.
Se il criterio è impostato su True, all'avvio Google Chrome verifica sempre di essere il browser predefinito e, se possibile, si registra automaticamente. Se il criterio è impostato su False, Google Chrome non verifica mai di essere il browser predefinito e disattiva i controlli degli utenti per questa opzione.
Se il criterio non è configurato, Google Chrome consente agli utenti di controllare se è impostato come browser predefinito e, in caso contrario, se devono essere visualizzate le notifiche per gli utenti.
Nota per gli amministratori di Microsoft®Windows®: la configurazione di questa impostazione funziona solo con le macchine che eseguono Windows 7. Per le versioni successive, è necessario eseguire il deployment di un file con associazioni di applicazioni predefinite che imposti Google Chrome come gestore dei protocolli https e http (e facoltativamente del protocollo ftp e di altri formati di file). Consulta la guida di Chrome (https://support.google.com/chrome?p=make_chrome_default_win).
La configurazione del criterio modifica la directory predefinita in cui Chrome scarica i file, che però gli utenti possono modificare.
Se il criterio non viene configurato, Chrome utilizza la directory predefinita specifica della piattaforma.
Questo criterio non ha effetto se viene configurato il criterio DownloadDirectory.
Nota. Vedi l'elenco di variabili che puoi utilizzare: https://www.chromium.org/administrators/policy-list-3/user-data-directory-variables.
Questo criterio consente agli amministratori di specificare le app che fungono da gestori predefiniti per le rispettive estensioni dei file su Google ChromeOS che gli utenti non possono modificare.
Per tutte le estensioni dei file non specificate nel criterio, gli utenti sono liberi di impostare le loro impostazioni predefinite riguardo al normale flusso di lavoro.
Specifica app di Chrome tramite il relativo ID, ad esempio pjkljhegncpnkpknbcohdijeoejaedia; app web tramite l'URL utilizzato in WebAppInstallForceList, ad esempio https://google.com/maps; app per Android tramite il relativo nome di pacchetto, ad esempio com.google.android.gm; app web di sistema tramite il relativo nome in snake case, ad esempio projector; attività virtuali tramite il relativo nome designato preceduto da VirtualTask/, ad esempio VirtualTask/microsoft-office. App web isolate tramite il relativo ID pacchetto web, ad esempio egoxo6biqdjrk62rman4vvr5cbq2ozsyydig7jmdxcmohdob2ecaaaic.
Tieni presente che le app DEVONO dichiararsi come gestori di file per le estensioni dei file specificate nel manifest affinché la voce del criterio abbia effetto (ossia il criterio NON estende le funzionalità di app esistenti).
Se il criterio non viene configurato, Google ChromeOS può selezionare gestori predefiniti in base alla logica interna.
Questo criterio può essere utilizzato anche per specificare le app Android come gestori di file predefiniti.
Consente di attivare l'utilizzo di un provider di ricerca predefinito nel menu contestuale.
Se il criterio viene disattivato, la voce del menu contestuale di ricerca che si basa sul tuo provider di ricerca predefinito non è disponibile.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, la voce del menu contestuale per il tuo provider di ricerca predefinito è disponibile.
Il valore del criterio viene applicato solo se il criterio DefaultSearchProviderEnabled viene attivato e non è applicabile in caso contrario.
Questo criterio determina il comportamento della rimappatura del tasto Canc nella pagina secondaria "Rimappa i tasti". La pagina secondaria "Rimappa i tasti" consente agli utenti di personalizzare i tasti della tastiera. Se abilitato, questo criterio impedisce agli utenti di personalizzare queste rimappature specifiche. Se il criterio non viene configurato, le scorciatoie basate sul tasto Ricerca saranno quelle predefinite e agli utenti sarà consentita la configurazione.
Se il criterio viene impostato su Vero o se non viene configurato, gli utenti possono condividere o salvare la pagina web corrente utilizzando le azioni fornite dall'hub di condivisione desktop. L'hub di condivisione è accessibile tramite un'icona omnibox o il menu con tre puntini.
Se il criterio viene impostato su Falso, l'icona di condivisione viene rimossa da omnibox e la voce dal menu con tre puntini.
Se il criterio viene impostato su 0 (valore predefinito), è possibile accedere agli strumenti per sviluppatori e alla console JavaScript, ma non se ci sono estensioni installate in base ai criteri aziendali o, dalla versione 114 e se si tratta di un utente gestito, estensioni integrate nel browser. Se il criterio viene impostato su 1, è possibile accedere agli strumenti per sviluppatori e alla console JavaScript in ogni caso, anche se ci sono estensioni installate in base ai criteri aziendali. Se il criterio viene impostato su 2, non è possibile accedere agli strumenti per sviluppatori, né esaminare gli elementi dei siti web.
Questa impostazione disattiva anche le scorciatoie da tastiera e le voci dei menu o dei menu contestuali per aprire gli strumenti per sviluppatori o la console JavaScript.
A partire dalla versione 99 di Google Chrome, questa impostazione consente anche di controllare i punti di ingresso per la funzionalità "Visualizza il codice sorgente della pagina". Se imposti questo criterio su "DeveloperToolsDisallowed" (valore 2), gli utenti non possono accedere alla visualizzazione del codice sorgente tramite scorciatoia da tastiera o il menu contestuale. Per bloccare completamente la visualizzazione del codice sorgente, devi anche aggiungere "view-source:*" al criterio URLBlocklist.
A partire dalla versione 119 di Google Chrome, questa impostazione consente anche di stabilire se è possibile attivare e utilizzare la modalità sviluppatore per le app web isolate.
A partire dalla versione 128 di Google Chrome, questa impostazione non controllerà la modalità sviluppatore nella pagina delle estensioni se è impostato il criterio ExtensionDeveloperModeSettings.
Questa norma consente di controllare anche l'accesso alle Opzioni sviluppatore di Android. Se la norma viene impostata su "DeveloperToolsDisallowed" (valore 2), gli utenti non potranno accedere alle Opzioni sviluppatore. Se la norma viene impostata su un altro valore o non viene impostata, gli utenti potranno accedere alle Opzioni sviluppatore toccando sette volte il numero di build nell'app Impostazioni di Android.
Questa norma è stata ritirata in M68; usa la norma DeveloperToolsAvailability.
Consente di disattivare gli Strumenti per sviluppatori e la console JavaScript.
Se questa impostazione viene attivata, gli Strumenti per sviluppatori non saranno accessibili e non sarà più possibile esaminare gli elementi del sito web. Le eventuali scorciatoie da tastiera e le voci dei menu contestuali o di altri menu che consentono di aprire gli Strumenti per sviluppatori o la console JavaScript verranno disattivate.
Se questa opzione viene disattivata o non viene impostata sarà possibile utilizzare gli Strumenti per sviluppatori e la console JavaScript.
Se la norma DeveloperToolsAvailability viene impostata, il valore della norma DeveloperToolsDisabled viene ignorato.
Questa norma controlla anche l'accesso alle Opzioni sviluppatore di Android. Se la norma viene impostata su true, gli utenti non possono accedere alle Opzioni sviluppatore. Se la norma viene impostata su false o non viene impostata, gli utenti possono accedere alle Opzioni sviluppatore toccando sette volte il numero di build nell'app Impostazioni di Android.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, gli utenti possono attivare o disattivare il Bluetooth.
Se il criterio viene disattivato, Google ChromeOS disattiva il Bluetooth e gli utenti non possono attivarlo.
Nota: per attivare il Bluetooth, gli utenti devono scollegarsi ed effettuare nuovamente l'accesso.
Se questo criterio viene disattivato, impedisce agli amministratori aziendali di connettersi a dispositivi Google ChromeOS gestiti quando non è presente alcun utente sul dispositivo.
Questo criterio non influisce sugli altri scenari di accesso remoto.
Questo criterio non è efficace se viene attivato, lasciato vuoto o se non viene configurato.
Se questo criterio viene disattivato o se non viene configurato, tutte le impostazioni di visualizzazione configurate nella sessione Ospite gestita verranno reimpostate al termine della sessione. Se questo criterio viene impostato su Vero, le proprietà di visualizzazione verranno memorizzate dopo la chiusura della sessione Ospite gestita.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti dei dispositivi aziendali possono riscattare le offerte tramite la registrazione a Google ChromeOS.
Se viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono riscattare tali offerte.
Questo criterio consente agli amministratori di configurare i servizi Bluetooth a cui Google ChromeOS si può connettere.
Se questo criterio viene configurato, Google ChromeOS consente agli utenti di connettersi esclusivamente ai servizi Bluetooth specificati, a meno che l'elenco non sia vuoto, nel qual caso è possibile utilizzare tutti i servizi. Gli ID univoci universali prenotati da Bluetooth SIG possono essere rappresentati come '0xABCD' o 'ABCD'. Gli ID univoci universali personalizzati possono essere rappresentati come 'AAAAAAAA-BBBB-CCCC-DDDD-EEEEEEEEEEEE'. Gli ID univoci universali non distinguono tra maiuscole e minuscole. Se questo criterio non viene configurato, gli utenti possono connettersi a qualsiasi servizio Bluetooth.
La configurazione del criterio consente alle origini elencate di ottenere gli attributi dei dispositivi (ad es. numero di serie, nome host) utilizzando l'API Device Attributes.
Le origini devono corrispondere alle applicazioni web con installazione forzata tramite il criterio WebAppInstallForceList o IsolatedWebAppInstallForceList (dalla versione 125) o configurate come app kiosk. Per le specifiche dell'API Device Attributes, visita la pagina https://wicg.github.io/WebApiDevice/device_attributes.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi (dalla versione 127), visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
La configurazione del criterio consente di accedere agli URL elencati durante l'autenticazione (ad es. nella schermata di accesso e nella schermata di blocco), sotto forma di eccezioni a DeviceAuthenticationURLBlocklist. Leggi la descrizione del criterio per conoscere il formato delle voci di questo elenco. Ad esempio, se imposti il criterio DeviceAuthenticationURLBlocklist su *, tutte le richieste verranno bloccate e puoi utilizzare questo criterio per consentire l'accesso a un elenco limitato di URL. Utilizzalo per aprire le eccezioni di alcuni schemi, sottodomini di altri domini, porte o percorsi specifici utilizzando il formato specificato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format. Il filtro più specifico consente di determinare se un URL è bloccato o consentito. Il criterio DeviceAuthenticationURLAllowlist ha la precedenza sul criterio DeviceAuthenticationURLBlocklist. Per questo criterio è possibile definire al massimo 1000 voci.
Se il criterio non viene configurato, non sono consentite eccezioni a DeviceAuthenticationURLBlocklist.
La configurazione del criterio impedisce il caricamento delle pagine web con URL vietati durante l'autenticazione utente (ad es. nella schermata di accesso e nella schermata di blocco). Fornisce un elenco di pattern URL che specificano gli URL vietati. Se il criterio non viene configurato, nessun URL è vietato durante l'autenticazione. I pattern URL devono avere il formato indicato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format.
Le eccezioni a questi pattern possono essere definite nel criterio correlato DeviceAuthenticationURLAllowlist.
Determinati URL sono necessari per la buona riuscita dell'autenticazione, incluso accounts.google.com, quindi non devono essere bloccati se è richiesto l'accesso online.
Nota: questo criterio non si applica agli URL JavaScript in-page con caricamento dinamico dei dati. Se hai bloccato example.com/abc, example.com potrebbe comunque caricarlo utilizzando XMLHTTPRequest.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google ChromeOS impedisce al dispositivo di avviare la modalità sviluppatore.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, la modalità sviluppatore continua a essere disponibile per il dispositivo.
Questa norma consente di controllare esclusivamente la modalità sviluppatore di Google ChromeOS. Se vuoi impedire l'accesso alle Opzioni sviluppatore Android, devi impostare la norma DeveloperToolsDisabled.
La configurazione di questo criterio consente di specificare quali varianti è possibile applicare su un dispositivo Google ChromeOS gestito dall'azienda.
Le varianti forniscono un mezzo per apportare modifiche a Google ChromeOS senza inviare una nuova versione, attivando o disattivando in modo selettivo le funzionalità già esistenti. Per ulteriori informazioni, vai all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=Manage_the_Chrome_variations_framework.
Se viene impostato VariationsEnabled (valore 0) o se il criterio non viene configurato, è possibile applicare tutte le varianti a Google ChromeOS.
Se viene impostato CriticalFixesOnly (valore 1), è possibile applicare a Google ChromeOS soltanto le varianti considerate correzioni fondamentali per la sicurezza o la stabilità.
Se viene impostato VariationsDisabled (valore 2), non è possibile applicare al browser tutte le varianti nella schermata di accesso. Questa modalità potrebbe impedire agli sviluppatori di Google ChromeOS di fornire tempestivamente correzioni fondamentali per la sicurezza ed è pertanto sconsigliata.
Consente acquisizioni di pacchetti di rete sul dispositivo per il debug.
Se il criterio è impostato su vero o se non è configurato, l'utente può eseguire acquisizioni di pacchetti di rete sul dispositivo. Se è impostato su falso, l'acquisizione di pacchetti di rete non è disponibile sul dispositivo.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio consente di impostare un elenco di contenuti scaricabili (DLC) da scaricare il prima possibile. I contenuti scaricati saranno poi disponibili per tutti gli utenti sul dispositivo.
Questo è utile quando l'amministratore sa che probabilmente gli utenti del dispositivo useranno una funzionalità che richiede la presenza dei contenuti scaricabili.
Se il criterio viene impostato su Vero o se non viene configurato, gli eventi, la telemetria e le informazioni possono essere segnalati alla Pipeline di reporting criptato. Se il criterio viene impostato su Falso, la Pipeline di reporting criptato viene disabilitata.
Questa norma non influisce sulla registrazione effettuata da Android.
Questo criterio consente di controllare l'attivazione della funzionalità EphemeralNetworkPolicies. Se questo criterio viene impostato su true, le voci di DeviceOpenNetworkConfiguration RecommendedValuesAreEphemeral e UserCreatedNetworkConfigurationsAreEphemeral verranno rispettate. Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su false, i criteri di rete menzionati verranno rispettati soltanto se è attiva la funzionalità EphemeralNetworkPolicies. Questo criterio viene rimosso se la funzionalità EphemeralNetworkPolicies è attiva per impostazione predefinita.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su true, la decodifica video verrà eseguita con accelerazione hardware, se disponibile.
Se il criterio viene impostato su false, la decodifica video non verrà mai eseguita con accelerazione hardware.
La disattivazione della decodifica video con accelerazione hardware non è consigliata poiché determina un carico maggiore sulla CPU che, a sua volta, incide negativamente sulle prestazioni del dispositivo e sul consumo della batteria.
Questo criterio consente di stabilire se la mappatura migliorata delle scorciatoie da tastiera internazionali è attivata. Questa funzionalità garantisce che le scorciatoie da tastiera funzionino in modo coerente con i layout delle tastiere internazionali e le scorciatoie precedenti deprecate.
Se questo criterio viene disattivato, le scorciatoie da tastiera internazionali migliorate vengono disabilitate. Se viene attivato, le scorciatoie da tastiera internazionali migliorate vengono abilitate. Se non viene configurato, questo criterio viene attivato per i dispositivi gestiti e per i dispositivi di proprietà del consumatore. Tieni presente che questo criterio è temporaneo per consentire agli utenti gestiti di poter ancora utilizzare le scorciatoie precedenti deprecate. Verrà ritirato quando le scorciatoie da tastiera personalizzate saranno disponibili.
Se il criterio viene impostato su uno dei valori indicati, per impostazione predefinita il colore di retroilluminazione della tastiera del dispositivo viene applicato durante l'accesso dell'utente.
Questo criterio consente di controllare se attivare o meno l'implementazione di AES Keylocker per la crittografia dello spazio di archiviazione degli utenti, se è supportata, per le home page degli utenti dm-crypt su ChromeOS.
Questo criterio viene applicato soltanto alle home page degli utenti che usano dm-crypt per la crittografia. Le home page degli utenti precedenti (che non usano dm-crypt) non supportano l'uso di AES Keylocker e per impostazione predefinita usano AESNI.
Se il valore di questo criterio cambia, è possibile accedere alle home page degli utenti dm-crypt esistenti usando l'implementazione della crittografia configurata nel criterio perché le implementazioni AES sono compatibili. Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, per la crittografia dello spazio di archiviazione degli utenti per le home page degli utenti dm-crypt viene usato AESNI per impostazione predefinita.
Imposta il livello di accesso alla geolocalizzazione a livello di dispositivo per il sistema Google ChromeOS, che viene applicato prima dell'accesso dell'utente. Dopo l'accesso, gli utenti possono controllare il livello di accesso alla geolocalizzazione tramite le impostazioni per utente.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Allow, l'accesso alla geolocalizzazione nella schermata di accesso sarà consentito per i dispositivi gestiti. Se viene inviato un valore del criterio non valido, l'accesso viene reimpostato su Disallow. Per i dispositivi non gestiti il valore è sempre Allow.
AVVISO: fai attenzione quando modifichi questa impostazione perché potrebbe violare altri criteri che riguardano la geolocalizzazione (ad es. SystemTimezoneAutomaticDetection). In particolare, se questo criterio viene impostato su Disallow, le opzioni TimezoneAutomaticDetectionSendWiFiAccessPoints e TimezoneAutomaticDetectionSendAllLocationInfo del criterio SystemTimezoneAutomaticDetection non funzioneranno correttamente e nella schermata di Log-in verrà usata soltanto la risoluzione della posizione basata sull'IP.
Imposta il pulsante destro come pulsante principale del mouse.
Se questo criterio viene attivato, il pulsante destro del mouse sarà sempre il pulsante principale nella schermata di accesso.
Se questo criterio viene disattivato, il pulsante sinistro del mouse sarà sempre il pulsante principale nella schermata di accesso.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente il pulsante principale sulla pagina di accesso sarà il pulsante sinistro del mouse, ma l'utente può cambiarlo in qualsiasi momento.
Questo criterio consente di elencare gli URL che specificano i siti a cui viene concessa automaticamente l'autorizzazione di accesso a un dispositivo HID con gli ID fornitore e prodotto indicati nella schermata di accesso. Ogni elemento nell'elenco richiede entrambi i campi devices e urls per essere valido, altrimenti viene ignorato. Ogni elemento nel campo devices deve avere un campo vendor_id e potrebbe avere un campo product_id. Se il campo product_id viene omesso, il criterio può corrispondere a qualsiasi dispositivo con l'ID fornitore specificato. Un elemento con un campo product_id senza un campo vendor_id non è valido e viene ignorato.
Se il criterio non viene configurato, viene utilizzato il valore predefinito globale per tutti i siti (nessun accesso automatico).
La configurazione del criterio consente di elencare i pattern URL che specificano i siti a cui viene concessa automaticamente l'autorizzazione di accesso a un dispositivo USB con gli ID fornitore e prodotto indicati nella schermata di accesso. Perché il criterio sia valido, ogni elemento nell'elenco richiede entrambi i campi devices e urls. Ogni elemento nel campo devices può avere un campo vendor_id e un campo product_id. Se il campo vendor_id non viene specificato, il criterio può corrispondere a qualsiasi dispositivo. Se il campo product_id non viene specificato, il criterio può corrispondere a qualsiasi dispositivo con l'ID fornitore specificato. Un criterio con un campo product_id senza un campo vendor_id non è valido.
Il modello di autorizzazioni USB consentirà all'URL specificato di accedere al dispositivo USB come origine di primo livello. Se i frame incorporati devono accedere ai dispositivi USB, per concedere l'accesso è necessario usare l'intestazione "usb" del criterio feature-policy. Se l'URL non è valido, il criterio viene ignorato.
Deprecato. Il modello di autorizzazioni USB supportava la specifica di entrambi gli URL richiedente e di incorporamento. Questo modello è deprecato e supportato soltanto per la compatibilità con le versioni precedenti nel seguente modo: se vengono specificati entrambi gli URL richiedente e di incorporamento, all'URL di incorporamento verrà concessa l'autorizzazione come origine di primo livello, mentre l'URL richiedente verrà ignorato completamente.
Se il criterio non viene configurato, viene utilizzato il valore predefinito globale per tutti i siti (nessun accesso automatico).
Impostare il criterio significa che i criteri relativi ai dispositivi specificati vengono ignorati (si usano le impostazioni predefinite di questi criteri) durante gli intervalli indicati. I criteri relativi ai dispositivi vengono applicati di nuovo da Google Chrome all'inizio o alla fine del periodo del criterio. L'utente viene avvisato e deve disconnettersi quando questo periodo e le impostazioni dei criteri relativi ai dispositivi cambiano (ad esempio, quando un utente accede con un account non autorizzato).
Se questo criterio viene disattivato, l'utente non potrà collegare completamente il proprio dispositivo periferico Thunderbolt/USB4 tramite tunneling PCIe.
Se viene attivato, l'utente potrà collegare completamente il proprio dispositivo periferico Thunderbolt/USB4 tramite tunneling PCIe.
Se non viene configurato, verrà impostato su falso per impostazione predefinita e l'utente potrà selezionare lo stato che preferisce (vero/falso) per questa impostazione.
L'impostazione del criterio specifica il periodo in millisecondi durante il quale il servizio di gestione dei dispositivi viene interrogato per informazioni sui criteri relativi ai dispositivi. I valori validi vanno da 1.800.000 (30 minuti) a 86.400.000 (1 giorno). I valori che non rientrano in questo intervallo verranno bloccati al relativo limite.
Se il criterio non viene impostato, Google ChromeOS usa il valore predefinito di 3 ore.
Nota: le notifiche relative ai criteri forzano un aggiornamento quando cambiano i criteri, rendendo quindi superflui aggiornamenti più frequenti. Quindi, se la piattaforma supporta queste notifiche, il ritardo dell'aggiornamento verrà impostato su 24 ore (vengono ignorati tutti i valori predefiniti e il valore di questo criterio).
Questo criterio a livello di dispositivo consente di configurare se Google ChromeOS offrirà un algoritmo di accordo chiave post-quantistico in TLS utilizzando lo standard ML-KEM NIST. Prima di Google ChromeOS versione 131, l'algoritmo era Kyber, un'iterazione bozza precedente dello standard. In questo modo, i server di supporto possono proteggere il traffico degli utenti dalla decrittografia successiva dei computer quantistici.
Se questo criterio viene attivato, Google ChromeOS offrirà un accordo chiave post-quantistico nelle connessioni TLS. Il traffico degli utenti sarà poi protetto dai computer quantistici durante la comunicazione con i server compatibili.
Se questo criterio viene disattivato, Google ChromeOS non offrirà un accordo chiave post-quantistico nelle connessioni TLS. In questo modo, il traffico degli utenti non verrà protetto dai computer quantistici.
Se questo criterio non viene configurato, Google ChromeOS seguirà la procedura di implementazione predefinita per l'offerta di un accordo chiave post-quantistico.
L'offerta di Kyber è compatibile con le versioni precedenti. I server TLS e il middleware di rete esistenti dovrebbero ignorare la nuova opzione e continuare a selezionare le opzioni precedenti.
Tuttavia, i dispositivi che non implementano correttamente TLS potrebbero non funzionare correttamente se viene offerta la nuova opzione. Ad esempio, potrebbero disconnettersi in risposta a opzioni non riconosciute o ai messaggi di dimensioni maggiori che ne derivano. Questi dispositivi non sono adatti alla tecnologia post-quantistica e interferiranno con la relativa transizione di un'azienda. In questo caso, gli amministratori dovrebbero contattare il fornitore per risolvere il problema.
Questo criterio è una misura temporanea e verrà rimosso in un momento successivo alla versione 141 di Google ChromeOS. Potrebbe essere attivato per consentirti di testare i problemi e potrebbe essere disattivato durante la risoluzione di questi ultimi.
Se vengono impostati sia questo criterio sia il criterio PostQuantumKeyAgreementEnabled, questo criterio avrà la precedenza.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, la funzione Powerwash può essere attivata da un dispositivo.
Se viene impostato su Disattivato, la funzione non può essere attivata da un dispositivo. Si può verificare un'eccezione per l'attivazione della funzione Powerwash, se il criterio TPMFirmwareUpdateSettings viene impostato su un valore che consente l'aggiornamento del firmware TPM, ma tale firmware non è ancora stato aggiornato.
Quirks Server fornisce file di configurazione specifici per l'hardware, ad esempio profili ICC per regolare la calibrazione del monitor.
Quando questa norma è impostata su false, il dispositivo non proverà a contattare Quirks Server per scaricare i file di configurazione.
Se questa norma è impostata su true o non è configurata, allora Google ChromeOS contatterà automaticamente Quirks Server e scaricherà i file di configurazione, se disponibili, e li archivierà sul dispositivo. Questi file potrebbero essere usati, ad esempio, per migliorare la qualità del display dei monitor collegati.
Se è impostato su ArcSession, questo criterio forza il riavvio del dispositivo all'uscita dell'utente se Android è stato avviato. Quando è impostato su ArcSessionOrVMStart, questo criterio forza il riavvio del dispositivo all'uscita dell'utente se Android o una VM sono stati avviati. Se è impostato su Sempre, forza il riavvio del dispositivo a ogni uscita dell'utente. Se non è impostato, non sortisce alcun effetto e non viene forzato alcun riavvio all'uscita dell'utente. Lo stesso accade se è impostato su Mai. Questo criterio ha effetto solo per gli utenti non affiliati.
Se questo criterio viene impostato su "lts" consente al dispositivo di ricevere aggiornamenti LTS (assistenza a lungo termine).
Il criterio viene applicato soltanto alle sessioni ospite gestite. Deve essere attivato per consentire il cambio di utente all'interno della sessione nella modalità di workstation condivisa di Imprivata. Se il criterio viene impostato su Vero, vengono sostituiti forzatamente alcuni criteri per le funzionalità, che memorizzano dati utente sensibili e non vengono gestite tramite il meccanismo di pulizia usato per il cambio di utente all'interno della sessione con la modalità di workstation condivisa di Imprivata. Se il criterio viene impostato su Falso o se non viene configurato, i criteri non vengono sostituiti.
Consente di impostare una programmazione personalizzata per il riavvio dei dispositivi. Se viene impostato su Vero, il dispositivo verrà riavviato in base alla programmazione. Il criterio deve essere rimosso per annullare ulteriori riavvii programmati.
Nelle sessioni utente e nelle sessioni Ospite si applica quanto segue:
* Gli utenti vengono informati che il riavvio avverrà un'ora prima dell'orario programmato. Hanno la possibilità di riavviare il dispositivo o aspettare il riavvio programmato. Il riavvio programmato non può essere posticipato.
* Il periodo di tolleranza è di un'ora dall'avvio del dispositivo. I riavvii programmati vengono ignorati durante questo periodo e riprogrammati per il giorno, la settimana o il mese successivi, a seconda dell'impostazione.
Nelle sessioni kiosk non sono previsti periodi di tolleranza e non vengono inviate notifiche relative al riavvio.
Consente di impostare una pianificazione personalizzata per verificare la presenza di aggiornamenti. La scelta è valida per tutti gli utenti e per tutte le interfacce sul dispositivo. Dopo aver impostato il criterio, il dispositivo controllerà se ci sono aggiornamenti disponibili in base alla pianificazione. Il criterio deve essere rimosso per annullare ulteriori controlli pianificati della disponibilità di aggiornamenti.
Consente di attivare o di disattivare una notifica quando lo spazio sul disco è in esaurimento. La scelta si applica a tutti gli utenti sul dispositivo.
Se il criterio viene impostato su Attivato, viene mostrata una notifica quando lo spazio rimanente sul disco è in esaurimento.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, non viene mostrata alcuna notifica relativa allo spazio sul disco in esaurimento.
Se il dispositivo non è gestito o se è presente un solo utente, il criterio viene ignorato e la notifica viene sempre visualizzata.
Se sono presenti diversi account utente su un dispositivo gestito, la notifica viene visualizzata soltanto se il criterio è stato attivato.
Questo criterio consente di controllare l'impostazione "Usa l'Avvio app/il tasto Ricerca per modificare il comportamento dei tasti funzione". Questa impostazione consente agli utenti di tenere premuto il tasto Avvio app per spostarsi tra i tasti funzione e i tasti della fila superiore del sistema.
Se questo criterio non viene configurato, gli utenti possono scegliere liberamente il valore dell'impostazione "Usa l'Avvio app/il tasto Ricerca per modificare il comportamento dei tasti funzione". Se questo criterio viene disattivato, l'Avvio app/il tasto Ricerca non sarà in grado di modificare il comportamento dei tasti funzione e questa impostazione non sarà modificabile dagli utenti. Se questo criterio viene attivato, il l'Avvio app/il tasto Ricerca potrà modificare il comportamento dei tasti funzione e questa impostazione non sarà modificabile dagli utenti.
Questa impostazione consente di raccogliere dati di rilevamento del rendimento a livello di sistema usando il servizio di tracciamento del sistema.
Se questo criterio viene disattivato, l'utente non può raccogliere dati di rilevamento a livello di sistema usando il servizio di tracciamento del sistema. Se questo criterio viene attivato, l'utente può raccogliere dati di rilevamento a livello di sistema usando il servizio di tracciamento del sistema. Se non viene configurato, questo criterio viene disattivato per i dispositivi gestiti e attivato per i dispositivi di proprietà del consumatore. Tieni presente che l'impostazione di questo criterio su Disattivato comporta soltanto la disattivazione della raccolta dei dati di rilevamento a livello di sistema. Questo criterio non ha effetto sulla raccolta dei dati di rilevamento del browser.
Se il criterio è impostato su true (o se HardwareAccelerationModeEnabled è impostato su false), le pagine web non possono accedere all'API WebGL e i plug-in non possono usare l'API Pepper 3D.
Se il criterio è impostato su false o non viene configurato, le pagine web possono usare l'API WebGL e i plug-in possono usare l'API Pepper 3D, ma le impostazioni predefinite del browser potrebbero comunque richiedere argomenti della riga di comando per usare queste API.
Se il criterio viene impostato su Attivato, gli screenshot acquisiti con scorciatoie da tastiera o API di estensioni non sono consentiti. Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, gli screenshot sono consentiti.
Tieni presente che su Microsoft® Windows®, macOS e Linux gli screenshot acquisiti con applicazioni del sistema operativo o di terze parti sono consentiti.
Questo criterio è deprecato, al suo posto utilizza URLBlocklist.
Disattiva in Google Chrome gli schemi di protocollo elencati.
Gli URL che utilizzano uno schema riportato nell'elenco non verranno caricati e non potranno essere raggiunti.
Se questo criterio non viene impostato o se l'elenco è vuoto, sarà possibile accedere a tutti gli schemi in Google Chrome.
L'impostazione del criterio determina l'utilizzo da parte di Google Chrome della directory che fornisci per l'archiviazione dei file memorizzati nella cache sul disco, indipendentemente dalla specificazione del flag --disk-cache-dir da parte degli utenti.
Se il criterio non viene impostato, Google Chrome utilizza la directory della cache predefinita, ma gli utenti possono modificare l'impostazione tramite il flag della riga di comando --disk-cache-dir.
Google Chrome gestisce i contenuti della directory principale di un volume. Per prevenire la perdita di dati o altri errori, non impostare questo criterio nella directory principale né sulle directory utilizzate per altri scopi. Vedi le variabili che puoi utilizzare (https://www.chromium.org/administrators/policy-list-3/user-data-directory-variables).
Se il criterio viene impostato su Nessuno, Google Chrome usa la dimensione predefinita della cache per l'archiviazione dei file memorizzati nella cache sul disco. Gli utenti non possono modificare l'impostazione.
Se il criterio viene configurato, Google Chrome usa la dimensione della cache da te fornita, indipendentemente dalla specificazione del flag --disk-cache-size da parte degli utenti. I valori inferiori ad alcuni megabyte vengono arrotondati.
Se non viene configurato, Google Chrome usa la dimensione predefinita. Gli utenti possono modificare l'impostazione usando il flag --disk-cache-size.
Nota: il valore specificato in questo criterio viene usato come hint per diversi sottosistemi della cache nel browser. Pertanto il consumo totale corrente del disco di tutte le cache sarà superiore, ma all'interno dello stesso ordine di grandezza specificato dal valore.
Consente di controllare la modalità del resolver di DNS over HTTPS. Tieni presente che questo criterio imposta solo la modalità predefinita per ciascuna query. La modalità può essere ignorata per tipi speciali di query, ad esempio le richieste di risoluzione del nome host del server DNS over HTTPS.
La modalità "off" disattiverà DNS over HTTPS.
La modalità "automatic" invierà prima le query DNS over HTTPS se è disponibile un server DNS over HTTPS e potrebbe eseguire il fallback inviando query non sicure in caso di errore.
La modalità "secure" invierà solo query DNS over HTTPS e non sarà in grado fornire una risoluzione in caso di errore.
Su Android Pie e versioni successive, se DNS over TLS è attivo, Google Chrome non invierà richieste DNS non sicure.
Se questo criterio non viene impostato, il browser potrebbe inviare richieste DNS over HTTPS a un resolver associato al resolver di sistema configurato dall'utente.
Il modello URI del resolver DNS over HTTPS desiderato. Per specificare diversi resolver DNS over HTTPS, separa i modelli URI corrispondenti con gli spazi.
Se il criterio DnsOverHttpsMode viene impostato su "secure", questo criterio deve essere impostato e non può essere vuoto. Soltanto su Google ChromeOS è necessario impostare questo criterio o il criterio DnsOverHttpsTemplatesWithIdentifiers, altrimenti la risoluzione DNS non andrà a buon fine.
Se il criterio DnsOverHttpsMode viene impostato su "automatic" e questo criterio viene configurato, verranno usati i modelli URI specificati; se questo criterio non viene configurato, verranno usate le mappature impostate come hardcoded per cercare di eseguire l'upgrade del resolver DNS attuale dell'utente a un resolver DoH gestito dallo stesso fornitore.
Se il modello URI contiene una variabile dns, per le richieste al resolver verrà usato il metodo GET; in caso contrario verrà usato il metodo POST per le richieste.
I modelli con formato errato verranno ignorati.
Questo criterio consente di specificare le estensioni a cui è consentito ignorare le finestre di dialogo di conferma quando utilizzano le funzioni chrome.documentScan.getScannerList() e chrome.documentScan.startScan() di Document Scanning API.
Se il criterio viene impostato un elenco non vuoto ed è presente un'estensione, le relative finestre di dialogo per la conferma della scansione, in genere mostrate all'utente quando vengono chiamate le funzioni chrome.documentScan.getScannerList() o chrome.documentScan.startScan(), verranno soppresse.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato un elenco vuoto, all'utente verranno mostrate finestre di dialogo per la conferma della scansione quando vengono chiamate le funzioni chrome.documentScan.getScannerList() o chrome.documentScan.startScan().
Se questo criterio viene impostato su false, la segnalazione di dati diagnostici relativi all'attendibilità dei domini viene disattivata e non vengono inviati dati a Google. Se questo criterio viene impostato su true o se non viene configurato, la segnalazione di dati diagnostici relativi all'attendibilità dei domini ha lo stesso comportamento di MetricsReportingEnabled per Google Chrome o DeviceMetricsReportingEnabled per Google ChromeOS.
Se il criterio viene impostato, viene impostata anche la directory utilizzata da Chrome per il download dei file. Viene utilizzata la directory fornita, indipendentemente dal fatto che gli utenti ne specifichino una o abbiano attivato il flag da richiedere ogni volta per il percorso di download.
Questo criterio sostituisce il criterio DefaultDownloadDirectory.
Se il criterio non viene configurato, Chrome utilizzerà la directory predefinita per il download, che gli utenti potranno modificare.
Su Google ChromeOS è possibile impostarlo solo sulle directory di Google Drive.
Nota: vedi l'elenco di variabili che puoi utilizzare (https://www.chromium.org/administrators/policy-list-3/user-data-directory-variables).
Questa norma non influisce sulle app Android, che utilizzano sempre la directory per i download predefinita e non possono accedere ai file scaricati da Google ChromeOS in una directory per i download non predefinita.
Questo criterio consente di stabilire se all'utente è consentito salvare file su Google Drive direttamente da Gestione dei download. Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, all'utente è consentito salvare file su Google Drive da Gestione dei download. Se viene disattivato, gli utenti non visualizzano l'opzione in Gestione dei download. Questo criterio non impedisce agli utenti di salvare file su Google Drive utilizzando metodi diversi da Gestione dei download.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non potranno bypassare le decisioni relative alla sicurezza dei download.
In Chrome ci sono tanti tipi di avvisi relativi ai download, suddivisi approssimativamente nelle seguenti categorie (scopri di più sui risultati di Navigazione sicura all'indirizzo https://support.google.com/chrome/?p=ib_download_blocked):
* Dannosi, come segnalato dal server di Navigazione sicura * Insoliti o indesiderati, come segnalato dal server di Navigazione sicura * Un tipo di file pericoloso (ad es. tutti i download SWF e diversi download EXE)
Se il criterio viene configurato, vengono bloccati diversi sottoinsiemi di questi download, in base al valore del criterio:
0: Nessuna limitazione speciale. Valore predefinito.
1: Blocca i file dannosi segnalati dal server di Navigazione sicura E Blocca tutti i tipi di file pericolosi. Opzione consigliata soltanto per UO/browser/utenti che hanno una tolleranza elevata di falsi positivi.
2: Blocca i file dannosi segnalati dal server di Navigazione sicura E Blocca i file insoliti o indesiderati segnalati dal server di Navigazione sicura E Blocca tutti i tipi di file pericolosi. Opzione consigliata soltanto per UO/browser/utenti che hanno una tolleranza elevata di falsi positivi.
3: Blocca tutti i download. Opzione sconsigliata, ad eccezione di casi d'uso speciali.
4: Blocca i file dannosi segnalati dal server di Navigazione sicura, non blocca i tipi di file pericolosi. Opzione consigliata.
Nota: queste limitazioni vengono applicate ai download attivati dai contenuti delle pagine web, nonché all'opzione di menu Scarica link…. Non vengono applicate al download della pagina attualmente visualizzata né al salvataggio in formato PDF tramite le opzioni di stampa. Scopri di più sulla funzionalità Navigazione sicura (https://developers.google.com/safe-browsing).
Questo criterio consente di controllare le impostazioni del codice dinamico per Google Chrome.
La disattivazione del codice dinamico migliora la sicurezza di Google Chrome impedendo a codice dinamico potenzialmente dannoso e codice di terze parti di apportare modifiche al comportamento di Google Chrome, ma potrebbe causare problemi di compatibilità con software di terze parti che devono essere eseguiti all'interno del processo del browser.
Se il criterio viene impostato su 0 - Default o se non viene impostato, Google Chrome utilizzerà le impostazioni predefinite.
Se il criterio viene impostato su 1 - DisabledForBrowser, il processo del browser Google Chrome non potrà creare codice dinamico.
Nota: scopri di più sui criteri relativi alla mitigazione dei processi (https://chromium.googlesource.com/chromium/src/+/HEAD/docs/design/sandbox.md#Process-mitigation-policies).
Se attivi questa impostazione, gli utenti potranno utilizzare la funzione Smart Lock se ne vengono soddisfatti i requisiti.
Se disattivi l'impostazione, gli utenti non potranno utilizzare Smart Lock.
Se questa norma non è impostata, per impostazione predefinita la funzione non è consentita per gli utenti gestiti dall'azienda ed è consentita per gli utenti non gestiti.
Se questa impostazione viene attivata, gli utenti potranno avviare l'applicazione Eche, ad esempio facendo clic su una notifica di Phone Hub.
Se questa impostazione viene disattivata, gli utenti non potranno avviare l'applicazione Eche.
Se questo criterio non viene configurato, per impostazione predefinita la funzionalità è consentita sia per gli utenti gestiti a livello aziendale sia per quelli non gestiti.
Se il criterio è impostato su True o se non viene configurato, gli utenti possono aggiungere, rimuovere o modificare i preferiti.
Se il criterio è impostato su False, gli utenti non possono aggiungere, rimuovere o modificare i preferiti, ma possono comunque utilizzare quelli esistenti.
Questo criterio consente di attivare il supporto delle GIF per il selettore di emoji su Google ChromeOS. Se questo criterio viene attivato, il selettore di emoji supporterà le emoji in formato GIF. Se viene disattivato o se non viene configurato, il selettore di emoji non supporterà le emoji in formato GIF. Se non viene configurato, il selettore di emoji verrà attivato per gli utenti normali, ma sarà disattivato per gli utenti gestiti.
Questo criterio consente a Google ChromeOS di suggerire le emoji quando gli utenti digitano il testo sulle tastiere fisiche o virtuali. Se questo criterio viene impostato su vero, la funzionalità verrà attivata e gli utenti potranno modificarla. Per impostazione predefinita questo criterio è impostato su falso, il che significa che non vengono suggerite emoji e gli utenti non possono ignorarlo.
Consente a Google Chrome di caricare criteri sperimentali.
AVVISO: i criteri sperimentali non sono supportati e sono soggetti a modifiche o a rimozione senza preavviso nella versione successiva del browser.
Un criterio sperimentale può non essere completo o avere ancora problemi noti o sconosciuti. Può essere modificato o anche rimosso senza preavviso. Se attivi i criteri sperimentali, potresti perdere i dati del browser oppure compromettere la tua sicurezza o privacy.
Se un criterio non è nell'elenco e non è stato pubblicato ufficialmente, il suo valore verrà ignorato sui canali beta e stabile.
Se un criterio è nell'elenco e non è stato pubblicato ufficialmente, il suo valore verrà applicato.
Il criterio non ha effetto su quelli già pubblicati.
Se il criterio è impostato su true, vengono eseguiti i controlli online di OCSP/CRL.
Se il criterio è impostato su false o non viene configurato, Google Chrome non eseguirà i controlli delle revoche online in Google Chrome 19 e versioni successive.
Nota: i controlli di OCSP/CRL non forniscono vantaggi efficaci per la sicurezza.
Questa norma consente di controllare se il consenso alla sincronizzazione può essere mostrato all'utente durante il primo accesso. Dovrebbe essere impostata su false se tale consenso non è mai necessario per l'utente. Se impostata su false, il consenso alla sincronizzazione non verrà visualizzato. Se impostata su true o non viene impostata, il consenso alla sincronizzazione può essere visualizzato.
Encrypted ClientHello (ECH) è un'estensione TLS per criptare i campi sensibili di ClientHello e aumentare la privacy.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su enabled, Google Chrome seguirà la procedura di lancio predefinita di ECH. Se viene disattivato, Google Chrome non abiliterà ECH.
Se la funzionalità viene attivata, Google Chrome potrebbe utilizzare o meno ECH, a seconda del supporto del server, della disponibilità del record DNS HTTPS o dello stato del lancio.
ECH è un protocollo in continua evoluzione, quindi l'implementazione di Google Chrome è soggetta a modifiche. Pertanto, questo criterio è una misura temporanea per controllare l'implementazione sperimentale iniziale. Verrà sostituito con i controlli finali una volta completato il protocollo.
Ti consente di specificare le configurazioni per gli URL di autenticazione in Android WebView.
Questi URL di autenticazione vengono trattati in modo speciale da Android WebView in modo che, quando durante l'autenticazione una pagina web in Android WebView indirizza agli URL di autenticazione, venga avviata l'app di autenticazione dei provider di identità corrispondente che può gestire l'URL di autenticazione in questione.
Questo flusso di avvio dell'app di autenticazione dei provider di identità viene utilizzato dai provider di identità per consentire casi d'uso come fornire SSO nelle app oppure per garantire maggiore sicurezza raccogliendo indicatori dei dispositivi Zero Trust per comprendere il comportamento dei dispositivi durante l'autenticazione.
Se sul dispositivo non è installata alcuna app valida per la gestione dell'URL di autenticazione, la navigazione continua in Android WebView.
Il pattern dell'URL di autenticazione deve essere nel formato indicato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format.
Questa policy consente di controllare un'etichetta personalizzata utilizzata per identificare i profili gestiti. Per i profili gestiti, questa etichetta viene mostrata accanto all'avatar nella barra degli strumenti. L'etichetta personalizzata non viene tradotta.
Quando questa policy viene applicata, le stringhe che superano i 16 caratteri vengono troncate con "…". Non utilizzare nomi estesi.
Questa policy può essere impostata soltanto come policy per gli utenti.
Tieni presente che questa policy non ha alcun effetto se EnterpriseProfileBadgeToolbarSettings viene impostata su hide_expanded_enterprise_toolbar_badge (valore 1).
Se il criterio è impostato su true, le estensioni installate dal criterio aziendale usano l'API Enterprise Hardware Platform.
Se il criterio è impostato su false o non viene configurato, le estensioni non possono usare tale API.
Nota: questo criterio si applica inoltre a estensioni di componenti come l'estensione Hangout Services.
L'URL di un'immagine che verrà utilizzata come badge aziendale per un profilo gestito. L'URL deve indirizzare a un'immagine.
Questa policy può essere impostata soltanto come policy per gli utenti.
Si consiglia di utilizzare la favicon (ad esempio https://www.google.com/favicon.ico) o un'icona di dimensioni non inferiori a 24 x 24 px.
Per i profili di lavoro e della scuola, nella barra degli strumenti verrà mostrata per impostazione predefinita un'etichetta "Lavoro" o "Scuola" accanto all'avatar della barra degli strumenti. L'etichetta verrà mostrata solo se l'account a cui è stato eseguito l'accesso è gestito.
Se questo criterio viene impostato su hide_expanded_enterprise_toolbar_badge (valore 1), il badge aziendale per un profilo gestito nella barra degli strumenti verrà nascosto.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su show_expanded_enterprise_toolbar_badge (valore 0), il badge aziendale verrà mostrato.
L'etichetta è personalizzabile tramite il criterio EnterpriseCustomLabel.
Se questo criterio viene attivato, l'opzione per mantenere i dati di navigazione esistenti durante la creazione di un profilo aziendale sarà selezionata per impostazione predefinita.
Se questo criterio viene disattivato o se non viene configurato, l'opzione per mantenere i dati di navigazione esistenti durante la creazione di un profilo aziendale non sarà selezionata per impostazione predefinita.
Indipendentemente dal valore, l'utente potrà decidere se mantenere o meno i dati di navigazione esistenti durante la creazione di un profilo aziendale.
Questo criterio non ha effetto se l'opzione per mantenere i dati di navigazione esistenti non è disponibile. Questo accade se viene applicata in modo forzato la separazione dei profili aziendali o se i dati provengono da un profilo già gestito.
Questo criterio consente agli amministratori di stabilire il modo in cui Google tratta i dati e i cookie inviati alla Ricerca tramite Google ChromeOS. Se il criterio viene attivato, l'utente potrà usare la casella di ricerca di Avvio app di Google ChromeOS e la casella degli indirizzi del browser Google Chrome in Google ChromeOS. I dati e i cookie potranno essere usati soltanto per finalità essenziali. Se il criterio non viene configurato o se viene disattivato, i dati e i cookie potrebbero essere usati per finalità non essenziali.
Puoi attivare questo criterio per creare un dizionario di estensioni di tipi di file con un elenco di domini corrispondente che verrà esentato dagli avvisi relativi al download basati sulle estensioni dei tipi di file. Questo criterio consente agli amministratori aziendali di bloccare gli avvisi relativi al download basati sulle estensioni dei tipi di file per i file associati a un dominio presente nell'elenco. Ad esempio, se l'estensione "jnlp" viene associata a "sitoweb1.com", gli utenti non vedrebbero un avviso se scaricassero file "jnlp" da "sitoweb1.com", ma vedrebbero un avviso relativo al download se scaricassero file "jnlp" da "sitoweb2.com".
I file con estensioni dei tipi di file specificate per i domini identificati da questo criterio saranno comunque soggetti ad avvisi relativi alla sicurezza non basati sulle estensioni dei tipi di file, ad esempio gli avvisi relativi al download di contenuto misto e gli avvisi di Navigazione sicura.
Se disattivi questo criterio o non lo configuri, all'utente verranno mostrati avvisi per i tipi di file che attivano gli avvisi relativi al download basati sulle estensioni.
Se attivi questo criterio:
* Il pattern URL deve essere nel formato indicato all'indirizzo https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * L'estensione del tipo di file inserita deve essere in formato ASCII minuscolo. Il separatore iniziale non deve essere incluso nel nome dell'estensione del tipo di file, quindi usa "jnlp" anziché ".jnlp".
Esempio:
Il valore di esempio che segue impedirebbe gli avvisi relativi al download basati sulle estensioni dei tipi di file swf, exe e jnlp per i domini *.example.com. All'utente verrà mostrato un avviso relativo al download basato sulle estensioni dei tipi di file su qualsiasi altro dominio per i file exe e jnlp, ma non per i file swf.
[ { "file_extension": "jnlp", "domains": ["example.com"] }, { "file_extension": "exe", "domains": ["example.com"] }, { "file_extension": "swf", "domains": ["*"] } ]
Tieni presente che, anche se nell'esempio precedente viene mostrata l'esclusione degli avvisi relativi al download basati sulle estensioni dei tipi di file per i file "swf" per tutti i domini, per motivi di sicurezza è sconsigliato applicare l'esclusione di tali avvisi per tutti i domini per le estensioni di tipi di file pericolosi. L'esclusione viene mostrata nell'esempio solamente per mostrare che è possibile farlo.
Se questo criterio viene attivato insieme al criterio DownloadRestrictions e DownloadRestrictions viene impostato in modo da bloccare i tipi di file pericolosi, i blocchi dei download stabiliti da DownloadRestrictions hanno la precedenza. Ad esempio, se questo criterio viene impostato in modo da consentire i download di file con estensione "exe" da "sitoweb1.com" e il criterio DownloadRestrictions viene impostato in modo da bloccare i download dannosi e i tipi di file pericolosi, i download dei file con estensione "exe" verranno comunque bloccati in tutti i domini. Se il criterio DownloadRestrictions non viene impostato in modo da bloccare i tipi di file pericolosi, i tipi di file specificati in questo criterio saranno esentati dagli avvisi relativi al download basati sulle estensioni dei tipi di file nei domini specificati. Scopri di più su DownloadRestrictions (https://chromeenterprise.google/policies/?policy=DownloadRestrictions).
Esiste un elenco di porte limitate integrate a Google Chrome. Non sarà possibile eseguire collegamenti a tali porte. Questa impostazione consente di bypassare tale elenco. Il valore è un elenco separato da virgole di nessuna porta o di più porte tramite le quali saranno consentiti collegamenti in uscita.
Le porte sono limitate per impedire l'utilizzo di Google Chrome come vettore per sfruttare varie vulnerabilità di rete. La configurazione di questo criterio potrebbe esporre la tua rete a eventuali attacchi. Questo criterio è inteso come soluzione alternativa temporanea per gli errori con codice "ERR_UNSAFE_PORT" durante la migrazione a una porta standard (ossia 80 o 443) di un servizio in esecuzione tramite una porta bloccata.
I siti web dannosi possono rilevare facilmente che questo criterio è configurato e per quali porte, quindi usano queste informazioni per attacchi mirati.
Qui ogni porta è etichettata con una data limite per lo sblocco. Dopo tale data, la porta verrà limitata a prescindere da questa impostazione.
Se il criterio viene lasciato vuoto o se non viene configurato, verranno bloccate tutte le porte limitate. Se sono presenti valori validi e non validi contemporaneamente, verranno applicati quelli validi.
Questo criterio esegue l'override dell'opzione della riga di comando "--explicitly-allowed-ports".
La mancata configurazione o l'impostazione del criterio su valori inferiori a 1 MB implica l'utilizzo da parte di Google ChromeOS della dimensione predefinita, corrispondente a 256 MiB, per le estensioni e le app di memorizzazione nella cache per l'installazione da parte di più utenti di un singolo dispositivo. In questo modo, non è necessario scaricare nuovamente tutte le app o estensioni per ogni utente.
La cache non viene utilizzata per le app Android. Se più utenti installano la stessa app Android, questa viene scaricata per ogni utente.
Questo criterio consente di stabilire se mostrare o meno la casella di controllo "Apri sempre" nei messaggi di conferma di avvio di protocolli esterni.
Se questo criterio viene impostato su True o non viene impostato, quando viene mostrato un messaggio di conferma di protocollo esterno, l'utente può selezionare "Consenti sempre" per ignorare i futuri messaggi di conferma per il protocollo su questo sito.
Se questo criterio viene impostato su False, la casella di controllo "Consenti sempre" non viene visualizzata e l'utente riceverà un messaggio ogni volta che viene richiamato un protocollo esterno.
L'impostazione del criterio su True rende tutti i tipi di supporti di archiviazione esterni (unità flash USB, dischi rigidi esterni, schede di memoria SD e di altro tipo, memorie ottiche) non disponibili nel browser di file. L'impostazione del criterio su False o la mancata impostazione implica che gli utenti possano utilizzare spazi di archiviazione esterni sul loro dispositivo.
Nota: il criterio non interessa Google Drive e la memoria interna. Gli utenti possono comunque accedere ai file salvati nella cartella Download.
L'impostazione del criterio su True impedisce agli utenti di scrivere su dispositivi di archiviazione esterni.
A meno che lo spazio di archiviazione esterno non sia bloccato, se imposti ExternalStorageReadOnly su False o non lo imposti, gli utenti possono creare e modificare i file dei dispositivi di archiviazione esterni fisicamente scrivibili. Puoi bloccare lo spazio di archiviazione esterno impostando ExternalStorageDisable su True.
Questo criterio consente di stabilire l'opzione della scorciatoia selezionata per la rimappatura degli eventi a F11 nella pagina secondaria per rimappare i tasti. Queste impostazioni si applicano solo alle tastiere di Google ChromeOS e sono disattivate per impostazione predefinita se il criterio non viene configurato. Se configuri questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o eseguirne l'override.
Questo criterio consente di stabilire l'opzione della scorciatoia selezionata per la rimappatura degli eventi a F12 nella pagina secondaria per rimappare i tasti. Queste impostazioni si applicano solo alle tastiere di Google ChromeOS e sono disattivate per impostazione predefinita se il criterio non viene configurato. Se configuri questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o eseguirne l'override.
Se questo criterio viene configurato, viene forzata l'attivazione o la disattivazione della funzionalità Accoppiamento rapido. Accoppiamento rapido è un nuovo flusso di accoppiamento tramite Bluetooth che consente di collegare periferiche accoppiate a un account GAIA. In questo modo possono essere accoppiati automaticamente altri dispositivi ChromeOS (e Android) su cui è stato eseguito l'accesso con lo stesso account GAIA. Se non viene configurato, il valore predefinito è disabled per gli utenti aziendali ed enabled per gli account non gestiti.
Sondaggi di Google Chrome all'interno del prodotto raccolgono il feedback degli utenti per il browser. Le risposte al sondaggio non sono associate agli account utente. Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, i sondaggi all'interno del prodotto potrebbero essere mostrati agli utenti. Se questo criterio viene disattivato, i sondaggi all'interno del prodotto non vengono mostrati agli utenti.
Questo criterio non ha effetto se il criterio MetricsReportingEnabled viene impostato su Disattivato e vengono disattivati anche i sondaggi all'interno dei prodotti.
Consente di controllare la durata (in secondi) consentita per le richieste keepalive alla chiusura del browser.
Se specificato, è possibile bloccare la chiusura del browser per un massimo di secondi specificati al fine di elaborare le richieste keepalive (https://fetch.spec.whatwg.org/#request-keepalive-flag).
Il valore predefinito (0) significa che questa funzionalità è disattivata.
Per motivi di sicurezza, le API web showOpenFilePicker(), showSaveFilePicker() e showDirectoryPicker() richiedono che l'utente abbia eseguito un gesto precedentemente ("attivazione temporanea"), in caso contrario la chiamata all'API non andrà a buon fine.
Con questo criterio, gli amministratori possono specificare le origini da cui è possibile chiamare le API senza un gesto precedente dell'utente.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Se questo criterio non viene configurato, tutte le origini richiederanno un gesto precedente dell'utente per chiamare questa API.
Quando un utente passa da un dispositivo Google ChromeOS a un altro dello stesso tipo, il servizio Google Chrome avvia le finestre del browser e delle app del dispositivo precedente su quello nuovo. Se il criterio viene attivato, le finestre del browser e delle app verranno avviate automaticamente al momento dell'accesso dall'ultimo dispositivo Google ChromeOS utilizzato dall'utente corrente. Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, gli elementi da avviare al momento dell'accesso verranno determinati dalle impostazioni di ripristino completo.
La modalità Niente distrazioni è una funzionalità che controlla la modalità Non disturbare con un timer e ha lo scopo di ridurre le distrazioni dell'utente. Una funzionalità della modalità Niente distrazioni consente agli utenti di ascoltare un numero limitato di brani per aiutarli a concentrarsi. Questo criterio consente di stabilire l'accesso a questa funzionalità.
Se il criterio non viene configurato, tutti i suoni sono disattivati per gli utenti gestiti.
Se il criterio viene attivato, sarà possibile accedere a tutti i suoni in modalità Niente distrazioni.
Se il criterio viene impostato su EnabledFocusSoundsOnly, l'audio verrà attivato solo con Suoni della modalità Niente distrazioni.
Se il criterio viene disattivato, l'audio verrà disattivato in modalità Niente distrazioni.
Questa norma è stata ritirata; usa la norma BrowserSignin.
Se questa norma viene impostata su true, l'utente deve accedere a Google Chrome con il proprio profilo per poter usare il browser e il valore predefinito di BrowserGuestModeEnabled viene impostato su false. Tieni presente che i profili esistenti a cui non è stato eseguito l'accesso saranno bloccati e inaccessibili dopo l'attivazione di questa norma. Per ulteriori informazioni, leggi l'articolo del Centro assistenza.
Se la norma viene impostata su false o non viene configurata, l'utente può utilizzare il browser senza accedere a Google Chrome.
Se viene attivata, questa norma forza l'attivazione della modalità temporanea per il profilo. Se viene specificata come norma del sistema operativo (ad esempio GPO su Windows), la norma viene applicata a ogni profilo nel sistema; se la norma viene impostata come norma Cloud, viene applicata soltanto a un profilo a cui viene eseguito l'accesso con un account gestito.
In questa modalità, i dati del profilo rimangono memorizzati su disco soltanto per la durata della sessione utente. Funzionalità quali cronologia del browser, estensioni e relativi dati, dati web quali cookie e database web non rimangono memorizzati alla chiusura del browser. L'utente può comunque scaricare i dati su disco manualmente, salvare pagine o stamparle.
Se l'utente ha attivato la sincronizzazione, tutti i dati rimangono memorizzati nel suo profilo sincronizzato così come avviene per i profili normali. È disponibile anche la modalità di navigazione in incognito se non è disattivata esplicitamente dalla norma.
Se la norma viene disattivata o non viene impostata, l'accesso rimanda a profili normali.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la funzionalità SafeSearch in Ricerca Google è sempre attiva e gli utenti non possono modificare questa impostazione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, la funzionalità SafeSearch in Ricerca Google non viene applicata.
Consente di forzare la disconnessione dell'utente quando il token di autenticazione del suo account principale non è più valido. Questo criterio può proteggere l'utente dall'accesso a contenuti con limitazioni sulle proprietà web di Google. Se questo criterio viene impostato su True, l'utente sarà disconnesso dall'account non appena il suo token di autenticazione non sarà più valido e se i tentativi di ripristinarlo non andranno a buon fine. Se questo criterio viene impostato su False o non viene impostato, l'utente può continuare le proprie operazioni in uno stato non autenticato.
Se il criterio è impostato su True, Chrome ingrandisce la prima finestra mostrata alla prima esecuzione.
Se il criterio è impostato su False o se non viene configurato, Chrome potrebbe ingrandire la prima finestra in base alle dimensioni dello schermo.
I gestori di eventi unload sono in fase di ritiro. La loro attivazione dipende dal valore unload del criterio Permissions-Policy. Attualmente sono consentiti per impostazione predefinita in base al criterio. In futuro passeranno gradualmente allo stato non consentito per impostazione predefinita e i siti dovranno attivarli in modo esplicito tramite le intestazioni Permissions-Policy. Questo criterio aziendale può essere utilizzato per disattivare questo ritiro graduale. Per farlo, è necessario mantenere attiva l'impostazione predefinita.
Le pagine potrebbero dipendere dai gestori di eventi unload per salvare i dati o segnalare al server la fine di una sessione utente. Questo non è consigliato perché non è affidabile e influisce sulle prestazioni bloccando l'utilizzo di BackForwardCache. Esistono alternative consigliate, ma l'evento unload è utilizzato da molto tempo. Alcune applicazioni potrebbero continuare a utilizzarli.
Se questo criterio viene impostato su false o se non viene configurato, i gestori di eventi unload verranno gradualmente ritirati in linea con l'implementazione del ritiro e i siti per i quali non viene impostata l'intestazione Permissions-Policy smetteranno di attivare gli eventi "unload".
Se questo criterio viene impostato su true, i gestori di eventi unload continueranno a funzionare per impostazione predefinita.
NOTA: questo criterio presentava un valore predefinito documentato erroneamente "true" nella versione M117. L'evento unload non è cambiato e non cambierà nella versione M117, quindi questo criterio non ha effetto in quella versione.
Questo criterio è deprecato, al suo posto usa ForceGoogleSafeSearch e ForceYouTubeRestrict. Questo criterio viene ignorato se è impostato il criterio ForceGoogleSafeSearch, ForceYouTubeRestrict o ForceYouTubeSafetyMode (deprecato).
Forza l'esecuzione delle query nella Ricerca Google con l'opzione SafeSearch attiva e impedisce agli utenti di modificare questa impostazione. Questa impostazione forza anche la modalità Restrizione moderata su YouTube.
Se attivi questa impostazione, la funzione SafeSearch della Ricerca Google e la modalità Restrizione moderata su YouTube saranno sempre attive.
Se disattivi questa impostazione o non imposti un valore, la funzione SafeSearch della Ricerca Google e la Modalità con restrizioni di YouTube non verranno applicate.
La configurazione del criterio applica un livello minimo della Modalità con restrizioni su YouTube e impedisce agli utenti di scegliere un livello meno restrittivo della modalità. Se il criterio viene impostato su:
* Restrizione massima, su YouTube sarà sempre attiva questa modalità.
* Restrizione moderata, l'utente può scegliere solo le modalità Restrizione moderata e Restrizione massima su YouTube, ma non può disattivare la Modalità con restrizioni.
* Off, o se il valore non viene configurato, la Modalità con restrizioni su YouTube non viene applicata da Chrome. I criteri esterni, come quelli di YouTube, potrebbero applicare comunque la Modalità con restrizioni.
Questa norma non ha effetto sull'app YouTube per Android. Se è necessario applicare la modalità di protezione di YouTube, l'installazione dell'app YouTube per Android non deve essere consentita.
Questo criterio è deprecato. È possibile utilizzare il criterio ForceYouTubeRestrict, che sostituisce questo criterior e consente un perfezionamento più preciso.
Forza la modalità Restrizione moderata di YouTube e impedisce agli utenti di modificare l'impostazione.
Se questa impostazione viene attivata, verrà sempre applicata almeno la modalità Restrizione moderata di YouTube.
Se questa impostazione viene disattivata o non viene impostato alcun valore, la Modalità con restrizioni su YouTube non verrà applicata da Google Chrome. La Modalità con restrizioni potrebbe essere comunque applicata da criteri esterni, ad esempio dalle norme di YouTube.
Questa norma non ha effetto sull'app YouTube per Android. Se è necessario applicare la modalità di protezione di YouTube, l'installazione dell'app YouTube per Android non deve essere consentita.
Questo criterio consente agli amministratori di configurare l'ordine delle lingue preferite nelle impostazioni di Google Chrome.
L'ordine dell'elenco sarà uguale a quello nella sezione "Ordina le lingue in base alle tue preferenze" della pagina chrome://settings/languages. Gli utenti non potranno rimuovere o cambiare l'ordine delle lingue impostate nel criterio, ma potranno aggiungere lingue sotto quelle impostate nel criterio. Gli utenti avranno inoltre il pieno controllo della lingua dell'interfaccia utente del browser e delle impostazioni di traduzione/controllo ortografico, a meno che non vengano applicate da altri criteri.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono modificare l'intero elenco di lingue preferite.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la funzionalità di ripristino completo viene attivata. Se viene impostato su Vero, le app e le finestre delle app verranno ripristinate o meno dopo un arresto anomalo o un riavvio in base all'impostazione di ripristino dell'app. Se viene impostato su Falso, vengono avviate automaticamente solo le finestre del browser.
Consente di stabilire se e come Google ChromeOS ripristina l'ultima sessione all'accesso. Questo criterio ha effetto soltanto se il criterio FullRestoreEnabled viene impostato su true.
Specifica se mostrare l'avviso di schermo intero quando il dispositivo disattiva la sospensione o lo schermo scuro.
Se il criterio non viene impostato o viene impostato su True, viene mostrato un avviso per ricordare agli utenti di uscire dalla modalità a schermo intero prima di digitare la password. Se il criterio viene impostato su False, l'avviso non viene mostrato.
Se il criterio è impostato su True o se non viene configurato, con le autorizzazioni adeguate, gli utenti, le app e le estensioni possono utilizzare la modalità a schermo intero (in cui vengono visualizzati solo i contenuti web).
Se il criterio è impostato su False, gli utenti, le app e le estensioni non possono utilizzare la modalità a schermo intero.
Questa norma non ha effetto sulle app Android, che saranno in grado di entrare in modalità a schermo intero anche se la norma viene impostata su False.
Durante l'accesso tramite la schermata di blocco, Google ChromeOS può eseguire l'autenticazione con un server (online) o utilizzando una password memorizzata nella cache (offline).
Se per questo criterio viene impostato il valore -2, verrà usato lo stesso valore del limite relativo al tempo di accesso offline nella schermata di accesso del criterio GaiaOfflineSigninTimeLimitDays.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato il valore -1, non viene applicata l'autenticazione online nella schermata di blocco e l'utente potrà usare l'autenticazione offline finché un motivo diverso da quello di questo criterio non applicherà un'autenticazione online.
Se per il criterio viene impostato il valore 0, sarà sempre richiesta l'autenticazione online.
Se per questo criterio viene impostato qualsiasi altro valore, il criterio consente di specificare il numero di giorni dall'ultima autenticazione online trascorsi i quali l'utente deve usare di nuovo l'autenticazione online per l'accesso successivo tramite la schermata di blocco.
Questo criterio viene applicato per gli utenti che si sono autenticati tramite GAIA senza SAML.
Il valore del criterio deve essere specificato in giorni.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la funzionalità di finestre nascoste viene attivata. Se viene impostato su Vero, le finestre nascoste ARC vengono create prima dell'avvio di ARC e dopo un arresto anomalo o un riavvio in base all'impostazione di ripristino dell'app. Se viene impostato su Falso, non viene creata alcuna finestra nascosta prima dell'avvio di ARC. Le app ARC vengono ripristinate dopo l'avvio di ARC
Questo criterio consente di configurare una singola cache globale per profilo con credenziali di autenticazione server HTTP.
Se questo criterio non viene impostato o viene disattivato, il browser userà il comportamento predefinito dell'autenticazione tra siti che, a partire dalla versione 80, prevede credenziali di autenticazione server HTTP con ambito per sito principale. Ciò significa che, se due siti usano risorse dello stesso dominio di autenticazione, le credenziali devono essere fornite separatamente nel contesto di entrambi i siti. Le credenziali proxy memorizzate nella cache verranno riutilizzate tra i siti.
Se il criterio viene attivato, le credenziali di autenticazione HTTP inserite nel contesto di un sito verranno usate automaticamente nel contesto di un altro sito.
Se questo criterio viene attivato, i siti sono esposti ad alcuni tipi di attacchi cross-site e gli utenti possono essere monitorati tra i siti anche senza i cookie tramite l'aggiunta di voci alla cache di autenticazione HTTP usando credenziali incorporate negli URL.
Questo criterio è stato ideato per dare la possibilità alle aziende che dipendono dal comportamento precedente di aggiornare le proprie procedure di accesso e verrà rimosso in futuro.
Imposta il livello di disponibilità del sistema di geolocalizzazione per Google ChromeOS.
Si tratta di un livello di controllo aggiuntivo, che si trova sotto il livello di autorizzazione per le app e i siti web. Ad esempio, se questo criterio viene impostato su Block o OnlyAllowedForSystemServices, nessuna app o nessun sito web può risolvere la posizione, indipendentemente dalla rispettiva autorizzazione di accesso alla posizione. Tuttavia, se viene impostato su Allow, le app e i siti web possono rilevare singolarmente la posizione se dispongono dell'autorizzazione.
Gli utenti non possono eseguire l'override della selezione dell'amministratore. Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono personalizzare l'esperienza, ovvero possono modificare liberamente le impostazioni di geolocalizzazione del sistema e se il valore predefinito è Allow.
Nota: questo criterio comporta il ritiro del criterio ArcGoogleLocationServicesEnabled. Inoltre, se questo criterio viene configurato, DefaultGeolocationSetting non influirà più sulla preferenza di posizione Android su Google ChromeOS.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, la funzionalità Google Search Side Panel è consentita in tutte le pagine web.
Se viene disattivato, Google Search Side Panel non è disponibile in nessuna pagina web.
Le funzionalità di IA generativa che fanno parte di questa funzionalità non sono disponibili per gli account aziendali o scolastici.
La configurazione del criterio consente di specificare un elenco di nomi host che ignorano gli upgrade HSTS precaricati da http a https.
In questo criterio sono consentiti soltanto i nomi host con etichetta singola e questo criterio si applica soltanto alle voci HSTS precaricate "statiche" (ad esempio "app", "new", "search", "play"). Questo criterio non impedisce gli upgrade HSTS per i server che hanno richiesto "in modo dinamico" tali upgrade usando un'intestazione della risposta Strict-Transport-Security.
I nomi host indicati devono essere canonicalizzati: ogni IDN deve essere convertito nel relativo formato A-label e tutte le lettere ASCII devono essere minuscole. Questo criterio viene applicato soltanto ai nomi host con etichetta singola specificati e non ai relativi sottodomini.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, viene abilitata l'accelerazione grafica, se disponibile.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, l'accelerazione grafica viene disabilitata.
Se questo criterio viene impostato su Enabled o se non viene configurato, è possibile usare la modalità headless. Se questo criterio viene impostato su Disabled, non è possibile usare la modalità headless.
Consente di nascondere l'app Chrome Web Store e il link nel piè di pagina nella pagina Nuova scheda e in Avvio applicazioni di Google ChromeOS.
Quando questa norma è impostata su true, le icone sono nascoste.
Quando questa norma è impostata su false o non è configurata, le icone sono visibili.
Questo criterio attiva o disattiva l'impostazione della modalità ad alta efficienza. Questa impostazione fa sì che le schede vengano chiuse dopo un certo periodo di tempo in background per recuperare memoria. Se questo criterio non è impostato, l'utente finale può controllare questa impostazione all'indirizzo chrome://settings/performance.
Questo criterio consente di stabilire la visibilità della pagina della cronologia di Chrome organizzata in gruppi di pagine.
Se il criterio viene attivato, all'indirizzo chrome://history/grouped sarà visibile una pagina della cronologia di Chrome organizzata in gruppi.
Se il criterio viene disattivato, all'indirizzo chrome://history/grouped non sarà visibile una pagina della cronologia di Chrome organizzata in gruppi.
Se il criterio non viene configurato, all'indirizzo chrome://history/grouped sarà visibile per impostazione predefinita una pagina della cronologia di Chrome organizzata in gruppi.
Tieni presente che se il criterio ComponentUpdatesEnabled viene disattivato, ma il criterio HistoryClustersVisible viene attivato o non viene configurato, all'indirizzo chrome://history/grouped sarà comunque disponibile una pagina della cronologia di Chrome organizzata in gruppi, che però potrebbe essere meno pertinente per l'utente.
Questo criterio determina il comportamento della rimappatura dei tasti Inizio/Fine nella pagina secondaria "Rimappa i tasti". La pagina secondaria "Rimappa i tasti" consente agli utenti di personalizzare i tasti della tastiera. Se abilitato, questo criterio impedisce agli utenti di personalizzare queste rimappature specifiche. Se il criterio non viene configurato, le scorciatoie basate sul tasto Ricerca saranno quelle predefinite e agli utenti sarà consentita la configurazione.
Questo criterio consente di specificare un elenco di nomi host o pattern di nomi host (ad esempio "[*.]example.com") che non verranno aggiornati a HTTPS e non mostreranno un interstitial di errore se viene attivata la modalità HTTPS-First. Le organizzazioni possono utilizzare questo criterio per mantenere l'accesso ai server che non supportano HTTPS, senza dover disattivare gli upgrade a HTTPS e/o la modalità HTTPS-First.
I nomi host indicati devono essere canonicalizzati: ogni IDN deve essere convertito nel relativo formato A-label e tutte le lettere ASCII devono essere minuscole.
I caratteri jolly nell'host globale (ad es. "*" o "[*]") non sono consentiti. La modalità HTTPS-First e gli upgrade a HTTPS devono essere disattivati esplicitamente tramite i relativi criteri specifici.
Nota: questo criterio non viene applicato agli upgrade a HSTS.
Questo criterio consente di stabilire se gli utenti possono attivare o meno la modalità solo HTTPS (Utilizza sempre connessioni sicure) nelle Impostazioni. La Modalità solo HTTPS esegue l'upgrade di tutte le navigazioni alle estensioni HTTPS. Se questa impostazione non viene configurata o se viene impostata su allowed, gli utenti potranno attivare la Modalità solo HTTPS. Se viene impostata su disallowed, gli utenti non potranno attivare la Modalità solo HTTPS. Se viene impostata su force_enabled, la Modalità solo HTTPS verrà attivata con restrizioni e gli utenti non potranno disattivarla. Se viene impostata su force_balanced_enabled, la Modalità solo HTTPS verrà attivata in Modalità bilanciata e gli utenti non potranno disattivarla. Il valore force_enabled è supportato a partire dalla versione M112, mentre force_balanced_enabled è supportato a partire dalla versione M129. Se imposti questo criterio su un valore non supportato dalla versione di Chrome che lo riceve, Chrome utilizzerà l'impostazione consentita per impostazione predefinita.
Il criterio HttpAllowlist separato può essere utilizzato per escludere determinati nomi host o pattern dei nomi host dall'upgrade ad HTTPS da parte di questa funzionalità.
Google Chrome tenta di eseguire l'upgrade di alcune navigazioni da HTTP a HTTPS, se possibile. È possibile utilizzare questo criterio per disabilitare questo comportamento. Se viene impostata su "true" o non viene impostata, questa funzionalità verrà attivata per impostazione predefinita.
Il criterio HttpAllowlist separato può essere utilizzato per escludere determinati nomi host o pattern dei nomi host dall'upgrade a HTTPS da parte di questa funzionalità.
Vedi anche il criterio HttpsOnlyMode.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i dati di compilazione automatica dei moduli nel precedente browser predefinito verranno importati alla prima esecuzione. Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, nessun dato di compilazione automatica dei moduli verrà importato alla prima esecuzione.
Gli utenti possono attivare una finestra di dialogo per l'importazione e la casella di controllo dei dati di compilazione automatica dei moduli verrà selezionata o deselezionata in modo che corrisponda al valore del criterio.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i preferiti del precedente browser predefinito verranno importati alla prima esecuzione. Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i preferiti non verranno importati alla prima esecuzione.
Gli utenti possono attivare una finestra di dialogo per l'importazione e la casella di controllo dei preferiti verrà selezionata o deselezionata in modo che corrisponda al valore del criterio.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la cronologia di navigazione del precedente browser predefinito verrà importata alla prima esecuzione. Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, la cronologia di navigazione non verrà importata alla prima esecuzione.
Gli utenti possono attivare una finestra di dialogo per l'importazione e la casella di controllo della cronologia di navigazione verrà selezionata o deselezionata in modo che corrisponda al valore del criterio.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la home page del precedente browser predefinito verrà importata alla prima esecuzione. Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, la home page non verrà importata alla prima esecuzione.
Gli utenti possono attivare una finestra di dialogo per l'importazione e la casella di controllo della home page verrà selezionata o deselezionata in modo che corrisponda al valore del criterio.
Questo criterio consente di controllare soltanto il comportamento di importazione alla prima esecuzione dopo l'installazione. Consente una transizione più semplice a Google Chrome negli ambienti in cui è stato ampiamente utilizzato un browser diverso prima dell'installazione del browser. Questo criterio non influisce sulle funzionalità del gestore delle password per gli Account Google.
Se il criterio viene attivato, alla prima esecuzione vengono importate le password salvate dal browser predefinito precedente ed è possibile anche l'importazione manuale dalla pagina Impostazioni. Se il criterio viene disattivato, alla prima esecuzione non vengono importate le password salvate e l'importazione manuale dalla pagina Impostazioni viene bloccata. Se il criterio non viene configurato, alla prima esecuzione non vengono importate le password salvate, ma l'utente può scegliere di farlo dalla pagina Impostazioni.
Se il criterio viene impostato su Attivato, il motore di ricerca predefinito del precedente browser predefinito verrà importato alla prima esecuzione. Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, il motore di ricerca predefinito non verrà importato alla prima esecuzione.
Gli utenti possono attivare una finestra di dialogo per l'importazione e la casella di controllo del motore di ricerca predefinito verrà selezionata o deselezionata in modo che corrisponda al valore del criterio.
Questa norma è obsoleta. Utilizza IncognitoModeAvailability. Consente di attivare la modalità di navigazione in incognito in Google Chrome. Se questa impostazione viene attivata o non viene configurata, gli utenti potranno aprire le pagine web in modalità di navigazione in incognito. Se l'impostazione viene disattivata, gli utenti non potranno aprire le pagine web in modalità di navigazione in incognito. Se questa norma non viene impostata, l'impostazione verrà attivata e gli utenti potranno utilizzare la modalità di navigazione in incognito.
Consente di specificare se l'utente può aprire o meno le pagine in modalità di navigazione in incognito in Google Chrome.
Se viene selezionata l'opzione "Enabled" o se il criterio non viene impostato, è possibile aprire le pagine in modalità di navigazione in incognito.
Se viene selezionata l'opzione "Disabled", non è possibile aprire le pagine in modalità di navigazione in incognito.
Se viene selezionata l'opzione "Forced", è possibile aprire le pagine SOLTANTO in modalità di navigazione in incognito. Tieni presente che l'opzione "Forced" non funziona per Android-on-Chrome.
Nota: su iOS, se il criterio viene modificato durante una sessione, avrà effetto solamente al riavvio.
Questo criterio consente di stabilire il trattamento dei moduli non sicuri (i moduli inviati tramite HTTP) incorporati in siti protetti (HTTPS) nel browser. Se il criterio viene attivato o non viene configurato, viene mostrato un avviso a pagina intera quando viene inviato un modulo non sicuro. Viene inoltre mostrato un fumetto di avviso accanto ai campi dei moduli quando vengono selezionati e la compilazione automatica viene disattivata per questi moduli. Se il criterio viene disattivato, non vengono mostrati avvisi per i moduli non sicuri e la compilazione automatica funzionerà normalmente.
Questo criterio è stato pensato per essere rimosso in Chrome 130.
Questo criterio determina il comportamento predefinito per la rimappatura del tasto Inserisci nella pagina secondaria "Rimappa i tasti". La pagina secondaria "Rimappa i tasti" consente agli utenti di personalizzare i tasti della tastiera. Se abilitato, questo criterio impedisce agli utenti di personalizzare queste rimappature specifiche. Se il criterio non viene configurato, le scorciatoie basate sul tasto Ricerca saranno quelle predefinite.
L'estensione Insights segnala velocità di caricamento e download tramite Internet e tempo di inattività degli utenti, nonché informazioni relative alle applicazioni.
Se il criterio viene impostato su Enabled, l'estensione Insights verrà installata e segnalerà le metriche.
Se non viene configurato o se viene impostato su Disabled, l'estensione Insights non verrà installata e non segnalerà le metriche.
Questo criterio non influisce sui report generati da Android.
Se questa impostazione viene attivata, gli utenti potranno utilizzare il tethering istantaneo, che consente al loro telefono Google di condividere i dati mobili con il dispositivo.
Se questa impostazione viene disattivata, gli utenti non potranno utilizzare il tethering istantaneo.
Se questa norma non è impostata, per impostazione predefinita la funzione non è consentita per gli utenti gestiti dall'azienda ed è consentita per gli utenti non gestiti.
Se viene attivata la funzionalità di IntensiveWakeUpThrottling, i timer JavaScript nelle schede in background vengono limitati e uniti in modo aggressivo ed eseguiti non più di una volta al minuto dopo che la pagina è stata in background per almeno cinque minuti.
Si tratta di una funzionalità conforme agli standard web, ma potrebbe causare interruzioni della funzionalità su alcuni siti web, facendo sì che determinate azioni vengano ritardate anche fino a un minuto. Se viene attivata, però, comporta un significativo risparmio della batteria e della CPU. Per ulteriori dettagli, visita il sito https://bit.ly/30b1XR4.
Se il criterio viene attivato, la funzionalità viene attivata forzatamente e gli utenti non potranno modificarla.
Se il criterio viene disattivato, la funzionalità viene disattivata forzatamente e gli utenti non potranno modificarla.
Se il criterio non viene configurato, la funzionalità verrà controllata dalla sua stessa logica interna, che può essere configurata manualmente dagli utenti.
Questo criterio viene applicato per processo del renderer, con il valore più recente dell'impostazione del criterio attivo all'inizio di un processo del renderer. È necessario un riavvio completo per garantire che tutte le schede caricate ricevano un'impostazione del criterio coerente. I processi possono essere eseguiti in sicurezza con valori diversi di questo criterio.
Questo criterio consente di configurare il comportamento del reindirizzamento Intranet tramite controlli dell'intercettazione DNS. Lo scopo dei controlli è cercare di scoprire se il browser è protetto da un proxy che reindirizza i nomi host sconosciuti.
Se questo criterio non viene impostato, il browser usa il comportamento predefinito dei controlli dell'intercettazione DNS e dei suggerimenti di reindirizzamento Intranet. In M88, queste funzionalità sono attive per impostazione predefinita, ma nella release futura saranno disattivate per impostazione predefinita.
DNSInterceptionChecksEnabled è un criterio correlato che potrebbe anche disattivare i controlli dell'intercettazione DNS; questo criterio è una versione più flessibile che potrebbe controllare separatamente le barre di informazioni di reindirizzamento Intranet e potrebbe essere ampliato in futuro. Se DNSInterceptionChecksEnabled o questo criterio richiedono la disattivazione dei controlli dell'intercettazione, i controlli vengono disattivati.
Se il criterio viene configurato, ciascuna delle origini denominate in un elenco separato da virgole viene eseguita in un processo dedicato. Il processo di ogni origine denominata potrà contenere solo documenti provenienti da tale origine e i relativi sottodomini. Ad esempio, specificare https://a1.example.com/ consente https://a2.a1.example.com/ nello stesso processo, ma non https://example.com o https://b.example.com.
A partire da Google Chrome 77, puoi specificare anche un intervallo di origini da isolare utilizzando un carattere jolly. Ad esempio, specificare https://[*.]corp.example.com consentirà a ogni origine al di sotto di https://corp.example.com il proprio processo dedicato, inclusi https://corp.example.com stesso, https://a1.corp.example.com e https://a2.a1.corp.example.com.
Tieni presente che tutti i siti (vale a dire schema più eTLD+1, come https://example.com) sono già isolati per impostazione predefinita sulle piattaforme desktop, come specificato nel criterio SitePerProcess. Il criterio IsolateOrigins è utile per isolare origini specifiche a una granularità maggiore (ad es. https://a.example.com).
Tieni anche presente che le origini isolate da questo criterio non potranno scrivere altre origini nello stesso sito, processo possibile se due documenti dello stesso sito modificano i propri valori document.docmani affinché corrispondano. Gli amministratori devono confermare che questo comportamento non comune non venga utilizzato su un'origine prima di isolarla.
Se il criterio viene disattivato o non viene configurato, gli utenti possono modificare questa impostazione.
Nota: per Android, utilizza invece il criterio IsolateOriginsAndroid.
Se il criterio viene configurato, ciascuna delle origini denominate in un elenco separato da virgole viene eseguita in un processo dedicato su Android. Il processo di ogni origine denominata potrà contenere solo documenti provenienti da tale origine e i relativi sottodomini. Ad esempio, specificare https://a1.example.com/ consente https://a2.a1.example.com/ nello stesso processo, ma non https://example.com o https://b.example.com. Tieni presente che Android isola alcuni siti sensibili per impostazione predefinita a partire da Google Chrome 77 e il criterio estende questa modalità per isolare origini aggiuntive specifiche.
A partire da Google Chrome 77, puoi specificare anche un intervallo di origini da isolare utilizzando un carattere jolly. Ad esempio, specificare https://[*.]corp.example.com consentirà a ogni origine al di sotto di https://corp.example.com il proprio processo dedicato, inclusi https://corp.example.com stesso, https://a1.corp.example.com e https://a2.a1.corp.example.com.
Tieni presente che le origini isolate da questo criterio non potranno scrivere altre origini nello stesso sito, processo possibile se due documenti dello stesso sito modificano i propri valori document.docmani affinché corrispondano. Gli amministratori devono confermare che questo comportamento non comune non venga utilizzato su un'origine prima di isolarla.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, vengono disattivati tutti i tipi di isolamento dei siti, inclusi quelli di siti sensibili, prove sul campo di IsolateOriginsAndroid, SitePerProcessAndroid e altre modalità di isolamento dei siti. Gli utenti possono comunque attivare IsolateOrigins manualmente usando il flag della riga di comando.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono modificare questa impostazione.
Nota: se vengono isolati troppi siti su Android, potrebbero verificarsi problemi di prestazioni, in particolare sui dispositivi con poca memoria. Questo criterio viene applicato solo a Chrome su dispositivi Android con più di 1 GB di RAM. Per applicare il criterio a piattaforme non Androd, utilizza IsolateOrigins.
La configurazione del criterio consente di specificare un elenco di app web isolate (IWA) che vengono installate automaticamente. Le IWA sono applicazioni che presentano proprietà di sicurezza utili non disponibili per le normali pagine web, che vengono pacchettizzati in un bundle web firmato. La chiave pubblica del bundle web firmato viene utilizzata per creare l'ID pacchetto web che identifica l'IWA. Finora questo criterio funziona solo per la sessione Ospite gestita.
Ogni voce dell'elenco del criterio è un oggetto con due campi obbligatori: il manifest di aggiornamento URL e l'ID pacchetto web dell'app web isolata. Ogni voce può anche avere un campo facoltativo con il nome del canale di rilascio dell'IWA. Se il criterio "update_channel" non viene configurato, verrà utilizzato il valore "default".
Questa norma è obsoleta; utilizza invece DefaultJavaScriptSetting.
Può essere utilizzata per disattivare JavaScript in Google Chrome.
Se questa impostazione viene disattivata, le pagine web non potranno utilizzare JavaScript e l'utente non potrà modificare tale impostazione.
Se questa impostazione viene attivata o non è impostata, le pagine web potranno utilizzare JavaScript ma l'utente potrà modificare tale impostazione.
Consente di configurare un elenco di URL che possono rimanere in modalità a schermo intero senza mostrare una notifica quando il dispositivo torna attivo dalla schermata di blocco.
Generalmente, la modalità a schermo intero viene disattivata dopo la riattivazione dalla schermata di blocco per ridurre il rischio di attacchi di phishing. Questo criterio consente di specificare gli URL considerati origini attendibili che possono rimanere in modalità a schermo intero al momento dello sblocco. Viene configurato tramite la specifica di un elenco di pattern URL nel formato indicato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format. Ad esempio, è possibile mantenere sempre attiva la modalità a schermo intero al momento dello sblocco e disattivare tutte le notifiche specificando il carattere jolly *, che corrisponde a tutti gli URL.
Se il criterio viene impostato su un elenco vuoto o se non viene configurato, nessun URL può rimanere in modalità a schermo intero senza mostrare una notifica.
La configurazione del criterio consente alle estensioni o alle app per Android di accedere alle chiavi aziendali. Le chiavi sono destinate unicamente all'utilizzo aziendale se vengono generate tramite l'API chrome.enterprise.platformKeys su un account gestito. Gli utenti non possono consentire o revocare l'accesso delle estensioni o delle app per Android alle chiavi aziendali.
Per impostazione predefinita, un'estensione o un'app per Android non può utilizzare una chiave destinata all'uso aziendale, il che equivale a impostare il criterio allowCorporateKeyUsage su Falso per tale estensione. Solo se il criterio allowCorporateKeyUsage viene impostato su Vero per un'estensione o un'app per Android può utilizzare qualsiasi chiave della piattaforma contrassegnata per uso aziendale per firmare dati arbitrari. L'autorizzazione viene concessa solo se l'estensione o l'app per Android viene considerata protetta dall'accesso alla chiave di potenziali utenti malintenzionati.
Le chiavi aziendali possono essere utilizzate dalle app per Android installate ed elencate in questo criterio.
Questo criterio consente di disattivare temporaneamente il nuovo comportamento delle barre di scorrimento attivabili da tastiera.
Se viene attivato o se non viene configurato, le barre di scorrimento senza elementi secondari attivabili sono attivabili con la tastiera per impostazione predefinita.
Se questo criterio viene disattivato, le barre di scorrimento non saranno attivabili con la tastiera per impostazione predefinita.
Questo criterio è una soluzione alternativa temporanea e verrà rimosso nella versione M135.
Se il criterio viene impostato, le origini aggiuntive elencate possono accedere alle autorizzazioni del browser (ad esempio posizione, fotocamera, microfono) già disponibili per l'origine di installazione delle applicazioni kiosk web.
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Questa impostazione offre diverse opzioni relative alla disponibilità del browser Lacros.
Se il criterio viene impostato su user_choice, l'utente può attivare Lacros e impostarlo come browser principale.
Se il criterio viene impostato su lacros_disallowed, l'utente non potrà usare Lacros.
Se il criterio viene impostato su side_by_side, Lacros viene attivato, ma non è il browser principale.
Se il criterio viene impostato su lacros_primary, Lacros viene attivato ed è il browser principale.
Se il criterio non viene configurato, il valore predefinito è lacros_disallowed per gli utenti gestiti a livello aziendale e user_choice per gli utenti non gestiti.
In futuro sarà possibile impostare Lacros come unico browser disponibile in Google ChromeOS impostando il valore lacros_only.
Questa impostazione consente di stabilire la quantità di dati utente da conservare dopo la disattivazione di Lacros.
Se il criterio viene impostato su none o se non viene configurato, la migrazione dei dati a ritroso non viene eseguita.
Se il criterio viene impostato su keep_none, tutti i dati utente vengono rimossi. Questa è l'opzione più sicura.
Se il criterio viene impostato su keep_safe_data, la maggior parte dei dati utente viene rimossa. Vengono conservati solo i file indipendenti dal browser (come i download).
Se il criterio viene impostato su keep_all, tutti i dati utente vengono conservati. Questa opzione presenta un rischio elevato di errore e richiede il Powerwash per il ripristino.
Questa impostazione consente di configurare il browser Lacros da utilizzare.
Se il criterio viene impostato su user_choice, l'utente può decidere quale browser Lacros caricare: il programma binario della partizione rootfs o stateful. Se l'utente non ha impostato alcuna preferenza, verrà scelto il programma binario con la versione più recente.
Se il criterio viene impostato su rootfs, verrà caricato sempre il programma binario rootfs del browser Lacros.
Se il criterio non viene configurato, il valore predefinito è rootfs per gli utenti gestiti a livello aziendale e user_choice per gli utenti non gestiti.
Tieni presente che la modifica del valore del criterio può causare la perdita di dati del browser Lacros se la versione impostata è precedente alla versione attuale. Ad esempio, se il criterio cambia da user_choice a rootfs e la prima versione è stata aggiornata. Oppure se Google ChromeOS è stato aggiornato insieme al browser rootfs Lacros e la versione stateful non è stata ancora aggiornata. In questo tipo di scenari non è garantita la corretta migrazione dei dati.
È sicuro usare l'opzione user_choice o rootfs. Va bene anche passare da rootfs a user_choice.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Attivato, gli utenti possono effettuare ricerche con le proprie fotocamere usando Google Lens. Se viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono vedere il pulsante Google Lens nella casella di ricerca quando la ricerca tramite fotocamera con Google Lens è supportata.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Attivato, gli utenti possono visualizzare e usare il pulsante Google Lens nella casella di ricerca della pagina Nuova scheda. Se il criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non vedranno il pulsante Google Lens nella casella di ricerca della pagina Nuova scheda.
Questo criterio controlla la disponibilità dell'integrazione di Lens nell'app Galleria su Google ChromeOS.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, gli utenti possono usare Lens per cercare selezioni di contenuti multimediali che stanno visualizzando nell'app Galleria. La disattivazione del criterio disattiva anche la funzionalità.
Overlay di Lens consente agli utenti di eseguire ricerche su Google interagendo con uno screenshot della pagina corrente sovrapposto ai contenuti web effettivi.
Non esiste un'impostazione utente per controllare questa funzionalità, che viene generalmente resa disponibile a tutti gli utenti che usano Google come motore di ricerca predefinito, a meno che non venga disattivata da questo criterio.
Se il criterio viene impostato su 0 - Attivato o se non viene configurato, la funzionalità sarà disponibile per gli utenti. Se il criterio viene impostato su 1 - Disattivato, la funzionalità non sarà disponibile.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Attivato, gli utenti possono visualizzare la voce di menu per la ricerca per sezione di Google Lens nel menu contestuale. Se viene impostato su Disattivato, gli utenti non vedranno la voce di menu per la ricerca per sezione di Google Lens se la ricerca per sezione di Google Lens è supportata.
Se il criterio viene impostato su true, gli utenti possono fare in modo che le pagine web idonee vengano lette utilizzando la sintesi vocale. Ciò si ottiene mediante la distillazione dei contenuti lato server e la sintesi audio. Se viene impostato su false, la funzionalità viene disattivata. Se questo criterio viene impostato sul valore predefinito o se non viene configurato, Leggi ad alta voce è attiva.
Nella schermata di blocco gli utenti hanno la possibilità di aprire una finestra di riautenticazione online e utilizzarla per il processo di autenticazione per rientrare nella sessione. Questo criterio può essere utilizzato per aprire automaticamente la finestra se è richiesta la riautenticazione online.
Se il criterio viene attivato ed è richiesta la riautenticazione online, la finestra di riautenticazione online viene aperta automaticamente.
Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, la finestra di riautenticazione online deve essere aperta manualmente.
La riautenticazione online può essere richiesta per vari motivi, ad esempio la modifica della password, ma può essere applicata in modo forzato anche da determinati criteri come GaiaLockScreenOfflineSigninTimeLimitDays o SamlLockScreenOfflineSigninTimeLimitDays.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i controlli multimediali vengono visualizzati nella schermata di blocco se gli utenti bloccano il dispositivo durante la riproduzione dei contenuti.
Se viene impostato su Disattivato, i controlli multimediali nella schermata di blocco vengono disattivati.
Se attivata, questa funzionalità mostra un pulsante nella schermata di accesso e di blocco per la visualizzazione della password. È rappresentata con un'icona a forma di occhio nel campo della password. Il pulsante non è presente quando la funzionalità è disattivata.
Questo criterio impedisce la visualizzazione di avvisi di URL simili sui siti elencati. Questi avvisi sono solitamente mostrati sui siti in cui Google Chrome crede che sia in atto un tentativo di spoofing di un altro sito noto all'utente.
Se il criterio viene attivato e impostato su uno o più domini, non verrà visualizzata alcuna pagina di avviso di somiglianza quando l'utente visita le pagine di quel dominio.
Se il criterio non viene impostato o se viene impostato su un elenco vuoto, gli avvisi potrebbero essere visualizzati su qualunque sito visitato dall'utente.
Un nome host può essere consentito nel caso di una completa corrispondenza del nome host o di una corrispondenza con un qualsiasi dominio. Ad esempio, gli avvisi per un URL come "https://foo.example.com/bar" potrebbero essere eliminati se l'elenco include "foo.example.com" o "example.com".
Comportamento predefinito (Criterio non impostato) Quando viene aggiunto un account nell'area dei contenuti, potrebbe essere visualizzata una piccola finestra di dialogo che chiede all'utente di creare un nuovo profilo. Questa finestra di dialogo è ignorabile.
ManagedAccountsSigninRestriction = 'primary_account' Se un utente accede a un servizio Google per la prima volta in un browser Google Chrome, viene visualizzata una finestra di dialogo che chiede all'utente di creare un nuovo profilo per il proprio account aziendale. L'utente può fare clic su Annulla e uscire, oppure su Continua per creare un nuovo profilo. I dati di navigazione esistenti non verranno aggiunti al nuovo profilo. Il profilo appena creato può avere account secondari, ad esempio l'utente può accedere a un altro account nell'area dei contenuti.
ManagedAccountsSigninRestriction = 'primary_account_strict' Questo è lo stesso comportamento di 'primary_account', ad eccezione del fatto che il profilo appena creato non può avere account secondari.
ManagedAccountsSigninRestriction = 'primary_account_keep_existing_data' Questo è lo stesso comportamento di 'primary_account', ad eccezione dell'aggiunta di una casella di controllo nella finestra di dialogo per consentire all'utente di conservare i dati di navigazione locali. Se l'utente seleziona la casella, i dati del profilo esistenti vengono associati all'account gestito. - Tutti i dati di navigazione esistenti saranno presenti nel nuovo profilo. - Questi dati includono preferiti, cronologia, password, dati di compilazione automatica, schede aperte, cookie, cache, spazio di archiviazione web, estensioni e così via. Se l'utente non seleziona la casella: - Il vecchio profilo continuerà a esistere, nessun dato andrà perso. - Verrà creato un nuovo profilo.
ManagedAccountsSigninRestriction = 'primary_account_strict_keep_existing_data' Questo è lo stesso comportamento di 'primary_account_keep_existing_data', ad eccezione del fatto che il profilo appena creato non può avere account secondari.
La configurazione del criterio consente di impostare un elenco di preferiti dove ognuno di questi è un dizionario con le chiavi "name" e "url" indicanti il nome e la destinazione del preferito. Gli amministratori possono configurare una sottocartella definendo un preferito senza una chiave "url", ma con una chiave "children" aggiuntiva. Tale chiave contiene anche un elenco di preferiti, alcuni dei quali possono essere anche cartelle. Chrome corregge gli URL incompleti come se fossero stati inviati tramite la barra degli indirizzi. Ad esempio, "google.com" diventa "https://google.com/".
Gli utenti non possono modificare le cartelle in cui vengono inseriti i preferiti (ma possono nasconderle dalla barra dei preferiti). Il nome predefinito della cartella per i preferiti gestiti è "Preferiti gestiti", ma può essere modificato aggiungendo un nuovo dizionario secondario al criterio con una chiave unica chiamata "toplevel_name" e il nome della cartella che preferiscono gli utenti come valore. I preferiti gestiti non vengono sincronizzati con l'account utente e le estensioni non possono modificarli.
La configurazione del criterio consente di definire il valore restituito dell'API Managed Configuration per una determinata origine.
L'API Managed Configuration è una configurazione di coppie chiave-valore accessibile tramite chiamata JavaScript navigator.managed.getManagedConfiguration(). Questa API è disponibile soltanto per le origini che corrispondono ad applicazioni web con installazione forzata tramite WebAppInstallForceList.
Consente di controllare gli avvisi sulla privacy della sessione Ospite gestita su Google ChromeOS.
Se il criterio è impostato su false, gli avvisi sulla privacy sulla schermata di accesso e la notifica sull'avvio automatico all'interno della sessione Ospite verranno disattivati.
Questo criterio non dovrebbe essere utilizzato per i dispositivi usati dal pubblico generale.
Se il criterio è impostato su true o non configurato, la notifica di avviso sulla privacy nella sessione Ospite gestita con avvio automatico verrà bloccata finché l'utente non la ignorerà.
La configurazione del criterio consente di specificare il numero massimo di connessioni simultanee al server proxy. Alcuni server proxy non riescono a gestire un numero elevato di connessioni contemporanee per client, ma è sufficiente impostare il criterio su un numero inferiore per risolvere questo problema. Il valore deve essere inferiore a 100 e superiore a 6. Alcune app web sono note per richiedere molte connessioni con Hanging-GET, pertanto impostare un valore inferiore a 32 potrebbe causare interruzioni di rete del browser se sono aperte troppe app web di questo tipo. È sconsigliato utilizzare un valore inferiore a quello predefinito.
Se il criterio non viene configurato, viene utilizzato il valore predefinito 32.
L'impostazione del criterio specifica il ritardo massimo in millisecondi tra la ricezione dell'invalidamento di un criterio e il recupero del nuovo criterio da parte del servizio di gestione dei dispositivi. I valori validi di questo criterio sono compresi tra 1000 (1 secondo) e 300.000 (5 minuti). I valori che non rientrano in questo intervallo verranno bloccati al relativo limite.
Se il criterio non viene impostato, Google Chrome usa il valore predefinito di 10 secondi.
Per impostazione predefinita, nel browser vengono mostrati consigli di contenuti multimediali personalizzati in base agli interessi dell'utente. Se questo criterio viene impostato su Disattivato, questi consigli vengono nascosti all'utente. Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i consigli di contenuti multimediali vengono mostrati all'utente.
Questo criterio modifica il livello di risparmio della funzionalità Risparmio memoria.
Questo criterio viene applicato soltanto quando il Risparmio memoria viene attivato tramite le impostazioni o mediante il criterio HighEfficiencyModeEnabled e inciderà sul modo in cui vengono utilizzate le euristiche per stabilire quando eliminare le schede. Ad esempio, ridurre la durata di una scheda inattiva prima di eliminarla può far risparmiare memoria, ma significa anche che le schede verranno ricaricate più di frequente. Ciò potrebbe comportare un'esperienza utente scadente e un maggiore traffico di rete.
Se imposti il criterio su 0, il Risparmio memoria offrirà un risparmio di memoria moderato. Le schede diventano inattive dopo un periodo di tempo più lungo
Se imposti il criterio su 1, il Risparmio memoria offrirà un risparmio di memoria bilanciato. Le schede diventano inattive dopo un periodo di tempo ottimale.
Se imposti il criterio su 2, il Risparmio memoria offrirà un risparmio di memoria massimo. Le schede diventano inattive dopo un periodo di tempo più breve.
Se questo criterio non è impostato, l'utente finale può controllare questa impostazione all'indirizzo chrome://settings/performance.
Se questo criterio viene attivato, si consiglia di attivare per impostazione predefinita la segnalazione anonima a Google dei dati sull'utilizzo e sugli arresti anomali di Google Chrome. Gli utenti potranno comunque modificare questa impostazione.
Se questo criterio viene disattivato, viene disattivata la segnalazione anonima e non vengono inviati a Google dati sull'utilizzo o sugli arresti anomali. Gli utenti non possono modificare questa impostazione.
Se questo criterio non viene configurato, gli utenti possono scegliere il comportamento di segnalazione anonima al momento dell'installazione o della prima esecuzione e possono modificare questa impostazione in un secondo momento.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Per Google ChromeOS, vedi DeviceMetricsReportingEnabled.
Questo criterio consente di riattivare temporaneamente un insieme di eventi della piattaforma deprecato e rimosso chiamato eventi Mutazione. Se questo criterio viene attivato, gli eventi Mutazione continueranno a essere attivati, anche se sono stati disattivati per impostazione predefinita per i normali utenti web. Se questo criterio viene disattivato o se non viene configurato, questi eventi potrebbero non essere attivati. Questo criterio è una soluzione alternativa temporanea e verrà rimosso nella versione M135.
Questo criterio controlla la visibilità delle schede visualizzate nella pagina Nuova scheda. Le schede indicano i punti di ingresso per iniziare i percorsi utente più comuni in base al comportamento di navigazione degli utenti.
Se il criterio è impostato su Attivato e se sono disponibili contenuti, la pagina Nuova scheda mostrerà le schede.
Se il criterio è impostato su Disattivato, la pagina Nuova scheda non mostrerà le schede.
Se il criterio non viene impostato, l'utente può controllare la visibilità delle schede. Nell'impostazione predefinita, le schede sono visibili.
Se il criterio viene impostato su True o non viene impostato, nella pagina Nuova scheda vengono visualizzati suggerimenti di contenuti generati automaticamente in base alla cronologia di navigazione, agli interessi o alla posizione dell'utente.
Se il criterio viene impostato su False, i suggerimenti di contenuti generati automaticamente non vengono visualizzati nella pagina Nuova scheda.
Se il criterio viene impostato su false, gli utenti non possono personalizzare lo sfondo della pagina Nuova scheda. L'eventuale sfondo personalizzato esistente viene rimosso definitivamente anche se il criterio viene impostato su true in un secondo momento.
Se il criterio viene impostato su true o non viene impostato, gli utenti possono personalizzare lo sfondo della pagina Nuova scheda.
Questo criterio consente di stabilire la visibilità della comunicazione dell'area centrale nella pagina Nuova scheda.
Se viene impostato su Attivato, nella pagina Nuova scheda verrà mostrata la comunicazione dell'area centrale, se è disponibile.
Se viene impostato su Disattivato, nella pagina Nuova scheda non verrà mostrata la comunicazione dell'area centrale, anche se è disponibile.
Se il criterio viene impostato su True, Native Client può continuare a essere eseguito anche se il comportamento predefinito prevede che sia disattivato. Se il criterio viene impostato su False, verrà utilizzato il comportamento predefinito.
Questo criterio consente di stabilire se avviare gli eseguibili dell'host nativo direttamente su Windows.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google Chrome deve avviare host di messaggistica nativi implementati direttamente come eseguibili.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, Google Chrome avvierà gli host che utilizzano cmd.exe come processo intermedio.
Se il criterio non viene configurato, Google Chrome può decidere quale approccio usare.
Se questa impostazione viene attivata, gli utenti possono scegliere di utilizzare la funzionalità Condivisione nelle vicinanze, che consente di inviare e ricevere file dalle persone nelle vicinanze.
Se viene disattivata, gli utenti non possono attivare la funzionalità.
Se il criterio non viene configurato, per impostazione predefinita, la funzionalità non è consentita per gli utenti gestiti a livello aziendale ed è consentita per gli utenti non gestiti.
Questo criterio consente di controllare la previsione di rete in Google Chrome, il precaricamento DNS, le preconnessioni TCP e SSL e il prerendering delle pagine web.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo. Se non viene configurato, la previsione di rete viene attivata, ma gli utenti possono modificarlo.
Questo criterio consente di stabilire se eseguire o meno il processo del servizio di rete con limitazione tramite sandbox. Se questo criterio viene attivato, il processo del servizio di rete verrà eseguito con limitazione tramite sandbox. Se questo criterio viene disattivato, il processo del servizio di rete verrà eseguito senza limitazione tramite sandbox. Gli utenti saranno esposti a rischi di sicurezza aggiuntivi correlati all'esecuzione del servizio di rete senza limitazione tramite sandbox. Se questo criterio non viene configurato, verrà usata la configurazione predefinita della sandbox della rete. Questa configurazione potrebbe variare in base alla release di Google Chrome, alle prove sul campo attualmente in esecuzione e alla piattaforma. Questo criterio è pensato per offrire alle aziende la possibilità di disattivare la sandbox della rete se usano software di terze parti che interferisce con la sandbox del servizio di rete.
La configurazione del criterio consente di specificare le app che gli utenti possono attivare come app per scrivere note nella schermata di blocco di Google ChromeOS.
Se l'app preferita si trova nella schermata di blocco, sullo schermo viene visualizzato un elemento UI per l'avvio di tale app. Quando viene avviata, l'app può creare una finestra sopra la schermata di blocco e creare note in questo contesto. L'app può importare le note create nella sessione dell'utente principale quando la sessione è sbloccata. Nella schermata di blocco sono supportate solo le app per scrivere note di Google Chrome.
La configurazione del criterio consente agli utenti di attivare un'app nella schermata di blocco se l'ID estensione dell'app è presente come valore nell'elenco del criterio. Pertanto, se il criterio viene impostato su un elenco vuoto, l'opzione per scrivere note nella schermata di blocco viene disattivata. L'esistenza dell'ID di un'app nel criterio non implica necessariamente che gli utenti possano attivare l'app come app per scrivere note nella schermata di blocco. Ad esempio, in Google Chrome 61, il gruppo di app disponibili viene limitato anche dalla piattaforma.
Se il criterio non viene configurato, non vengono applicate limitazioni imposte da tale criterio al gruppo di app che gli utenti possono attivare nella schermata di blocco.
La configurazione del criterio consente di forzare l'applicazione della configurazione di rete per utente su ogni dispositivo Google Chrome. La configurazione di rete è una stringa in formato JSON come definita nel formato Open Network Configuration.
Le app Android possono utilizzare le configurazioni di rete e i certificati CA impostati tramite questa norma ma non hanno accesso ad alcune opzioni di configurazione.
Questo criterio attiva o disattiva la funzionalità "Aiutami a scrivere" per ChromeOS.
Se viene attivato, la funzionalità "Aiutami a scrivere" verrà attivata.
Se viene disattivato, la funzionalità "Aiutami a scrivere" verrà disattivata.
Se non viene configurato, la funzionalità "Aiutami a scrivere" verrà attivata sui dispositivi non gestiti e verrà disattivata per i dispositivi gestiti dall'azienda.
Questo criterio consente per impostazione predefinita il clustering di agenti con chiave di origine.
L'intestazione HTTP Origin-Agent-Cluster consente di stabilire se un documento viene isolato in un cluster di agenti con chiave di origine o in un cluster di agenti con chiave del sito. Questo comporta implicazioni relative alla sicurezza perché un cluster di agenti con chiave di origine consente di isolare i documenti per origine. La conseguenza evidente di questo comportamento per gli sviluppatori è che non è più possibile impostare la funzione di accesso document.domain.
Il comportamento predefinito (se non è stata impostata alcuna intestazione Origin-Agent-Cluster) cambia in M111 da "con chiave del sito" a "con chiave di origine".
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, il browser seguirà questo nuovo comportamento predefinito a partire dalla versione indicata.
Se il criterio viene disattivato, questa modifica viene annullata e i documenti senza intestazioni Origin-Agent-Cluster verranno assegnati a cluster di agenti con chiave del sito. Di conseguenza, la funzione di accesso document.domain rimane configurabile per impostazione predefinita (comportamento precedente).
Per maggiori informazioni, visita la pagina https://developer.chrome.com/blog/immutable-document-domain/.
Consente di stabilire il tema (scuro/chiaro/automatico) usato per eseguire il rendering dell'UI durante l'OOBE e nella sessione. Con la modalità automatica viene effettuato il passaggio automatico tra tema scuro e tema chiaro all'alba e al tramonto. Questo criterio dovrebbe essere consigliato per dare agli utenti la possibilità di cambiare il tema nelle impostazioni di sistema.
Questo criterio consente di specificare un elenco di origini (URL) o pattern di nomi host (ad esempio *.example.com) per cui non vengono applicate limitazioni di sicurezza sulle origini non sicure. Le organizzazioni possono specificare le origini delle applicazioni precedenti che non possono implementare TLS o configurare un server temporaneo per lo sviluppo web interno, così che gli sviluppatori possano testare le funzionalità che richiedono contesti sicuri senza dover implementare TLS sul server temporaneo. Inoltre questo criterio impedisce all'origine di essere etichettata come "Non sicura" nella barra degli indirizzi.
La configurazione di un elenco di URL in questo criterio equivale a impostare il flag della riga di comando unsafely-treat-insecure-origin-as-secure su un elenco separato da virgole degli stessi URL. Il criterio sovrascrive il flag della riga di comando e UnsafelyTreatInsecureOriginAsSecure, se presenti.
Per ulteriori informazioni sui contesti sicuri, visita il sito Secure Contexts: https://www.w3.org/TR/secure-contexts.
Questo criterio determina il comportamento della rimappatura dei tasti Pagina su/Pagina giù nella pagina secondaria "Rimappa i tasti". La pagina secondaria "Rimappa i tasti" consente di personalizzare i tasti. Se abilitato, questo criterio impedisce agli utenti di personalizzare queste rimappature specifiche. Se il criterio non viene configurato, le scorciatoie basate sul tasto Ricerca saranno quelle predefinite e agli utenti sarà consentita la configurazione.
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su Attivato, gli utenti potranno monitorare i propri pacchetti su Google Chrome tramite la pagina Nuova scheda. Se viene disattivato, gli utenti non possono monitorare i loro pacchetti su Google Chrome tramite la pagina Nuova scheda.
Consente di stabilire se consentire o meno ai siti web di controllare se l'utente ha salvato dei metodi di pagamento.
Se questo criterio viene disattivato, ai siti web che usano l'API PaymentRequest.canMakePayment o PaymentRequest.hasEnrolledInstrument viene comunicato che non ci sono metodi di pagamento disponibili.
Se l'impostazione viene attivata o non viene configurata, i siti web possono controllare se l'utente ha salvato dei metodi di pagamento.
Controlla se il visualizzatore PDF in Google Chrome può aggiungere annotazioni nei PDF.
Quando questo criterio non è impostato o è impostato su vero, il visualizzatore PDF può aggiungere annotazioni nei PDF.
Quando questo criterio è impostato su falso, il visualizzatore PDF non può aggiungere annotazioni sui PDF.
Consente di stabilire se il visualizzatore di PDF in Google Chrome utilizza il renderer Skia.
Quando questo criterio è attivato, il visualizzatore di PDF utilizza il renderer Skia.
Se questo criterio viene disattivato, il visualizzatore di PDF utilizza il renderer AGG corrente.
Se questo criterio non viene impostato, il renderer del PDF viene scelto dal browser.
Consente di stabilire se il visualizzatore PDF in Google Chrome utilizza un iframe out-of-process (OOPIF). In futuro, questa sarà la nuova architettura di visualizzazione di PDF, in quanto è più semplice e semplificherà l'aggiunta di nuove funzionalità. Il visualizzatore PDF GuestView esistente è un'architettura obsoleta e complessa che verrà ritirata.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, Google Chrome potrà usare l'architettura del visualizzatore PDF OOPIF. Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, il comportamento predefinito verrà deciso da Google Chrome.
Se questo criterio viene disattivato, Google Chrome userà rigorosamente il visualizzatore PDF GuestView esistente. Incorpora una pagina web con un albero di frame separato in un'altra pagina web.
Questo criterio verrà rimosso in futuro, una volta completata l'implementazione della funzionalità del visualizzatore PDF OOPIF.
Se questa impostazione viene attivata, gli utenti possono attivare Phone Hub, che consente loro di interagire con il proprio telefono su un dispositivo ChromeOS.
Se viene disattivata, gli utenti non possono attivare Phone Hub.
Se il criterio non viene configurato, per impostazione predefinita, la funzionalità non è consentita per gli utenti gestiti a livello aziendale ed è consentita per gli utenti non gestiti.
Se questa impostazione viene attivata, gli utenti che hanno già attivato Phone Hub possono visualizzare e scaricare su ChromeOS foto e video recenti acquisiti sul proprio telefono.
Se viene disattivata, gli utenti non possono usare questa funzionalità. Gli utenti non possono usare questa funzionalità anche se viene disattivato il criterio PhoneHubAllowed.
Se questo criterio non viene configurato, per impostazione predefinita la funzionalità è consentita sia per gli utenti gestiti a livello aziendale sia per quelli non gestiti.
Se questa impostazione viene attivata, gli utenti che hanno già attivato Phone Hub possono inviare e ricevere notifiche del loro telefono su ChromeOS.
Se viene disattivata, gli utenti non possono usare questa funzionalità. Gli utenti non possono usare questa funzionalità anche se viene disattivato il criterio PhoneHubAllowed.
Se questo criterio non viene configurato, per impostazione predefinita la funzionalità è consentita sia per gli utenti gestiti a livello aziendale sia per quelli non gestiti.
Se questa impostazione viene attivata, gli utenti che hanno già attivato Phone Hub possono continuare attività su ChromeOS, come ad esempio la visualizzazione di pagine web che avevano iniziato a consultare sul telefono.
Se viene disattivata, gli utenti non possono usare questa funzionalità. Gli utenti non possono usare questa funzionalità anche se viene disattivato il criterio PhoneHubAllowed.
Se questo criterio non viene configurato, per impostazione predefinita la funzionalità è consentita sia per gli utenti gestiti a livello aziendale sia per quelli non gestiti.
Consente di attivare o disattivare la funzionalità di correzione automatica sulla tastiera fisica.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, la funzionalità di correzione automatica sulla tastiera fisica sarà consentita.
Se viene disattivato, la funzionalità di correzione automatica sulla tastiera fisica non sarà consentita.
Attiva o disattiva la funzionalità di scrittura predittiva sulla tastiera fisica.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, la funzionalità di scrittura predittiva sulla tastiera fisica sarà consentita.
Se viene disattivato, la funzionalità di scrittura predittiva sulla tastiera fisica non sarà consentita.
La configurazione del criterio consente di correggere quali identificatori di applicazioni vengono mostrati da Google ChromeOS come app bloccate nella barra Avvio app e gli utenti non possono modificarli.
Specifica le app di Chrome tramite il relativo ID, come pjkljhegncpnkpknbcohdijeoejaedia; le app per Android tramite il relativo nome del pacchetto, ad esempio com.google.android.gm; le app web tramite l'URL utilizzato in WebAppInstallForceList, ad esempio https://google.com/maps e le app web di sistema tramite il nome in snake case, ad esempio camera. App web isolate tramite il relativo ID pacchetto web, ad esempio egoxo6biqdjrk62rman4vvr5cbq2ozsyydig7jmdxcmohdob2ecaaaic.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono modificare l'elenco di app bloccate in Avvio app.
Questa policy può essere utilizzata anche per bloccare app per Android.
Se il criterio viene impostato su Attivato, i criteri relativi a un gruppo atomico che non condividono l'origine con la priorità massima di quel gruppo vengono ignorati.
Se viene impostato su Disattivato, nessun criterio viene ignorato a causa della propria origine. I criteri vengono ignorati soltanto se si verifica un conflitto e se non hanno la massima priorità.
Se il criterio viene configurato da un'origine cloud, non può essere applicato a un utente specifico.
L'impostazione di questo criterio consente di unire i criteri selezionati quando provengono da origini diverse, con stesso ambito e livello. L'unione avviene tra le chiavi di primo livello del dizionario di ogni origine. Avrà la priorità la chiave proveniente dall'origine con la priorità massima.
Usa il carattere jolly "*" per consentire l'unione di tutti i criteri dei dizionari supportati.
Se un criterio è nell'elenco, nel caso ci sia conflitto tra le origini:
* Se hanno lo stesso ambito e lo stesso livello: i valori verranno uniti in un nuovo dizionario dei criteri.
* Se hanno ambito o livello diversi: verrà applicato il criterio con la priorità massima.
Se un criterio non è nell'elenco, nel caso ci sia conflitto tra le origini, l'ambito o il livello, verrà applicato il criterio con la priorità massima.
L'impostazione di questo criterio consente di unire i criteri selezionati quando provengono da origini diverse, con stesso ambito e livello.
Usa il carattere jolly "*" per consentire l'unione di tutti i criteri dell'elenco.
Se un criterio è nell'elenco, nel caso ci sia conflitto tra le origini:
* Se hanno lo stesso ambito e lo stesso livello: i valori verranno uniti in un nuovo elenco dei criteri.
* Se hanno ambito o livello diversi: verrà applicato il criterio con la priorità massima.
Se un criterio non è nell'elenco, nel caso ci sia conflitto tra le origini, l'ambito o il livello, verrà applicato il criterio con la priorità massima.
L'impostazione del criterio specifica il periodo in millisecondi durante il quale il servizio di gestione dei dispositivi viene interrogato per informazioni sui criteri relativi agli utenti. I valori validi vanno da 1.800.000 (30 minuti) a 86.400.000 (1 giorno). I valori che non rientrano in questo intervallo verranno bloccati al relativo limite.
Se il criterio non viene impostato, si usa il valore predefinito di 3 ore.
Nota: le notifiche relative ai criteri forzano un aggiornamento quando cambiano i criteri, rendendo quindi superflui aggiornamenti più frequenti. Quindi, se la piattaforma supporta queste notifiche, il ritardo dell'aggiornamento verrà impostato su 24 ore (vengono ignorati tutti i valori predefiniti e il valore di questo criterio).
Questo criterio consente di configurare se Google Chrome offrirà un algoritmo di accordo chiave post-quantistico in TLS utilizzando lo standard NIST ML-KEM. Prima di Google Chrome versione 131, l'algoritmo era Kyber, un'iterazione bozza precedente dello standard. In questo modo, i server di supporto possono proteggere il traffico degli utenti dalla decrittografia successiva dei computer quantistici.
Se questo criterio viene attivato, Google Chrome offrirà un accordo chiave post-quantistico nelle connessioni TLS. Il traffico degli utenti sarà poi protetto dai computer quantistici durante la comunicazione con i server compatibili.
Se questo criterio viene disattivato, Google Chrome non offrirà un accordo chiave post-quantistico nelle connessioni TLS. In questo modo, il traffico degli utenti non verrà protetto dai computer quantistici.
Se questo criterio non viene configurato, Google Chrome seguirà la procedura di implementazione predefinita per l'offerta di un accordo chiave post-quantistico.
L'offerta di un accordo chiave post-quantistico è compatibile con le versioni precedenti. I server TLS e il middleware di rete esistenti dovrebbero ignorare la nuova opzione e continuare a selezionare le opzioni precedenti.
Tuttavia, i dispositivi che non implementano correttamente TLS potrebbero non funzionare correttamente se viene offerta la nuova opzione. Ad esempio, potrebbero disconnettersi in risposta a opzioni non riconosciute o ai messaggi di dimensioni maggiori che ne derivano. Questi dispositivi non sono adatti alla tecnologia post-quantistica e interferiranno con la relativa transizione di un'azienda. In questo caso, gli amministratori dovrebbero contattare il fornitore per risolvere il problema.
Questo criterio è una misura temporanea e verrà rimosso in un momento successivo alla versione 141 di Google Chrome. Potrebbe essere attivato per consentirti di testare i problemi e potrebbe essere disattivato durante la risoluzione di questi ultimi.
Se il criterio viene impostato su enabled, sarà possibile utilizzare le API a schermo intero per video con prefisso (ad esempio Video.webkitEnterFullscreen()) da JavaScript.
Se il criterio viene impostato su disabled, le API a schermo intero per video con prefisso non verranno utilizzate in JavaScript, lasciando solo le API standard a schermo intero (ad esempio Element.requestFullscreen()).
Se il criterio viene impostato su runtime-enabled, consentirà al flag funzionalità abilitato per il tempo di esecuzione PrefixedFullscreenVideo di determinare se le API a schermo intero per video con prefisso sono disponibili per i siti web.
Se il criterio non viene configurato, il comportamento predefinito è runtime-enabled.
Nota: questo criterio costituisce una soluzione temporanea per aiutare la transizione dalle API a schermo intero con prefisso -webkit. Ne è prevista la rimozione nella versione M130 o in alcune delle versioni successive.
Consente di impostare il pulsante destro come pulsante principale del mouse.
Se questo criterio viene attivato, il pulsante destro del mouse sarà sempre il pulsante principale.
Se questo criterio viene disattivato, il pulsante sinistro del mouse sarà sempre il pulsante principale.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, inizialmente il pulsante principale sarà il pulsante sinistro del mouse, ma l'utente può cambiarlo in qualsiasi momento.
Consente di specificare se il selettore profilo è attivato, disattivato o forzato all'avvio del browser.
Per impostazione predefinita, il selettore profilo non viene mostrato quando il browser si avvia in modalità ospite o di navigazione in incognito, quando una directory e/o gli URL del profilo sono specificati da una riga di comando, quando è richiesta esplicitamente l'apertura di un'app, quando il browser è stato lanciato da una notifica nativa, quando c'è un solo profilo disponibile o quando il criterio ForceBrowserSignin è impostato su Vero.
Se è selezionata l'opzione "Attivato" (0) o se il criterio non viene impostato, il selettore profilo verrà mostrato all'avvio per impostazione predefinita, ma gli utenti potranno attivarlo/disattivarlo.
Se è selezionata l'opzione "Disattivato" (1), il selettore profilo non verrà mai mostrato e gli utenti non saranno in grado di modificare l'impostazione.
Se è selezionata l'opzione "Forzato" (2), il selettore profilo non può essere eliminato dall'utente. Il selettore profilo sarà mostrato anche se c'è un solo profilo disponibile.
Se il criterio viene impostato su NonChiedere o se non viene configurato, Google Chrome non chiede automaticamente all'utente di eseguire nuovamente l'autenticazione sul browser.
Se impostato su ChiediInUnaScheda, quando l'autenticazione dell'utente scade, apri immediatamente una nuova scheda con la pagina di accesso di Google. Questo si verifica solo se utilizzi Chrome Sync.
Se il criterio viene impostato su true o se non viene configurato, Google Chrome mostra agli utenti informazioni sul prodotto come contenuti a scheda intera.
Se il criterio viene impostato su false, Google Chrome non può mostrare le informazioni sul prodotto come contenuti a scheda intera.
La configurazione del criterio consente di controllare la presentazione delle pagine di benvenuto che aiutano gli utenti ad accedere a Google Chrome, di impostare Google Chrome come browser predefinito degli utenti oppure di fornire informazioni sulle caratteristiche del prodotto.
Questo criterio è deprecato. Utilizza PromotionsEnabled.
Se il criterio viene impostato su true o se non viene configurato, Google Chrome mostra agli utenti i contenuti promozionali dei prodotti.
Se il criterio viene impostato su false, Google Chrome non può mostrare i contenuti promozionali dei prodotti.
La configurazione del criterio consente di controllare la presentazione dei contenuti promozionali, tra cui le pagine di benvenuto, che aiutano gli utenti ad accedere a Google Chrome, di impostare Google Chrome come browser predefinito degli utenti oppure di fornire informazioni sulle caratteristiche del prodotto.
Se il criterio è impostato su Attivato, gli utenti dovranno specificare dove salvare ogni file prima del download. Se il criterio è impostato su Disattivato, il download si avvierà immediatamente e agli utenti non verrà chiesto dove salvare i file.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti potranno modificare questa impostazione.
Questo criterio controlla se all'utente viene richiesto di selezionare un certificato client quando più certificati corrispondono a AutoSelectCertificateForUrls. Se il criterio viene impostato su Attivato, all'utente viene richiesto di selezionare un certificato client quando il criterio di selezione automatica corrisponde a più certificati. Se viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, all'utente può essere richiesta la selezione solo quando nessun certificato corrisponde alla selezione automatica.
L'impostazione del criterio consente di configurare le impostazioni del proxy per Chrome e le app ARC, ignorando tutte le opzioni relative al proxy specificate dalla riga di comando.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono scegliere le impostazioni del proxy.
L'impostazione del criterio ProxySettings consente di accettare i seguenti campi: * ProxyMode, che consente di specificare il server proxy utilizzato da Chrome e impedisce agli utenti di modificare le impostazioni del proxy * ProxyPacUrl, un URL a un file proxy .pac o uno script PAC codificato come URL di dati con tipo MIME application/x-ns-proxy-autoconfig * ProxyPacMandatory, che impedisce allo stack di rete di eseguire il fallback alle connessioni dirette con script PAC non valido o non disponibile * ProxyServer, un URL del server proxy * ProxyBypassList, un elenco di host per i quali il proxy verrà bypassato
Il campo ProxyServerMode è deprecato a favore del campo ProxyMode.
Per il campo ProxyMode, se scegli il valore: * direct, non viene mai utilizzato un proxy e tutti gli altri campi vengono ignorati. * system, viene utilizzato il proxy del sistema e tutti gli altri campi vengono ignorati. * auto_detect, tutti gli altri campi vengono ignorati. * fixed_servers, vengono utilizzati i campi ProxyServer e ProxyBypassList. * pac_script, vengono utilizzati i campi ProxyPacUrl, ProxyPacMandatory e ProxyBypassList.
Nota: per esempi più dettagliati, consulta la pagina The Chromium Projects (https://www.chromium.org/developers/design-documents/network-settings#TOC-Command-line-options-for-proxy-sett).
Solo un sottoinsieme di opzioni di configurazione del proxy viene reso disponibile alle app Android, che decidono volontariamente se rispettarlo o meno. Non puoi forzarle a utilizzare un proxy.
Questo criterio attiva la funzionalità Generatore codice QR in Google Chrome.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, la funzionalità Generatore codice QR viene attivata.
Se il criterio viene disattivato, la funzionalità Generatore codice QR viene disabilitata.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, è consentito utilizzare il protocollo QUIC in Google Chrome.
Se viene impostato su Disattivato, non è consentito utilizzare il protocollo QUIC.
Se viene attivato, questo criterio forza l'accesso a qualsiasi documento Office con un tipo MIME normalmente gestito dall'Basic Editor per scaricare il file.
Se il criterio viene disattivato, questi documenti verranno aperti automaticamente nell'Basic Editor.
Se questo criterio non viene configurato, equivale ad attivarlo per gli utenti normali (ad esempio, i file verranno scaricati). Se il criterio non viene configurato, equivale a disattivarlo per gli utenti aziendali (ad esempio, i file verranno aperti nell'Basic Editor).
Ti consente di impostare il periodo di tempo, in millisecondi, tra la prima notifica relativa alla necessità di riavviare un dispositivo Google ChromeOS per applicare un aggiornamento in attesa e la fine del periodo di tempo specificato dal criterio RelaunchNotificationPeriod.
Se non viene impostato, per i dispositivi Google ChromeOS viene utilizzato il periodo predefinito di 259200000 millisecondi (tre giorni).
Per il rollback e altri aggiornamenti di Google ChromeOS che eseguono il Powerwash del dispositivo, l'utente viene sempre avvisato immediatamente quando l'aggiornamento è disponibile, indipendentemente dal valore di questo criterio.
Consente di inviare agli utenti una notifica che comunica che Google Chrome o Google ChromeOS deve essere riavviato per applicare un aggiornamento in sospeso
Questa impostazione della norma attiva le notifiche che informano l'utente che è consigliabile oppure obbligatorio riavviare il browser o il dispositivo. Se non è impostata, Google Chrome indica all'utente che è necessario un riavvio tramite piccole modifiche al menu, mentre Google ChromeOS indica ciò con una notifica nella barra delle applicazioni. Se l'impostazione è "Recommended", all'utente verrà mostrato un avviso ricorrente con un riavvio consigliato. L'utente può ignorare questo avviso e rimandare il riavvio. Se impostata su "Required", verrà visualizzato un avviso ricorrente all'utente che indica che il riavvio del browser sarà forzato una volta trascorso il periodo di notifica. Per impostazione predefinita, il periodo di notifica è di sette giorni per Google Chrome e di quattro giorni per Google ChromeOS e può essere configurato tramite l'impostazione della norma RelaunchNotificationPeriod.
La sessione dell'utente viene ripristinata dopo il riavvio.
Consente di stabilire per quanto tempo, in millisecondi, gli utenti riceveranno notifiche relative alla necessità di riavviare Google Chrome o un dispositivo Google ChromeOS per applicare un aggiornamento in sospeso.
Durante questo periodo di tempo l'utente verrà informato più volte della necessità di un aggiornamento. Per quanto riguarda i dispositivi Google ChromeOS, nella barra delle applicazioni viene mostrata una notifica relativa al riavvio in base al criterio RelaunchHeadsUpPeriod. Per quanto riguarda i browser Google Chrome, il menu delle app cambia per indicare che è necessario il riavvio una volta trascorso un terzo del periodo di notifica. Questa notifica cambia colore una volta trascorsi due terzi del periodo di notifica e lo cambia di nuovo al termine dell'intero periodo di notifica. Le notifiche aggiuntive attivate in base al criterio RelaunchNotification seguono questa stessa pianificazione.
Se il criterio non viene impostato, viene usato il periodo predefinito di 604800000 millisecondi (una settimana).
Consente di specificare un intervallo di tempo target per il termine del periodo di notifica per il riavvio.
Agli utenti viene inviata una notifica che informa che è necessario riavviare il browser o il dispositivo in base alle impostazioni dei criteri RelaunchNotification e RelaunchNotificationPeriod. Se il criterio RelaunchNotification viene impostato su "Required", al termine del periodo di notifica viene forzato il riavvio dei browser e dei dispositivi. Questo criterio RelaunchWindow può essere usato per rimandare il termine del periodo di notifica affinché rientri in un intervallo di tempo specifico.
Se questo criterio non viene impostato, l'intervallo di tempo target predefinito per Google ChromeOS è 02:00-04:00. L'intervallo di tempo target predefinito per Google Chrome è l'intera giornata (vale a dire che il termine del periodo di notifica non viene mai rimandato).
Nota: anche se per il campo entries del criterio sono accettati più valori, vengono ignorati tutti tranne il primo. Avviso: la configurazione di questo criterio potrebbe ritardare l'applicazione degli aggiornamenti software.
Consente di stabilire se gli utenti possono o meno usare il debug remoto.
Se questo criterio è impostato su Attivato o non viene configurato, gli utenti possono usare il debug remoto specificando le opzioni di riga di comando --remote-debugging-port e --remote-debugging-pipe.
Se è impostato su Disattivato, gli utenti non possono usare il debug remoto.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, la configurazione del container dell'app del renderer verrà attivata sulle piattaforme supportate.
Se viene impostato su Disattivato, la sicurezza e la stabilità di Google Chrome diminuiranno, poiché verrà ridotta la sandbox usata dai processi del renderer. Disattivalo solo se si verificano dei problemi di compatibilità con software di terze parti che devono essere eseguiti all'interno dei processi del renderer.
Nota: scopri di più sui criteri relativi alla mitigazione dei processi (https://chromium.googlesource.com/chromium/src/+/HEAD/docs/design/sandbox.md#Process-mitigation-policies).
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, l'integrità del codice del renderer viene attivata.
Se viene impostato su Disattivato, la sicurezza e la stabilità di Google Chrome diminuiranno, in quanto codice sconosciuto e potenzialmente dannoso può essere caricato all'interno dei processi del renderer di Google Chrome. Disattivalo solo se si verificano dei problemi di compatibilità con software di terze parti che devono essere eseguiti all'interno dei processi del renderer di Google Chrome.
Questo criterio è stato rimosso nella versione 118 di Chrome e viene ignorato se viene impostato.
Nota: scopri di più sui criteri relativi alla mitigazione dei processi (https://chromium.googlesource.com/chromium/src/+/HEAD/docs/design/sandbox.md#Process-mitigation-policies).
Se le app Linux sono supportate, l'impostazione del criterio su Attivato consente di inviare al server le informazioni relative all'utilizzo delle app Linux.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, non viene inviata alcuna informazione relativa all'utilizzo.
Se il criterio è impostato su true, Google Chrome esegue sempre il controllo delle revoche per i certificati dei server che vengono convalidati correttamente e firmati tramite certificati CA installati localmente. Se Google Chrome non riesce a recuperare informazioni sullo stato della revoca, questi certificati vengono considerati revocati da Google Chrome (hard-fail).
Se il criterio è impostato su false o se non viene impostato, Google Chrome utilizza le impostazioni di controllo delle revoche online esistenti.
Questo criterio non ha effetto su macOS se il criterio ChromeRootStoreEnabled viene impostato su false.
Contiene un elenco di pattern che possono essere usati per controllare la visibilità degli account in Google Chrome.
Ogni Account Google sul dispositivo viene messo a confronto con i pattern memorizzati in questo criterio per stabilirne la visibilità in Google Chrome. L'account sarà visibile se il nome soddisfa uno qualsiasi dei pattern nell'elenco. In caso contrario, l'account non sarà visibile.
Usa il carattere jolly "*" per rappresentare lo zero e caratteri più arbitrari. Il carattere di escape è "\"; quindi, per rappresentare gli effettivi caratteri "*" o "\", devi farli precedere da un "\".
Se il criterio non è impostato, tutti gli Account Google sul dispositivo saranno visibili in Google Chrome.
Contiene un'espressione regolare che viene usata per stabilire quali Account Google possono essere impostati come account principali del browser in Google Chrome (ossia l'account che viene scelto durante la procedura di attivazione della sincronizzazione).
Viene visualizzato un errore appropriato se un utente cerca di impostare un account principale del browser con un nome utente non corrispondente allo schema indicato.
Se questa norma non viene impostata o viene lasciata vuota, l'utente potrà impostare qualsiasi Account Google come account principale del browser in Google Chrome.
Il criterio viene applicato soltanto alle sessioni Ospite gestite. La configurazione del criterio consente di specificare un elenco di ID delle estensioni esenti dalla procedura di pulizia della sessione Ospite gestita limitata (vedi DeviceRestrictedManagedGuestSessionEnabled). Lasciare il criterio non impostato significa che nessuna estensione è esente dalla procedura di reimpostazione.
Consente di configurare la directory che Google Chrome utilizza per memorizzare la copia di roaming dei profili.
Se il criterio viene configurato, Google Chrome utilizza la directory indicata per memorizzare la copia di roaming dei profili se è stato attivato il criterio RoamingProfileSupportEnabled. Se il criterio RoamingProfileSupportEnabled viene disattivato o se non viene configurato, il valore memorizzato in questo criterio non viene utilizzato.
Visita il sito https://www.chromium.org/administrators/policy-list-3/user-data-directory-variables per consultare un elenco di variabili utilizzabili.
Sulle piattaforme non Windows, il criterio deve essere configurato affinché i profili di roaming funzionino.
Se non viene configurato su Windows, viene utilizzato il percorso di profilo di roaming predefinito.
Se attivi questa impostazione, le impostazioni memorizzate nei profili Google Chrome, come i preferiti, i dati della compilazione automatica, le password e così via, saranno scritte anche in un file memorizzato nella cartella del profilo utente Roaming o in una posizione specificata dall'amministratore tramite il criterio RoamingProfileLocation. Se attivi il criterio, viene disattivata la sincronizzazione nel cloud.
Se il criterio viene disattivato o non viene impostato, saranno utilizzati solo i normali profili locali.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono fare clic nelle pagine di avviso mostrate da Google Chrome quando navigano su siti con errori SSL.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono fare clic nelle pagine di avviso.
Se il criterio SSLErrorOverrideAllowed è impostato su Disattivato, la configurazione di questo criterio ti consente di impostare un elenco di pattern di origini che specificano i siti in cui gli utenti possono fare clic nelle pagine di avviso mostrate in Google Chrome quando visitano siti che presentano errori SSL. Gli utenti non potranno fare clic nelle pagine di avviso SSL su origini non presenti in questo elenco.
Se il criterio SSLErrorOverrideAllowed è impostato su Attivato o se non è configurato, questo criterio non ha effetto.
Se il criterio non viene configurato, SSLErrorOverrideAllowed si applica per tutti i siti.
Per informazioni dettagliate sui pattern di input validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio. Questo criterio ha corrispondenze basate soltanto sull'origine, pertanto qualsiasi percorso nel pattern URL viene ignorato.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, i file scaricati vengono inviati per essere analizzati da Navigazione sicura, anche se provengono da una fonte attendibile.
Se il criterio viene disattivato, i file scaricati non vengono inviati per essere analizzati da Navigazione sicura se provengono da una fonte attendibile.
Queste limitazioni vengono applicate ai download attivati dai contenuti delle pagine web, nonché all'opzione di menu Link di download. Queste limitazioni non vengono applicate al salvataggio o al download della pagina attualmente visualizzata né alle opzioni di stampa relative al salvataggio come file PDF.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
La configurazione del criterio consente di controllare il filtro di URL di SafeSites, che utilizza l'API Google Safe Search per classificare gli URL come pornografici o meno.
Se il criterio viene impostato su:
* Non filtrare i siti di contenuti per adulti, o se non viene configurato, i siti non vengono filtrati
* Filtra i siti di contenuti per adulti di primo livello, i siti pornografici vengono filtrati
Durante l'accesso tramite la schermata di blocco, Google ChromeOS può eseguire l'autenticazione con un server (online) o utilizzando una password memorizzata nella cache (offline).
Se per questo criterio viene impostato il valore -2, verrà usato lo stesso valore del limite relativo al tempo di accesso offline nella schermata di accesso del criterio SAMLOfflineSigninTimeLimit.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato il valore -1, non viene applicata l'autenticazione online nella schermata di blocco e l'utente potrà usare l'autenticazione offline finché un motivo diverso da quello di questo criterio non applicherà un'autenticazione online.
Se per il criterio viene impostato il valore 0, sarà sempre richiesta l'autenticazione online.
Se per questo criterio viene impostato qualsiasi altro valore, il criterio consente di specificare il numero di giorni dall'ultima autenticazione online trascorsi i quali l'utente deve usare di nuovo l'autenticazione online per l'accesso successivo tramite la schermata di blocco.
Questo criterio viene applicato per gli utenti che si sono autenticati tramite SAML.
Il valore del criterio deve essere specificato in giorni.
Chrome bloccherà le navigazioni verso protocolli esterni all'interno di iframe con sandbox. Visita la pagina https://chromestatus.com/features/5680742077038592.
Quando il valore è True, Chrome può bloccare queste navigazioni.
Quando il valore è False, Chrome non può bloccare queste navigazioni.
Il valore predefinito è True, ossia la funzionalità di sicurezza è attiva.
Questo criterio può essere utilizzato dagli amministratori che hanno bisogno di più tempo per aggiornare i siti web interni interessati da questa nuova limitazione. Questo criterio aziendale è temporaneo ed è destinato a essere rimosso dopo la versione 117 di Google Chrome.
Se il criterio viene impostato su Attivato, la cronologia di navigazione non viene salvata, la sincronizzazione delle schede viene disattivata e gli utenti non possono modificare questa impostazione.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, la cronologia di navigazione viene salvata.
La configurazione del criterio indica a Google ChromeOS di utilizzare la configurazione del programma di pianificazione delle attività identificato dal nome specificato. Questo criterio può essere impostato su Conservative o su Performance, opzioni che correggono il programma di pianificazione delle attività, rispettivamente, per la stabilità o il massimo rendimento.
Se non viene configurato, gli utenti sono liberi di fare la propria scelta.
Imposta la directory in cui vengono salvate le acquisizioni schermo (screenshot e registrazioni dello schermo). Se il criterio viene impostato come consigliato, il valore verrà utilizzato per impostazione predefinita, ma l'utente potrà modificarlo. In caso contrario, l'utente non potrà modificarlo e le acquisizioni verranno salvate sempre nella directory definita.
Il criterio utilizza lo stesso formato del criterio DownloadDirectory La posizione può essere impostata su un file system locale o su Google Drive (con prefisso "${google_drive}") o Microsoft OneDrive (con prefisso "${microsoft_onedrive}"). Se il criterio non viene configurato, le acquisizioni schermo verranno archiviate nella directory locale "Download". Vedi l'elenco di variabili che puoi utilizzare (https://www.chromium.org/administrators/policy-list-3/user-data-directory-variables).
Se il criterio non viene configurato, significa che Google ChromeOS utilizza la directory "Download" predefinita per archiviare le acquisizioni schermo e gli utenti possono modificarla.
Per motivi di sicurezza, l'API web getDisplayMedia() richiede che venga chiamato un gesto dell'utente precedente ("attivazione temporanea") o la chiamata non andrà a buon fine.
Con questo criterio, gli amministratori possono specificare le origini da cui è possibile chiamare l'API senza gesto dell'utente precedente.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Se questo criterio non viene configurato, tutte le origini richiederanno un gesto dell'utente precedente per chiamare questa API.
Questa funzionalità consente di indirizzare link ipertestuali e navigazioni degli URL nella barra degli indirizzi a testo specifico in una pagina web, a cui si passa al termine del caricamento della pagina.
Se attivi o non configuri questo criterio, viene attivato lo scorrimento della pagina web ai frammenti di testo specifici tramite URL.
Se disattivi questo criterio, lo scorrimento della pagina web ai frammenti di testo specifici tramite URL viene disattivato.
Se il criterio viene impostato su Vero, vengono attivati i suggerimenti di ricerca nella barra degli indirizzi di Google Chrome. Se il criterio viene impostato su Falso, i suggerimenti di ricerca vengono disattivati.
Il criterio non incide sui suggerimenti basati su preferiti o cronologia.
Se il criterio viene configurato, gli utenti non possono modificarlo. Se non viene configurato, i suggerimenti di ricerca sono attivi all'inizio, ma gli utenti possono disattivarli in qualsiasi momento.
Questa impostazione consente agli utenti di passare da un Account Google a un altro all'interno dell'area dei contenuti della finestra del browser e nelle applicazioni Android, dopo avere eseguito l'accesso al dispositivo Google ChromeOS.
Se questo criterio viene impostato su false, non sarà consentito l'accesso a un altro Account Google dall'area dei contenuti del browser in modalità non in incognito e dalle applicazioni Android.
Se questo criterio non viene impostato o viene impostato su true, verrà usato il comportamento predefinito: sarà possibile accedere a un altro Account Google dall'area dei contenuti del browser e dalle applicazioni Android, ad eccezione degli account di minori, per i quali l'accesso non sarà consentito dall'area dei contenuti in modalità non in incognito.
Qualora l'accesso a un altro account non debba essere consentito tramite la modalità di navigazione in incognito, potresti bloccare tale modalità usando il criterio IncognitoModeAvailability.
Tieni presente che gli utenti potranno accedere ai servizi Google in uno stato non autenticato bloccando i loro cookie.
La configurazione del criterio consente di specificare gli ID RP WebAuthn per i quali non viene visualizzata alcuna richiesta quando vengono richiesti certificati di attestazione dei token di sicurezza. Viene inoltre inviato un segnale al token di sicurezza per indicare che potrebbe essere utilizzata l'attestazione aziendale. Senza questo segnale, gli utenti di Google Chrome 65 e versioni successive ricevono un messaggio quando i siti richiedono l'attestazione dei token di sicurezza.
Consente di specificare cosa succede quando un utente che sta effettuando l'autenticazione tramite un token di sicurezza (ad esempio con una smart card) rimuove il token durante una sessione. IGNORE: non accade nulla. LOCK: lo schermo viene bloccato finché l'utente non ripete l'autenticazione. LOGOUT: la sessione viene terminata e l'utente viene disconnesso. Se questo criterio non viene configurato, per impostazione predefinita viene usata l'opzione IGNORE.
Questo criterio viene applicato soltanto se il criterio SecurityTokenSessionBehavior è impostato su LOCK o LOGOUT e un utente che effettua l'autenticazione tramite smart card rimuove quest'ultima. Consente inoltre di specificare per quanti secondi viene visualizzata una notifica che informa l'utente dell'azione imminente. Questa notifica blocca lo schermo. L'azione viene compiuta soltanto allo scadere della notifica. L'utente può impedire l'azione inserendo di nuovo la smart card prima della scadenza della notifica. Se questo criterio viene impostato su 0, non viene visualizzata alcuna notifica e l'azione viene compiuta immediatamente.
Il parser HTML sta per essere modificato per consentire l'inserimento di tag HTML aggiuntivi all'interno dell'elemento <select>. Questa policy consente di utilizzare il comportamento del parser HTML precedente fino alla versione M136.
Se la policy viene attivata o se non viene configurata, il parser HTML consente l'uso di tag aggiuntivi all'interno dell'elemento <select>.
Se viene disattivata, il parser HTML limita i tag che possono essere inseriti all'interno dell'elemento <select>.
Quando questa norma viene impostata, consente di specificare il periodo di tempo trascorso il quale un utente viene automaticamente disconnesso, terminando così la sessione. Un timer conto alla rovescia nella barra delle applicazioni informa l'utente del tempo restante.
Quando la norma non viene impostata, la durata della sessione non è limitata.
Se imposti questa norma, gli utenti non potranno modificarla o sostituirla.
Il valore della norma deve essere specificato in millisecondi. I valori sono limitati a un intervallo compreso tra 30 secondi e 24 ore.
Se questo criterio viene impostato (come consigliato), le lingue consigliate per una sessione gestita vengono spostate in cima all'elenco, nell'ordine di visualizzazione nel criterio. La prima lingua consigliata è preselezionata.
Se il criterio non viene impostato, viene preselezionata la lingua attuale dell'interfaccia utente.
Se ci sono più lingue consigliate, si presume che gli utenti vogliano scegliere tra queste lingue. Le opzioni per la selezione della lingua e del layout della tastiera sono in una posizione ben visibile quando si avvia una sessione gestita. In caso contrario, si presume che la maggior parte degli utenti voglia usare la lingua preselezionata. Le opzioni per la selezione della lingua e del layout della tastiera sono in una posizione ben visibile quando si avvia una sessione gestita.
Se imposti il criterio e attivi l'accesso automatico (vedi i criteri DeviceLocalAccountAutoLoginId e DeviceLocalAccountAutoLoginDelay), per la sessione gestita vengono usati la prima lingua consigliata e il layout della tastiera corrispondente più usato.
Il layout della tastiera preselezionato è sempre il layout più usato corrispondente alla lingua preselezionata. Gli utenti possono scegliere in qualsiasi momento qualsiasi lingua supportata da Google ChromeOS per la loro sessione.
Consente di specificare se è possibile usare SharedArrayBuffers in un contesto senza isolamento multiorigine. Google Chrome richiede l'isolamento multiorigine se viene usato SharedArrayBuffers a partire dalla versione 91 di Google Chrome (dal 25/05/2021) per motivi di compatibilità web. Ulteriori dettagli sono disponibili all'indirizzo: https://developer.chrome.com/blog/enabling-shared-array-buffer/.
Se questo criterio viene impostato su Attivato, i siti possono usare SharedArrayBuffer senza limitazioni.
Se viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, i siti possono usare SharedArrayBuffers soltanto con isolamento multiorigine.
Consente di attivare la funzione Appunti condivisi che permette agli utenti di inviare testi tra computer desktop Chrome e un dispositivo Android quando la sincronizzazione è attivata e l'utente ha effettuato l'accesso.
Se il criterio è impostato su true, la funzionalità di invio testi tra dispositivi è attivata per gli utenti Chrome.
Se il criterio è impostato su false, la funzionalità di invio testi tra dispositivi è disattivata per gli utenti Chrome.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se questo criterio non viene impostato, la funzione Appunti condivisi è attivata per impostazione predefinita.
Spetta agli amministratori scegliere se impostare i criteri su tutte le piattaforme a cui sono interessati. Consigliamo di impostare questo criterio su un valore unico per tutte le piattaforme.
Consente di controllare la posizione della barra delle app di Google ChromeOS.
Se per questo criterio viene impostato il valore "In basso", la barra delle app viene posizionata nella parte inferiore dello schermo.
Se per questo criterio viene impostato il valore "A sinistra", la barra delle app viene posizionata sul lato sinistro dello schermo.
Se per questo criterio viene impostato il valore "A destra", la barra delle app viene posizionata sul lato destro dello schermo.
Se imposti questo criterio come obbligatorio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se il criterio non viene impostato, la barra delle app verrà posizionata per impostazione predefinita nella parte inferiore dello schermo, ma l'utente potrà cambiare la posizione.
Se il criterio è impostato su Always, la barra delle app Google ChromeOS viene nascosta automaticamente. Se il criterio è impostato su Never, la barra delle app non viene mai nascosta automaticamente.
Se il criterio è configurato, gli utenti non possono apportare modifiche. Se non è configurato, gli utenti possono decidere se la barra delle app viene nascosta automaticamente.
Questo criterio consente di stabilire la disponibilità della funzionalità della lista della spesa. Se viene attivato, agli utenti verrà presentata una UI per monitorare il prezzo del prodotto visualizzato nella pagina corrente. Il prodotto monitorato verrà mostrato nel riquadro laterale dei preferiti. Se questo criterio viene impostato su Enabled o se non viene configurato, la funzionalità della lista della spesa sarà a disposizione degli utenti. Se questo criterio viene impostato su Disabled, la funzionalità della lista della spesa non sarà disponibile.
Questo criterio consente di stabilire se la personalizzazione delle scorciatoie di sistema è consentita.
Se questo criterio viene attivato o se non viene configurato, gli utenti potranno personalizzare le scorciatoie di sistema tramite l'app Scorciatoie da tastiera.
Se questo criterio viene disattivato, l'app Scorciatoie da tastiera sarà in modalità di sola lettura, impedendo qualsiasi personalizzazione.
Questo criterio consente di stabilire se mostrare o meno all'utente la schermata introduttiva per le funzionalità di AI all'interno della sessione durante il primo flusso di accesso.
Se impostato su Disattivato, la schermata introduttiva dell'AI non verrà mostrata.
Se impostato su Attivato, la schermata introduttiva dell'AI verrà mostrata.
Se non viene configurato, la schermata introduttiva dell'AI verrà ignorata per gli utenti gestiti a livello aziendale e mostrata per gli utenti non gestiti.
Se il criterio è impostato su True, la scorciatoia per le app viene visualizzata. Se il criterio è impostato su False, tale scorciatoia non viene mai visualizzata.
Se il criterio è configurato, gli utenti non possono apportare modifiche. Se non è configurato, gli utenti possono decidere se mostrare o nascondere la scorciatoia per le app dal menu contestuale della barra dei Preferiti.
Questo criterio consente di stabilire se mostrare o meno la schermata di impostazione delle dimensioni di visualizzazione all'utente durante il primo accesso. Se viene impostato su false, la schermata di impostazione delle dimensioni di visualizzazione non verrà visualizzata. Se il valore è impostato su true, viene visualizzata la schermata di impostazione delle dimensioni del display.
Questa funzionalità consente la visualizzazione dell'URL completo nella barra degli indirizzi. Se questo criterio viene impostato su True, l'URL completo viene visualizzato nella barra degli indirizzi, inclusi gli schemi e i sottodomini. Se questo criterio viene impostato su False, viene applicata la visualizzazione dell'URL predefinita. Se questo criterio non viene configurato, viene applicata la visualizzazione dell'URL predefinita e l'utente può passare dalla visualizzazione predefinita all'URL completo e viceversa tramite un menu contestuale.
Questo criterio consente di stabilire se mostrare o meno all'utente la schermata introduttiva per Gemini durante il primo flusso di accesso.
Se impostato su Disattivato, la schermata introduttiva di Gemini non verrà mostrata.
Se impostato su Attivato, la schermata introduttiva di Gemini verrà mostrata.
Se non viene configurato, la schermata introduttiva di Gemini verrà ignorata per gli utenti gestiti a livello aziendale e mostrata per gli utenti non gestiti.
Se il criterio è impostato su True, viene visualizzato un grande pulsante di disconnessione nella barra delle applicazioni durante le sessioni attive mentre la schermata non è bloccata.
Se il criterio è impostato su False o se non viene configurato, non viene visualizzato alcun pulsante.
Questo criterio consente di stabilire se mostrare o meno all'utente la schermata della direzione di scorrimento sul touchpad durante il primo accesso. Se viene impostato su false, la schermata della direzione di scorrimento sul touchpad non verrà visualizzata. Se viene impostato su true, la schermata della direzione di scorrimento sul touchpad verrà visualizzata.
Se il criterio viene impostato su Enabled o se non viene configurato, gli utenti possono visualizzare la pagina di risultati più recente del motore di ricerca predefinito in un riquadro laterale attivando un'icona nella barra degli strumenti.
Se il criterio viene impostato su Disabled, l'icona che apre il riquadro laterale con la pagina di risultati del motore di ricerca predefinito viene rimossa dalla barra degli strumenti.
Se il criterio viene impostato su True o non viene impostato, Google Chrome accetterà i contenuti web pubblicati con la tecnologia Signed HTTP Exchange.
Se il criterio viene impostato su False, i contenuti pubblicati con la tecnologia Signed HTTP Exchange non vengono caricati.
Questo criterio è deprecato. Potresti usare il criterio BrowserSignin.
Consente all'utente di accedere a Google Chrome.
Se questo criterio viene impostato su Enabled, l'utente potrà accedere a Google Chrome. Se viene impostato su Disabled, non sarà possibile accedere. Impedisce anche il funzionamento di app ed estensioni che usano l'API chrome.identity. Per evitare che ciò accada, usa il criterio SyncDisabled.
Questa impostazione consente di attivare o disattivare l'intercettazione dell'accesso.
Se questo criterio non viene configurato o se viene abilitato, la finestra di dialogo di intercettazione dell'accesso viene attivata quando viene aggiunto un Account Google sul Web; l'utente potrebbe avere la possibilità di spostare l'account in un altro profilo (nuovo o esistente).
Se questo criterio viene disabilitato, la finestra di dialogo di intercettazione dell'accesso non viene attivata. Se viene disabilitato, una finestra di dialogo verrà mostrata se la separazione dei profili degli account gestiti viene applicata in modo forzato da ManagedAccountsSigninRestriction.
A partire da Google Chrome 67, l'isolamento dei siti è stato attivato per impostazione predefinita su tutte le piattaforme desktop, così che ogni sito venga eseguito nel proprio processo. Ogni sito è uno schema più eTLD+1 (ad es. https://example.com). Se il criterio viene impostato su Attivato, il comportamento non cambia; impedisce solo la disattivazione da parte degli utenti (ad esempio, utilizzando la voce "Disattiva l'isolamento dei siti" in chrome://flags). A partire da Google Chrome 76, se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, l'isolamento dei siti non viene disattivato, ma è consentita la disattivazione da parte degli utenti.
IsolateOrigins potrebbe anche essere utile per l'isolamento di origini specifiche a una granularità maggiore rispetto al sito (ad es. https://a.example.com).
In Google ChromeOS 76 o versioni precedenti, imposta il criterio relativo ai dispositivi DeviceLoginScreenSitePerProcess sullo stesso valore, perché, se i valori non corrispondono, potrebbe verificarsi un ritardo quando si accede a una sessione utente.
Nota: per Android, utilizza invece il criterio SitePerProcessAndroid.
Se il criterio viene impostato su Attivato, tutti i siti vengono isolati su Android, così che ogni sito venga eseguito nel proprio processo e la disattivazione da parte degli utenti viene impedita. Ogni sito è uno schema più eTLD+1 (ad es. https://example.com). Tieni presente che Android isola alcuni siti sensibili per impostazione predefinita a partire da Google Chrome 77 e il criterio estende questa modalità di isolamento dei siti predefinita affinché venga applicata a tutti i siti.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, vengono disattivati tutti i tipi di isolamento dei siti, inclusi quelli di siti sensibili, prove sul campo di IsolateOriginsAndroid, SitePerProcessAndroid e altre modalità di isolamento dei siti. Gli utenti possono comunque attivare il criterio manualmente.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono modificare questa impostazione.
IsolateOriginsAndroid potrebbe anche essere utile per l'isolamento di origini specifiche a una granularità maggiore rispetto al sito (ad es. https://a.example.com).
Nota: il supporto dell'isolamento verrà migliorato per tutti i siti su Android, ma al momento potrebbe causare problemi di prestazioni, specialmente sui dispositivi di fascia bassa. Questo criterio viene applicato solo a Chrome su dispositivi Android con più di 1 GB di RAM. Per isolare siti specifici limitando l'impatto sulle prestazioni per gli utenti, utilizza IsolateOriginsAndroid con un elenco di siti che vuoi isolare. Per applicare il criterio a piattaforme non Androd, utilizza SitePerProcess.
Questo criterio fornisce un elenco di siti che gli utenti possono cercare rapidamente utilizzando le scorciatoie nella barra degli indirizzi. Gli utenti possono avviare una ricerca digitando nella barra degli indirizzi la scorciatoia o @scorciatoia (ad esempio @lavoro) e premendo la barra spaziatrice o il tasto Tab.
I seguenti campi sono obbligatori per ogni sito: name, shortcut, url.
Il campo name corrisponde al nome del sito o del motore di ricerca da mostrare all'utente nella barra degli indirizzi.
shortcut può includere parole e caratteri semplici, ma non può includere spazi o iniziare con il simbolo @. Anche le scorciatoie devono essere univoche.
Per ogni voce, il campo url consente di specificare l'URL del motore di ricerca utilizzato durante una ricerca con la parola chiave corrispondente. L'URL deve includere la stringa '{searchTerms}', sostituita nella query dai termini di ricerca dell'utente. Le voci non valide e quelle con scorciatoie duplicate vengono ignorate.
Le voci di ricerca sui siti configurate come in primo piano vengono visualizzate nella barra degli indirizzi quando l'utente digita "@". È possibile selezionare fino a tre voci in primo piano.
Gli utenti non possono modificare o disattivare le voci di ricerca sui siti impostate dal criterio, ma possono aggiungere nuove scorciatoie per lo stesso URL. Inoltre, gli utenti non possono creare nuove voci di ricerca sui siti con una scorciatoia creata in precedenza tramite questo criterio.
In caso di conflitto con una scorciatoia creata in precedenza dall'utente, l'impostazione dell'utente ha la precedenza. Tuttavia, gli utenti possono comunque attivare l'opzione creata tramite il criterio digitando "@" nella barra di ricerca. Ad esempio, se l'utente ha già definito "lavoro" come scorciatoia per URL1 e il criterio definisce "lavoro" come scorciatoia per URL2, quando nella barra di ricerca si digita "lavoro" verrà attivata una ricerca su URL1, ma quando si digita "@lavoro" verrà attivata una ricerca su URL2.
Su Microsoft® Windows®, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono aggiunte a un dominio Microsoft® Active Directory®, aggiunte a Microsoft® Azure® Active Directory® o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Su macOS, questo criterio è disponibile soltanto per le istanze che sono gestite tramite MDM, aggiunte a un dominio tramite MCX o registrate in Chrome Browser Cloud Management.
Se il criterio viene impostato su Attivato, gli utenti possono configurare i propri dispositivi per sincronizzare gli SMS con i Chromebook. Gli utenti devono attivare esplicitamente questa funzionalità completando un flusso di configurazione. Una volta completato, gli utenti possono inviare e ricevere SMS sui propri Chromebook.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono configurare la sincronizzazione dei messaggi.
Se non viene configurato, per impostazione predefinita, la funzionalità non è consentita per gli utenti gestiti, ma può essere utilizzata dagli altri utenti.
Se il criterio viene impostato su Attivato, viene usato un servizio web di Google per correggere gli errori ortografici. Questo criterio consente di stabilire soltanto l'uso del servizio online. Se il criterio viene impostato su Disattivato, questo servizio non viene mai usato.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono scegliere se usare o meno il servizio di controllo ortografico.
Per il controllo ortografico può essere sempre usato un dizionario scaricato in locale, a meno che la funzionalità non sia disattivata nel criterio SpellcheckEnabled; in tal caso questo criterio non avrà effetto.
Se il criterio viene impostato su Attivato, viene attivata la funzionalità di controllo ortografico e gli utenti non potranno disattivarla. Su Microsoft® Windows®, Google ChromeOS e Linux®, le lingue per il controllo ortografico possono essere attivate o disattivate singolarmente, pertanto gli utenti possono disattivare la funzionalità di controllo ortografico disattivando ognuna di queste lingue. Per evitare questo, usa il criterio SpellcheckLanguage per forzare l'attivazione di specifiche lingue per il controllo ortografico.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, la funzionalità di controllo ortografico viene disattivata da tutte le origini e gli utenti non potranno attivarla. I criteri SpellCheckServiceEnabled, SpellcheckLanguage e SpellcheckLanguageBlocklist non hanno effetto se questo criterio viene impostato su Falso.
Se il criterio non viene configurato, gli utenti possono attivare o disattivare la funzionalità di controllo ortografico nelle impostazioni relative alla lingua.
Consente di forzare l'attivazione delle lingue per il controllo ortografico. Le lingue dell'elenco non riconosciute verranno ignorate.
Se attivi questo criterio, il controllo ortografico verrà attivato per le lingue specificate, oltre che per le lingue per cui l'utente ha attivato il controllo ortografico.
Se il criterio non viene impostato o viene disattivato, le preferenze di controllo ortografico dell'utente rimarranno invariate.
Se il criterio SpellcheckEnabled è impostato su False, questo criterio non avrà effetto.
Se una lingua è inclusa sia in questo criterio sia nel criterio SpellcheckLanguageBlocklist, questo criterio ha la priorità e verrà attivata la lingua per il controllo ortografico.
Le lingue attualmente supportate sono: af, bg, ca, cs, da, de, el, en-AU, en-CA, en-GB, en-US, es, es-419, es-AR, es-ES, es-MX, es-US, et, fa, fo, fr, he, hi, hr, hu, id, it, ko, lt, lv, nb, nl, pl, pt-BR, pt-PT, ro, ru, sh, sk, sl, sq, sr, sv, ta, tg, tr, uk, vi.
Forza la disattivazione delle lingue per correttore ortografico. Le lingue non riconosciute di quell'elenco verranno ignorate.
Se il criterio viene attivato, il correttore ortografico verrà disattivato per le lingue specificate. L'utente può comunque attivare o disattivare il correttore ortografico per le lingue che non sono nell'elenco.
Se il criterio non è impostato o se viene disattivato, le preferenze sul correttore ortografico dell'utente rimarranno invariate.
Se il criterio SpellcheckEnabled è impostato su false, questo criterio non avrà effetto.
Se una lingua è inclusa sia in questo criterio che nel criterio SpellcheckLanguage, quest'ultimo avrà priorità e verrà attivata la lingua per il correttore ortografico.
Le lingue attualmente supportate sono: af, bg, ca, cs, da, de, el, en-AU, en-CA, en-GB, en-US, es, es-419, es-AR, es-ES, es-MX, es-US, et, fa, fo, fr, he, hi, hr, hu, id, it, ko, lt, lv, nb, nl, pl, pt-BR, pt-PT, ro, ru, sh, sk, sl, sq, sr, sv, ta, tg, tr, uk, vi.
Questo criterio consente di garantire la conformità alla specifica adottata di recente per lo zoom CSS.
Se questo criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, la proprietà CSS "zoom" rispetterà la specifica:
https://drafts.csswg.org/css-viewport/#zoom-property
Se viene impostato su Disattivato, la proprietà CSS "zoom" utilizzerà il comportamento precedente pre-standardizzato.
Questo criterio è una sospensione temporanea per consentire la migrazione dei contenuti web al nuovo comportamento. Esiste anche una prova dell'origine ("DisableStandardizedBrowserZoom") che corrisponde al comportamento quando questo criterio è impostato su Disattivato. Questo criterio verrà rimosso e il comportamento "Attivato" verrà reso permanente nella versione 134.
Se il criterio è impostato su True, la finestra del browser non viene avviata all'inizio della sessione.
Se il criterio è impostato su False o se non viene configurato, la finestra si avvia automaticamente.
Nota: tieni presente che la finestra del browser potrebbe non essere avviata a causa di altri criteri o altri flag della riga di comando.
Questo criterio consente di controllare in modo rigoroso il tipo MIME per gli script worker.
Se il criterio è attivato o non configurato, gli script worker utilizzeranno un controllo rigoroso del tipo MIME per JavaScript, ovvero il nuovo comportamento predefinito. Gli script worker con tipi MIME precedenti verranno rifiutati.
Se il criterio è disattivato, gli script worker utilizzeranno un controllo non rigoroso del tipo MIME, pertanto quelli con tipi MIME precedenti, ad esempio text/ascii, continueranno a essere caricati ed eseguiti.
Tradizionalmente, i browser usavano il controllo non rigoroso del tipo MIME, per cui erano supportate risorse con vari tipi MIME precedenti. Ad esempio, per le risorse JavaScript text/ascii è un tipo MIME supportato precedente. In questo scenario, le risorse vengono caricate come script, un comportamento non previsto che può causare rischi per la sicurezza. A breve Chrome introdurrà il controllo rigoroso del tipo MIME. Il criterio attivato monitorerà il comportamento predefinito. La disattivazione di questo criterio consente agli amministratori di mantenere il comportamento precedente, se necessario.
Per informazioni dettagliate sui tipi di multimediali JavaScript/ECMAScript, consulta la pagina https://html.spec.whatwg.org/multipage/scripting.html#scriptingLanguage.
Per motivi di sicurezza, le API web subApps.add(), subApps.remove() e subApps.list() richiedono che l'utente abbia eseguito un gesto precedentemente ("attivazione temporanea"), in caso contrario la chiamata all'API non andrà a buon fine. Inoltre, all'utente verrà chiesto di confermare l'operazione tramite una finestra di dialogo.
Con questo criterio, gli amministratori possono specificare le origini da cui è possibile chiamare le API senza un gesto precedente dell'utente né la richiesta di conferma.
Per informazioni dettagliate sui pattern URL validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. * non è un valore accettato per questo criterio.
Se questo criterio non viene impostato, tutte le origini richiederanno un gesto precedente dell'utente per chiamare queste API e all'utente verrà mostrata una finestra di dialogo di conferma.
Il criterio viene applicato soltanto alle sessioni Ospite gestite. Se il criterio viene impostato su Vero o se non viene configurato, viene visualizzata una finestra di dialogo che chiede all'utente di confermare o annullare la disconnessione quando l'ultima finestra viene chiusa. Se viene impostato su Falso, la finestra di dialogo non viene visualizzata e la disconnessione automatica viene disattivata dopo la chiusura dell'ultima finestra.
Questa funzionalità consente di attivare suggerimenti relativi a nuovi contenuti da esplorare. Sono incluse app, pagine web e altro. Se questo criterio viene impostato su True, i suggerimenti relativi a nuovi contenuti da esplorare vengono attivati. Se questo criterio viene impostato su False, i suggerimenti relativi a nuovi contenuti da esplorare vengono disattivati. Se questo criterio non viene configurato, i suggerimenti per i nuovi contenuti da esplorare saranno disattivati per gli utenti gestiti e attivati per altri utenti.
Come descritto alla pagina https://www.chromestatus.com/feature/5148698084376576, le finestre di dialogo modali JavaScript, attivate da window.alert, window.confirm e window.prompt, saranno bloccate in Google Chrome se attivate da un frame secondario la cui origine è diversa da quella del frame principale.
Il criterio consente di eseguire l'override di questa modifica. Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, le finestre di dialogo JavaScript attivate da un frame secondario di origine diversa verranno bloccate. Se il criterio viene disattivato, le finestre di dialogo JavaScript attivate da un frame secondario di origine diversa non verranno bloccate.
Il criterio verrà rimosso da Google Chrome in futuro.
Se il criterio viene impostato su Attivato, viene eliminato l'avviso visualizzato quando Google Chrome è in esecuzione su un computer o un sistema operativo non supportato.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, sui sistemi non supportati vengono visualizzati degli avvisi.
Se il criterio viene impostato su Attivato, viene disattivata la sincronizzazione dei dati in Google Chrome tramite servizi di sincronizzazione ospitati su Google. Per disattivare completamente i servizi Chrome Sync, è consigliabile disattivarli in Google Admin console.
Se il criterio viene impostato su Disattivato o se non viene configurato, gli utenti potranno scegliere se usare o meno Chrome Sync.
Nota: non attivare questo criterio se il criterio RoamingProfileSupportEnabled è impostato su Attivato perché quest'ultimo ha la stessa funzione lato client. La sincronizzazione ospitata su Google viene disattivata completamente in questo caso.
Se disattivi Chrome Sync, il servizio di backup e ripristino di Android non funzionerà correttamente.
Se questo criterio viene configurato, tutti i tipi di dati specificati verranno esclusi dalla sincronizzazione sia per Chrome Sync sia per la sincronizzazione del profilo di roaming. Questa operazione può essere utile per ridurre le dimensioni del profilo di roaming o per limitare il tipo di dati caricati sui server di Chrome Sync.
Attualmente i tipi di dati per questo criterio sono: "apps", "autofill", "bookmarks", "extensions", "preferences", "passwords", "payments", "productComparison", "readingList", "savedTabGroups", "tabs", "themes", "typedUrls", "wifiConfigurations". Questi nomi sono sensibili alle maiuscole.
Note: l'aggiornamento dinamico dei criteri è supportato solo in Google Chrome 123 e versioni successive. La disattivazione di "autofill" disattiva anche "payments". "typedUrls" si riferisce all'intera cronologia di navigazione.
Consente di impostare un elenco di funzionalità di Google ChromeOS da disattivare.
Se una qualsiasi di queste funzionalità viene disattivata, l'utente non può accedervi dall'UI e la vede contrassegnata come "disattivata dall'amministratore". L'esperienza utente delle funzionalità disattivate è decisa da SystemFeaturesDisableMode
Se il criterio non viene configurato, tutte le funzionalità di Google ChromeOS vengono attivate per impostazione predefinita e l'utente le può utilizzare.
Nota: al momento la funzionalità di scansione è disattivata per impostazione predefinita tramite un flag funzionalità. Se l'utente attiva la funzionalità tramite il flag funzionalità, questa può comunque essere disattivata dal criterio.
Consente di controllare l'esperienza utente delle funzionalità disattivate elencate nel criterio SystemFeaturesDisableList.
Se il criterio viene impostato su "blocked", le funzionalità disattivate non saranno utilizzabili, ma rimarranno visibili per gli utenti.
Se il criterio viene impostato su "hidden", le funzionalità disattivate saranno inutilizzabili e non visibili per gli utenti.
Se il criterio non viene configurato o presenta un valore non valido, la modalità di disattivazione delle funzionalità di sistema sarà "blocked".
Consente di configurare la disponibilità del servizio proxy di sistema e le credenziali proxy dei servizi di sistema. Se il criterio non viene impostato, il servizio proxy di sistema non sarà disponibile.
Questo criterio consente di stabilire il comportamento delle scorciatoie su Google ChromeOS.
Se questo criterio non viene configurato o se viene impostato su NormalSystemPriority, tutte le scorciatoie di sistema Google ChromeOS si attiveranno sempre come previsto.
Se viene impostato su ShouldIgnoreCommonVdiShortcuts, un elenco predeterminato di scorciatoie da tastiera del tasto Avvio app non attiverà mai una scorciatoia.
Se viene impostato su ShouldIgnoreCommonVdiShortcutsFullscreenOnly, un elenco predeterminato di scorciatoie da tastiera del tasto Avvio app non attiverà mai una scorciatoia quando un'app è in modalità a schermo intero.
Se questo criterio viene impostato su AllowPassthroughOfSearchBasedShortcuts, le scorciatoie con il tasto Ricerca vengono trasferite alle app e non vengono utilizzate dal sistema operativo.
Se questo criterio viene impostato su AllowPassthroughOfSearchBasedShortcutsFullscreenOnly, le scorciatoie con il tasto di ricerca vengono trasferite alle app e non vengono utilizzate dal sistema operativo, ma solo quando l'app attiva è a schermo intero.
La configurazione del criterio consente di impostare disponibilità e comportamento degli aggiornamenti del firmware TPM.
Specifica le singole impostazioni nelle proprietà JSON:
* allow-user-initiated-powerwash: se viene impostato su true, gli utenti possono attivare il flusso della funzione Powerwash per l'installazione di un aggiornamento del firmware TPM.
* allow-user-initiated-preserve-device-state (disponibile a partire da Google Chrome 68): se viene impostato su true, gli utenti possono richiamare il flusso di aggiornamento del firmware TPM che conserva lo stato a livello di dispositivo, inclusa la registrazione aziendale, ma che comporta la perdita dei dati utente.
* auto-update-mode (disponibile a partire da Google Chrome 75): consente di controllare in che modo gli aggiornamenti automatici del firmware TPM vengono applicati per contrastare la vulnerabilità del firmware TPM. Tutti i flussi conservano lo stato del dispositivo locale. Se il criterio viene impostato su:
* 1 o se non viene configurato, gli aggiornamenti del firmware TPM non vengono applicati.
* 2, il firware TPM viene aggiornato al riavvio successivo, in seguito alla conferma dell'aggiornamento da parte dell'utente.
* 3, il firmware TPM viene aggiornato al riavvio successivo.
* 4, il firmware TPM viene aggiornato in seguito alla registrazione, prima dell'accesso dell'utente.
Se il criterio non viene configurato, la visualizzazione dell'aggiornamento del firmware TPM non è disponibile.
Questo criterio consente di fare in modo che qualsiasi URL corrispondente a uno o più pattern specificati nel criterio (usando il formato del filtro URLBlocklist) non venga mai ignorato dal browser. Questo criterio viene applicato per ignorare l'utilizzo della memoria e la modalità ad alta efficienza. Viene eseguito l'unload della pagina ignorata e le risorse della pagina vengono recuperate completamente. La scheda a cui è associata la pagina rimane nella tabstrip, ma se viene resa visibile viene attivato un ricaricamento completo.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono terminare i processi nella funzionalità Task Manager.
Se viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono terminare i processi nella funzionalità Task Manager.
Se il criterio viene configurato, Google ChromeOS scarica i Termini di servizio e li presenta agli utenti a ogni avvio di sessione con un account locale del dispositivo. Gli utenti possono accedere alla sessione dopo aver accettato i Termini di servizio.
Se il criterio non viene configurato, i Termini di servizio non vengono visualizzati.
Il criterio deve essere impostato su un URL da cui Google ChromeOS può scaricare i Termini di servizio. I Termini di servizio devono essere composti da testo normale e pubblicati come testo di tipo MIME/semplice. Non sono consentiti markup.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, i software di terze parti non possono inserire codice eseguibile nei processi di Google Chrome.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, questi software possono inserire tale codice nei processi di Google Chrome.
Per impostazione predefinita, i Termini di servizio vengono mostrati alla prima esecuzione di CCT. Se questo criterio viene impostato su SkipTosDialog, la finestra di dialogo dei Termini di servizio non viene visualizzata né alla prima esecuzione né a quelle successive. Se questo criterio viene impostato su StandardTosDialog o se non viene configurato, la finestra di dialogo dei Termini di servizio viene visualizzata alla prima esecuzione. Altre condizioni:
- Questo criterio funziona solo su dispositivi Android completamente gestiti che possono essere configurati da fornitori dell'Unified Endpoint Management.
- Se questo criterio viene impostato su SkipTosDialog, il criterio BrowserSignin non ha effetto.
- Se questo criterio viene impostato su SkipTosDialog, le metriche non vengono inviate al server.
- Se questo criterio viene impostato su SkipTosDialog, il browser ha una funzionalità limitata.
- Se questo criterio viene impostato su SkipTosDialog, gli amministratori devono comunicarlo agli utenti finali del dispositivo.
Consente di configurare la quantità di memoria che una singola istanza di Google Chrome può utilizzare prima che le schede vengano eliminate (ossia la memoria utilizzata dalla scheda verrà liberata e la scheda dovrà essere ricaricata quando l'utente la seleziona) per risparmiare memoria.
Se il criterio viene impostato, una volta superato il limite il browser inizierà a eliminare le schede per risparmiare memoria. Non vi è, tuttavia, alcuna garanzia che il browser venga sempre eseguito al di sotto di tale limite. Qualsiasi valore inferiore a 1024 verrà arrotondato per eccesso a 1024.
Se questo criterio non viene impostato, il browser farà dei tentativi per risparmiare memoria solo una volta rilevato che la memoria fisica del computer è in esaurimento.
Consente di controllare la tastiera virtuale touch, fungendo da criterio aggiuntivo rispetto al criterio VirtualKeyboardEnabled.
Se la tastiera virtuale di accessibilità è attiva, questo criterio non ha effetto.
In caso contrario, questo criterio ha il seguente effetto: Se questo criterio non viene configurato, la tastiera virtuale viene visualizzata in base all'euristica di sistema predefinita, ad esempio se ci sono tastiere collegate. Se questo criterio viene impostato su True, la tastiera virtuale viene sempre visualizzata. Se questo criterio viene impostato su False, la tastiera virtuale non viene mai visualizzata.
Il layout della tastiera virtuale potrebbe diventare compatto, a seconda del metodo di immissione.
Se il criterio viene impostato su True, agli utenti viene fornita una funzionalità di traduzione, quando opportuno, tramite una barra degli strumenti di traduzione integrata in Google Chrome e un'opzione di traduzione nel menu contestuale visualizzabile facendo clic con il pulsante destro del mouse. Se il criterio viene impostato su False, tutte le funzionalità di traduzione integrate vengono disattivate.
Se imposti il criterio, gli utenti non possono modificare questa funzione. Se non viene impostato, gli utenti possono cambiare l'impostazione.
Se il criterio viene impostato su True, gli utenti dell'app File di Google ChromeOS possono vedere un Cestino e i file nelle cartelle I miei file e Download (inclusi i discendenti creati dall'utente) verranno inviati al Cestino quando verranno eliminati.
Se il criterio viene impostato su False, i file che si trovavano nel cestino continueranno a essere disponibili visualizzando i file nascosti e cercando la directory .Trash nella cartella I miei file o Download.
La configurazione del criterio consente di fornire l'accesso agli URL elencati, sotto forma di eccezioni a URLBlocklist. Leggi la descrizione del criterio per conoscere il formato delle voci di questo elenco. Ad esempio, se imposti il criterio URLBlocklist su *, tutte le richieste verranno bloccate e puoi utilizzare questo criterio per consentire l'accesso a un elenco limitato di URL. Utilizzalo per aprire le eccezioni di alcuni schemi, sottodomini di altri domini, porte o percorsi specifici utilizzando il formato specificato all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format. Il filtro più specifico consente di determinare se un URL è bloccato o consentito. Il criterio URLAllowlist ha la precedenza sul criterio URLBlocklist. Per questo criterio è possibile definire al massimo 1000 voci.
Questo criterio consente anche di attivare la chiamata automatica da parte del browser di applicazioni esterne registrate come gestori di protocollo per i protocolli elencati come "tel:" o "ssh:".
Se il criterio non viene configurato, non sono consentite eccezioni a URLBlocklist.
A partire dalla versione 92 di Google Chrome, questo criterio è supportato anche nella modalità headless.
Le app Android potrebbero decidere volontariamente se rispettare o meno questo elenco. Non è possibile imporre il rispetto dell'elenco.
Se il criterio URLBlocklist viene configurato, le pagine web con URL vietati non vengono caricate. Gli amministratori possono specificare l'elenco di pattern URL da bloccare. Se il criterio non viene configurato, non viene bloccato nessun URL nel browser. Nel criterio URLAllowlist è possibile definire fino a 1000 eccezioni. Scopri come formattare un pattern URL (https://support.google.com/chrome/a?p=url_blocklist_filter_format).
Nota: questo criterio non si applica agli URL JavaScript in-page con dati caricati dinamicamente. Se hai bloccato example.com/abc, example.com potrebbe comunque caricarlo utilizzando XMLHTTPRequest. Inoltre, questo criterio non impedisce alle pagine web di aggiornare l'URL mostrato nella omnibox con uno bloccato usando l'API JavaScript History.
A partire dalla versione 73 di Google Chrome, puoi bloccare gli URL javascript://*. Tuttavia, questa operazione interessa solo il codice JavaScript inserito nella barra degli indirizzi o, ad esempio, nei bookmarklet.
A partire dalla versione 92 di Google Chrome, questo criterio è supportato anche nella modalità headless.
Nota: il blocco degli URL interni chrome://* e chrome-untrusted://* può causare errori imprevisti o essere aggirato in alcuni casi. Anziché bloccare determinati URL interni, controlla se sono disponibili criteri più specifici. Ad esempio:
- Anziché bloccare chrome://settings/certificates, usa il criterio CACertificateManagementAllowed.
- Anziché bloccare chrome-untrusted://crosh, usa il criterio SystemFeaturesDisableList.
Le app per Android potrebbero decidere volontariamente se rispettare o meno questo elenco. Non è possibile imporre il rispetto dell'elenco.
Se il criterio viene impostato su True, viene attivata la modalità Desktop unificato, che consente di visualizzare le applicazioni su più schermi. Gli utenti possono disattivare questa modalità per singoli schermi.
Se il criterio viene impostato su False o non viene impostato, la modalità Desktop unificato viene disattivata e gli utenti non possono attivarla.
Criterio ritirato nella versione M69. Usa invece il criterio OverrideSecurityRestrictionsOnInsecureOrigin.
Questo criterio consente di specificare un elenco di origini (URL) o di pattern di nomi host (ad esempio "*.example.com") a cui non vengono applicate limitazioni di sicurezza previste per le origini non sicure.
Lo scopo è consentire alle organizzazioni di autorizzare le origini per le applicazioni precedenti che non possono eseguire il deployment di TLS o di configurare un server di gestione temporanea per gli sviluppi web interni, affinché gli sviluppatori possano testare le funzionalità che richiedono contesti sicuri senza dover eseguire il deployment di TLS sul server di gestione temporanea. Questo criterio impedisce inoltre che l'origine venga contrassegnata come "Non sicura" nella omnibox.
L'impostazione di un elenco di URL in questo criterio ha lo stesso effetto dell'impostazione del flag della riga di comando "--unsafely-treat-insecure-origin-as-secure" in un elenco separato da virgole degli stessi URL. Se viene impostato, questo criterio sovrascrive il flag della riga di comando.
Questo criterio è stato ritirato nella versione M69 ed è stato sostituito dal criterio OverrideSecurityRestrictionsOnInsecureOrigin. Se sono presenti entrambi i criteri, viene usato il criterio OverrideSecurityRestrictionsOnInsecureOrigin.
Per ulteriori informazioni sui contesti sicuri, visita il sito https://www.w3.org/TR/secure-contexts/
Se il criterio viene attivato, la raccolta di dati anonimizzati con chiave URL, che invia a Google gli URL delle pagine visitate dagli utenti per migliorare le ricerche e la navigazione, è sempre attiva.
Se viene disattivato, la raccolta di dati anonimizzati con chiave URL non viene attivata.
Se questo criterio non viene configurato, l'utente potrà modificare manualmente questa impostazione.
Nel kiosk Google ChromeOS, questo criterio non offre l'opzione per consentire all'utente di decidere. Se questo criterio non viene configurato per il kiosk Google ChromeOS, la raccolta di dati anonimizzati con chiave URL è sempre attiva. Se viene configurato per il kiosk Google ChromeOS, questo criterio consente la raccolta di metriche con chiave URL per le app kiosk.
L'impostazione del criterio consente di definire l'elenco di dispositivi USB che gli utenti possono scollegare dal proprio driver del kernel per essere utilizzati tramite l'API chrome.usb direttamente all'interno di un'app web. Le voci sono coppie costituite dall'ID fornitore USB e dall'ID prodotto per identificare un hardware specifico.
Se non viene configurato, l'elenco di dispositivi USB scollegabili è vuoto.
Se questa impostazione viene attivata, all'utente verrà mostrata una notifica quando verrà collegato un dispositivo USB su Google ChromeOS.
Se questa impostazione viene disattivata, le notifiche relative ai dispositivi USB collegati non verranno mostrate all'utente.
Se questo criterio non viene configurato, gli utenti riceveranno le notifiche relative ai dispositivi USB collegati.
L'intestazione della richiesta User-Agent è stata programmata per essere ridotta. Per semplificare il test e la compatibilità, questo criterio può attivare la funzionalità di riduzione per tutti i siti web o disattivare la possibilità per le prove dell'origine o le prove sul campo di abilitare la funzionalità.
Per scoprire di più sulla funzionalità User-Agent Reduction e la relativa cronologia, leggi qui:
https://blog.chromium.org/2021/09/user-agent-reduction-origin-trial-and-dates.html
Se questo criterio è disattivato, non è possibile impostare l'immagine dell'avatar di Google ChromeOS utilizzando file locali, la fotocamera del dispositivo o l'immagine del profilo Google dell'utente.
L'utente può impostare l'immagine avatar da una di queste opzioni se questo criterio viene attivato o se non viene configurato.
Questo criterio consente di configurare l'immagine avatar che rappresenta l'utente sulla schermata di accesso. Il criterio viene impostato specificando l'URL da cui Google ChromeOS può scaricare l'immagine e un hash crittografico utilizzato per verificare l'integrità del download. L'immagine deve essere in formato JPEG e avere dimensioni non superiori a 512 kB. L'URL deve essere accessibile senza nessuna autenticazione.
L'immagine avatar viene scaricata e memorizzata nella cache. Verrà scaricata nuovamente ogni volta che l'URL o l'hash vengono modificati.
Se il criterio è impostato, Google ChromeOS scaricherà e utilizzerà l'immagine avatar.
Se imposti questo criterio, gli utenti non potranno modificarlo o ignorarlo.
Se il criterio non viene impostato, l'utente può scegliere l'immagine avatar che lo rappresenta sulla schermata di accesso.
Consente di configurare la directory che Google Chrome utilizza per memorizzare i dati utente.
Se il criterio viene configurato, Google Chrome utilizza la directory fornita, indipendentemente dal fatto che l'utente abbia specificato o meno il flag "--user-data-dir". Per evitare perdite di dati o altri errori imprevisti, questo criterio non deve essere impostato su una directory usata per altri scopi perché Google Chrome gestisce i relativi contenuti.
Per un elenco di varianti che possono essere utilizzate, vai all'indirizzo https://support.google.com/chrome/a?p=Supported_directory_variables.
Se il criterio non viene configurato, viene utilizzato il percorso del profilo predefinito e l'utente può ignorarlo con il flag della riga di comando "--user-data-dir".
Dopo ogni importante aggiornamento della versione, Chrome crea un'istantanea di alcune parti dei dati di navigazione dell'utente da usare in caso di un successivo rollback di versione di emergenza. Se viene eseguito un rollback di emergenza a una versione di cui l'utente ha un'istantanea corrispondente, vengono ripristinati i dati nell'istantanea. In questo modo gli utenti possono mantenere impostazioni quali preferiti e dati di compilazione automatica.
Se questo criterio non viene impostato, viene usato il valore predefinito 3.
Se questo criterio viene impostato, le istantanee meno recenti vengono eliminate in base a quanto necessario per rispettare il limite. Se il criterio viene impostato su 0, non vengono acquisite istantanee.
Controlla il nome account visualizzato da Google ChromeOS nella schermata di accesso per il corrispondente account del dispositivo.
Se il criterio è impostato, la schermata di accesso utilizzerà la stringa specificata nel selettore di accesso basato su immagine per il corrispondente account del dispositivo.
Se il criterio non viene impostato, Google ChromeOS utilizzerà l'ID account email dell'account dispositivo come nome visualizzato nella schermata di accesso.
Questo criterio viene ignorato per gli account utente standard.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono inviare dei feedback a Google tramite una combinazione di tasti o nella sezione Menu > Guida > Segnala un problema.
Se viene impostato su Disattivato, gli utenti non possono inviare dei feedback a Google.
Se il criterio viene attivato o se non viene configurato, agli utenti viene richiesto l'accesso al dispositivo di acquisizione video, fatta eccezione per gli URL configurati nell'elenco VideoCaptureAllowedUrls.
Se il criterio viene disattivato, le richieste vengono disabilitate e l'acquisizione video è disponibile solo per gli URL configurati nell'elenco VideoCaptureAllowedUrls.
Nota: il criterio si applica a tutti gli input video (non solo alla videocamera integrata).
Se il criterio viene configurato, verrà specificato l'elenco di URL i cui pattern vengono confrontati con l'origine di sicurezza dell'URL richiedente. Una corrispondenza assicura l'accesso ai dispositivi per l'acquisizione video senza richieste
Per informazioni dettagliate sui pattern url validi, visita la pagina https://cloud.google.com/docs/chrome-enterprise/policies/url-patterns. Tieni presente, tuttavia, che il pattern "*", che corrisponde a qualsiasi URL, non è supportato da questo criterio.
Se il criterio viene impostato su Vero, per impostazione predefinita la tastiera virtuale ridimensiona l'area visibile del layout. Altri stati (Falso/non impostato) non hanno effetto.
Tieni presente che questo influisce solo sul comportamento di ridimensionamento predefinito: se una pagina richiede un comportamento specifico utilizzando un tag <meta> o l'API Virtual Keyboard, continuerà a essere applicato il comportamento richiesto.
Tieni inoltre presente che si tratta di un criterio "alternativo" destinato a essere di breve durata.
Se il criterio viene impostato su True o se non viene configurato, la tastiera sullo schermo può essere visualizzata quando prevede che l'utente stia per usarla.
Se il criterio viene impostato su False, la tastiera sullo schermo viene visualizzata soltanto se l'utente tocca esplicitamente un campo di immissione o se un'applicazione lo richiede.
Ad esempio, supponiamo che l'utente usi la tastiera virtuale per digitare il proprio nome utente in una schermata di accesso in due fasi. Quando la schermata di accesso passa alla fase della password, se il criterio è impostato su True, la tastiera virtuale potrebbe rimanere visibile anche se l'utente non ha toccato il campo di immissione della password. Se il criterio è impostato su False, la tastiera virtuale scompare.
Questo criterio non si applica se la tastiera virtuale viene disattivata (ad esempio se viene usato il criterio TouchVirtualKeyboardEnabled o se il dispositivo è connesso a una tastiera fisica).
Indica a Google ChromeOS di attivare o disattivare gli strumenti della console di gestione delle macchine virtuali.
Se il criterio viene impostato su true o non viene impostato, l'utente potrà usare l'interfaccia a riga di comando di gestione delle macchine virtuali. In caso contrario, l'intera interfaccia a riga di comando di gestione delle macchine virtuali viene disattivata e nascosta.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, gli utenti possono gestire (disconnettere o modificare) le connessioni VPN. Se la connessione VPN viene creata tramite un'app VPN, l'UI all'interno dell'app non viene influenzata. Pertanto, gli utenti potrebbero comunque essere in grado di utilizzare l'app per modificare la connessione VPN. Utilizza questo criterio con la funzionalità VPN sempre attiva; in questo modo l'amministratore può decidere di stabilire una connessione VPN all'avvio di un dispositivo.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, vengono disattivate le interfacce utente di Google ChromeOS che consentirebbero all'utente di disconnettere o modificare le connessioni VPN.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, l'ottimizzazione WPAD (Web Proxy Auto-Discovery) viene attivata in Google Chrome.
Se viene impostato su Disattivato, l'ottimizzazione WPAD viene disattivata, aumentando così i tempi di attesa da parte di Google Chrome dei server WPAD basati su DNS.
Gli utenti non possono modificare l'impostazione dell'ottimizzazione WPAD, a prescindere dalla configurazione del criterio.
Se questo criterio viene disattivato, non è possibile selezionare l'immagine di sfondo dell'utente Google ChromeOS da un album di Google Foto.
L'utente può scegliere un'immagine di Google Foto come sfondo se questo criterio viene attivato o se non viene configurato.
Se imposti il criterio, Google ChromeOS
scarica e usa l'immagine di sfondo impostata per lo sfondo del desktop e della schermata di accesso degli utenti, che non possono cambiarla. Specifica l'URL (che sia accessibile senza autenticazione) da cui Google ChromeOS
può scaricare l'immagine di sfondo, nonché un hash di crittografia (in formato JPEG con file di dimensioni massime pari a 16 MB) utilizzato per verificare l'integrità del download.
Se il criterio non viene impostato, gli utenti possono scegliere l'immagine da usare come sfondo del desktop e della schermata di accesso.
Consente di controllare la finestra di dialogo "Avvisa prima di uscire (⌘Q)" quando l'utente sta tentando di uscire dal browser.
Se il criterio viene impostato su Attivato o se non viene configurato, viene mostrata una finestra di dialogo di avviso quando l'utente sta tentando di uscire.
Se viene impostato su Disattivato, non viene mostrata una finestra di dialogo di avviso quando l'utente sta tentando di uscire.
Questo criterio consente di stabilire se nelle pagine web vengono rilevate entità di testo normale, consentendo agli utenti di attivare azioni contestuali interagendo con loro. Il criterio ha più proprietà, una per ogni tipo di entità. I tipi di entità sono default, addresses…
Se il valore di un'entità non viene impostato, viene applicato il comportamento dell'entità default. Il comportamento predefinito per default è enabled.
I valori per ciascun tipo di entità sono default, enabled, disabled o longpressonly. Se il valore è impostato su default, viene applicato il comportamento dell'entità default. Se il valore è impostato su enabled, le entità vengono rilevate, sottolineate e attivate con un tocco o una pressione prolungata. Se il valore viene impostato su disabled, le entità non vengono rilevate e non sono utilizzabili. Se il valore è impostato su longpressonly, le entità vengono rilevate e sono utilizzabili solo mediante la pressione prolungata.
La configurazione di questo criterio consente di specificare un elenco di app web installate automaticamente, senza interazione dell'utente, e che non possono essere disinstallate o disattivate dagli utenti.
Ogni voce del criterio è un oggetto con un componente obbligatorio: url (l'URL dell'app web da installare)
e 6 componenti facoltativi: - default_launch_container (indica la modalità di apertura dell'app web, che per impostazione predefinita è una nuova scheda)
- create_desktop_shortcut (True se vuoi creare collegamenti sul desktop Linux e Microsoft® Windows®).
- fallback_app_name (a partire dalla versione 90 di Google Chrome, consente di sostituire il nome dell'app se non si tratta di un'app web progressiva [PWA] o il nome dell'app installata temporaneamente se si tratta di un'app web progressiva, ma è necessaria l'autenticazione per poter completare l'installazione. Se vengono impostati entrambi i valori custom_name e fallback_app_name, il secondo verrà ignorato).
- custom_name (a partire dalla versione 99 di Google ChromeOS e dalla versione 112 su tutti gli altri sistemi operativi desktop, consente di sostituire definitivamente il nome dell'app per tutte le app web e le app web progressive).
- custom_icon (a partire dalla versione 99 di Google ChromeOS e dalla versione 112 su tutti gli altri sistemi operativi desktop, consente di sostituire l'icona delle app installate. Le icone devono essere quadrate, avere dimensioni massime pari a 1 MB ed essere in uno dei seguenti formati: jpeg, png, gif, webp, ico. Il valore hash deve essere l'hash SHA256 del file dell'icona. L'URL url deve essere accessibile senza autenticazione per garantire che l'icona possa essere utilizzata al momento dell'installazione dell'app.)
- install_as_shortcut (a partire dalla versione 107 di Google Chrome). Se il criterio viene attivato, l'url specificato verrà installato come scorciatoia, come se l'azione fosse stata compiuta tramite l'opzione "Crea scorciatoia…" nell'interfaccia utente del browser desktop. Tieni presente che se viene installato come scorciatoia, non verrà aggiornato se il file manifest in url cambia. Se il criterio viene disattivato o se non viene configurato, l'app web all'url specificato verrà installata normalmente.
Vedi il criterio PinnedLauncherApps per bloccare app nella barra delle app di Google ChromeOS.
Questo criterio consente a un amministratore di specificare le impostazioni relative alle app web installate. Questo criterio associa un ID app web alla relativa impostazione specifica. È possibile impostare con l'ID speciale * una configurazione predefinita che verrà applicata a tutte le app web senza una configurazione personalizzata in questo criterio.
Il campo manifest_id è l'ID manifest dell'app web. Visita la pagina https://developer.chrome.com/blog/pwa-manifest-id/ per avere istruzioni su come stabilire l'ID manifest di un'app web installata. Il campo run_on_os_login consente di specificare se un'app web può essere eseguita durante l'accesso al sistema operativo. Se questo campo viene impostato su blocked, l'app web non verrà eseguita durante l'accesso al sistema operativo e l'utente non potrà attivare questa funzionalità in un secondo momento. Se questo campo viene impostato su run_windowed, l'app web verrà eseguita durante l'accesso al sistema operativo e l'utente non potrà disattivare questa funzionalità in un secondo momento. Se questo campo viene impostato su allowed, l'utente potrà configurare l'esecuzione dell'app web al momento dell'accesso al sistema operativo. Per la configurazione predefinita sono consentiti soltanto i valori allowed e blocked. (Dalla versione 117) Il campo prevent_close_after_run_on_os_login consente di specificare se impedire o meno la chiusura di un'app web in qualsiasi modo (ad esempio da parte dell'utente, da Task Manager, da API web). Questo comportamento può essere attivato solo se il criterio run_on_os_login è impostato su run_windowed. Se l'app era già in esecuzione, questa proprietà diventa effettiva solo dopo il suo riavvio. Se questo campo non viene definito, gli utenti potranno chiudere le app. (Dalla versione 118) Il campo force_unregister_os_integration consente di specificare se tutte le integrazioni del sistema operativo per un'app web, ad esempio scorciatoie, gestori di file, gestori di protocollo e così via, vengono rimosse o meno. Se un'app è già in esecuzione, questa proprietà diventerà effettiva dopo il suo riavvio. Questa opzione deve essere utilizzata con cautela, poiché può sostituire qualsiasi integrazione del sistema operativo impostata automaticamente durante l'avvio del sistema delle applicazioni web. Al momento funziona solo su piattaforme Windows, Mac e Linux.
Questa policy consente di stabilire se il browser utilizza il buffering adattivo per Web Audio, che può ridurre i problemi audio, ma anche aumentare la latenza in modo variabile.
Se la policy viene attivata, verrà sempre utilizzato il buffering adattivo.
Se la policy viene disattivata o se non viene configurata, il processo di lancio della funzionalità del browser deciderà se utilizzare il buffering adattivo.
Questo criterio consente di stabilire quali fattori WebAuthn è possibile usare.
Per consentire:
* Ogni fattore WebAuthn, usa ["all"] (sono inclusi anche i fattori aggiunti in futuro).
* Soltanto il PIN, usa ["PIN"].
* PIN e impronta, usa ["PIN", "FINGERPRINT"].
Se il criterio non viene configurato o se viene impostato su un elenco vuoto, non è disponibile nessun fattore WebAuthn per i dispositivi gestiti.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google Chrome può raccogliere log eventi WebRTC dai servizi Google, come Hangouts Meet, e caricarli su Google. Questi log hanno informazioni diagnostiche utili per il debug dei problemi relativi a riunioni audio e video in Google Chrome, ad esempio data/ora e dimensioni dei pacchetti RTP, feedback sulla congestione della rete, nonché metadati su durata e qualità dei frame audio e video. Questi log non contengono l'audio o i video delle riunioni. Google potrebbe associare questi log tramite un ID sessione ad altri log raccolti dal servizio Google stesso al fine di semplificare il debug.
Se il criterio viene impostato su Disattivato, tali log non vengono raccolti né caricati.
Se il criterio non viene impostato su versioni fino alla M76 inclusa, per impostazione predefinita Google Chrome non può raccogliere e caricare questi log. A partire dalla versione M77, per impostazione predefinita Google Chrome può raccogliere e caricare questi log dalla maggior parte dei profili interessati dai criteri aziendali a livello di utente basati su cloud. Dalla versione M77 fino alla M80 inclusa, Google Chrome può anche raccogliere e caricare questi log per impostazione predefinita dai profili soggetti alla gestione on-premise di Google Chrome.
Questo criterio permette di applicare restrizioni agli indirizzi IP e alle interfacce che WebRTC utilizza quando prova a trovare la migliore connessione disponibile. Consulta la sezione 5.2 del documento RFC 8828 (https://tools.ietf.org/html/rfc8828.html#section-5.2). Se il criterio non viene configurato, per impostazione predefinita vengono usate tutte le interfacce disponibili.
I pattern di questo elenco verranno confrontati con l'origine di sicurezza dell'URL richiedente. Se viene trovata una corrispondenza o se chrome://flags/#enable-webrtc-hide-local-ips-with-mdns è disattivato, gli indirizzi IP locali vengono mostrati nei candidati ICE WebRTC. In caso contrario, gli indirizzi IP locali vengono nascosti tramite nomi host mDNS. Tieni presente che questo criterio riduce la sicurezza degli indirizzi IP locali se richiesto dagli amministratori.
Se il criterio viene impostato su Attivato, Google Chrome può raccogliere log di testo WebRTC dai servizi Google, ad esempio Google Meet, e caricarli su Google. Questi log contengono informazioni diagnostiche utili per il debug dei problemi relativi a riunioni audio e video in Google Chrome, ad esempio metadati di testo che descrivono gli stream WebRTC in entrata e in uscita, le voci di log specifiche di WebRTC e informazioni di sistema aggiuntive. Questi log non contengono l'audio o i video delle riunioni. Se il criterio viene impostato su Disattivato, il caricamento di questi log su Google non viene eseguito. I log si accumuleranno comunque localmente sul dispositivo dell'utente. Se il criterio non viene configurato, per impostazione predefinita Google Chrome può raccogliere e caricare i log.
Se la norma viene impostata, l'intervallo di porte UDP utilizzato da WebRTC viene limitato all'intervallo di porte specificato (endpoint inclusi).
Se la norma non viene impostata oppure è impostata sulla stringa vuota o su un intervallo di porte non valido, WebRTC è autorizzato a utilizzare qualsiasi porta UDP locale disponibile.
Consente di stabilire se i siti visitati dagli utenti possono creare sessioni di realtà aumentata immersive usando l'WebXR Device API.
Se questo criterio non viene configurato o se viene attivato, l'WebXR Device API accetterà "immersive-ar" durante la creazione delle sessioni, consentendo così agli utenti di vivere esperienze di realtà aumentata.
Se questo criterio viene disattivato, l'WebXR Device API rifiuterà le richieste di creazione di sessioni con la modalità "immersive-ar". Le sessioni "immersive-ar" esistenti (se presenti) non verranno chiuse.
Per ulteriori informazioni sulle sessioni "immersive-ar", consulta la specifica WebXR Augmented Reality Module.
Se questa impostazione viene attivata, gli utenti potranno sincronizzare le configurazioni di reti Wi-Fi tra i loro dispositivi Google ChromeOS e un telefono Android collegato. Per poter sincronizzare le configurazioni di reti Wi-Fi, gli utenti devono attivare esplicitamente questa funzionalità svolgendo una procedura di configurazione.
Se questa impostazione viene disattivata, gli utenti non potranno sincronizzare le configurazioni di reti Wi-Fi.
Questa funzionalità dipende dall'attivazione del tipo di dati wifiConfigurations in Chrome Sync. Questa funzionalità non verrà attivata se il tipo di dati wifiConfigurations viene disattivato nel criterio SyncTypesListDisabled o se viene disattivata la funzionalità Chrome Sync nel criterio SyncDisabled.
Se questo criterio non viene configurato, per impostazione predefinita la funzionalità non è consentita per gli utenti gestiti.
Consente di attivare Copertura finestra in Google Chrome.
Se questa impostazione viene attivata, per ridurre l'utilizzo di CPU e il consumo energetico, Google Chrome rileverà quando una finestra è coperta da altre finestre e sospenderà la creazione di pixel.
Se questa impostazione viene disattivata, Google Chrome non rileverà quando una finestra è coperta da altre finestre.
Se questo criterio non viene impostato, il rilevamento della copertura della finestra verrà attivato.